Il "Caso Amicizia"

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Sparviero 555
00lunedì 7 gennaio 2013 19:41
hanno parlato i testimoni
Questa sera, come promesso, "Studio Aperto" ha mandato in onda il servizio su l "Caso Amicizia" dalla durata di circa 20 minuti; ben fatto, con filmati ed interviste.


(L'unico che manda vanti i servizi sugli UFO è Brachino)


Sparviero 555
00lunedì 7 gennaio 2013 20:19
Tratto da:
La storia di “Amicizia”
w56.duper.org
di Nikola Duper


La storia di “AMICIZIA” -o semplicemente “la storia”, come l’abbiamo sempre chiamata- è vera, e ha coinvolto un gruppo di persone italiane e non italiane per molti anni, fra il 1956 e il 1990. Alcune di queste persone, fra cui il sottoscritto, sono ancora vive, e hanno avuto rapporti diretti (faccia a faccia) con gli Amici (chiamati anche W56), che sono extraterrestri provenienti sia da pianeti della nostra Galassia (alla distanza di centomila anni luce), sia da altre Galassie. Qui sulla Terra essi hanno raggiunto il numero massimo di 200 persone, residenti in basi (alcune vastissime) sotto terra (a circa 20 km di profondità) e sotto il mare, alcune lungo la fascia adriatica, con la prima base “storica” sotto Ascoli Piceno.

Ciò che ora brevemente dirò deriva esclusivamente da ciò cui ho partecipato in prima persona, nel corso di una lunga parte della mia vita, e dalle nostre conversazioni dirette con gli Amici. Ne ho le registrazioni, con la loro viva voce.

“Amicizia” raggruppa popoli diversi fra loro, sia per le caratteristiche fisiche (alti, piccoli, giganti, ecc.) sia per la provenienza (anche da altri Universi e altre dimensioni), ma accomunati da una scelta fondamentale verso il Bene. E’ una sorta di confederazione trasversale, in nome di un comune ideale di vita e di pensiero, pur rimanendo grandi diversificazioni fra popoli e fra individui, e fra scelte personali. Siamo agli antipodi della massificazione ideologica.

Il popolo con cui abbiamo interagito noi è composto da individui (uomini e donne, come noi) molto belli fisicamente, molto alti, circa tre metri, oppure molto piccoli. Ma questi sono aspetti secondari. Altri popoli che fanno parte di “Amicizia” sono assai diversi da noi. Ciò che conta è la sostanza, al di là delle diverse tipologie e delle innumerevoli particolarità “folcloristiche”.

Gli Amici sono nostri fratelli maggiori. Sono umani, anzi siamo noi che non siamo umani rispetto a loro. Sono assai più umani di noi, per questo non si fanno vedere. Sono “troppo” umani… E’ facile per noi adularli, ma è più facile invidiarli per la loro compiuta umanità…

Altri popoli degli Universi hanno optato per il Male, spesso rappresentato dall’adorazione della Energia e della Conoscenza-Scienza, e questo dualismo fra Bene e Male è fondamentale per comprendere la lotta tuttora in corso e le enormi difficoltà nello svelamento della verità agli abitanti del nostro pianeta.

La lotta fra il Bene e il Male è reale ed originaria, non è il frutto di una invenzione e non è una “rappresentazione”.Gli individui malvagi non sono il risultato di un esperimento scientifico mal riuscito, tant’è vero che possono liberamente scegliere di non essere più malvagi.

Questa lotta fra il Bene e il Male ha riguardato anche la vita dei terrestri del nostro gruppo, rendendoli persone particolari.

Le nostre esperienze, sia fenomeniche (incontri faccia a faccia con alcuni Amici, conversazioni con loro, dischi e altri oggetti volanti di altre forme, visioni molto ravvicinate di materializzazioni e smaterializzazioni, visite e permanenze anche lunghe nelle basi sotto terra, ecc.), sia mentali e morali, hanno segnato in modo assai profondo e indelebile le nostre vite, spesso rendendoci vulnerabili rispetto alle leggi, regole e convenzioni della realtà e società in cui abbiamo continuato a vivere e lavorare, salvo quelli di noi che hanno optato di passare il resto della loro vita con gli Amici. La realtà che abbiamo vissuto con gli Amici supera ogni immaginazione, e il silenzio assoluto con gli altri, e il continuo pensiero interiore, per anni e decenni, sono stati in noi la reazione più normale. Una sorta di ruminazione, e di crescita continua della consapevolezza e della indicibilità. Alcuni di noi hanno pagato un prezzo molto alto per la loro “diversità”, uscendo dai circuiti della normale vita sociale e lavorativa.

Alcuni di noi hanno mantenuto un segreto totale o quasi totale, aprendosi solo con pochissimi intimi, altri hanno parlato, ma hanno volutamente fornito una versione solo parziale o modificata. Le ragioni di ciò sono molteplici e complesse, perché ci sono cose che non si possono dire neppure quando si è deciso di parlare. Inoltre, è successo che parecchie delle cose rivelate sono state oggetto di gravi distorsioni, banalizzazioni, manipolazioni e interpretazioni del tutto arbitrarie, ovvero di comunicazioni scisse o schizofreniche, che affermano una cosa e subito dopo il suo contrario, ingenerando dubbio e, in definitiva, incredulità. Questo ha riguardato anche aspetti e ragioni fondamentali della presenza degli Amici fra noi, e per questo motivo è necessario intervenire rettificando, e soprattutto dicendo l’essenziale che non è stato detto, o di cui è stato detto il contrario.

Il fatto è che questa vicenda è estremamente complessa. In essa l’ambiguità, la disinformazione voluta o non voluta e la mescolanza del vero e del falso svolgono un ruolo importantissimo. Inserire un solo elemento chiaramente non credibile -per esempio auto-contraddittorio o ridicolo- in una storia vera rende l’intera storia non credibile, il che può anche essere lo scopo, conscio o inconscio, di chi riferisce la storia. Ciò non è casuale, e non dipende solo dalla volontà personale di chi scrive o parla o “rivela”, o si spaccia per un protagonista mentre non lo è stato, ma rientra in una delle leggi che regolano la presenza nascosta degli Amici sulla Terra. E’ sempre stato così anche in altre epoche. A causa di fattori che appartengono ai piani sottili -cioè i piani non fisici della realtà- e che sono difficili da verbalizzare, la presenza degli Amici fra noi è subordinata ad alcune leggi, fra cui la legge dell’ambiguità, della duplicità, dell’inganno, che caratterizza la condizione degli uomini terrestri. Tutte queste cose “negative” non sono elementi estranei o accessori o secondari, ma fanno parte costitutivamente delle regole del gioco. Ciò avviene in ogni momento, compresi i momenti dei tentativi di svelamento, come questo ora in corso.

Gli Amici non sono i soli extraterrestri presenti sulla Terra. Individui di diversi altri popoli sono fra noi, perché la Terra è un pianeta particolare nell’economia di questa parte dell’Universo. Lo scopo della presenza degli Amici non è quello di studiarci (ci conoscono assai bene, meglio di noi stessi!), ma quello di aiutarci, perché le nostre condizioni generali non appaiono loro soddisfacenti, soprattutto per il tasso elevatissimo sulla Terra di odio-violenza-ingiustizia e per la piega anti-umanistica assunta dalla nostra scienza e tecnologia. Potendo vedere i nostri pensieri e sentimenti, gli Amici vedono ci#1613; che nascondiamo dietro le maschere, le parole e i sorrisi...

Altri popoli sono qui per altri motivi, e i rapimenti di terrestri da parte di extraterrestri,nonché la creazione di ibridi, sono una realtà di cui gli Amici ci parlavano fin dagli anni ’60. Dico questa cosa perché oggi ne parlano i media, e io ricordo ci#1613; che ne dissero gli Amici, ma di parecchie altre cose di cui sento parlare non so nulla, e non ho alcun giudizio da dare, perché gli Amici non ne hanno parlato. Per esempio, non so assolutamente nulla dei cerchi di grano. Penso che gli Amici, pur dicendoci tante cose, ci abbiamo detto solo una piccolissima parte di ci#1613; che sapevano, compreso ci#1613; che sapevano sulle attività fra noi degli altri popoli. Del resto, la mia mente fa già molta fatica a capire e “digerire” le cose che ho visto o di cui gli Amici mi hanno parlato, figuriamoci se ci avessero detto tutto… Credo, tuttavia, di aver saputo da loro le cose essenziali per capire e per orientarmi, sapendo che sono vere e non sono solo “informazione”, su cui non si pu#1613; non sospendere il giudizio.

Dico che quelle cose sono vere perché ho avuto un rapporto personale con gli Amici, e ho avuto la sensazione forte che mi dicessero la verità, come quando sai che il tuo migliore amico, o la persona che ami e che ti ama, ti sta dicendo la verità. Questa è stata la mia fortuna nella vita: di potermi fidare, in un campo in cui è difficilissimo potersi fidare, grazie a questo rapporto personale. Oggi, con le possibilità, offerte dalla tecnologia, di alterare o creare le prove cosiddette “oggettive” (foto, ecc.), il fattore della testimonianza personale credibile assume un valore anche maggiore che in passato.

