Sparviero 555
00lunedì 7 gennaio 2013 20:19
Tratto da:
La storia di “Amicizia”
w56.duper.org
di Nikola Duper
La storia di “AMICIZIA” -o semplicemente “la storia”, come l’abbiamo sempre chiamata- è vera, e ha coinvolto un gruppo di persone italiane e non italiane per molti anni, fra il 1956 e il 1990. Alcune di queste persone, fra cui il sottoscritto, sono ancora vive, e hanno avuto rapporti diretti (faccia a faccia) con gli Amici (chiamati anche W56), che sono extraterrestri provenienti sia da pianeti della nostra Galassia (alla distanza di centomila anni luce), sia da altre Galassie. Qui sulla Terra essi hanno raggiunto il numero massimo di 200 persone, residenti in basi (alcune vastissime) sotto terra (a circa 20 km di profondità) e sotto il mare, alcune lungo la fascia adriatica, con la prima base “storica” sotto Ascoli Piceno.
Ciò che ora brevemente dirò deriva esclusivamente da ciò cui ho partecipato in prima persona, nel corso di una lunga parte della mia vita, e dalle nostre conversazioni dirette con gli Amici. Ne ho le registrazioni, con la loro viva voce.
“Amicizia” raggruppa popoli diversi fra loro, sia per le caratteristiche fisiche (alti, piccoli, giganti, ecc.) sia per la provenienza (anche da altri Universi e altre dimensioni), ma accomunati da una scelta fondamentale verso il Bene. E’ una sorta di confederazione trasversale, in nome di un comune ideale di vita e di pensiero, pur rimanendo grandi diversificazioni fra popoli e fra individui, e fra scelte personali. Siamo agli antipodi della massificazione ideologica.
Il popolo con cui abbiamo interagito noi è composto da individui (uomini e donne, come noi) molto belli fisicamente, molto alti, circa tre metri, oppure molto piccoli. Ma questi sono aspetti secondari. Altri popoli che fanno parte di “Amicizia” sono assai diversi da noi. Ciò che conta è la sostanza, al di là delle diverse tipologie e delle innumerevoli particolarità “folcloristiche”.
Gli Amici sono nostri fratelli maggiori. Sono umani, anzi siamo noi che non siamo umani rispetto a loro. Sono assai più umani di noi, per questo non si fanno vedere. Sono “troppo” umani… E’ facile per noi adularli, ma è più facile invidiarli per la loro compiuta umanità…
Altri popoli degli Universi hanno optato per il Male, spesso rappresentato dall’adorazione della Energia e della Conoscenza-Scienza, e questo dualismo fra Bene e Male è fondamentale per comprendere la lotta tuttora in corso e le enormi difficoltà nello svelamento della verità agli abitanti del nostro pianeta.
La lotta fra il Bene e il Male è reale ed originaria, non è il frutto di una invenzione e non è una “rappresentazione”.Gli individui malvagi non sono il risultato di un esperimento scientifico mal riuscito, tant’è vero che possono liberamente scegliere di non essere più malvagi.
Questa lotta fra il Bene e il Male ha riguardato anche la vita dei terrestri del nostro gruppo, rendendoli persone particolari.
Le nostre esperienze, sia fenomeniche (incontri faccia a faccia con alcuni Amici, conversazioni con loro, dischi e altri oggetti volanti di altre forme, visioni molto ravvicinate di materializzazioni e smaterializzazioni, visite e permanenze anche lunghe nelle basi sotto terra, ecc.), sia mentali e morali, hanno segnato in modo assai profondo e indelebile le nostre vite, spesso rendendoci vulnerabili rispetto alle leggi, regole e convenzioni della realtà e società in cui abbiamo continuato a vivere e lavorare, salvo quelli di noi che hanno optato di passare il resto della loro vita con gli Amici. La realtà che abbiamo vissuto con gli Amici supera ogni immaginazione, e il silenzio assoluto con gli altri, e il continuo pensiero interiore, per anni e decenni, sono stati in noi la reazione più normale. Una sorta di ruminazione, e di crescita continua della consapevolezza e della indicibilità. Alcuni di noi hanno pagato un prezzo molto alto per la loro “diversità”, uscendo dai circuiti della normale vita sociale e lavorativa.
Alcuni di noi hanno mantenuto un segreto totale o quasi totale, aprendosi solo con pochissimi intimi, altri hanno parlato, ma hanno volutamente fornito una versione solo parziale o modificata. Le ragioni di ciò sono molteplici e complesse, perché ci sono cose che non si possono dire neppure quando si è deciso di parlare. Inoltre, è successo che parecchie delle cose rivelate sono state oggetto di gravi distorsioni, banalizzazioni, manipolazioni e interpretazioni del tutto arbitrarie, ovvero di comunicazioni scisse o schizofreniche, che affermano una cosa e subito dopo il suo contrario, ingenerando dubbio e, in definitiva, incredulità. Questo ha riguardato anche aspetti e ragioni fondamentali della presenza degli Amici fra noi, e per questo motivo è necessario intervenire rettificando, e soprattutto dicendo l’essenziale che non è stato detto, o di cui è stato detto il contrario.
Il fatto è che questa vicenda è estremamente complessa. In essa l’ambiguità, la disinformazione voluta o non voluta e la mescolanza del vero e del falso svolgono un ruolo importantissimo. Inserire un solo elemento chiaramente non credibile -per esempio auto-contraddittorio o ridicolo- in una storia vera rende l’intera storia non credibile, il che può anche essere lo scopo, conscio o inconscio, di chi riferisce la storia. Ciò non è casuale, e non dipende solo dalla volontà personale di chi scrive o parla o “rivela”, o si spaccia per un protagonista mentre non lo è stato, ma rientra in una delle leggi che regolano la presenza nascosta degli Amici sulla Terra. E’ sempre stato così anche in altre epoche. A causa di fattori che appartengono ai piani sottili -cioè i piani non fisici della realtà- e che sono difficili da verbalizzare, la presenza degli Amici fra noi è subordinata ad alcune leggi, fra cui la legge dell’ambiguità, della duplicità, dell’inganno, che caratterizza la condizione degli uomini terrestri. Tutte queste cose “negative” non sono elementi estranei o accessori o secondari, ma fanno parte costitutivamente delle regole del gioco. Ciò avviene in ogni momento, compresi i momenti dei tentativi di svelamento, come questo ora in corso.
Gli Amici non sono i soli extraterrestri presenti sulla Terra. Individui di diversi altri popoli sono fra noi, perché la Terra è un pianeta particolare nell’economia di questa parte dell’Universo. Lo scopo della presenza degli Amici non è quello di studiarci (ci conoscono assai bene, meglio di noi stessi!), ma quello di aiutarci, perché le nostre condizioni generali non appaiono loro soddisfacenti, soprattutto per il tasso elevatissimo sulla Terra di odio-violenza-ingiustizia e per la piega anti-umanistica assunta dalla nostra scienza e tecnologia. Potendo vedere i nostri pensieri e sentimenti, gli Amici vedono ci#1613; che nascondiamo dietro le maschere, le parole e i sorrisi...
Altri popoli sono qui per altri motivi, e i rapimenti di terrestri da parte di extraterrestri,nonché la creazione di ibridi, sono una realtà di cui gli Amici ci parlavano fin dagli anni ’60. Dico questa cosa perché oggi ne parlano i media, e io ricordo ci#1613; che ne dissero gli Amici, ma di parecchie altre cose di cui sento parlare non so nulla, e non ho alcun giudizio da dare, perché gli Amici non ne hanno parlato. Per esempio, non so assolutamente nulla dei cerchi di grano. Penso che gli Amici, pur dicendoci tante cose, ci abbiamo detto solo una piccolissima parte di ci#1613; che sapevano, compreso ci#1613; che sapevano sulle attività fra noi degli altri popoli. Del resto, la mia mente fa già molta fatica a capire e “digerire” le cose che ho visto o di cui gli Amici mi hanno parlato, figuriamoci se ci avessero detto tutto… Credo, tuttavia, di aver saputo da loro le cose essenziali per capire e per orientarmi, sapendo che sono vere e non sono solo “informazione”, su cui non si pu#1613; non sospendere il giudizio.
Dico che quelle cose sono vere perché ho avuto un rapporto personale con gli Amici, e ho avuto la sensazione forte che mi dicessero la verità, come quando sai che il tuo migliore amico, o la persona che ami e che ti ama, ti sta dicendo la verità. Questa è stata la mia fortuna nella vita: di potermi fidare, in un campo in cui è difficilissimo potersi fidare, grazie a questo rapporto personale. Oggi, con le possibilità, offerte dalla tecnologia, di alterare o creare le prove cosiddette “oggettive” (foto, ecc.), il fattore della testimonianza personale credibile assume un valore anche maggiore che in passato.
