Flatlandia

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alekxandros
00sabato 27 gennaio 2007 11:47
Non ricordo in quale discussione s'è fatto cenno alla Materia Oscura, di cui sarebbe formata la gran parte della massa dell'Universo. Una materia invisibile, che (ancora) non percepiamo, ma che sembrerebbe permeare la gran parte dell'Universo. Lo stesso Rubbia, come già citato, ha parlato della materia oscura facendo una metafora, che grosso modo dice così..."è come se, per una persona che vediamo, ce ne fossero intorno a noi altre 99 invisibili".

Mi chiedevo, riflettendo anche su quanto fin qui espresso nelle varie discussioni del forum, e se questa materia oscura altro non fosse che la materia "visibile" e tangibile nelle dimensioni oggi a noi precluse? La materia della 4 o 5 dimensioni, o di quelle ancora successive se ve ne sono (secondo la teoria delle stringhe potrebbero esservene fino a 11 o 12).

Allora m'è venuto in mente un breve romanzo che lessi diversi anni fa:



Flatlandia, di Edwin A. Abbott, scritto nel 1882.

Una breve recensione la si può trovare qui:

www.railibro.rai.it/articoli.asp?id=681

A mio modo di vedere quel libro può essere molto utile a comprendere alcune cose, anche sotto un profilo "scientifico".

Costa appena 6 euro, anche se qualcuno potrebbe non trovarlo particolarmente interessante, data l'esiguità della spesa val comunque la pena di provare a leggerlo per carpirne degli spunti.

Per me è stato, per certi versi, illuminante, perché m'ha dato lo spunto per riconsiderare alcuni aspetti delle cose, anche attraverso il supporto di un ragionamento scientifico.

In sostanza, può porsi come strumento d'analisi scientifica relativamente alle tematiche finora affrontate prevalentemente seguendo un'ottica spirituale, con riferimenti alla quarta dimensione, ecc.

Vai a vedere che alla fine dei conti, non è poi così tanta la strada tra un approccio di natura spirituale e uno di natura scientifica?
alekxandros
00sabato 27 gennaio 2007 12:03
Vorrei porre l'attenzione a questo passaggio delle recensione che ho linkato sopra:

"Un essere “illuminato” capace di “vedere” sia i mondi puntiformi a zero dimensioni, sia quelli bidimensionali, sia addirittura una sfera tridimensionale che si trova a passare attraverso Flatlandia."

Ecco, è questo il concetto principale, e nella lettura completa del libro si capisce cosa intendo dire. Se, in un mondo a due dimensioni, ci fosse il passaggio di una sfera, un'abitante del mondo a due dimensioni vedrebbe non la sfera, ma soltanto una porzione "piatta" della stessa, cioé vedrebbe soltanto quello che il mondo a due dimensioni nel quale vive, gli consente di vedere.

Ora immaginiamo la stessa situazione applicata al nostro mondo a 3 dimensioni. Se ci passasse attraverso un oggetto, un essere vivente, una "cosa" del mondo a 4 dimensioni, noi potremmo vedere o percepire soltanto quello che il nostro mondo a 3 dimensioni ci permette di percepire.

Ecco che mi torna in mente la metafora di Rubbia..."per una persona che percepiamo...ce ne sono altre 99 invisibili intorno a noi...", la Materia Oscura, quel qualcosa che non percepiamo, e che in realtà potrebbe essere la sostanza che permea la forma dell'Universo ma la cui struttura complessa altro non è che una struttura che si esplica nella sua completezza in un mondo fatto a più dimensioni, a noi c'è dato di vedere quello che il nostro mondo a 3 dimensioni ci fa vedere, nella quarta dimensione si svela un'altra parte della realtà delle cose, nelle dimensioni successive altre porzioni, fino a vedere il tutto (Dio?) nell'"ultima" dimensione (la dodicesima?).

Come disse anche un pensatore diverso tempo fa..."se le porte della percezione fossero purificate, tutte le cose apparirebbero infinite..."

aralelex
00sabato 27 gennaio 2007 12:36
Più passano i giorni e più mi distruggi.....