Gli Amici, rispetto a tutti gli altri popoli in visita sulla Terra, offrono una caratteristica assai particolare e preziosa: sono legati ai piani sottili che regolano il destino della Terra, e a quella che essi chiamano l’Anima dell’Universo, al di là del piano fisico o fenomenico, per cui hanno una sorta di controllo generale su tutto ciò che accade, anche se possono intervenire ed interferire solo a condizioni particolari, come in una complessissima partita a scacchi di cui è qui impossibile anche solo accennare alle regole principali.

Gli Amici definiscono se stessi come non già appartenenti al mondo dello Spirito, ma come coloro che “vengono subito dopo il mondo dello Spirito”. Oppure, si autodefiniscono come i “preannunciatori del mondo dello Spirito”. Essi si pongono insomma come intermedi fra noi e il mondo dello Spirito.

Rispetto alla scienza e tecnologia degli altri popoli extraterrestri, quella degli Amici è del tutto particolare e diversa, perché è ricalcata sulle leggi del mondo dello Spirito. Si tratta di una scienza e tecnologia incommensurabile con la nostra, anche con gli aspetti più innovativi della nostra fisica quantistica; ma essi dispongono anche di un’altra scienza e tecnologia, più comune, che in parte hanno tentato di condividere con noi, soprattutto nel campo dell’elettromagnetismo. Ma ciò ha scatenato in noi soprattutto desideri di avidità, possesso, competizione e onnipotenza, il che li ha indotti a ritrarsi da questo progetto di condivisione.

Gli Amici hanno vinto una grande guerra nell’Universo contro i popoli del Male, ma la partita da giocare sulla Terra è ancora del tutto aperta. Le menti di noi terrestri del gruppo, legati per sempre agli Amici da un antico patto, e le menti dei terrestri cui ci rivolgiamo, come sto facendo adesso, sono coinvolte in questa guerra, che si svolge
anche nelle nostre sfere più intime e inconsapevoli, e questo rende tutto assai difficile, al limite della indicibilità.

La razionalità è assolutamente necessaria, ma non è sufficiente per dar conto di fenomeni, interazioni e conseguenze che vanno al di là di tutto ciò cui la società e la conoscenza-scienza ci hanno abituato e condizionato. In realtà, la razionalità necessaria per affrontare questa vicenda e le sue implicazioni è enormemente più ricca e complessa di quella abitualmente utilizzata dai nostri scienziati e anche dai sistemi filosofici come il buddismo con la sua legge di causa-effetto, che costituisce solo un tassello di una spiegazione complessiva enormemente più complessa ed articolata.

I cosiddetti “insegnamenti” degli Amici non sono ancora stati divulgati, e consentono di affrontare con una nuova consapevolezza questa intricatissima matassa concettuale ed esperienziale.

Alla base degli insegnamenti degli Amici c’è la TRASCENDENZA di quello che anche noi chiamiamo Dio, e che non va confuso con l’Anima dell’Universo di cui ho parlato prima. Siamo qui all’opposto del panteismo, ma qui mi devo fermare, anche se questo è il punto più importante in assoluto e il motivo principale della presenza degli Amici fra noi, secondo le loro stesse parole.

La foto qui presentata, scattata con una Polaroid negli anni ’60, rappresenta l’aspetto fondamentale del rapporto fra il nostro gruppo e gli Amici: la foto ritrae la proiezione del corpo sottile di un gigante, e la cosa importante è la messa in evidenza della zona del cuore come parte centrale, cioè l’Amore come la cosa principale negli esseri umani, terrestri o extra-terrestri.

Si chiama UREDDA, in una delle lingue degli Amici, l’energia prodotta dall’Amore fra le persone, in particolare fra gli Amici e il nostro gruppo, in seguito ad un patto fra loro e noi e a tanti eventi che ci hanno unito. Grazie a particolari strumentazioni che lavorano sui piani sottili (vi sono decine di piani sottili), l’UREDDA viene trasformata dagli Amici in altre energie e oggetti, persino nell’ossigeno che essi respirano nelle loro basi sotto la terra e il mare. In mancanza di UREDDA, gli Amici, resisi volutamente vulnerabili per Amore, periscono. Inoltre, gli Amici si erano volutamente resi dipendenti dagli aiuti materiali (cibo, soprattutto frutta e ortaggi) che noi gli procuravamo. Ciò avveniva mediante smaterializzazioni guidate a distanza, cui ho personalmente assistito e partecipato moltissime volte, nell’arco degli anni. Li chiamavamo i “prelievi” degli Amici, anche tonnellate di cibo alla volta, che si smaterializzavano a un metro dai nostri occhi, e immediatamente si rimaterializzavano nelle basi degli Amici. In altri casi, con lo stesso sistema gli Amici ci inviavano degli oggetti, piccoli o grandi, che si materializzavano sotto i nostri occhi.

L’UREDDA è una energia, ma gli Amici non sono gli adoratori dell’Energia, come altri popoli. Essi seguono l’Amore, che è la fonte anche delle energie buone come l’UREDDA, ma è esso stesso al di là di ogni energia.

Gli Amici, per poter stare qui con noi, hanno dovuto accettare la legge del Tempo e soprattutto la legge dell’Avere, che regolano il destino del nostro pianeta.

Ignorare, o non comprendere fino in fondo LA VOLONTARIA AMOREVOLE DIPENDENZA DEGLI AMICI DALLA LEGGE DELL’AVERE, e in definitiva dai nostri pensieri e dalle nostre azioni, impedisce di cogliere il vero significato della “storia” per quel che essa è stata. E impedisce di essere preparati se essa si ripresenterà, forse in forma allargata.

Oggi, i nuovi paradigmi cosiddetti “post-moderni” della conoscenza terrestre, aggiungendosi ai paradossi della fisica quantistica, aprono le menti verso il riconoscimento del fatto che la realtà non è quella che appare, o non solo quella che appare; e l’idea che possiamo essere come dei bambini che giocano in una stanza, ignari di tutto ci#1613; che avviene intorno a loro, e persino ignari di tutti gli altri contenuti della stanza, al di là dei giocattoli, può oggi non apparire assurda come in passato. Tuttavia, la vera accettazione (non solo a livello ludico o virtuale, ma a livello di reale consapevolezza) del mondo extraterrestre fra noi rappresenta una rivoluzione antropologica e conoscitiva ancora sconvolgente, molto più della rivoluzione copernicana. Solo a titolo d’esempio, la Terra in passato (centinaia di milioni di anni fa) ha conosciuto altre sei civiltà evolute anche più della nostra, che si sono estinte per colpa. Questa fine minaccia anche noi oggi. Gli Amici non vorrebbero che si ripetesse ancora una volta il nostro passato auto-distruttivo, cui essi hanno assistito con dolore. Possono aiutarci, e lo fanno, ma all’interno di vincoli e condizioni imposte dai piani sottili della Terra e del nostro Universo. Vincoli e condizioni di cui tutti noi ignoriamo l’esistenza.

La complessità delle variabili in gioco, rispetto allo svelamento, è tale che neppure gli Amici hanno fatto “profezie” su di esso. Circa il 2012, di cui si parla tanto, io non li ho mai sentiti parlare. Invece, hanno detto che sarebbero ritornati. E’ vero che quelli come me (ormai pochissimi rimasti) hanno sottoscritto un patto particolare con loro, un solenne giuramento di fedeltà reciproca, anche se ormai sono passati moltissimi anni. Ma per il momento io non so se e quando torneranno, o forse sono già tornati e sono già all’opera con altri terrestri in qualche parte del mondo. Non so se mi contatteranno. Non credo, penso che dire queste cose che oggi comincio a dire a Nikola Duper sia il mio unico compito, come del resto mi dissero gli Amici stessi tanto tempo fa.

Alla fine degli anni ’40 gli Amici offrirono una collaborazione ai vertici dell’Amministrazione USA, ma in cambio chiedevano l’abbandono del programma di armamento nucleare. Ma la loro offerta e richiesta vennero respinte, e altri popoli extraterrestri hanno collaborato con gli USA e altre potenze; i risultati sono stati del tutto negativi, e pesano tuttora sul nostro destino collettivo. Uno dei motivi che ritardano lo svelamento (ma la questione è assai intricata, e si tratta veramente di uno solo dei motivi) è che gli USA dovrebbero assumersi, davanti all’intero pianeta, la responsabilità di aver rifiutato una collaborazione buona e di averne attivata un’altra non buona, o pessima, basandosi esclusivamente su considerazioni di potere e dominio, mentendo ai cittadini e praticando l'occultamento (“cover-up”) per decenni.

A seguito del rifiuto politico-militare americano, gli Amici hanno portato avanti la strategia dei contatti riservati con piccoli gruppi di terrestri, cercando di valorizzare la qualità dei rapporti umani personali, dell’Amore e dell’UREDDA, rispetto alla quantità e alla visibilità.