Gli Amici, rispetto a tutti gli altri popoli in visita sulla Terra, offrono una caratteristica assai particolare e preziosa: sono legati ai piani sottili che regolano il destino della Terra, e a quella che essi chiamano l’Anima dell’Universo, al di là del piano fisico o fenomenico, per cui hanno una sorta di controllo generale su tutto ciò che accade, anche se possono intervenire ed interferire solo a condizioni particolari, come in una complessissima partita a scacchi di cui è qui impossibile anche solo accennare alle regole principali.
Gli Amici definiscono se stessi come non già appartenenti al mondo dello Spirito, ma come coloro che “vengono subito dopo il mondo dello Spirito”. Oppure, si autodefiniscono come i “preannunciatori del mondo dello Spirito”. Essi si pongono insomma come intermedi fra noi e il mondo dello Spirito.
Rispetto alla scienza e tecnologia degli altri popoli extraterrestri, quella degli Amici è del tutto particolare e diversa, perché è ricalcata sulle leggi del mondo dello Spirito. Si tratta di una scienza e tecnologia incommensurabile con la nostra, anche con gli aspetti più innovativi della nostra fisica quantistica; ma essi dispongono anche di un’altra scienza e tecnologia, più comune, che in parte hanno tentato di condividere con noi, soprattutto nel campo dell’elettromagnetismo. Ma ciò ha scatenato in noi soprattutto desideri di avidità, possesso, competizione e onnipotenza, il che li ha indotti a ritrarsi da questo progetto di condivisione.
Gli Amici hanno vinto una grande guerra nell’Universo contro i popoli del Male, ma la partita da giocare sulla Terra è ancora del tutto aperta. Le menti di noi terrestri del gruppo, legati per sempre agli Amici da un antico patto, e le menti dei terrestri cui ci rivolgiamo, come sto facendo adesso, sono coinvolte in questa guerra, che si svolge
anche nelle nostre sfere più intime e inconsapevoli, e questo rende tutto assai difficile, al limite della indicibilità.
La razionalità è assolutamente necessaria, ma non è sufficiente per dar conto di fenomeni, interazioni e conseguenze che vanno al di là di tutto ciò cui la società e la conoscenza-scienza ci hanno abituato e condizionato. In realtà, la razionalità necessaria per affrontare questa vicenda e le sue implicazioni è enormemente più ricca e complessa di quella abitualmente utilizzata dai nostri scienziati e anche dai sistemi filosofici come il buddismo con la sua legge di causa-effetto, che costituisce solo un tassello di una spiegazione complessiva enormemente più complessa ed articolata.
I cosiddetti “insegnamenti” degli Amici non sono ancora stati divulgati, e consentono di affrontare con una nuova consapevolezza questa intricatissima matassa concettuale ed esperienziale.
Alla base degli insegnamenti degli Amici c’è la TRASCENDENZA di quello che anche noi chiamiamo Dio, e che non va confuso con l’Anima dell’Universo di cui ho parlato prima. Siamo qui all’opposto del panteismo, ma qui mi devo fermare, anche se questo è il punto più importante in assoluto e il motivo principale della presenza degli Amici fra noi, secondo le loro stesse parole.
La foto qui presentata, scattata con una Polaroid negli anni ’60, rappresenta l’aspetto fondamentale del rapporto fra il nostro gruppo e gli Amici: la foto ritrae la proiezione del corpo sottile di un gigante, e la cosa importante è la messa in evidenza della zona del cuore come parte centrale, cioè l’Amore come la cosa principale negli esseri umani, terrestri o extra-terrestri.
Si chiama UREDDA, in una delle lingue degli Amici, l’energia prodotta dall’Amore fra le persone, in particolare fra gli Amici e il nostro gruppo, in seguito ad un patto fra loro e noi e a tanti eventi che ci hanno unito. Grazie a particolari strumentazioni che lavorano sui piani sottili (vi sono decine di piani sottili), l’UREDDA viene trasformata dagli Amici in altre energie e oggetti, persino nell’ossigeno che essi respirano nelle loro basi sotto la terra e il mare. In mancanza di UREDDA, gli Amici, resisi volutamente vulnerabili per Amore, periscono. Inoltre, gli Amici si erano volutamente resi dipendenti dagli aiuti materiali (cibo, soprattutto frutta e ortaggi) che noi gli procuravamo. Ciò avveniva mediante smaterializzazioni guidate a distanza, cui ho personalmente assistito e partecipato moltissime volte, nell’arco degli anni. Li chiamavamo i “prelievi” degli Amici, anche tonnellate di cibo alla volta, che si smaterializzavano a un metro dai nostri occhi, e immediatamente si rimaterializzavano nelle basi degli Amici. In altri casi, con lo stesso sistema gli Amici ci inviavano degli oggetti, piccoli o grandi, che si materializzavano sotto i nostri occhi.
L’UREDDA è una energia, ma gli Amici non sono gli adoratori dell’Energia, come altri popoli. Essi seguono l’Amore, che è la fonte anche delle energie buone come l’UREDDA, ma è esso stesso al di là di ogni energia.
Gli Amici, per poter stare qui con noi, hanno dovuto accettare la legge del Tempo e soprattutto la legge dell’Avere, che regolano il destino del nostro pianeta.
Ignorare, o non comprendere fino in fondo LA VOLONTARIA AMOREVOLE DIPENDENZA DEGLI AMICI DALLA LEGGE DELL’AVERE, e in definitiva dai nostri pensieri e dalle nostre azioni, impedisce di cogliere il vero significato della “storia” per quel che essa è stata. E impedisce di essere preparati se essa si ripresenterà, forse in forma allargata.
Oggi, i nuovi paradigmi cosiddetti “post-moderni” della conoscenza terrestre, aggiungendosi ai paradossi della fisica quantistica, aprono le menti verso il riconoscimento del fatto che la realtà non è quella che appare, o non solo quella che appare; e l’idea che possiamo essere come dei bambini che giocano in una stanza, ignari di tutto ci#1613; che avviene intorno a loro, e persino ignari di tutti gli altri contenuti della stanza, al di là dei giocattoli, può oggi non apparire assurda come in passato. Tuttavia, la vera accettazione (non solo a livello ludico o virtuale, ma a livello di reale consapevolezza) del mondo extraterrestre fra noi rappresenta una rivoluzione antropologica e conoscitiva ancora sconvolgente, molto più della rivoluzione copernicana. Solo a titolo d’esempio, la Terra in passato (centinaia di milioni di anni fa) ha conosciuto altre sei civiltà evolute anche più della nostra, che si sono estinte per colpa. Questa fine minaccia anche noi oggi. Gli Amici non vorrebbero che si ripetesse ancora una volta il nostro passato auto-distruttivo, cui essi hanno assistito con dolore. Possono aiutarci, e lo fanno, ma all’interno di vincoli e condizioni imposte dai piani sottili della Terra e del nostro Universo. Vincoli e condizioni di cui tutti noi ignoriamo l’esistenza.
La complessità delle variabili in gioco, rispetto allo svelamento, è tale che neppure gli Amici hanno fatto “profezie” su di esso. Circa il 2012, di cui si parla tanto, io non li ho mai sentiti parlare. Invece, hanno detto che sarebbero ritornati. E’ vero che quelli come me (ormai pochissimi rimasti) hanno sottoscritto un patto particolare con loro, un solenne giuramento di fedeltà reciproca, anche se ormai sono passati moltissimi anni. Ma per il momento io non so se e quando torneranno, o forse sono già tornati e sono già all’opera con altri terrestri in qualche parte del mondo. Non so se mi contatteranno. Non credo, penso che dire queste cose che oggi comincio a dire a Nikola Duper sia il mio unico compito, come del resto mi dissero gli Amici stessi tanto tempo fa.
Alla fine degli anni ’40 gli Amici offrirono una collaborazione ai vertici dell’Amministrazione USA, ma in cambio chiedevano l’abbandono del programma di armamento nucleare. Ma la loro offerta e richiesta vennero respinte, e altri popoli extraterrestri hanno collaborato con gli USA e altre potenze; i risultati sono stati del tutto negativi, e pesano tuttora sul nostro destino collettivo. Uno dei motivi che ritardano lo svelamento (ma la questione è assai intricata, e si tratta veramente di uno solo dei motivi) è che gli USA dovrebbero assumersi, davanti all’intero pianeta, la responsabilità di aver rifiutato una collaborazione buona e di averne attivata un’altra non buona, o pessima, basandosi esclusivamente su considerazioni di potere e dominio, mentendo ai cittadini e praticando l'occultamento (“cover-up”) per decenni.
A seguito del rifiuto politico-militare americano, gli Amici hanno portato avanti la strategia dei contatti riservati con piccoli gruppi di terrestri, cercando di valorizzare la qualità dei rapporti umani personali, dell’Amore e dell’UREDDA, rispetto alla quantità e alla visibilità.
Tuttavia, neppure questi contatti qualitativi hanno dato i frutti sperati, per cui oggi si deve ricominciare. Con gli Amici, comunque, non vi è mai una sconfitta definitiva, perché le loro risorse sono veramente straordinarie. Quando gli Amici perdono una battaglia, è perché l’abbiamo persa noi, e loro, assoggettandosi alle leggi dei nostri piani sottili, devono perderla con noi, e pagare con noi e per noi. La mancanza di UREDDA nei loro confronti, da parte nostra, ha provocato nel novembre 1978 la morte di molti Amici e la loro provvisoria sconfitta -da loro prevista e messa in conto- da parte del popolo nemico, chiamato CTR, ma tutto ci#1613; è ancora reversibile.