Una simil teoria è venuta fuori in un intervista aliena, in fasi di ipnosi regressiva a proposito dell'onda quantica, ricordi?

digilander.libero.it/aliendream/onda.html

Le rivelazioni dei Cassiopeadiani........
+Ludwig+
00sabato 27 gennaio 2007 13:22
..forza che abbiamo imboccato la strada giusta...
alekxandros
00sabato 27 gennaio 2007 15:36
Re:

Scritto da: aralelex 27/01/2007 12.36
Più passano i giorni e più mi distruggi.....

Una simil teoria è venuta fuori in un intervista aliena, in fasi di ipnosi regressiva a proposito dell'onda quantica, ricordi?

digilander.libero.it/aliendream/onda.html

Le rivelazioni dei Cassiopeadiani........



L'avevo letto diverso tempo fa, ma sinceramente non lo ricordavo, almeno non nei particolari.

Alcuni passaggi ricalcano in maniera impressionante le mie riflessioni e intuizioni (scaturite principalmente dalla lettura del libro di Abbott):

"Per quanto alcuni storceranno il naso pensando a un riciclo di idee new age, il discorso oltre che spirituale è dannatamente reale e scientifico, e può essere spiegato perfettamente da un concetto noto come Funzione d'onda quantica o onda di probabilità, concetti legati alla fisica quantistica. In verità l'universo è molto piu complesso di quel che sembra, alterazioni della realtà avvengono ogni istante attorno a noi ma non le avvertiamo per una funzione che si chiama coerenza della realtà per cui avvertiamo attorno a noi solo un universo reale e coeso. Noi viviamo tutti i giorni immersi in un mondo tridimensionale con i suoi limiti (apparenti) e le sue leggi fisiche.
Ma, ogni tot mila anni, il nostro pianeta - che è piu di quel che sembra - viene attraversato da una alterazione spaziotempo che viaggia nel cosmo (naturalmente non in maniera rilevabile dalle nostre apparecchiature, viaggia cioè tra le dimensioni) e colpisce appieno la terra."

"Per prima cosa va spiegata - in termini piu semplici possibili - la vera natura dell'Universo, cosi come è spiegata dagli antichi e confermata dalle piu ardite teorie della quantistica.
In pratica l'universo avrebbe diverse dimensioni, chi pratica meditazione o yoga o altro le definisce "densità" o "stati vibrazionali della realtà" avvicinandosi di parecchio al concetto. Per la fisica quantistica si tratta di vere e proprie dimensioni spaziotemporali, che procedono dalla 3° alla 4° e via dicendo..alcuni studiosi propongono un modello dell'universo con 12 dimensioni, altri anche di piu, ma questo per ora ci interessa relativamente. Ogni dimensione ha delle caratteristiche piu complesse di quella precedente (per i cui abitanti è praticamente invisibile, ad es. noi non possiamo vedere la 4° dimensione o esseri che vibrano a frequenze quadrimensionali), e pian piano che le anime maturano da una reincarnazione all'altra, quando è il momento passano di dimensione ed iniziano a sperimentare una serie di vite piu complesse a uno stadio evolutivo piu alto."

alekxandros
00sabato 27 gennaio 2007 16:04
Anche questo passaggio, attribuito ai Cassiopediani, è interessante:

"D: Quindi, un entità della sesta dimensione, ad esempio, può guardare alla Terra e vederla ruotare nello spazio in idverse dimensioni, cioè vedrà diverse dimensioni della Terra, e questo anche se il punto dello spaziotempo che occupano è uguale, cioè simultaneo. Loro possono guardare giu ma noi non possiamo guardare su e vederli…"

Lo stesso concetto viene espresso nel libro di Abbott. E' sorprendente che quel libro sia stato scritto nel 1882, sembra adattarsi straordinariamente alle ipotesi attuali. Ci credo che all'epoca quel libro, come citato nella recensione che ho linkato sopra, passò quasi inosservato ed ebbe scarso successo. Nessuno o quasi era pronto anche soltanto a comprenderne i contenuti (a parte forse i neokantiani citati sempre nella recensione)
aralelex
00lunedì 29 gennaio 2007 19:31
Re:

Scritto da: alekxandros 27/01/2007 16.04
Anche questo passaggio, attribuito ai Cassiopediani, è interessante:

"D: Quindi, un entità della sesta dimensione, ad esempio, può guardare alla Terra e vederla ruotare nello spazio in idverse dimensioni, cioè vedrà diverse dimensioni della Terra, e questo anche se il punto dello spaziotempo che occupano è uguale, cioè simultaneo. Loro possono guardare giu ma noi non possiamo guardare su e vederli…"

Lo stesso concetto viene espresso nel libro di Abbott. E' sorprendente che quel libro sia stato scritto nel 1882, sembra adattarsi straordinariamente alle ipotesi attuali. Ci credo che all'epoca quel libro, come citato nella recensione che ho linkato sopra, passò quasi inosservato ed ebbe scarso successo. Nessuno o quasi era pronto anche soltanto a comprenderne i contenuti (a parte forse i neokantiani citati sempre nella recensione)

In questi giorni, l'analisi che mi viene spontanea, forse perchè il cerchio sembra stringersi è questa:

Abbiamo seguito dei percorsi:

1 - IPOTESI Archeo_astronomico: basandoci sul calendario Maya e tutto ciò che ci pervenuto dalle civiltà precedenti, abbiamo ritenuto opportuno ipotizzare che qualcuno ci abbia voluto avvertire, circa 12.000 anni fa, che è una ruota che girà (frase che si usa spesso anche nel nostro tempo). Costruzioni a parte, tencniche più o meno avanzate, comunque il messaggio ci è arrivato. "State attenti voi che camminate fra i mondi, voi che vivrete nel [non tempo] che alla chiusura del ciclo avrete delle belle gatte da pelare". E' pur vero che il messaggio è arrivato integro, ma purtroppo non ci è pervenuta la causa.

2 - IPOTESI UFO_relativistica: l'uomo della terra, abitante dall'intelletto sviluppato, si è reso conto che oltre lui ce dell'altro. A fronte di avvistamenti, ipotetici CRASH, ipotetici contatti con essere non umani provenienti chissa da dove, siamo arrivati a dire, soprattutto grazie a loro, che la fine del mondo potrebbe essere vicina. Disfunzione quantica? Oggetti vaganti nel cosmo? Esseri che bramano la terra per una evoluzione mancata?
aralelex
00lunedì 29 gennaio 2007 19:33
Certo gli uomini di 12.000 anni fa avranno avuto un motivo, per inviarci un messaggio, ma io mi chiedo hanno avuto il tempo di mandarci un avvertimento e non ci hanno detto su cosa?
steve.
00lunedì 29 gennaio 2007 20:30
Re:

Scritto da: aralelex 29/01/2007 19.33
Certo gli uomini di 12.000 anni fa avranno avuto un motivo, per inviarci un messaggio, ma io mi chiedo hanno avuto il tempo di mandarci un avvertimento e non ci hanno detto su cosa?

Chi sono gli uomini di 12000 anni fa che ci hanno mandato dei messaggi??? Quelli di Atlantide? [SM=g27833] [SM=g27831]
azrael66
00lunedì 29 gennaio 2007 21:18
Alekxandros l'idea che tu hai avuto io ce l'ho da quando, anni fa, mi dilettavo di astronomia ed astrofisica. Questi scenziati hanno fatto convegni, meeting, simposi, indetto conferenze per dibattere su questa materia oscura, senza mai arrivare a capo di niente. Il bello è che questa idea l'avevo appresa leggendo un testo di filosofia indiana vecchio di millenni (non ricordo il nome però), nel quale, seppur con altri termini, veniva spiegata l'origine della materia oscura.
A parer mio è nel cervello la chiave per accorgerci dell'esistenza di altre dimensioni, concetto ben chiaro a chi segue yoga ed altre tecniche di meditazione. Noi siamo antenne nello spazio che abbiamo la possibilità di sintonizzarci su più stazioni, le dimensioni appunto. Il nostro grosso limite è la fisicità, è la materia che ci inganna: più ci credi, più è vero.
Anni fa si di un sito newageriano lessi che alle 12 (bhò mi sembra fosse questo il numero) dimensioni a noi conosciute se ne era aggiunta una tredicesima; da tutti i buchi neri dell'universo erano usciti nuovi "suoni e colori" dai quali essa si era originata. Altresì si sosteneva che ai sette chakra se ne erano aggiunti altri due, ancora da battezzare.
Un'altra cosa: ricordatevi che l'Universo è un ologramma. [SM=g27827]:
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