Tuttavia, neppure questi contatti qualitativi hanno dato i frutti sperati, per cui oggi si deve ricominciare. Con gli Amici, comunque, non vi è mai una sconfitta definitiva, perché le loro risorse sono veramente straordinarie. Quando gli Amici perdono una battaglia, è perché l’abbiamo persa noi, e loro, assoggettandosi alle leggi dei nostri piani sottili, devono perderla con noi, e pagare con noi e per noi. La mancanza di UREDDA nei loro confronti, da parte nostra, ha provocato nel novembre 1978 la morte di molti Amici e la loro provvisoria sconfitta -da loro prevista e messa in conto- da parte del popolo nemico, chiamato CTR, ma tutto ci#1613; è ancora reversibile.

La vicenda degli Amici con noi è uno straordinario dramma nascosto, con risvolti imprevedibili. Imprevedibili in parte anche per loro, stante l’incredibile complessità delle variabili in gioco, se così vogliamo chiamarle, e l’imponderabilità delle libere scelte. Gli Amici rispettano infinitamente la volontà delle persone.

Collaboratori terrestri degli Amici e collaboratori terrestri di popoli nemici degli Amici (e quindi nemici nostri) sono silenziosamente in lotta fra di loro ogni giorno. I nemici stanno tentando una conquista molto graduale e apparentemente indolore del pianeta, lavorando soprattutto sulle menti. Purtroppo, non è fantascienza. Magari lo fosse. Purtroppo, non è paranoia. Magari lo fosse.

Tuttavia, solo accennare a queste cose induce allo screditamento di chi le dice, e questa è una potente arma in mano a chi vuole il nostro male. I condizionamenti mentali e sociali in questo ambito sono potentissimi. E’ facile screditare chiunque, quale che sia il suo ruolo sociale o culturale, se vi sono forti motivi per farlo. Chi ha avuto esperienze segretissime come questa con gli Amici, e poi è riuscito, malgrado ciò sia inusuale e “strano”, ad occupare un ruolo importante nella società e ad essere rispettato come persona affidabile, teme di essere screditato, se rivela il suo segreto; e teme, soprattutto, che la rivelazione screditerà anche il segreto stesso. Egli sa che quei condizionamenti saranno comunque più forti del suo ruolo e della considerazione da lui conseguita in un’intera vita. Così, egli tace, mentre parlerebbe solo per dire la verità, e non volendo altro per sé. Invece altri, che non sanno o non vogliono dire la verità, e che non rischiano di essere screditati, perché non hanno nulla da screditare, parlano per scopi di protagonismo o di lucro. Questo, oggi, è vero in tutti i Paesi, e viene utilizzato a fondo da tutte le persone e le istituzioni che non vogliono lo svelamento. Di fatto, la gente tende a non credere “veramente” (o “finge con se stessa” di credere) alle “rivelazioni”; o, al massimo, “sospende il giudizio”, sapendo che esse provengono da persone che agiscono a scopo di protagonismo o di lucro, e che non temono lo screditamento.

Cercherò di fornire al più presto un’esposizione sistematica articolata in punti. Lo scenario totale è estremamente complesso, perché include anche la presenza e le attività fra noi degli altri popoli extraterrestri, ma considerare questo scenario nella prospettiva offertaci dagli Amici consente di avere almeno un filo rosso e un senso generale. Questo è possibile perché la prospettiva degli Amici è una prospettiva privilegiata, a causa del loro rapporto del tutto particolare con i piani sottili e con l’Anima dell’Universo. Visto da altre prospettive, lo scenario è non solo troppo complesso, ma è addirittura indecifrabile e, in definitiva, disperante.

Sparviero 555
00martedì 8 gennaio 2013 16:48
Comunque sia ...

Il mio motto è: "ascoltare, ma non credere a tutto".
Insomma occorre l'indagine! Non è giusto credere a qualsiasi cosa...
Nello stesso tempo, non si deve scartare nulla...
Archiviare, confrontare ed essere preparati un po su tutto .
Essendo un astrofilo, praticamente da sempre, certo anch'io ebbi seri motivi per capire la provenienza di queste Astronavi Aliene ( scusate, ma io adopero il termine U.F.O. quando non si capisce effettivamente cosa voli, vuoi per la quota, vuoi per una semplice luce nella notte; in quel caso, all'eventuale testimone, gli dico ciò che non è ; ad esempio: secondo la descrizione, posso dirgli non è un satellite, non è un aereo, non è un pallone sonda , e così via, concludendo: è un qualcosa di non identificato, ergo, un U.F.O.
Ma quando il fatto è ben dettagliato, o vi è un atterraggio, insomma quando si hanno elementi validi, allora è per forza di cose un Oggetto Alieno, perché so ciò che possiamo far volare noi terrestri ).
Così, da ragazzo, a forza di ricercare la verità su ciò che mi aveva colpito, al mio primo avvistamento ( quello della croce su Roma ), divenni inconsapevolmente un Ufologo.
Anche se avevo 10 anni, ho notato subito la differenza con quello che volava e ciò che stavo vedendo in QUEL MOMENTO! Non ci vollero tanti studi, specie quando ti senti tremare...le gambe!
Dopo, cominciò l'informazione, lo studio e la ricerca ( dato che sono sempre stato attratto dall'Universo e a tutto ciò che vola.... ).
Così scoprii i "tunnel spaziali", i "buchi neri", e così via; fino a capire che un Disco Volante si comportava, ne più ne meno, ad un “mini buco nero”, essendo avvolto da un campo elettromagnetico che poteva ricreare una fortissima gravità!
Questo lo prova il fatto che di notte forma un alone plasmatico attorno ad esso, spiegando altresì anche i blackouts che provoca durante un sorvolo a bassa quota.
Dimostratemi chi possa essere in possesso di un qualsiasi aeromobile che fa le seguenti manovre:
volare da 0 a 5000 miglia orarie partendo da fermo, o quasi, in maniera del tutto silenziosa, quindi senza provocare l'inevitabile ( per noi, ora ) "bang" supersonico e la conseguente fusione delle cellule strutturali dell'aereo ( lo "Shuttle", come ben sappiamo, se ne va in giro con le famose piastrelle antitermiche...).
Senza calcolare poi di cosa rimarrebbe dello sventurato ... pilota, conseguentemente ad una accelerazione del genere!
Le manovre che riescono a compiere questi OGGETTI, sono effettuate in piena velocità : zig-zag; virate di 90°; blocco improvviso del loro volo; virate improvvise con inversioni di rotta a 180°; affiancamento a nostri velivoli, con conseguente disturbo alle comunicazioni radio di bordo ed a qualsiasi strumentazione elettronica; apparizione dal nulla o viceversa sparizione improvvisa; avvistamenti registrati con telecamere all'infrarosso; chi, secondo voi, possiede questa "Roba" e se ne sta buono, buono in disparte senza sottomettere l'intero pianeta!
Sapete quante volte si sono avuti allarmi aerei o missilistici per presunti sconfinamenti o addirittura inaspettati "attacchi aerei", da parte della N.A.T.O. e dal Patto di Varsavia?
Beh, ne so qualcosa, quando con la mia squadra di turno, venivamo svegliati alle 02.00 di notte dal nostro Comando Difesa per capire chi stava sorvolando il nostro spazio aereo, con strane manovre a 12000 miglia orarie!!!
Ma non davamo nemmeno l'allarme agli intercettori; cosa vuoi allarmare...
Gli aerei sono pronti allo "scramble" in 5', gli UFO mi avevano attraversato lo schermo ( di 180 Km. di portata, ora posso dirlo perché il Sistema non è più operativo ) in 35".
Guardavamo, osservavamo e riportavamo; punto.
In tutte le Basi vi sono moduli, prestampati, con tutte le istruzioni ed informazioni necessarie per compilarli, riguardanti avvistamenti ottici o radar di U.F.O. ( e non di aerei sconosciuti ) aventi priorità secondaria solo in seguito ad un'eventuale dichiarazione di ostilità verso un altro Paese!
Sapete quanti piloti vanno in volo, durante le normali "missioni" di addestramento, portando una qualsiasi macchinetta fotografica?
Qui, QUALCUNO "scorazza" da decenni, se non da secoli, per tutti i cieli del nostro Pianeta; tutti LI vedono; tutti ne parlano ( ma privatamente ). Qualsiasi aereo sperimentale compie solo voli rettilinei e super controllati; i famosissimi "triangoli" volanti, risalgono anch'essi a molti anni fa.
Anche la nostra Aeronautica si è aggiornata distribuendo nuovi prestampati ( copiati da quelli in uso nelle Basi americane ), sono stati fatti in seguito alla grande "ondata" ( "flap" ) del 1977/78 ! Quando l'Adriatico fu praticamente "bloccato" per circa due mesi; non andava a pescare più nessuno!
( Vi fu il caso dei due pescatori trovati morti, senza acqua nei polmoni ).
Adesso tralascio tutta la cronaca di quel che successe; ma in base a quell'evento l'Aeronautica specialmente, si premunì di dotare tutte le Basi, di disposizioni appropriate, si, proprio per gli U.F.O.