La vicenda degli Amici con noi è uno straordinario dramma nascosto, con risvolti imprevedibili. Imprevedibili in parte anche per loro, stante l’incredibile complessità delle variabili in gioco, se così vogliamo chiamarle, e l’imponderabilità delle libere scelte. Gli Amici rispettano infinitamente la volontà delle persone.
Collaboratori terrestri degli Amici e collaboratori terrestri di popoli nemici degli Amici (e quindi nemici nostri) sono silenziosamente in lotta fra di loro ogni giorno. I nemici stanno tentando una conquista molto graduale e apparentemente indolore del pianeta, lavorando soprattutto sulle menti. Purtroppo, non è fantascienza. Magari lo fosse. Purtroppo, non è paranoia. Magari lo fosse.
Tuttavia, solo accennare a queste cose induce allo screditamento di chi le dice, e questa è una potente arma in mano a chi vuole il nostro male. I condizionamenti mentali e sociali in questo ambito sono potentissimi. E’ facile screditare chiunque, quale che sia il suo ruolo sociale o culturale, se vi sono forti motivi per farlo. Chi ha avuto esperienze segretissime come questa con gli Amici, e poi è riuscito, malgrado ciò sia inusuale e “strano”, ad occupare un ruolo importante nella società e ad essere rispettato come persona affidabile, teme di essere screditato, se rivela il suo segreto; e teme, soprattutto, che la rivelazione screditerà anche il segreto stesso. Egli sa che quei condizionamenti saranno comunque più forti del suo ruolo e della considerazione da lui conseguita in un’intera vita. Così, egli tace, mentre parlerebbe solo per dire la verità, e non volendo altro per sé. Invece altri, che non sanno o non vogliono dire la verità, e che non rischiano di essere screditati, perché non hanno nulla da screditare, parlano per scopi di protagonismo o di lucro. Questo, oggi, è vero in tutti i Paesi, e viene utilizzato a fondo da tutte le persone e le istituzioni che non vogliono lo svelamento. Di fatto, la gente tende a non credere “veramente” (o “finge con se stessa” di credere) alle “rivelazioni”; o, al massimo, “sospende il giudizio”, sapendo che esse provengono da persone che agiscono a scopo di protagonismo o di lucro, e che non temono lo screditamento.
Cercherò di fornire al più presto un’esposizione sistematica articolata in punti. Lo scenario totale è estremamente complesso, perché include anche la presenza e le attività fra noi degli altri popoli extraterrestri, ma considerare questo scenario nella prospettiva offertaci dagli Amici consente di avere almeno un filo rosso e un senso generale. Questo è possibile perché la prospettiva degli Amici è una prospettiva privilegiata, a causa del loro rapporto del tutto particolare con i piani sottili e con l’Anima dell’Universo. Visto da altre prospettive, lo scenario è non solo troppo complesso, ma è addirittura indecifrabile e, in definitiva, disperante.
Sparviero 555
00mercoledì 9 gennaio 2013 12:03
GLI USO E GLI AVVISTAMENTI NELL'ADRIATICO
(Messaggio di cagliari79)
da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 54 del Dicembre 2004/Gennaio 2005
Gli UFO, gli USO e il loro comportamento fisico
Un excursus sui tipi più ricorrenti di ordigni anomali finora riscontrati. Parametri, caratteristiche tecnico-strutturali ed effetti ricorrenti degli Oggetti Volanti Non Identificati.
INTRODUZIONE
Il fenomeno UFO si è manifestato nel tempo e continua a manifestarsi a tutt'oggi in forme e situazioni molteplici e diversificate che hanno prodotto nei tantissimi anni di avvistamenti in tutto il mondo una mole di dati registrati nei migliaia e migliaia di casi avvenuti, ognuno con sue caratteristiche particolari.
Nonostante però la grande varietà dei fenomeni osservati, è possibile individuare nelle innumerevoli descrizioni dei testimoni delle caratteristiche comuni e ricorrenti, che si riscontrano nei moltissimi casi documentati.
Quelli presi in considerazione per questa analisi vanno dagli anni '50 fino agli anni '80, non solo in Italia ma anche in altre parti del mondo. Esaminando queste varie caratteristiche solo dal punto di vista fisico del fenomeno, si possono elencare tutta una serie di manifestazioni e di indicazioni che se analizzate nell'insieme consentono di poter fare delle analogie ed in linea di massima, anche, per esclusione, delle prime e sommarie ipotesi sul comportamento di questi fantomatici e misteriosi oggetti.
LUOGHI DI AVVISTAMENTO
Sembra non vi siano veri e propri luoghi privilegiati, tant'è che i migliaia di casi documentati sono avvenuti nei luoghi più vari, sia ad alta che a bassa quota, sia a terra, ed in generale prevalentemente vicino a insediamenti umani, paesi, città, anche molto vicino alle case, e anche nei pressi di centrali elettriche e nucleari, aeroporti, e basi militari. Comunque sembra che la loro attenzione sia rivolta anche verso vicino ad insediamenti umani ma in luoghi piuttosto isolati.
Appare in generale che l'orientamento di questi oggetti sia quello di non far notare oltre un certo limite la loro presenza. Ci sono inoltre moltissimi casi di avvistamenti sia in mare aperto sia vicino alla costa e sia sott'acqua come pure in superficie, e questi disseminati nei mari di tutto il mondo. Il loro scopo apparirebbe in generale orientato a eseguire ricognizioni e controlli sia sull'ambiente che sull'uomo, praticamente su tutto il pianeta.
FORME E DIMENSIONI
Le forme di tipo cilindrico allungato (sigariforme) o similari sono molto ricorrenti ed in genere di grosse dimensioni, ma si riscontrano anche forme più piccole.
Le estremità appaiono tronco-coniche a volte più da una parte e meno dall'altra o completamente tronche, arrotondate agli spigoli e con inclinazioni più o meno accentuate, mentre la parte centrale del corpo sembra a volte più spessa, e appare liscia e priva di qualunque sovrastruttura. Si rileva che gli avvistamenti sono spesso ad alta quota e con una luminosità degli oggetti molto particolare che spesso rende la forma e i contorni poco definiti con a volte intere parti invisibili.
Queste stesse forme sono state segnalate anche da avvistamenti avvenuti in mare.
Le forme di tipo discoidale o ovoidale sono molto varie per le proporzioni fra diametro e altezza e così pure i dettagli delle varie parti, ma in generale quelle più ricorrenti sono di tipo discoidale a piatto rovesciato o a piatti contrapposti con parte centrale conica e alcuni con cupola di tipo sferoidale pronunciata, mentre altri presentano una parte terminale poco sporgente o di forma non sferoidale.
Negli ultimi anni sono state osservate anche forme più angolate, triangolari e rettangolari anche di grosse dimensioni, apparentemente consistenti e strutturate.
Le grandezze degli oggetti sigariformi sembrano essere comprese da un minimo di 30-40 metri a oltre i 500 metri di lunghezza, e meno di un quarto di larghezza. Molto ricorrenti sono stati quelli intorno ai 100 metri di lunghezza o poco più.
In mare (USO) si sono visti oggetti di lunghezza compresa fra i 10-20 e i 100-200 metri.
Le grandezze di quelli discoidali sono variabili ma si possono considerare comprese da un minimo di 3-4 metri di diametro fino anche a 200 metri. L'altezza sembra essere intorno ad un terzo o meno rispetto al diametro. Ricorrenti sono quelli di dimensioni fra i 10 e i 20 metri circa.
Per effetto della forte luce emessa nei vari colori e degli strani fenomeni che essa provoca nelle vicinanze dell'oggetto, le forme, i contorni e quindi le dimensioni sono spesso poco definibili.
In moltissimi casi si osservano infatti solo globi ovoidali o sfere luminose di luminosità e dimensioni apparenti varie.
CARATTERISTICHE DEGLI SPOSTAMENTI DEGLI OGGETTI
Si è notato in generale che tutti gli oggetti di tipo discoidale, ovoidale o simili si possono spostare sia a bassa velocità che ad altissima velocità (sembra fino a oltre 40.000 Km/h) e questo sia a bassa che ad alta quota e in tutte le direzioni, sia orizzontalmente che verticalmente. Quando si devono spostare per raggiungere un obbiettivo partendo dall'alto la traiettoria appare sovente inclinata.
Nei casi di atterraggio spesso si sono visti prima alzare in verticale poi partire a grande velocità sempre con traiettoria inclinata.
Possono inoltre stazionare anche a lungo a qualsiasi altezza e gli spostamenti sia da fermi che a bassa velocità possono essere improvvisi e con fortissime accelerazioni. Per evitare degli ostacoli si sono viste effettuare virate e alzate improvvise anche di 90° e pure gli arresti risultano spesso improvvisi.
