2060 : Fine del Mondo ( Diamo i numeri al lotto ? )

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AndrewMarcio92
00martedì 7 settembre 2010 11:29
Udite Udite : Fine del mondo prevista per il 2060
La fine del mondo secondo Newton La data fatidica, indicata in una lettera del 1704 scoperta domenica a Gerusalemme, sarebbe il 2060.

GERUSALEMME - Secondo sir Isaac Newton è iniziato il conto alla rovescia: meno di 53 anni alla fine definitiva del mondo, prevista secondo Newton per il 2060. Lo scienziato infatti, nonostante il suo pensiero positivista, non fu impermeabile al senso del mistero e della superstizione e non si dilettò solo nello studio della fisica e dell'astronomia, ma anche nell'interpretazione dell'Apocalisse, alla ricerca di un mondo simbolico, misterioso e colmo di profezie nascoste. Non fu dunque così razionale come si potrebbe essere portati a credere e non fu esente dal leggere la Bibbia come una sorta di piano cifrato per la storia mondiale (fenomeno chiamato appunto biblicismo).
LA LETTERA - Il padre della fisica moderna formula questa funesta profezia in una lettera risalente al 1704 e pubblicata solo ora in occasione di una mostra dal 18 giugno al 17 luglio all'Università ebraica di Gerusalemme e intitolata «I segreti di Newton». Perché proprio il 2060? Esattamente Newton parlò di 1.200 anni dopo l'800 d. C., data in cui venne restaurato il Sacro Romano Impero. Pare che lo scienziato sia arrivato a indicare questa data in seguito alla rilettura del libro del profeta Daniele, uno dei libri più difficili in cui sono contenuti numerosi simbolismi e visioni fantastiche. E proprio dal linguaggio oscuro e sibillino del testo, Newton fu incoraggiato ad abbandonarsi all'auspicio.
SCIENZA E FEDE - Uno degli aspetti interessanti della rivelazione, oltre alla data in sé (per altro abbastanza vicina), è costituito dal rapporto difficile, eppure possibile, tra scienza e fede religiosa. Newton, nonostante le celebri scoperte scientifiche (tra cui il calcolo infinitesimale), rimase sempre uomo di fede e cercò per tutta la vita di coniugare le due passioni, in evidente dialettica tra loro, arrivando alla rilettura scientifica dei testi sacri. In qualche modo egli fu religiosamente scienziato o scientificamente religioso. O semplicemente decise di vivere il mistero e la ragione, entrambi a modo suo.
AndrewMarcio92
00martedì 7 settembre 2010 11:37



fonte http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=2285

2060: APOCALISSE. NUOVA TERRA E NUOVI CIELI. CONTRO I PROFETI DI SVENTURA, DOPO NEWTON ED EINSTEIN, ANCORA UN ALTRO ... "NEW TON"!!! - a cura di Federico La Sala



[...] Personalità complessa e curiosa, Isaac Newton era mosso da una grande passione per la faccia misteriosa della realtà, quella che la scienza ha sempre bollato di ’superstizione’: l’alchimia come il millenarismo, la possibilità di trasformare i metalli più vili in oro lucente e il calcolo matematico per prevedere il giorno dell’Apocalisse. E questa inquietudine scientifica si è accompagnata a un amore per lo studio dei testi sacri che ha fatto dello scienziato anche un discusso teologo (considerato eretico negli ambienti ufficiali). Così, studiando i versi del libro di Daniele, proprio l’autore dei Principia mathematica ha calcolato che il mondo sarebbe scomparso esattamente 1260 anni dopo la fondazione del Sacro Romano Impero d’Occidente. Il calcolo si basa sulla durata presunta della corruzione della Chiesa, calcolata a partire dall’inizio del potere temporale del papa [...]


Per il padre della scienza moderna il 2060 è l’anno del giudizio universale.
Il lato oscuro dello scienziato inglese: razionalismo e superstizione.

L’Apocalisse secondo Isaac Newton
La lettera che predice la fine del mondo *

GERUSALEMME - Era un razionalista sir Isaac Newton. La leggenda, si sa, lo vuole sdraiato sotto un albero quando, colpito da una mela elaborò la teoria della gravità dei corpi. E se Newton è considerato il padre della scienza moderna è proprio perché le sue teorie sono nate dall’osservazione empirica della realtà.

Ma è di mano sua la lettera che viene esposta a Gerusalemme in questi giorni. Una lettera che, sulla base delle sole scritture bibliche, preannuncia la fine del mondo. E, con precisione scientifica, ne fissa la data nell’Annus Domini 2060. La lettera - Yahuda MS 7 - datata 1704, appartiene a un ricco collezionista di manoscritti scientifici e non veniva esposta al pubblico dal 1969. Oggi è il pezzo forte di una mostra allestita presso la Jerusalem’s Hebrew University dal titolo accativante, "Newton’s Secrets".