Perfino il Tg-2, per "spiegare" un UFO che aveva "accompagnato" per circa un quarto d'ora cinque anni fa, un Boeing 727 ad una quota di 22.000 "piedi", disse che: "molto probabilmente doveva trattarsi di un deltaplano entrato nella scia dell'aereo di linea".
Quello che più mi irrita è che la gente "beve", perché "ha parlato un esperto", dissero al Tg...!
Ma se un ipotetico boscimano seguita a veder sorvolare il suo territorio da un "Jumbo" ad alta quota o, meglio, gli atterra un elicottero davanti e quel "fetente" di pilota se lo porta a fare un giretto... ma quando questo poveraccio torna alla sua tribù, che diavolo saprebbe descrivere loro per dar credito alla sua avventura, se sa appena fare strisce con il dito per terra? Noi siamo così, nei LORO confronti!
Andate a leggere la figura che facevano i nostri scienziati, nei LORO confronti, quando s'incontrarono ( perché si incontrarono ) nella Base di Muroc, in California...



(ron) sheran
00mercoledì 9 gennaio 2013 00:33
W-56
Complimenti, Sparviero, per la sua relazione che ho trovato interessante e precisa. Averne di persone che ricercano con discrezione, autocritica e grande esperienza come ha dimostrato "Sparviero 555", se vi interessa posseggo tutta la casistica degli avvistamenti nell'Adriatico che si possono imputare ad una base sottomarina extraterrestre probabilmente dei "W56". Su Nuroc, non c'è dubbio che se dovesse essere un caso accettato, (dai poteri americani) dimostrerebbe un accordo fra gli USA e razze extraterrestri. Sconvolgerebbe definitivamente l'immaginario collettivo e metterebbbe la parola fine ai dubbi sull'esistenza degli extraterestri fra noi. Anche su questo caso posseggo parecchio materiale. Non voglio essere invadente, ma se qualcuno vuole approfondire i vari casi sono sempre a vostra disposizione. Ron.
(ron) sheran
00mercoledì 9 gennaio 2013 00:37
W 56
E.C. "leggi" il caso Muroc e non Nuroc. scusate l'errore.
Sparviero 555
00mercoledì 9 gennaio 2013 12:03
GLI USO E GLI AVVISTAMENTI NELL'ADRIATICO


(Messaggio di cagliari79)

da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 54 del Dicembre 2004/Gennaio 2005


Gli UFO, gli USO e il loro comportamento fisico

Un excursus sui tipi più ricorrenti di ordigni anomali finora riscontrati. Parametri, caratteristiche tecnico-strutturali ed effetti ricorrenti degli Oggetti Volanti Non Identificati.



INTRODUZIONE

Il fenomeno UFO si è manifestato nel tempo e continua a manifestarsi a tutt'oggi in forme e situazioni molteplici e diversificate che hanno prodotto nei tantissimi anni di avvistamenti in tutto il mondo una mole di dati registrati nei migliaia e migliaia di casi avvenuti, ognuno con sue caratteristiche particolari.
Nonostante però la grande varietà dei fenomeni osservati, è possibile individuare nelle innumerevoli descrizioni dei testimoni delle caratteristiche comuni e ricorrenti, che si riscontrano nei moltissimi casi documentati.
Quelli presi in considerazione per questa analisi vanno dagli anni '50 fino agli anni '80, non solo in Italia ma anche in altre parti del mondo. Esaminando queste varie caratteristiche solo dal punto di vista fisico del fenomeno, si possono elencare tutta una serie di manifestazioni e di indicazioni che se analizzate nell'insieme consentono di poter fare delle analogie ed in linea di massima, anche, per esclusione, delle prime e sommarie ipotesi sul comportamento di questi fantomatici e misteriosi oggetti.


LUOGHI DI AVVISTAMENTO

Sembra non vi siano veri e propri luoghi privilegiati, tant'è che i migliaia di casi documentati sono avvenuti nei luoghi più vari, sia ad alta che a bassa quota, sia a terra, ed in generale prevalentemente vicino a insediamenti umani, paesi, città, anche molto vicino alle case, e anche nei pressi di centrali elettriche e nucleari, aeroporti, e basi militari. Comunque sembra che la loro attenzione sia rivolta anche verso vicino ad insediamenti umani ma in luoghi piuttosto isolati.
Appare in generale che l'orientamento di questi oggetti sia quello di non far notare oltre un certo limite la loro presenza. Ci sono inoltre moltissimi casi di avvistamenti sia in mare aperto sia vicino alla costa e sia sott'acqua come pure in superficie, e questi disseminati nei mari di tutto il mondo. Il loro scopo apparirebbe in generale orientato a eseguire ricognizioni e controlli sia sull'ambiente che sull'uomo, praticamente su tutto il pianeta.


FORME E DIMENSIONI

Le forme di tipo cilindrico allungato (sigariforme) o similari sono molto ricorrenti ed in genere di grosse dimensioni, ma si riscontrano anche forme più piccole.
Le estremità appaiono tronco-coniche a volte più da una parte e meno dall'altra o completamente tronche, arrotondate agli spigoli e con inclinazioni più o meno accentuate, mentre la parte centrale del corpo sembra a volte più spessa, e appare liscia e priva di qualunque sovrastruttura. Si rileva che gli avvistamenti sono spesso ad alta quota e con una luminosità degli oggetti molto particolare che spesso rende la forma e i contorni poco definiti con a volte intere parti invisibili.
Queste stesse forme sono state segnalate anche da avvistamenti avvenuti in mare.
Le forme di tipo discoidale o ovoidale sono molto varie per le proporzioni fra diametro e altezza e così pure i dettagli delle varie parti, ma in generale quelle più ricorrenti sono di tipo discoidale a piatto rovesciato o a piatti contrapposti con parte centrale conica e alcuni con cupola di tipo sferoidale pronunciata, mentre altri presentano una parte terminale poco sporgente o di forma non sferoidale.
Negli ultimi anni sono state osservate anche forme più angolate, triangolari e rettangolari anche di grosse dimensioni, apparentemente consistenti e strutturate.
Le grandezze degli oggetti sigariformi sembrano essere comprese da un minimo di 30-40 metri a oltre i 500 metri di lunghezza, e meno di un quarto di larghezza. Molto ricorrenti sono stati quelli intorno ai 100 metri di lunghezza o poco più.
In mare (USO) si sono visti oggetti di lunghezza compresa fra i 10-20 e i 100-200 metri.
Le grandezze di quelli discoidali sono variabili ma si possono considerare comprese da un minimo di 3-4 metri di diametro fino anche a 200 metri. L'altezza sembra essere intorno ad un terzo o meno rispetto al diametro. Ricorrenti sono quelli di dimensioni fra i 10 e i 20 metri circa.
Per effetto della forte luce emessa nei vari colori e degli strani fenomeni che essa provoca nelle vicinanze dell'oggetto, le forme, i contorni e quindi le dimensioni sono spesso poco definibili.
In moltissimi casi si osservano infatti solo globi ovoidali o sfere luminose di luminosità e dimensioni apparenti varie.


CARATTERISTICHE DEGLI SPOSTAMENTI DEGLI OGGETTI

Si è notato in generale che tutti gli oggetti di tipo discoidale, ovoidale o simili si possono spostare sia a bassa velocità che ad altissima velocità (sembra fino a oltre 40.000 Km/h) e questo sia a bassa che ad alta quota e in tutte le direzioni, sia orizzontalmente che verticalmente. Quando si devono spostare per raggiungere un obbiettivo partendo dall'alto la traiettoria appare sovente inclinata.
Nei casi di atterraggio spesso si sono visti prima alzare in verticale poi partire a grande velocità sempre con traiettoria inclinata.
Possono inoltre stazionare anche a lungo a qualsiasi altezza e gli spostamenti sia da fermi che a bassa velocità possono essere improvvisi e con fortissime accelerazioni. Per evitare degli ostacoli si sono viste effettuare virate e alzate improvvise anche di 90° e pure gli arresti risultano spesso improvvisi.
Manovre molto ricorrenti sono quelle a zig-zag, con ondeggiamento orizzontale e alzate e discese.
La posizione di volo di questi oggetti non è solo con la parte piatta rivolta verso la terra come avviene quando sono a bassa quota o in fase di atterraggio, e spesso sono stati visti volare inclinati o anche proprio in posizione di taglio rispetto al terreno.
Quando si spostano con traiettoria inclinata in avvicinamento o in allontanamento, sembra che la posizione di volo sia con il disco inclinato rispetto al terreno.
A volte questi oggetti luminosi sono stati visti come "spegnersi" all'improvviso in un posto e "riaccendersi" in un altro di colpo o in brevissimo tempo.
Anche quando si osservano soltanto globi sferoidali o ovoidali luminosi, questi si spostano in tutte le direzioni o stazionano a mezz'aria.
Nei casi in cui gli oggetti sono atterrati anche in terreno scosceso essi hanno mantenuto la posizione orizzontale e nelle tracce al suolo sono risultate più marcate quelle a monte rispetto a quelle a valle, come se il peso maggiore si scaricasse sul terreno più vicino all'oggetto.
Un movimento caratteristico, notato in molti avvistamenti, è quello proprio della fase di. avvicinamento a terra o in fase di partenza, quando la velocità è bassa, in cui il disco ha degli ondeggiamenti o oscillazioni come "a foglia morta".
Questa oscillazione è stata notata anche quando gli oggetti a disco erano appena usciti da un ordigno-madre di maggiori dimensioni a forma di sigaro in posizione verticale, alcuni istanti prima della loro parte veloce verso un qualche obbiettivo.
Gli spostamenti possono avvenire anche in acqua a varie profondità e con virate sia lente che veloci.
Sono stati visti stazionare sott'acqua a varie profondità, o procedere sia a bassa che a forte velocità e poco sotto la superficie dell'acqua, lasciandosi dietro una scia luminosa.
Quando sono stati visti uscire dall'acqua, a volte si sono alzati in verticale e poi sono partiti con traiettoria inclinata, altre sono stati visti immergersi e uscire inclinati di circa 45° a forte velocità e senza alzare ondate consistenti durante la manovra, e così pure inabissarsi di colpo provenendo dall'alto.
In tutti gli innumerevoli casi documentati, gli spostamenti degli oggetti avvistati sembrano essere non casuali ma rispondenti a comandi precisi e non sempre prevedibili.
Gli oggetti sono stati avvistati spesso ad alta quota anche in formazioni di 20 unità o più disposti in varie posizioni a forma di V o di V contrapposti, o a semicerchio.
Anche gli oggetti di tipo sigariforme sono stati visti spostarsi sia a bassa che a grande velocità (anche oltre i 5000 Km/h), e con rapide deviazioni in modo simile a quelli discoidali quando si trovano in posizione orizzontale o inclinata.
Quando si sono visti ripartire, prima della partenza si sono messi in posizione inclinata verso l'alto se quella era la direzione, e lo stesso quando si sono diretti verso il basso.
Sembra poi che quando vengono effettuati da una posizione verticale gli spostamenti risultino più lenti.
Sono stati visti stazionare ad alta e a bassa quota sia in posizione verticale che orizzontale.
Spesso si sono visti transitare a bassa quota e a bassa velocità con volo orizzontale.
Anche questi oggetti sono stati visti in formazione a V e aureolati di una luminescenza azzurrina.
Questi ordigni sono stati avvistati anche in mare sia in immersione che in superficie, con spostamenti sott'acqua che sembrano essere non troppo veloci, e sono stati visti anche emergere per un certo tratto in posizione inclinata per poi immergersi di nuovo completamente.