Manovre molto ricorrenti sono quelle a zig-zag, con ondeggiamento orizzontale e alzate e discese.
La posizione di volo di questi oggetti non è solo con la parte piatta rivolta verso la terra come avviene quando sono a bassa quota o in fase di atterraggio, e spesso sono stati visti volare inclinati o anche proprio in posizione di taglio rispetto al terreno.
Quando si spostano con traiettoria inclinata in avvicinamento o in allontanamento, sembra che la posizione di volo sia con il disco inclinato rispetto al terreno.
A volte questi oggetti luminosi sono stati visti come "spegnersi" all'improvviso in un posto e "riaccendersi" in un altro di colpo o in brevissimo tempo.
Anche quando si osservano soltanto globi sferoidali o ovoidali luminosi, questi si spostano in tutte le direzioni o stazionano a mezz'aria.
Nei casi in cui gli oggetti sono atterrati anche in terreno scosceso essi hanno mantenuto la posizione orizzontale e nelle tracce al suolo sono risultate più marcate quelle a monte rispetto a quelle a valle, come se il peso maggiore si scaricasse sul terreno più vicino all'oggetto.
Un movimento caratteristico, notato in molti avvistamenti, è quello proprio della fase di. avvicinamento a terra o in fase di partenza, quando la velocità è bassa, in cui il disco ha degli ondeggiamenti o oscillazioni come "a foglia morta".
Questa oscillazione è stata notata anche quando gli oggetti a disco erano appena usciti da un ordigno-madre di maggiori dimensioni a forma di sigaro in posizione verticale, alcuni istanti prima della loro parte veloce verso un qualche obbiettivo.
Gli spostamenti possono avvenire anche in acqua a varie profondità e con virate sia lente che veloci.
Sono stati visti stazionare sott'acqua a varie profondità, o procedere sia a bassa che a forte velocità e poco sotto la superficie dell'acqua, lasciandosi dietro una scia luminosa.
Quando sono stati visti uscire dall'acqua, a volte si sono alzati in verticale e poi sono partiti con traiettoria inclinata, altre sono stati visti immergersi e uscire inclinati di circa 45° a forte velocità e senza alzare ondate consistenti durante la manovra, e così pure inabissarsi di colpo provenendo dall'alto.
In tutti gli innumerevoli casi documentati, gli spostamenti degli oggetti avvistati sembrano essere non casuali ma rispondenti a comandi precisi e non sempre prevedibili.
Gli oggetti sono stati avvistati spesso ad alta quota anche in formazioni di 20 unità o più disposti in varie posizioni a forma di V o di V contrapposti, o a semicerchio.
Anche gli oggetti di tipo sigariforme sono stati visti spostarsi sia a bassa che a grande velocità (anche oltre i 5000 Km/h), e con rapide deviazioni in modo simile a quelli discoidali quando si trovano in posizione orizzontale o inclinata.
Quando si sono visti ripartire, prima della partenza si sono messi in posizione inclinata verso l'alto se quella era la direzione, e lo stesso quando si sono diretti verso il basso.
Sembra poi che quando vengono effettuati da una posizione verticale gli spostamenti risultino più lenti.
Sono stati visti stazionare ad alta e a bassa quota sia in posizione verticale che orizzontale.
Spesso si sono visti transitare a bassa quota e a bassa velocità con volo orizzontale.
Anche questi oggetti sono stati visti in formazione a V e aureolati di una luminescenza azzurrina.
Questi ordigni sono stati avvistati anche in mare sia in immersione che in superficie, con spostamenti sott'acqua che sembrano essere non troppo veloci, e sono stati visti anche emergere per un certo tratto in posizione inclinata per poi immergersi di nuovo completamente.
MANIFESTAZIONI FISICHE APPARENTI
Oggetti sigariformi - Gli avvistamenti dei grandi oggetti sigariformi sono sempre stati molto indefiniti per l'effetto della loro apparente luminosità ad alta quota (che spesso si confonde con il cielo, a volte tremolante, di colore grigio bluastro o anche blu elettrico intenso) che li caratterizza, e per gli strani effetti luminosi intorno all'oggetto che spesso ne fanno vedere soltanto una parte mentre l'altra rimane praticamente invisibile.
Sono stati visti a bassa quota anche di colore arancione, argenteo o argenteo-bronzato.
In molti avvistamenti si sono notati come degli oblò o finestre ovvero zone molto luminose di colore giallastro o bianco spettrale disposte a gruppi di tre o quattro anche su due file, specie quando l'oggetto si trovava in posizione orizzontale.
Questi grandi oggetti si sono visti prevalentemente ad alta quota sia in posizione orizzontale che in verticale, ma in certi casi si sono abbassati molto vicino alla superficie terrestre. Quando sono stati avvistati in posizione verticale è stata notata come una apertura scura nell'estremità inferiore (al centro ovvero alle estremità della struttura) da cui sono usciti in successione diverse unità di oggetti più piccoli discoidali e luminosi che si sono spostati con moto elicoidale intorno all'ordigno-madre e poi si sono diretti a grande velocità in direzioni diverse. In alcuni casi con l'aiuto di un cannocchiale si è potuto vedere il rientro degli oggetti a disco, come puntini luminosi che sparivano nella parte inferiore dell'ordigno, nel centro o all'estremità.
La presenza di piccoli oggetti a disco in concomitanza di oggetti a sigaro, ed il loro apparente riassorbimento in questi ultimi costituiscono avvistamenti abbastanza frequenti.
Quando questi oggetti si trovano in posizione verticale non si notano le luci quadrate sulla fiancata, e sono quasi sempre avvolti come in una foschia bianco-azzurrina o bluastra.
Questi oggetti sono stati visti, quando erano a bassa quota in posizione orizzontale, emettere talvolta un fascio di luce conica molto forte proveniente dalla parte inferiore che sembrava come ispezionava la una sottostante.
Al momento dell'allontanamento veloce da una certa posizione si è notata come una grande fiammata lunga 15-20 metri partire dall'estremità posteriore dell'oggetto.
Quando questi mezzi sono stati avvistati in mare, sia in superficie che ad una certa profondità, sono apparsi di colore grigio scuro come metallico, con superficie liscia e priva di qualsiasi sovrastruttura visibile.
Quando sono state viste ferme a pelo d'acqua, queste apparivano come bloccate al fondale, non dando assolutamente l'impressione di seguire il moto ondoso, ossia con le onde che sbattevano contro di loro come su un corpo fermo e fisso.
Anche in questi oggetti in immersione sono stati visti uscire da una estremità oggetti più piccoli ed altri rientrare come risucchiati dall'altra estremità.
Oggetti di dimensioni di 20-30 metri di lunghezza avvistati sott'acqua emettevano una luminosità verdastra che nello spostarsi produceva una scia luminosa.
Oggetti discoidali - La luminosità degli oggetti è apparsa molto variabile in intensità su tutti i vari colori dello spettro e in molteplici sfumature, e rappresenta una loro caratteristica dominante.
In generale appaiono sempre molto luminosi quando sono in movimento ed emanano una luce bianca abbagliante, ma a volte anche di colore rosso fuoco molto forte.
Ai bordi dell'oggetto la luminosità appare spesso più debole e può assumere varie colorazioni emettendo talvolta un alone di luce verdastra, e a volte di colore giallo-arancio, che forse si può mettere in relazione alle varie situazioni in cui l'oggetto si trova ad operare.
Molti oggetti sono stati descritti di aspetto metallico e di colore grigio alluminio o grigio piombo non riflettente, e a quanto sembra non emananti luce propria.
Sulla parte centrale degli oggetti a forma discoidale, sovente sotto la eventuale cupola soprastante, spesso sono state viste come una o una serie di luci ruotanti rosse, bianche e verdi, che possono assumere la forma di una fascia continua aumentando la rotazione dell'ordigno. Questa velocità di rotazione delle luci, che risulta in genere in senso antiorario, sembra legata all'energia che l'oggetto sviluppa in quel momento, poiché pare aumentare quando l'oggetto si allontana.
Si sono osservati oggetti in stazionamento o quasi che sembravano ruotare su se stessi in modo vorticoso e in senso antiorario e poi sono allontanati. Non sembra molto chiaro se siano le luci a ruotare sullo scafo o tutto l'oggetto su sé stesso.
Riguardo alla rotazione è stato notato che su alcuni oggetti, la parte esterna intorno al disco sarebbe formata da una grosso anello piuttosto spesso e diviso in due anelli combacianti uniti tra loro da una zona scura, i quali ruoterebbero ognuno in senso inverso, mentre con l'aumentare della rotazione si sprigionerebbe una forte luce dal punto di contatto fra i due anelli.
Queste luci multicolori rotanti sono state osservate anche provenire dalla parte superiore della cupola.
La parte superiore a cupola sferoidale spesso è stata descritta come traslucida, più o meno luminosa con luce dal giallo al bianco, o altre volte dalla luce rossa molto forte e circoscritta.
