E. T. parla siciliano
di Giuseppe Lo Bianco e Piero Messina
Per due anni esperti e scienziati hanno studiato i misteriosi fuochi spontanei scoppiati nelle case del paesino di Caronia. E hanno redatto un rapporto riservato: armi segrete oppure marziani
Scorrendo le pagine del documento, sembra quasi di leggere la trama di un episodio inedito della serie di 'X Files'. La missione, questa volta, si svolge nel basso Tirreno. Il contenuto del dossier è estremamente serio: è localizzata qui, probabilmente attorno alle isole Eolie, la misteriosa "emissione elettromagnetica focalizzata e concentrata", della durata di pochi nanosecondi che ha generato i fuochi di Caronia.
Ecco finalmente il principale sospettato per i fenomeni di autocombustione nelle case di decine di siciliani, registrati dal gennaio del 2004, che hanno condotto nell'isola scienziati di tutto il mondo a caccia della soluzione del 'giallo dei fuochi spontanei'. Che, dopo tre anni di studi e rilievi tecnologici non ha più segreti, ma due inquietanti ipotesi stampate nero su bianco nel quarto rapporto riservato consegnato un mese fa dal gruppo di studio interistituzionale creato dalla presidenza del Consiglio nel 2005.
Un fascicolo riservato, consegnato a Palazzo Chigi al vertice della Protezione civile: la causa sono "test militari segreti o esperimenti alieni". Le formule utilizzate sono quelle di un testo da guerra dei mondi: "Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato"
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