MANIFESTAZIONI FISICHE APPARENTI

Oggetti sigariformi - Gli avvistamenti dei grandi oggetti sigariformi sono sempre stati molto indefiniti per l'effetto della loro apparente luminosità ad alta quota (che spesso si confonde con il cielo, a volte tremolante, di colore grigio bluastro o anche blu elettrico intenso) che li caratterizza, e per gli strani effetti luminosi intorno all'oggetto che spesso ne fanno vedere soltanto una parte mentre l'altra rimane praticamente invisibile.
Sono stati visti a bassa quota anche di colore arancione, argenteo o argenteo-bronzato.
In molti avvistamenti si sono notati come degli oblò o finestre ovvero zone molto luminose di colore giallastro o bianco spettrale disposte a gruppi di tre o quattro anche su due file, specie quando l'oggetto si trovava in posizione orizzontale.
Questi grandi oggetti si sono visti prevalentemente ad alta quota sia in posizione orizzontale che in verticale, ma in certi casi si sono abbassati molto vicino alla superficie terrestre. Quando sono stati avvistati in posizione verticale è stata notata come una apertura scura nell'estremità inferiore (al centro ovvero alle estremità della struttura) da cui sono usciti in successione diverse unità di oggetti più piccoli discoidali e luminosi che si sono spostati con moto elicoidale intorno all'ordigno-madre e poi si sono diretti a grande velocità in direzioni diverse. In alcuni casi con l'aiuto di un cannocchiale si è potuto vedere il rientro degli oggetti a disco, come puntini luminosi che sparivano nella parte inferiore dell'ordigno, nel centro o all'estremità.
La presenza di piccoli oggetti a disco in concomitanza di oggetti a sigaro, ed il loro apparente riassorbimento in questi ultimi costituiscono avvistamenti abbastanza frequenti.
Quando questi oggetti si trovano in posizione verticale non si notano le luci quadrate sulla fiancata, e sono quasi sempre avvolti come in una foschia bianco-azzurrina o bluastra.
Questi oggetti sono stati visti, quando erano a bassa quota in posizione orizzontale, emettere talvolta un fascio di luce conica molto forte proveniente dalla parte inferiore che sembrava come ispezionava la una sottostante.
Al momento dell'allontanamento veloce da una certa posizione si è notata come una grande fiammata lunga 15-20 metri partire dall'estremità posteriore dell'oggetto.
Quando questi mezzi sono stati avvistati in mare, sia in superficie che ad una certa profondità, sono apparsi di colore grigio scuro come metallico, con superficie liscia e priva di qualsiasi sovrastruttura visibile.
Quando sono state viste ferme a pelo d'acqua, queste apparivano come bloccate al fondale, non dando assolutamente l'impressione di seguire il moto ondoso, ossia con le onde che sbattevano contro di loro come su un corpo fermo e fisso.
Anche in questi oggetti in immersione sono stati visti uscire da una estremità oggetti più piccoli ed altri rientrare come risucchiati dall'altra estremità.
Oggetti di dimensioni di 20-30 metri di lunghezza avvistati sott'acqua emettevano una luminosità verdastra che nello spostarsi produceva una scia luminosa.

Oggetti discoidali - La luminosità degli oggetti è apparsa molto variabile in intensità su tutti i vari colori dello spettro e in molteplici sfumature, e rappresenta una loro caratteristica dominante.
In generale appaiono sempre molto luminosi quando sono in movimento ed emanano una luce bianca abbagliante, ma a volte anche di colore rosso fuoco molto forte.
Ai bordi dell'oggetto la luminosità appare spesso più debole e può assumere varie colorazioni emettendo talvolta un alone di luce verdastra, e a volte di colore giallo-arancio, che forse si può mettere in relazione alle varie situazioni in cui l'oggetto si trova ad operare.
Molti oggetti sono stati descritti di aspetto metallico e di colore grigio alluminio o grigio piombo non riflettente, e a quanto sembra non emananti luce propria.
Sulla parte centrale degli oggetti a forma discoidale, sovente sotto la eventuale cupola soprastante, spesso sono state viste come una o una serie di luci ruotanti rosse, bianche e verdi, che possono assumere la forma di una fascia continua aumentando la rotazione dell'ordigno. Questa velocità di rotazione delle luci, che risulta in genere in senso antiorario, sembra legata all'energia che l'oggetto sviluppa in quel momento, poiché pare aumentare quando l'oggetto si allontana.
Si sono osservati oggetti in stazionamento o quasi che sembravano ruotare su se stessi in modo vorticoso e in senso antiorario e poi sono allontanati. Non sembra molto chiaro se siano le luci a ruotare sullo scafo o tutto l'oggetto su sé stesso.
Riguardo alla rotazione è stato notato che su alcuni oggetti, la parte esterna intorno al disco sarebbe formata da una grosso anello piuttosto spesso e diviso in due anelli combacianti uniti tra loro da una zona scura, i quali ruoterebbero ognuno in senso inverso, mentre con l'aumentare della rotazione si sprigionerebbe una forte luce dal punto di contatto fra i due anelli.
Queste luci multicolori rotanti sono state osservate anche provenire dalla parte superiore della cupola.
La parte superiore a cupola sferoidale spesso è stata descritta come traslucida, più o meno luminosa con luce dal giallo al bianco, o altre volte dalla luce rossa molto forte e circoscritta.
In fase di atterraggio, in almeno un caso, è stata notata una luminosità verdastra pulsante, che poi è scomparsa quando l'oggetto era a terra, e che è ricomparsa prima di sollevarsi.
Nella fase di atterraggio la luminosità generale appare più fioca e opaca, e a volte pulsante.
In condizioni di stazionamento sollevato dal suolo la luce della cupola può apparire anche di un rosso accecante, mentre alla partenza tutto l'oggetto si illumina in genere di luce bianchissima brillante.
Le variazioni di luminosità apparente nei vari punti dell'oggetto sembrano legate all'energia (di tipo sconosciuto) che in quel momento esso deve evidentemente spendere per quella determinata circostanza.
A volte si notano variazioni continue di luminosità e con esse anche variazioni apparenti di forma.
Spesso vengono osservati soltanto globi sferoidali o ovoidali molto luminosi di luce rossa o bianca e di varie grandezze, che a volta stazionano a bassa quota e in alcuni casi sembra non illuminino la zona sottostante.
Un'altra particolarità molto interessante riguarda i getti di luce disposti a triangolo che apparentemente sembrano servire a tenere sospeso l'oggetto rispetto al suolo e che potrebbero anche provocare le tracce che spesso si riscontrano.
Si sono visti anche getti di luce bianca partire dal centro della parte inferiore degli oggetti a disco e che sembrerebbero servire a farlo partire, ed avrebbero anch'essi provocato tracce di bruciature al suolo.
Sono stati altresì osservati fasci di luce bianca fortissima che illuminava a giorno i dintorni, emessi da fori sulla fascia mediana degli oggetti a disco.
In altri casi questi getti circoscritti sembrano essere originati dalla parte centrale e sono avanzati gradualmente fino ad un certo punto, illuminando tutta la zona circostante per poi venire come "riassorbiti" in un certo tempo fino a scomparire. Questi getti di luce controllata, risulterebbero come interrotti nella parte terminale, e con la possibilità di farli avanzare o retrocedere a piacimento.
Sembra comunque che getti di luce di potenza controllata, da relativamente bassa a estremamente forte, in grado anche di distruggere oggetti solidi a distanza, possano essere emessi da parti dell'UFO in tutte le direzioni.
Da alcune testimonianze si nota che i bordi di questi "tubi di luce" sono molto netti e attraverserebbero altresì anche pareti in muratura.
Inoltre in vari casi forti luci rosse sferiche hanno dato l'impressione di essere nettamente circoscritte senza illuminare la zona circostante.
Un altro aspetto particolare di questi getti di luce controllabili sarebbe quello di poter sollevare o trasportare materialmente un corpo da un punto ad un altro, tanto che in certi avvistamenti questi fasci diretti verso il basso avrebbero perfino permesso di sollevare da terra degli esseri animati (testimoni, animali, gli occupanti stessi del mezzo discesi al suolo) portandoli o riportandoli all'interno del disco.