In fase di atterraggio, in almeno un caso, è stata notata una luminosità verdastra pulsante, che poi è scomparsa quando l'oggetto era a terra, e che è ricomparsa prima di sollevarsi.
Nella fase di atterraggio la luminosità generale appare più fioca e opaca, e a volte pulsante.
In condizioni di stazionamento sollevato dal suolo la luce della cupola può apparire anche di un rosso accecante, mentre alla partenza tutto l'oggetto si illumina in genere di luce bianchissima brillante.
Le variazioni di luminosità apparente nei vari punti dell'oggetto sembrano legate all'energia (di tipo sconosciuto) che in quel momento esso deve evidentemente spendere per quella determinata circostanza.
A volte si notano variazioni continue di luminosità e con esse anche variazioni apparenti di forma.
Spesso vengono osservati soltanto globi sferoidali o ovoidali molto luminosi di luce rossa o bianca e di varie grandezze, che a volta stazionano a bassa quota e in alcuni casi sembra non illuminino la zona sottostante.
Un'altra particolarità molto interessante riguarda i getti di luce disposti a triangolo che apparentemente sembrano servire a tenere sospeso l'oggetto rispetto al suolo e che potrebbero anche provocare le tracce che spesso si riscontrano.
Si sono visti anche getti di luce bianca partire dal centro della parte inferiore degli oggetti a disco e che sembrerebbero servire a farlo partire, ed avrebbero anch'essi provocato tracce di bruciature al suolo.
Sono stati altresì osservati fasci di luce bianca fortissima che illuminava a giorno i dintorni, emessi da fori sulla fascia mediana degli oggetti a disco.
In altri casi questi getti circoscritti sembrano essere originati dalla parte centrale e sono avanzati gradualmente fino ad un certo punto, illuminando tutta la zona circostante per poi venire come "riassorbiti" in un certo tempo fino a scomparire. Questi getti di luce controllata, risulterebbero come interrotti nella parte terminale, e con la possibilità di farli avanzare o retrocedere a piacimento.
Sembra comunque che getti di luce di potenza controllata, da relativamente bassa a estremamente forte, in grado anche di distruggere oggetti solidi a distanza, possano essere emessi da parti dell'UFO in tutte le direzioni.
Da alcune testimonianze si nota che i bordi di questi "tubi di luce" sono molto netti e attraverserebbero altresì anche pareti in muratura.
Inoltre in vari casi forti luci rosse sferiche hanno dato l'impressione di essere nettamente circoscritte senza illuminare la zona circostante.
Un altro aspetto particolare di questi getti di luce controllabili sarebbe quello di poter sollevare o trasportare materialmente un corpo da un punto ad un altro, tanto che in certi avvistamenti questi fasci diretti verso il basso avrebbero perfino permesso di sollevare da terra degli esseri animati (testimoni, animali, gli occupanti stessi del mezzo discesi al suolo) portandoli o riportandoli all'interno del disco.
RUMORE
Salvo infrequenti eccezioni, tutti gli oggetti considerati in genere hanno la caratteristica di non emettere nessun rumore sia quando sono fermi che in moto anche veloce.
Riferendosi a quelli discoidali, moltissime volte però è stato udito un rumore descritto da tutti come un sibilo, sia in fase di avvicinamento che in allontanamento.
Inoltre sono stati uditi ronzii, anche molto penetranti, simili a quelli emessi da grossi trasformatori, quando l'oggetto era vicino e rumori ritmici continui e meccanici simili ad una specie di martellamento, quando l'oggetto era fermo a bassissima quota.
EFFETTI FISICI RILEVATI SULL'AMBIENTE
Impronte e tracce
Nei casi di atterraggio di oggetti a disco si sono più volte trovate impronte sul terreno, in genere di forma circolare concava da 10 a 40 cm. di diametro disposte più o meno a triangolo equilatero o a quadrato o rettangolo, con lati anche di diversi metri, di profondità variabile in relazione al peso e alle dimensioni dell'oggetto, e provocate apparentemente da un corpo solido di forma emisferica sostenuto da piedi di appoggio.
Sono stati rilevati anche dei semplici fori di varie profondità, e pure impronte di forma triangolare.
Sul fondo delle impronte il terreno in genere è risultato pressato, ma in certi casi anche scomposto come se la zona di appoggio fosse stata sottoposta ad una sorta di rotazione.
Peraltro, in un caso di atterraggio implicante un oggetto a disco, a circa un metro da terra, questo non ha provocato nessun effetto di scompiglio nel terreno sottostante.
Si sono trovate impronte di terreno schiacciato, di forma anche rettangolare, con all'interno il terreno smosso e mancanza di tutto quello che vi si trovava. In un campo coltivato a patate nell'interno della traccia tutte le piante erano ad esempio scomparse.
Esistono casi in cui, in campi coltivati, una zona circolare di terreno è stata come aspirata fortemente dall'alto asportando tutto quello che si trovava all'interno.
In certi casi è stata visto aprirsi come una botola sul fondo di un disco e aspirare tutto quello che si trovava sotto di esso per alcuni secondi.
Molte sono le tracce circolari di diverse dimensioni, trovate su vari tipi di terreno, in certi casi con il suolo schiacciato e annerito come fosse bruciato e con profonde anomalie fisiche e chimiche prodotte da un surriscaldamento (fino a 900°) di breve durata come in conseguenza di un irraggiamento a microonde ad alta intensità (terreno calcinato).
Si riscontrano inoltre tracce nell'erba avvallata e bruciacchiata, piegata in senso antiorario.
Le tracce di terreno come bruciato sono state quasi sempre trovate in seguito ad avvistamenti di oggetti a disco in prossimità al suolo o atterrati, o prodotte da forti fasci di luce emessi da tali oggetti a breve distanza.
I terreni investiti da questi fasci di luce, che apparentemente sembravano bruciati, in realtà non avevano segni di combustione vera e propria ma erano anneriti ed emanavano odori fortemente acri.
EFFETTI ELETTROMAGNETICI ED ELETTRICI
Si è constatato in moltissimi casi che in vicinanza di UFO (anche a più di 100 metri) le auto si sono fermate di colpo per spegnimento del motore, e si sono poi rimesse in moto da sole, anche con marcia inserita, solo quando l'oggetto si è allontanato. Anche i fari si sono spenti nello stesso momento.
Si è verificato pure il fatto che il motore, pur rimanendo acceso, ha però perso potenza anche con l'acceleratore al massimo provocando alla macchina bassa velocità.
Questo fenomeno di arresto del motore non si è verificato su mezzi, sia auto che trattori, con motore diesel.
Si è così pure verificato che i fari di un motorino sono aumentati molto di intensità in vicinanza di un UFO. Quando il motorino si è allontanato tutto è poi tornato normale.
Si è altresì potuto verificare che su delle auto in vicinanza di UFO le batterie si sono scaricate e stavano bollendo.
Autoradio e mangianastri si sono spenti da soli per poi riprendere normalmente a funzionare passato l'effetto UFO.
Apparecchiature elettriche ed elettroniche sia di navi che di aerei hanno subito delle momentanee interruzioni o malfunzionamenti nei sistemi di controllo del volo e nelle trasmissioni radio, facendo perdere rotta e quota ai mezzi, e mettendo completamente fuori uso le bussole.
È anche successo che dei testimoni hanno puntato il fascio di una grossa pila verso un oggetto molto vicino e che da questo sia uscito con un secco rumore, un raggio di luce molto potente diretto verso di loro.
Una illuminazione al neon di un albergo ha così pure subito delle anomalie quando un UFO ha stazionato nelle vicinanze ad una certa altezza. Alcuni tubi si sono spenti da soli, altri hanno cambiato colore, altri si sono affievoliti quasi a spegnersi, mentre altri ancora funzionavano regolarmente.
In un altro caso, su di un televisore in funzione è apparso come un occhio rosso centrale, le immagini erano disturbate e il suono era quasi inudibile.
In molte parti del mondo e in vari periodi si sono poi avute delle interruzioni di energia elettrica (black-out) di grande estensione e di lunga durata, in interi paesi e città, in concomitanza di avvistamenti di oggetti volanti luminosi nella zona, e nelle vicinanze di centrali elettriche o di sottostazioni.
In particolare in una centrale elettrica (Napoli) in presenza di un UFO, i generatori hanno cominciato ad oscillare come se ci fosse un sovraccarico variabile nella linea ed anche la strumentazione di controllo, sia quella relativa al generatore in funzione sia quella del generatore escluso, hanno fatto altrettanto.
Al termine dell'effetto (60 secondi) gli strumenti sono rimasti completamente starati.
Nel caso di interruzione o abbassamento della luce elettrica provocata dalla vicinanza di un UFO è stato constatato che la tensione di rete non è andata completamente a zero.
In moltissimi casi in cui gli UFO si sono avvicinati o sono atterrati o hanno emesso fasci di luce, è stato notato che le bussole erano completamente sfasate o giravano su se stesse, sembra in senso antiorario.
Questo effetto in certi casi è continuato anche dopo la scomparsa dell'oggetto.