E infatti il fondatore della fisica e dell’astronomia classiche - almeno fino a quando l’avvento della teoria della relatività non ha stravolto le fondamenta scientifiche di queste discipline - coltivava un suo lato oscuro. Personalità complessa e curiosa, Isaac Newton era mosso da una grande passione per la faccia misteriosa della realtà, quella che la scienza ha sempre bollato di ’superstizione’: l’alchimia come il millenarismo, la possibilità di trasformare i metalli più vili in oro lucente e il calcolo matematico per prevedere il giorno dell’Apocalisse. E questa inquietudine scientifica si è accompagnata a un amore per lo studio dei testi sacri che ha fatto dello scienziato anche un discusso teologo (considerato eretico negli ambienti ufficiali).

Così, studiando i versi del libro di Daniele, proprio l’autore dei Principia mathematica ha calcolato che il mondo sarebbe scomparso esattamente 1260 anni dopo la fondazione del Sacro Romano Impero d’Occidente. Il calcolo si basa sulla durata presunta della corruzione della Chiesa, calcolata a partire dall’inizio del potere temporale del papa - che nell’800 d.C. incorona Carlomagno Imperatore del Sacro Romano Impero - e per un periodo indicato dal profeta Daniele in 7-25 e 12-7, dove si legge: "per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, e quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno". Da tali parole Newton estrasse la cifra 1260, equivalente a un anno (1), due anni (2) e la metà di un anno (6 mesi).

Una fascinazione, quella per la fine del mondo e per le teorie escatologiche, che l’ha accompagnato durante tutta la sua vita di scienziato: pare che in 50 anni di attività il professore di Cambridge abbia scritto più di 4500 pagine sul tema delle profezie.

Una questione etica lo muoveva: l’idea che anticipare il futuro ci avrebbe consentito di evitare errori, guerre e disastri. Che la profezia avrebbe salvato il bene, insomma, almeno fino all’ultimo giorno. E così si accumulavano i fogli fitti di calcoli e congetture sulla data più probabile del giorno del Giudizio.

Senza che mai, però, arrivasse a fissare un anno preciso. Ragioni di prudenza, di responsabilità o forse semplicemente di corenza scientifica. Fatto sta che a un certo punto, proprio pochi anni prima di morire, si convinse che la data poteva essere ricostruita con esattezza a partire dalle parole del profeta Daniele. Informazioni di diretta provenienza divina - almeno secondo Newton - messe nero su bianco.

Lo scienziato scrisse quella data, 2060, nella lettera che oggi viene mostrata a curiosi ed esperti. Un testo che già qualche anno fa suscitò l’interesse del mondo scientifico e, soprattutto, dei mass-media, ma che solo oggi è possibile vedere e leggere coi propri occhi. Dopo un lungo viaggio che portò le carte - quelle teologiche, profetiche ed eretiche - dagli archivi della famiglia Newton agli uffici londinesi di Sotheby’s, nel 1936, fino alle lontane sale della Jewish National and University Library
(Marcello86)
00mercoledì 8 settembre 2010 16:25
la fine del mondo sarà se non mi trovo un'occupazione.....
AndrewMarcio92
00giovedì 9 settembre 2010 11:18
(Marcello86), 08/09/2010 16.25:


[SM=x289934]

Inventane una tu di occupazione.Ad esempio aspetti sul marciapiede poi quando arriva qualcuno fai fermare le auto e fai attraversa le persone. [SM=x289934]
G@rghy
00giovedì 9 settembre 2010 16:55
Lo sa solo il Padre quando finirà il mondo, quindi atate tranquilli che a non non sarà dato saperlo...
Nolan Shark
00domenica 19 settembre 2010 14:04
Nel 2060 sarò un nonnetto di quasi ottant'anni...ma se non sarò ancora schiattato [SM=g10070] tornerò qua e vi dirò "vi ricordate di quella volta che il mondo doveva finire nel 2012...?" [SM=g10175]
LiviaGloria
00sabato 2 ottobre 2010 19:33
A forza di gridare al lupo(tattica precisa [SM=g7077] ) ,più nessuno crederà al vero "al lupo,al lupo",così tanti rideranno,ma sarà il grido "vero" [SM=g7073]
arlet1210
00venerdì 29 giugno 2012 08:06
quindi atate tranquilli che a non non sarà dato saperlo...
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