RUMORE

Salvo infrequenti eccezioni, tutti gli oggetti considerati in genere hanno la caratteristica di non emettere nessun rumore sia quando sono fermi che in moto anche veloce.
Riferendosi a quelli discoidali, moltissime volte però è stato udito un rumore descritto da tutti come un sibilo, sia in fase di avvicinamento che in allontanamento.
Inoltre sono stati uditi ronzii, anche molto penetranti, simili a quelli emessi da grossi trasformatori, quando l'oggetto era vicino e rumori ritmici continui e meccanici simili ad una specie di martellamento, quando l'oggetto era fermo a bassissima quota.


EFFETTI FISICI RILEVATI SULL'AMBIENTE

Impronte e tracce
Nei casi di atterraggio di oggetti a disco si sono più volte trovate impronte sul terreno, in genere di forma circolare concava da 10 a 40 cm. di diametro disposte più o meno a triangolo equilatero o a quadrato o rettangolo, con lati anche di diversi metri, di profondità variabile in relazione al peso e alle dimensioni dell'oggetto, e provocate apparentemente da un corpo solido di forma emisferica sostenuto da piedi di appoggio.
Sono stati rilevati anche dei semplici fori di varie profondità, e pure impronte di forma triangolare.
Sul fondo delle impronte il terreno in genere è risultato pressato, ma in certi casi anche scomposto come se la zona di appoggio fosse stata sottoposta ad una sorta di rotazione.
Peraltro, in un caso di atterraggio implicante un oggetto a disco, a circa un metro da terra, questo non ha provocato nessun effetto di scompiglio nel terreno sottostante.
Si sono trovate impronte di terreno schiacciato, di forma anche rettangolare, con all'interno il terreno smosso e mancanza di tutto quello che vi si trovava. In un campo coltivato a patate nell'interno della traccia tutte le piante erano ad esempio scomparse.
Esistono casi in cui, in campi coltivati, una zona circolare di terreno è stata come aspirata fortemente dall'alto asportando tutto quello che si trovava all'interno.
In certi casi è stata visto aprirsi come una botola sul fondo di un disco e aspirare tutto quello che si trovava sotto di esso per alcuni secondi.
Molte sono le tracce circolari di diverse dimensioni, trovate su vari tipi di terreno, in certi casi con il suolo schiacciato e annerito come fosse bruciato e con profonde anomalie fisiche e chimiche prodotte da un surriscaldamento (fino a 900°) di breve durata come in conseguenza di un irraggiamento a microonde ad alta intensità (terreno calcinato).
Si riscontrano inoltre tracce nell'erba avvallata e bruciacchiata, piegata in senso antiorario.
Le tracce di terreno come bruciato sono state quasi sempre trovate in seguito ad avvistamenti di oggetti a disco in prossimità al suolo o atterrati, o prodotte da forti fasci di luce emessi da tali oggetti a breve distanza.
I terreni investiti da questi fasci di luce, che apparentemente sembravano bruciati, in realtà non avevano segni di combustione vera e propria ma erano anneriti ed emanavano odori fortemente acri.


EFFETTI ELETTROMAGNETICI ED ELETTRICI

Si è constatato in moltissimi casi che in vicinanza di UFO (anche a più di 100 metri) le auto si sono fermate di colpo per spegnimento del motore, e si sono poi rimesse in moto da sole, anche con marcia inserita, solo quando l'oggetto si è allontanato. Anche i fari si sono spenti nello stesso momento.
Si è verificato pure il fatto che il motore, pur rimanendo acceso, ha però perso potenza anche con l'acceleratore al massimo provocando alla macchina bassa velocità.
Questo fenomeno di arresto del motore non si è verificato su mezzi, sia auto che trattori, con motore diesel.
Si è così pure verificato che i fari di un motorino sono aumentati molto di intensità in vicinanza di un UFO. Quando il motorino si è allontanato tutto è poi tornato normale.
Si è altresì potuto verificare che su delle auto in vicinanza di UFO le batterie si sono scaricate e stavano bollendo.
Autoradio e mangianastri si sono spenti da soli per poi riprendere normalmente a funzionare passato l'effetto UFO.
Apparecchiature elettriche ed elettroniche sia di navi che di aerei hanno subito delle momentanee interruzioni o malfunzionamenti nei sistemi di controllo del volo e nelle trasmissioni radio, facendo perdere rotta e quota ai mezzi, e mettendo completamente fuori uso le bussole.
È anche successo che dei testimoni hanno puntato il fascio di una grossa pila verso un oggetto molto vicino e che da questo sia uscito con un secco rumore, un raggio di luce molto potente diretto verso di loro.
Una illuminazione al neon di un albergo ha così pure subito delle anomalie quando un UFO ha stazionato nelle vicinanze ad una certa altezza. Alcuni tubi si sono spenti da soli, altri hanno cambiato colore, altri si sono affievoliti quasi a spegnersi, mentre altri ancora funzionavano regolarmente.
In un altro caso, su di un televisore in funzione è apparso come un occhio rosso centrale, le immagini erano disturbate e il suono era quasi inudibile.
In molte parti del mondo e in vari periodi si sono poi avute delle interruzioni di energia elettrica (black-out) di grande estensione e di lunga durata, in interi paesi e città, in concomitanza di avvistamenti di oggetti volanti luminosi nella zona, e nelle vicinanze di centrali elettriche o di sottostazioni.
In particolare in una centrale elettrica (Napoli) in presenza di un UFO, i generatori hanno cominciato ad oscillare come se ci fosse un sovraccarico variabile nella linea ed anche la strumentazione di controllo, sia quella relativa al generatore in funzione sia quella del generatore escluso, hanno fatto altrettanto.
Al termine dell'effetto (60 secondi) gli strumenti sono rimasti completamente starati.
Nel caso di interruzione o abbassamento della luce elettrica provocata dalla vicinanza di un UFO è stato constatato che la tensione di rete non è andata completamente a zero.
In moltissimi casi in cui gli UFO si sono avvicinati o sono atterrati o hanno emesso fasci di luce, è stato notato che le bussole erano completamente sfasate o giravano su se stesse, sembra in senso antiorario.
Questo effetto in certi casi è continuato anche dopo la scomparsa dell'oggetto.
In qualche caso si è potuto notare nel cielo tutt'intorno ad un oggetto che stazionava, come una serie di cerchi concentrici ad una cena distanza l'uno dall'altro che apparivano come dei piccoli arcobaleni.
Esistono dei casi in cui gli oggetti, anche di varie forme, sono stati rilevati dai radar di terra fin dove era possibile, ma al contrario abbiamo altrettanti casi in cui non si è potuto rilevare la loro presenza.
Esistono episodi in cui formazioni di dischi sono state rilevate da radar militari ad una certa quota ed ad un tratto sono sparite completamente dagli schermi come se si fossero volatilizzate.
Risulta altresì che in vicinanza di un oggetto i fari di un'auto, di notte, siano stati come deviati verso una luce presente su un lato di una strada, provocando l'uscita di strada della vettura.


EFFETTI VARI

In molti casi si sono notate al momento della partenza o in vicinanza di un UFO, delle forti ventate calde.
Sono anche stati notati sotto un UFO in fase di stazionamento come dei forti vortici di aria calda ruotanti in senso antiorario con un rumore simile a quello prodotto dall'elica di aereo.
Quando un oggetto al momento della partenza o in altre occasioni è passato sopra a degli alberi, si è notato che i rami si sono piegati e contorti.
Nel momento dell'uscita dall'acqua di un oggetto a forma di disco, si è notato che l'acqua tutt'intorno era come respinta da una sorta di cuscinetto d'aria.
Sono state notate in mare delle grosse bolle d'aria provenire dall'acqua in corrispondenza di una luce che si muoveva sott'acqua. Le bolle seguivano lo spostamento della luce nei flutti.
- Ci sono stati casi in cui dei testimoni al passaggio di un UFO sopra di loro hanno sentito degli strani rumori, come di "tegole spostate alla rinfusa, o di lattine piene di bulloni smosse con forza".
Al momento della partenza o all'arrivo di un UFO moltissime volte è stato udito un forte sibilo penetrante.
Si sono avuti casi in cui una vampata di calore tremendo ha investito la cabina di pilotaggio e gli aviatori che si sono trovati a breve distanza da un UFO si sono sentiti come storditi. L'effetto sembra essere scomparso con l'allontanarsi dell'oggetto rispetto all'aeromobile.
Molte sono state le testimonianze su effetti di forte calore avvertito durante la vicinanza di oggetti di forma discoidale in movimento.
Ci sono pure testimonianze che descrivono un effetto sul tipo di un di blocco invisibile non meglio identificato, che si verificherebbe in prossimità di un UFO in fase di stazionamento a terra.