In qualche caso si è potuto notare nel cielo tutt'intorno ad un oggetto che stazionava, come una serie di cerchi concentrici ad una cena distanza l'uno dall'altro che apparivano come dei piccoli arcobaleni.
Esistono dei casi in cui gli oggetti, anche di varie forme, sono stati rilevati dai radar di terra fin dove era possibile, ma al contrario abbiamo altrettanti casi in cui non si è potuto rilevare la loro presenza.
Esistono episodi in cui formazioni di dischi sono state rilevate da radar militari ad una certa quota ed ad un tratto sono sparite completamente dagli schermi come se si fossero volatilizzate.
Risulta altresì che in vicinanza di un oggetto i fari di un'auto, di notte, siano stati come deviati verso una luce presente su un lato di una strada, provocando l'uscita di strada della vettura.
EFFETTI VARI
In molti casi si sono notate al momento della partenza o in vicinanza di un UFO, delle forti ventate calde.
Sono anche stati notati sotto un UFO in fase di stazionamento come dei forti vortici di aria calda ruotanti in senso antiorario con un rumore simile a quello prodotto dall'elica di aereo.
Quando un oggetto al momento della partenza o in altre occasioni è passato sopra a degli alberi, si è notato che i rami si sono piegati e contorti.
Nel momento dell'uscita dall'acqua di un oggetto a forma di disco, si è notato che l'acqua tutt'intorno era come respinta da una sorta di cuscinetto d'aria.
Sono state notate in mare delle grosse bolle d'aria provenire dall'acqua in corrispondenza di una luce che si muoveva sott'acqua. Le bolle seguivano lo spostamento della luce nei flutti.
- Ci sono stati casi in cui dei testimoni al passaggio di un UFO sopra di loro hanno sentito degli strani rumori, come di "tegole spostate alla rinfusa, o di lattine piene di bulloni smosse con forza".
Al momento della partenza o all'arrivo di un UFO moltissime volte è stato udito un forte sibilo penetrante.
Si sono avuti casi in cui una vampata di calore tremendo ha investito la cabina di pilotaggio e gli aviatori che si sono trovati a breve distanza da un UFO si sono sentiti come storditi. L'effetto sembra essere scomparso con l'allontanarsi dell'oggetto rispetto all'aeromobile.
Molte sono state le testimonianze su effetti di forte calore avvertito durante la vicinanza di oggetti di forma discoidale in movimento.
Ci sono pure testimonianze che descrivono un effetto sul tipo di un di blocco invisibile non meglio identificato, che si verificherebbe in prossimità di un UFO in fase di stazionamento a terra.
ALCUNI EFFETTI RILEVATI SULL'UOMO E SUGLI ANIMALI
Un effetto molte volte riscontrato sugli uomini trovatisi nelle vicinanze di un UFO è quello della paralisi temporanea delle gambe e delle braccia, descritta come un blocco totale nei movimenti ma rimanendo coscienti della propria situazione.
Ci sono stati effetti di forte rimbombo dei timpani che sembrano scoppiare, e così pure effetti di pressione sulla testa e sul collo, al passaggio di un UFO sopra i testimoni.
In questa condizione un uomo è stato tenuta a terra da una fotte pressione ed ha avuto l'impressione di congelamento sul collo. All'inizio la stessa persona aveva sentito un effetto di calore e come se degli spilli gli bucassero la pelle.
Si è poi riscontrato il particolare effetto di un rumore intenso che provoca fitte al cervello, al collo e alle spalle e quello di una forza paralizzante che tiene ferma la persona, quasi fosse come bloccata da mani invisibili.
È stato segnalato un effetto di forte bruciore agli occhi provocato per avere osservato a breve distanza UFO in fase di stazionamento fortemente illuminati.
A dei testimoni in auto, che si sono trovati un oggetto discoidale ad alcuni metri sopra di loro, è successo che la peluria delle gambe si è drizzata casi fortemente da trapassare la stoffa dei pantaloni e a provocare loro un forte dolore. Il giorno dopo hanno accusato un forte senso di spossatezza.
Gli animali in generale, di qualsiasi specie siano, quando un UFO si è trovato nelle vicinanze, hanno reagito manifestando, ognuno nel proprio modo, segni di forte inquietudine e agitazione che sono poi cessati quando il fenomeno è passato. Sono gli effetti evidenti di un fenomeno fisico e reale.
Tratto da:
www.gaus.it/ricerche/gli_uso.htm
GLI UFO SOTTOMARINI
Di Patrizio Caini
La sigla inglese U.S.O. (Unidentified Submarine o Submerged Objects: Oggetti Sottomarini o Sommersi Non Identificati, O.S.N.I. in Italia) si riferisce alle peculiari manifestazioni di natura ufologica associate all'idrosfera. L 'usologia è dunque quella branca dell'ufologia che studia gli oggetti sottomarini non identificati, fenomeno strettamente connesso ai più tradizionali oggetti volanti non identificati che interessano lo spazio atmosferico ed extra-atmosferico terrestre.
II 24 novembre 1972 i periodici di tutto il mondo riportarono la singolare notizia secondo la quale unità navali della flotta norvegese avevano individuato, e circoscritto, nel fiordo di Sogne un inusitato oggetto subacqueo non identificato che i giornalisti designarono con l'acronimo U.S.O.Due giorni dopo l'anomala formazione sottomarina eluse inesplicabilmente la vigile sorveglianza della Marina Militare norvegese e, oltrepassando il cordone che le unità navali avevano stretto intorno ad essa, si dileguò senza lasciare la minima traccia. Un evento analogo si verificò nel giugno 1967 quando, nel Golfo Nuevo, la Marina Militare argentina intercettò e cinse d'assedio un presunto sottomarino fantasma di notevoli dimensioni oggetto che ben presto svanì in circostanze altrettanto misteriose.
Nel corso degli anni gli U.S.O. assunsero connotati strutturali, funzionali e prestazionali sempre più definiti, tanto da indurre i ricercatori del settore ad includere ufficialmente il neologismo nella terminologia ufologica, decisione dettata dalla necessità di utilizzare un vocabolo facilmente memorizzabile cui riferire sinteticamente le manifestazioni ufologiche associate all'idrosfera:, ovvero un termine in cui fosse esplicitamente ravvisabile una forte analogia letterale e concettuale con la popolare sigla inglese U.F.O. (Unidentified Flying Objects: Oggetti Volanti Non Identificati, O.V. N.I. in Italia, Spagna, Francia e nei paesi latino-americani), e che conferisse una veste ufficiale a tali manifestazioni inquadrandole entro una categoria fenomenica determinata e facilmente distinguibile da altri fenomeni di natura ufologica o paranormale. La ricca casistica ufologica annovera numerose segnalazioni di avvistamenti di natura "urologica" occorsi nelle acque dei mari, laghi e fiumi, sebbene i primi siano maggiormente interessati da tale fenomenologia. E interessante notare che già prima del 1947, fatidico anno della nascita ufficiale dell'ufologia, tra gli eventi inesplicabili dell'epoca furono riportati numerosi avvistamenti di enigmatici oggetti sottomarini non identificati, sovente sorpresi nell'atto di emergere dalle acque (evento noto come splash-up) o di immergersi in esse (splashdown). Una delle prime segnalazioni di un possibile U.S.O fu quella del celebre navigatore ed esploratore genovese Cristoforo Colombo che, durante la traversata dell'Oceano Atlantico, annotò sul libro di bordo un avvistamento del genere, di cui fu testimone prima di toccare la terra delle Americhe.
Nel 1978 la linea costiera dell'Adriatico fu interessata da un massivo flap (ondata) ufologico durante il quale numerosi testimoni oculari assistettero a più riprese a fenomeni inesplicabili a cui la stampa italiana non dette sufficiente risalto, nonostante l'imprevedibile verificarsi di tali eventi esotici avesse generato una paralisi del traffico marittimo e delle attività peschiere di alcuni litorali. La tipologia morfo-strutturale degli U.S.O. è diversificata quasi quanto quella ufologica e comprende egualmente oggetti di apparente natura metallica, di forma discoidale multitipologizzata, cilindrico-sigariforme e di dimensioni estremamente variabili.
Le inverosimili peculiarità prestazionali degli U.S.O., quali movimenti a zigzag detti jerky, repentine variazioni di traiettoria ad angolo retto e acuto, fulminee accelerazioni e decelerazioni, sostanziale assenza di emissione sonora e limitate spostamento dell'acqua, risultane essere analoghe a quelle degli oggetti volanti non identificati, con l'unica variante differenziale che il fluido all'interno del quale si muovono è rappresentato dall'acqua anziché dalla miscela gassosa dell'atmosfera terrestre.
L'ondata di avvistamenti urologici del 1978, occorsa sulle coste italiane dell'Adriatico, fu caratterizzata da tre tipologie di manifestazioni qui di seguito riportate: · formazione diurna di colonne d'acqua d altezza variabile da 30 a 150-300 metri emerse improvvisamente dalla superficie de mare in prossimità dei natanti, nonostante la totale assenza di vento e di moto ondoso.