ALCUNI EFFETTI RILEVATI SULL'UOMO E SUGLI ANIMALI

Un effetto molte volte riscontrato sugli uomini trovatisi nelle vicinanze di un UFO è quello della paralisi temporanea delle gambe e delle braccia, descritta come un blocco totale nei movimenti ma rimanendo coscienti della propria situazione.
Ci sono stati effetti di forte rimbombo dei timpani che sembrano scoppiare, e così pure effetti di pressione sulla testa e sul collo, al passaggio di un UFO sopra i testimoni.
In questa condizione un uomo è stato tenuta a terra da una fotte pressione ed ha avuto l'impressione di congelamento sul collo. All'inizio la stessa persona aveva sentito un effetto di calore e come se degli spilli gli bucassero la pelle.
Si è poi riscontrato il particolare effetto di un rumore intenso che provoca fitte al cervello, al collo e alle spalle e quello di una forza paralizzante che tiene ferma la persona, quasi fosse come bloccata da mani invisibili.
È stato segnalato un effetto di forte bruciore agli occhi provocato per avere osservato a breve distanza UFO in fase di stazionamento fortemente illuminati.
A dei testimoni in auto, che si sono trovati un oggetto discoidale ad alcuni metri sopra di loro, è successo che la peluria delle gambe si è drizzata casi fortemente da trapassare la stoffa dei pantaloni e a provocare loro un forte dolore. Il giorno dopo hanno accusato un forte senso di spossatezza.
Gli animali in generale, di qualsiasi specie siano, quando un UFO si è trovato nelle vicinanze, hanno reagito manifestando, ognuno nel proprio modo, segni di forte inquietudine e agitazione che sono poi cessati quando il fenomeno è passato. Sono gli effetti evidenti di un fenomeno fisico e reale.





Tratto da: www.gaus.it/ricerche/gli_uso.htm


GLI UFO SOTTOMARINI
Di Patrizio Caini

La sigla inglese U.S.O. (Unidentified Submarine o Submerged Objects: Oggetti Sottomarini o Sommersi Non Identificati, O.S.N.I. in Italia) si riferisce alle peculiari manifestazioni di natura ufologica associate all'idrosfera. L 'usologia è dunque quella branca dell'ufologia che studia gli oggetti sottomarini non identificati, fenomeno strettamente connesso ai più tradizionali oggetti volanti non identificati che interessano lo spazio atmosferico ed extra-atmosferico terrestre.
II 24 novembre 1972 i periodici di tutto il mondo riportarono la singolare notizia secondo la quale unità navali della flotta norvegese avevano individuato, e circoscritto, nel fiordo di Sogne un inusitato oggetto subacqueo non identificato che i giornalisti designarono con l'acronimo U.S.O.Due giorni dopo l'anomala formazione sottomarina eluse inesplicabilmente la vigile sorveglianza della Marina Militare norvegese e, oltrepassando il cordone che le unità navali avevano stretto intorno ad essa, si dileguò senza lasciare la minima traccia. Un evento analogo si verificò nel giugno 1967 quando, nel Golfo Nuevo, la Marina Militare argentina intercettò e cinse d'assedio un presunto sottomarino fantasma di notevoli dimensioni oggetto che ben presto svanì in circostanze altrettanto misteriose.
Nel corso degli anni gli U.S.O. assunsero connotati strutturali, funzionali e prestazionali sempre più definiti, tanto da indurre i ricercatori del settore ad includere ufficialmente il neologismo nella terminologia ufologica, decisione dettata dalla necessità di utilizzare un vocabolo facilmente memorizzabile cui riferire sinteticamente le manifestazioni ufologiche associate all'idrosfera:, ovvero un termine in cui fosse esplicitamente ravvisabile una forte analogia letterale e concettuale con la popolare sigla inglese U.F.O. (Unidentified Flying Objects: Oggetti Volanti Non Identificati, O.V. N.I. in Italia, Spagna, Francia e nei paesi latino-americani), e che conferisse una veste ufficiale a tali manifestazioni inquadrandole entro una categoria fenomenica determinata e facilmente distinguibile da altri fenomeni di natura ufologica o paranormale. La ricca casistica ufologica annovera numerose segnalazioni di avvistamenti di natura "urologica" occorsi nelle acque dei mari, laghi e fiumi, sebbene i primi siano maggiormente interessati da tale fenomenologia. E interessante notare che già prima del 1947, fatidico anno della nascita ufficiale dell'ufologia, tra gli eventi inesplicabili dell'epoca furono riportati numerosi avvistamenti di enigmatici oggetti sottomarini non identificati, sovente sorpresi nell'atto di emergere dalle acque (evento noto come splash-up) o di immergersi in esse (splashdown). Una delle prime segnalazioni di un possibile U.S.O fu quella del celebre navigatore ed esploratore genovese Cristoforo Colombo che, durante la traversata dell'Oceano Atlantico, annotò sul libro di bordo un avvistamento del genere, di cui fu testimone prima di toccare la terra delle Americhe.

Nel 1978 la linea costiera dell'Adriatico fu interessata da un massivo flap (ondata) ufologico durante il quale numerosi testimoni oculari assistettero a più riprese a fenomeni inesplicabili a cui la stampa italiana non dette sufficiente risalto, nonostante l'imprevedibile verificarsi di tali eventi esotici avesse generato una paralisi del traffico marittimo e delle attività peschiere di alcuni litorali. La tipologia morfo-strutturale degli U.S.O. è diversificata quasi quanto quella ufologica e comprende egualmente oggetti di apparente natura metallica, di forma discoidale multitipologizzata, cilindrico-sigariforme e di dimensioni estremamente variabili.
Le inverosimili peculiarità prestazionali degli U.S.O., quali movimenti a zigzag detti jerky, repentine variazioni di traiettoria ad angolo retto e acuto, fulminee accelerazioni e decelerazioni, sostanziale assenza di emissione sonora e limitate spostamento dell'acqua, risultane essere analoghe a quelle degli oggetti volanti non identificati, con l'unica variante differenziale che il fluido all'interno del quale si muovono è rappresentato dall'acqua anziché dalla miscela gassosa dell'atmosfera terrestre.
L'ondata di avvistamenti urologici del 1978, occorsa sulle coste italiane dell'Adriatico, fu caratterizzata da tre tipologie di manifestazioni qui di seguito riportate: · formazione diurna di colonne d'acqua d altezza variabile da 30 a 150-300 metri emerse improvvisamente dalla superficie de mare in prossimità dei natanti, nonostante la totale assenza di vento e di moto ondoso.

· T.L.P. (Transient Luminescent Phenomena Fenomeni Luminosi Transeunti), descritto dai testimoni oculari come anomale formazioni globulari e sigariformi di colorazione rosso-bianco, comparse in prossimità delle imbarcazioni ed avvistate soprattutto di notte in immersione ed emersione.

· malfunzionamento dell'apparato radarico della strumentazione elettronica di bordo determinato da interferenze disturbatorie di natura elettromagnetica e origine ignota.
Non esiste a tutt'oggi una teoria scientificamente plausibile che esplichi le modalità e la causa della formazione delle colonne d'acqua, caratteristica esclusiva degli U.S.O. anche se comune a numerosi avvistamenti di questo tipo in tutto il mondo. Uno dei casi più famosi risale al 5 agosto 1958, quando enormi colonne d'acqua si innalzarono incomprensibilmente dalle acque istriane di Brioni di fronte a due attoniti capi di stato: il Generale jugoslavo Tito ed il Presidente egiziano Nasser.