· T.L.P. (Transient Luminescent Phenomena Fenomeni Luminosi Transeunti), descritto dai testimoni oculari come anomale formazioni globulari e sigariformi di colorazione rosso-bianco, comparse in prossimità delle imbarcazioni ed avvistate soprattutto di notte in immersione ed emersione.
· malfunzionamento dell'apparato radarico della strumentazione elettronica di bordo determinato da interferenze disturbatorie di natura elettromagnetica e origine ignota.
Non esiste a tutt'oggi una teoria scientificamente plausibile che esplichi le modalità e la causa della formazione delle colonne d'acqua, caratteristica esclusiva degli U.S.O. anche se comune a numerosi avvistamenti di questo tipo in tutto il mondo. Uno dei casi più famosi risale al 5 agosto 1958, quando enormi colonne d'acqua si innalzarono incomprensibilmente dalle acque istriane di Brioni di fronte a due attoniti capi di stato: il Generale jugoslavo Tito ed il Presidente egiziano Nasser.
Non si può escludere a priori che tali manifestazioni siano riconducibili ad un singolare effetto che il sistema propulsivo degli U.S.O. eserciterebbe sull'acqua, ammesso che questi siano effettivamente velivoli di natura esogena al pianeta. L'ipotesi di bolle o masse gassose proiettate verso la superficie del mare dagli abissi marini si è dimostrata fin troppo spesso solo una spiegazione di comodo.
Gran parte dei ricercatori ufologici ipotizza che i disturbi radiofonici ed il malfunzionamento del radar e della strumentazione elettronica di navigazione siano ascrivibili a EMF (Electromagraetic Fields: campi elettromagnetici) di elevata intensità, generati probabilmente dal sistema propulsivo non convenzionale ad energia elettromagnetica antigravitazionale, altrimenti detto elettrogravitazionale, di cui gli U.S.O., come del resto anche gli U.F.O., usufruirebbero per muoversi nello spazio atmosferico, extra-atmosferico terrestre ed interstellare.
L'assoluta assenza di variazioni nell'assetto posizionale della massa d'acqua circostante gli oggetti sottomarini non identificati in movimento suggerirebbe la possibilità che questi si avvalgano di un sofisticato sistema di propulsione non convenzionale fondato sui principi fisici della QED, la magnetoidrodinamica o elettrodinamica quantistica, lo sfruttamento tecnologico dei quali consentirebbe ad un corpo materiale di penetrare e di procedere, mediante una sorta di moto quantizzato, in un mezzo senza introdurre in esso perturbazioni di alcun tipo. 1 mass-media e le autorità civili e militari attribuirono inizialmente le rapide e fantomatiche incursioni degli U.S.O. ad avveniristici ed avanzati sottomarini sovietici o libici illegalmente penetrati nelle acque territoriali dell'Italia e di altri paesi, tuttavia la succitata fenomenologia di fortiana memoria', sovente associata agli avvistamenti usologici, ha reso estremamente difficile spiegare tali manifestazioni in termini convenzionali. Gli ufologi ritengono che la capacità che gli U.S.O.
hanno di immergersi ed emergere dalle acque marine, lacustri e fluviali, non sia limitata e limitabile ad un ristretto entourage di tipologie modo-strutturali di U.S.O., bensì debba essere considerata una prerogativa tecnologico-prestazionale comune a tutti gli OMNT, identificabili di fatto con gli U.S.O.
La cospicua casistica usologica indicherebbe un forte interesse da parte degli oggetti sottomarini non identificati per l'idrosfera terrestre, fatto che potrebbe essere imputato alla volontà di studiare il mondo sommerso con la sua incredibile varietà di flora e fauna oppure, come alcuni ufologi arditamente postulano, all'edificazione e/o alla presenza di presunte installazioni logistiche e di appoggio segrete subacquee occupate da una colonia aliena in missione scientifica e/o militare. La segretezza di tali avamposti alieni sarebbe efficacemente garantita dalle grandi profondità dei fondali oceanici marini e di taluni specchi lacustri e dall'ottima copertura offerta dalle imponenti masse d'acqua del globo terracqueo. Le aree geografiche in cui le presunte basi sottomarine aliene sorgerebbero ed in cui il numero di avvistamenti di natura usologica è elevato sono dette zone-finestra; tuttavia al momento non esiste uno studio statistico che conferisca credibilità a tale ipotesi, nonostante numerosi ricercatori sottolineino che una significativa percentuale della casistica specifica interessi determinate regioni marine quale ad esempio il tristemente celebre Triangolo delle Bermude z. In questo tratto oceanico innumerevoli testimoni oculari, tra cui piloti di aerei, marinai e pescatori, hanno dichiarato di avere assistito a T.L.P. notturni e di aver rilevato il malfunzionamento e talvolta persino l'arresto di. diverse strumentazioni elettroniche di bordo. Anomalie geografiche simili si riscontrerebbero anche nel Mare del Giappone, ove alcuni studiosi ritengono di avere individuato un triangolo virtuale dalle caratteristiche analoghe a quello delle Bermude, il Triangolo del Diavolo, in cui vi sono state numerose segnalazioni di avvistamenti di natura usologica e "strane luci misteriose" apparirebbero una volta l'anno, sull'isola di Kyushu, nella notte tra il 31 luglio ed il 1 agosto. Uno dei casi più eclatanti verificatisi in loco fu quello del capitano W. Rutheford il quale, al comando di una nave cisterna, fu testimone della comparsa di alcune misteriose cupole che apparentemente comunicavano, mediante segnalazioni luminose, con una sorta di "tubi infuocati" i quali a loro volta evoluivano ad elevata velocità sulla superficie del mare.
Gli scettici hanno ipotizzato che tali manifestazioni luminose, sovente avvistate anche a sud della città di Tokio, nelle acque di Oshima, siano riconducibili a banali fenomeni di triboluminescenza a seguito di terremoti e maremoti di magnitudo variabile, tuttavia il complesso comportamento mostrato da queste luci e le modalità con cui esse si manifestano ed agiscono denotano l'esistenza di una volontà intelligente che le guida, caratteristica assolutamente non riscontrabile in un mero fenomeno naturale.
Thethirdeye ha scritto:
Intervista con Josè M. Alegre
Thethirdeye ha scritto:
Fonte della notizia:
"Il Resto del Carlino" di Novembre 1978
digilander.libero.it/cuf.fe/luci.htm
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1978: luci in Adriatico
"Madonne dei lumi", così le definivano nel Medioevo quelle misteriose luci, intense e brillantissime, che apparivano all'improvviso al di sopra della superficie del mare Adriatico accendendosi, moltiplicandosi, rincorrendosi e scomparendo altrettanto velocemente.
Ma la loro fama era nota già al tempo dei Romani, grazie a Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.) il quale ne parla nella sua monumentale opera, in 142 libri, intitolata "Storia di Roma dalla sua fondazione". Indagando così nel passato, si apprende che quelle strane luci apparivano praticamente in tutto l'alto Adriatico e si spalmavano dalla Croazia sino alle Marche, andando dalla costa al mare aperto. In estrema sintesi, queste luci sono così caratterizzate dai seguenti comportamenti:
1- una direzione preferenziale N/NE, non superiore a 30° sia sull'orizzonte marino che sull'entroterra;
2- rimangono visibili per tutto l'anno ma presentano picchi di visibilità in gennaio, agosto e settembre;
3- gli orari invernali di apparizione sono concentrati fra le 19,00 e le 23,00;
4- gli orari estivi di apparizione vanno dalle 21,00 alle 23,00;
5- vi sono apparizioni regolari, con luci distanziate in tempi multipli fra loro e apparizioni irregolari, con luci senza alcuna relazione temporale.
Cronache dell'incredibile
Ed ecco tutta la cronaca riscritta di ciò che realmente accadde nel corso dei mesi di novembre e dicembre di quel lontano 1978, tratti dagli articoli del quotidiano "Il Resto del Carlino", così come vennero riferite principalmente dal giornalista Claudio Santini. A quel tempo io avevo 25 anni e lessi con passione tutti i resoconti del grande giornalista su di un argomento decisamente "di frontiera" per un quotidiano così diffuso.
Cronaca del 12 novembre 1978: "A pesca con gli Ufo"
Pescara, 11 novembre - Nel tratto di costa che se ne va da Pescara a Pesaro ci fu qualcuno che giurò di aver visto gli ufo: globi color rosso chiaro che uscivano dal mare per puntare verso il cielo con una scia gelida. Altri a San Benedetto del Tronto sostennero di essersi trovati in mare in mezzo a colonne di acqua alte anche 10 metri mentre la bussola e il radar sembravano impazziti. Alla Capitaneria di Porto dissero: «Nulla di anormale è stato notato nel tratto di mare che terrorizza i pescatori. D'altra parte segnalazioni diretta del fenomeno non ce ne sono giunte». Però in tanti videro le motovedette militari uscire di notte e perlustrare fino all'alba. Così, alla Capitaneria suddetta, di nuovo risposero: «Si tratta di controlli normali». Il marinaio Carlo Palestrini disse: «Io ho notato una grande macchia bianca, alta 40/50 metri e larga quasi 1 chilometro. Il mare era in bonaccia. Io là non ci torno più". (Bonaccia: calma di vento e di mare).
Lo strano colloquio
La notte dell'11 novembre alcuni marinai, che tentarono un'uscita in mare per catturare pesce, udirono via radio, sul canale 16 Uhf, una conversazione fra la motovedetta militare Cp 2018 e la Capitaneria di Porto di Pescara: «Qui Cp 2018, ufficiale Bellomo in navigazione a 4 miglia al largo di Pescara. Abbiamo notato una specie di razzo color giallo chiaro che si è alzato dal mare verso il cielo. È salito per 200-300 metri».
Dalla Capitaneria dissero: «Recatevi subito sul posto».
Momenti di silenzio poi di nuovo dalla motovedetta: «Siamo giunti sul posto e non abbiamo notato niente: nessun natante, nessun naufrago. Eppure siamo sicuri di aver visto quel segnale».
Dalla Capitaneria: «Parlate più forte. Vi sentiamo malissimo. Ci sono molti disturbi».
Dalla motovedetta risposero: «Anche noi vi sentiamo male e poi c'è una cosa singolare: il radar non funziona più come prima».
Le prime teorie
Intervistati a tal proposito altri marinai abruzzesi dissero: «Dunque, non siamo solo noi ad avere le visioni». Il tratto di mare interessato va dal Conero a Pescara. Un marinaio disse: «Qui, tra i 20 ed i 30 km dalla costa, vi è una profondità di 100 metri ma vi è anche una specie di fossa che conduce ad una profondità di 500 metri. Di norma, il fondale è piatto ma diventa scosceso nei punti dove emergono le isole. Da queste parte il mare è di solito calmo ma all'inizio di giugno sono iniziati i problemi: sono stati notati degli strani andirivieni di flutti che hanno fatto pensare ad una specie di maremoto. Gli specialisti hanno però chiarito che quel fatto si doveva imputare ad un terremoto avvenuto nei Balcani». Altri marinai replicarono che quando vi fu il terremoto in Grecia non si vide nulla di simile. Le segnalazioni ebbero inizio da tre località: da Pesaro giungevano segnalazioni di strane maree, da San Benedetto del Tronto furono segnalate colonne di acqua che si alzavano all'improvviso e da Pescara vennero segnalati strani globi rosso-chiari che saettavano verso il cielo.
Altre teorie
Ad un certo momento si sparse anche la voce fantasiosa di un sommergibile straniero che stava esplorando tutta l'aerea, dai fondali alla superficie, aiutato in ciò da piccole imbarcazioni fatta uscire dallo scafo e rientranti in esso solo dopo averlo segnalato attraverso il lancio di segnali luminosi. Ragionando un po' più scientificamente, si tentò di formulare una teoria semplice e credibile, più nota come "Teoria del metano": poiché sotto i fondali dell'area presentano vi sono consistenti giacimenti metaniferi, che sono sondati di continuo dalle trivelle delle navi, è probabile che ne venga turbato l'equilibrio delle pressioni sottomarine; tutto ciò provocherebbe improvvise fuoriuscite di gas, tali da far ribollire l'acqua o da provocare fuoriuscita violente, sotto forma di colonna.
Cronaca del 13 novembre 1978: "La Marina indaga"
Alla data del 12 novembre si seppe che la marina stava indagando da quasi una settimana su ciò che era accaduto e continuava ad accadere nel Mar Adriatico, fra Pescara e Pesaro: globi luminosi che fuoriuscivano dal mare, puntavano verso il cielo e subito dopo si rituffavano fra le onde, acqua che ribolliva o che si alzava in colonne di 15-20 metri e radar che impazzivano per la durata delle misteriose manifestazioni.
La marina militare ammette gli avvistamenti
Vi fu subito una prima ammissione ufficiale da parte delle autorità: «Signori, non chiedetemi la spiegazione di quello che sto per dirvi perché non la so nemmeno io e se la sapessi non potrei dirvela. Qui accanto a me c'è il comandante Vitale Bellomo, responsabile della motovedetta CP 2018 (Pronuncia: venti, diciotto), che è stato inviato in perlustrazione con il sottufficiale Nello di Valentini, il sergente Corvaglia, i marinai Papoli e Margheritini», disse ai numerosi giornalisti l'allora comandante della Capitaneria di Porto di Pescara, Piero Gallerano. Il sergente Corvaglia disse: «Cosa volete che vi dica? Posso solo riferirvi i fatti, oggetto di una relazione inoltrata a Roma. Navigavamo a circa quattro miglia dalla costa quando abbiamo notato un globo luminoso salire dal mare e alzarsi, a circa 45 gradi verso il cielo. Ci siamo portati sul posto ma non abbiamo incontrato nulla di normale, cioè navi in avaria, naufraghi, battelli che chiedevano soccorso». Ad una domanda precisa di un giornalista, egli escluse che si fosse trattato di un messaggio previsto dal codice italiano di navigazione. Ad una successiva domanda riguardante il radar di bordo, egli rispose con queste parole: «Il radar non ha segnalato nulla: anzi, le apparecchiature strumentali sono "impazzite" per alcuni minuti mentre le comunicazioni radar sono diventate estremamente difficoltose». Il sergente, rispondendo ad una domanda precisa, concluse le sue dichiarazioni con la seguente affermazione:«No, non credo agli Ufo».
Tutti a Silvi Marina: il mare bolle!
Allora i giornalisti chiesero al comandante se egli sapesse di altre manifestazioni simili accadute in altri luoghi ed egli li indirizzò a Silvi Marina. I giornalisti si recarono immediatamente colà ed iniziarono ad intervistare la gente del porto. Disse Pasquale Orsini, del motopeschereccio IGEA:«Erano le 8 di venerdì mattina quando sono stato svegliato dal motorista Guido Ciaccio che mi ha detto:"Il mare bolle"; e io gli ho risposto: "Ma smettila"; e lui, di rimando:"Ma no, è proprio così". Allora sono salito in coperta e ho visto una cosa che non dimenticherò mai più: l'Adriatico era come una pentola pronta a buttar giù la pasta. Il fenomeno è durato cinque minuti. Poi, dopo un quarto d'ora, tutto si è ripetuto. Una cosa da pazzi. Mi sono sentito il sangue freddo come una "minerale" in frigorifero. Poi ho detto: "Ragazzi, testa a posto e torniamo in porto!».
Lampi rossi e radar impazziti
A queste parole, seguirono quelle di Roberto Cinchella, il quale era l'uomo di punta del peschereccio PADRE PIO:«Erano le quattro e mezzo di martedì scorso ed ero al largo. C'era foschia. Ad un tratto, nel cielo ho visto un lampo rosso, poi una macchia bianca come se il mare stesse per unirsi col cielo. C'era bonaccia. Ho gettato un occhio al radar e mi sono accorto che era impazzito. Cosa dovevo fare? Sono tornato in porto e non ho detto nulla per non sentirmi dire che ero diventato matto. Così ho chiamato via radio un altro pescatore». E l'amico, Giorgio Mazzoni, comandante del peschereccio AQUILA, dichiarò:«Avevo già sentito parlare di strani fenomeni da quelle parti. Così, appena avuta la segnalazione, ho drizzato le orecchie. Ho guardato il radar e sono rimasto di stucco. Le linee di fede (la banda che indica la prua della nave, seguendo la quale, se non ci sono ostacoli, si continua la navigazione) oscillava da tutte le parti. Ho chiamato i carabinieri che sono arrivati con una motovedetta. Per questo non ho fatto segnalazioni alla Capitaneria di Porto».
Morti misteriose
Ancora un'altra intervista ed ancora altri misteri. I giornalisti seppero che i fratelli Vincenzo e Giacomo De Fulgentiis, di 32 e 34 anni erano andati a pesca, per hobby, al largo di Montescuro, una località situata fra Giulianova e San Benedetto del Tronto. Il mare era tranquillo come l'olio eppure furono trovati cadaveri, a circa venti metri di profondità, morti nel naufragio della loro imbarcazione. I soccorritori dissero che la barca era in rotta di navigazione come se qualcuno vi avesse versato acqua dall'alto. Sulla vicenda, a quel tempo indagò il pretore di San Benedetto del Tronto.
Ufologo 555 ha scritto:
Solo qualcosa da vecchie riviste che sono riuscito a recuperare tra le mie cose (giusto perché me lo chiese a suo tempo TTE!); sono fogli fuori dello scanner... Poi ho tutta la casistica, ma scannerizzare tutto... Questo tanto per dare un'idea; ma i quotidiani erano pieni di notizie ed anche i TG...
Ma sotto, c'è quello strano Oggetto, all'orizzonte rimasto per qualche ora laggiù e boia di una miseria se qualcuno è andato a vedere cosa fosse! Roba da matti...
E questo è il più clamoroso, avvenuto sul sul mare. Eccone la sequenza (da "Panorama").
Poi, si spense...