Non si può escludere a priori che tali manifestazioni siano riconducibili ad un singolare effetto che il sistema propulsivo degli U.S.O. eserciterebbe sull'acqua, ammesso che questi siano effettivamente velivoli di natura esogena al pianeta. L'ipotesi di bolle o masse gassose proiettate verso la superficie del mare dagli abissi marini si è dimostrata fin troppo spesso solo una spiegazione di comodo.
Gran parte dei ricercatori ufologici ipotizza che i disturbi radiofonici ed il malfunzionamento del radar e della strumentazione elettronica di navigazione siano ascrivibili a EMF (Electromagraetic Fields: campi elettromagnetici) di elevata intensità, generati probabilmente dal sistema propulsivo non convenzionale ad energia elettromagnetica antigravitazionale, altrimenti detto elettrogravitazionale, di cui gli U.S.O., come del resto anche gli U.F.O., usufruirebbero per muoversi nello spazio atmosferico, extra-atmosferico terrestre ed interstellare.
L'assoluta assenza di variazioni nell'assetto posizionale della massa d'acqua circostante gli oggetti sottomarini non identificati in movimento suggerirebbe la possibilità che questi si avvalgano di un sofisticato sistema di propulsione non convenzionale fondato sui principi fisici della QED, la magnetoidrodinamica o elettrodinamica quantistica, lo sfruttamento tecnologico dei quali consentirebbe ad un corpo materiale di penetrare e di procedere, mediante una sorta di moto quantizzato, in un mezzo senza introdurre in esso perturbazioni di alcun tipo. 1 mass-media e le autorità civili e militari attribuirono inizialmente le rapide e fantomatiche incursioni degli U.S.O. ad avveniristici ed avanzati sottomarini sovietici o libici illegalmente penetrati nelle acque territoriali dell'Italia e di altri paesi, tuttavia la succitata fenomenologia di fortiana memoria', sovente associata agli avvistamenti usologici, ha reso estremamente difficile spiegare tali manifestazioni in termini convenzionali. Gli ufologi ritengono che la capacità che gli U.S.O.
hanno di immergersi ed emergere dalle acque marine, lacustri e fluviali, non sia limitata e limitabile ad un ristretto entourage di tipologie modo-strutturali di U.S.O., bensì debba essere considerata una prerogativa tecnologico-prestazionale comune a tutti gli OMNT, identificabili di fatto con gli U.S.O.
La cospicua casistica usologica indicherebbe un forte interesse da parte degli oggetti sottomarini non identificati per l'idrosfera terrestre, fatto che potrebbe essere imputato alla volontà di studiare il mondo sommerso con la sua incredibile varietà di flora e fauna oppure, come alcuni ufologi arditamente postulano, all'edificazione e/o alla presenza di presunte installazioni logistiche e di appoggio segrete subacquee occupate da una colonia aliena in missione scientifica e/o militare. La segretezza di tali avamposti alieni sarebbe efficacemente garantita dalle grandi profondità dei fondali oceanici marini e di taluni specchi lacustri e dall'ottima copertura offerta dalle imponenti masse d'acqua del globo terracqueo. Le aree geografiche in cui le presunte basi sottomarine aliene sorgerebbero ed in cui il numero di avvistamenti di natura usologica è elevato sono dette zone-finestra; tuttavia al momento non esiste uno studio statistico che conferisca credibilità a tale ipotesi, nonostante numerosi ricercatori sottolineino che una significativa percentuale della casistica specifica interessi determinate regioni marine quale ad esempio il tristemente celebre Triangolo delle Bermude z. In questo tratto oceanico innumerevoli testimoni oculari, tra cui piloti di aerei, marinai e pescatori, hanno dichiarato di avere assistito a T.L.P. notturni e di aver rilevato il malfunzionamento e talvolta persino l'arresto di. diverse strumentazioni elettroniche di bordo. Anomalie geografiche simili si riscontrerebbero anche nel Mare del Giappone, ove alcuni studiosi ritengono di avere individuato un triangolo virtuale dalle caratteristiche analoghe a quello delle Bermude, il Triangolo del Diavolo, in cui vi sono state numerose segnalazioni di avvistamenti di natura usologica e "strane luci misteriose" apparirebbero una volta l'anno, sull'isola di Kyushu, nella notte tra il 31 luglio ed il 1 agosto. Uno dei casi più eclatanti verificatisi in loco fu quello del capitano W. Rutheford il quale, al comando di una nave cisterna, fu testimone della comparsa di alcune misteriose cupole che apparentemente comunicavano, mediante segnalazioni luminose, con una sorta di "tubi infuocati" i quali a loro volta evoluivano ad elevata velocità sulla superficie del mare.

Gli scettici hanno ipotizzato che tali manifestazioni luminose, sovente avvistate anche a sud della città di Tokio, nelle acque di Oshima, siano riconducibili a banali fenomeni di triboluminescenza a seguito di terremoti e maremoti di magnitudo variabile, tuttavia il complesso comportamento mostrato da queste luci e le modalità con cui esse si manifestano ed agiscono denotano l'esistenza di una volontà intelligente che le guida, caratteristica assolutamente non riscontrabile in un mero fenomeno naturale.



Thethirdeye ha scritto:

Intervista con Josè M. Alegre








Thethirdeye ha scritto:


Fonte della notizia:
"Il Resto del Carlino" di Novembre 1978
digilander.libero.it/cuf.fe/luci.htm

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1978: luci in Adriatico

"Madonne dei lumi", così le definivano nel Medioevo quelle misteriose luci, intense e brillantissime, che apparivano all'improvviso al di sopra della superficie del mare Adriatico accendendosi, moltiplicandosi, rincorrendosi e scomparendo altrettanto velocemente.

Ma la loro fama era nota già al tempo dei Romani, grazie a Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.) il quale ne parla nella sua monumentale opera, in 142 libri, intitolata "Storia di Roma dalla sua fondazione". Indagando così nel passato, si apprende che quelle strane luci apparivano praticamente in tutto l'alto Adriatico e si spalmavano dalla Croazia sino alle Marche, andando dalla costa al mare aperto. In estrema sintesi, queste luci sono così caratterizzate dai seguenti comportamenti:

1- una direzione preferenziale N/NE, non superiore a 30° sia sull'orizzonte marino che sull'entroterra;

2- rimangono visibili per tutto l'anno ma presentano picchi di visibilità in gennaio, agosto e settembre;

3- gli orari invernali di apparizione sono concentrati fra le 19,00 e le 23,00;

4- gli orari estivi di apparizione vanno dalle 21,00 alle 23,00;

5- vi sono apparizioni regolari, con luci distanziate in tempi multipli fra loro e apparizioni irregolari, con luci senza alcuna relazione temporale.


Cronache dell'incredibile

Ed ecco tutta la cronaca riscritta di ciò che realmente accadde nel corso dei mesi di novembre e dicembre di quel lontano 1978, tratti dagli articoli del quotidiano "Il Resto del Carlino", così come vennero riferite principalmente dal giornalista Claudio Santini. A quel tempo io avevo 25 anni e lessi con passione tutti i resoconti del grande giornalista su di un argomento decisamente "di frontiera" per un quotidiano così diffuso.


Cronaca del 12 novembre 1978: "A pesca con gli Ufo"

Pescara, 11 novembre - Nel tratto di costa che se ne va da Pescara a Pesaro ci fu qualcuno che giurò di aver visto gli ufo: globi color rosso chiaro che uscivano dal mare per puntare verso il cielo con una scia gelida. Altri a San Benedetto del Tronto sostennero di essersi trovati in mare in mezzo a colonne di acqua alte anche 10 metri mentre la bussola e il radar sembravano impazziti. Alla Capitaneria di Porto dissero: «Nulla di anormale è stato notato nel tratto di mare che terrorizza i pescatori. D'altra parte segnalazioni diretta del fenomeno non ce ne sono giunte». Però in tanti videro le motovedette militari uscire di notte e perlustrare fino all'alba. Così, alla Capitaneria suddetta, di nuovo risposero: «Si tratta di controlli normali». Il marinaio Carlo Palestrini disse: «Io ho notato una grande macchia bianca, alta 40/50 metri e larga quasi 1 chilometro. Il mare era in bonaccia. Io là non ci torno più". (Bonaccia: calma di vento e di mare).


Lo strano colloquio

La notte dell'11 novembre alcuni marinai, che tentarono un'uscita in mare per catturare pesce, udirono via radio, sul canale 16 Uhf, una conversazione fra la motovedetta militare Cp 2018 e la Capitaneria di Porto di Pescara: «Qui Cp 2018, ufficiale Bellomo in navigazione a 4 miglia al largo di Pescara. Abbiamo notato una specie di razzo color giallo chiaro che si è alzato dal mare verso il cielo. È salito per 200-300 metri».

Dalla Capitaneria dissero: «Recatevi subito sul posto».

Momenti di silenzio poi di nuovo dalla motovedetta: «Siamo giunti sul posto e non abbiamo notato niente: nessun natante, nessun naufrago. Eppure siamo sicuri di aver visto quel segnale».

Dalla Capitaneria: «Parlate più forte. Vi sentiamo malissimo. Ci sono molti disturbi».

Dalla motovedetta risposero: «Anche noi vi sentiamo male e poi c'è una cosa singolare: il radar non funziona più come prima».


Le prime teorie

Intervistati a tal proposito altri marinai abruzzesi dissero: «Dunque, non siamo solo noi ad avere le visioni». Il tratto di mare interessato va dal Conero a Pescara. Un marinaio disse: «Qui, tra i 20 ed i 30 km dalla costa, vi è una profondità di 100 metri ma vi è anche una specie di fossa che conduce ad una profondità di 500 metri. Di norma, il fondale è piatto ma diventa scosceso nei punti dove emergono le isole. Da queste parte il mare è di solito calmo ma all'inizio di giugno sono iniziati i problemi: sono stati notati degli strani andirivieni di flutti che hanno fatto pensare ad una specie di maremoto. Gli specialisti hanno però chiarito che quel fatto si doveva imputare ad un terremoto avvenuto nei Balcani». Altri marinai replicarono che quando vi fu il terremoto in Grecia non si vide nulla di simile. Le segnalazioni ebbero inizio da tre località: da Pesaro giungevano segnalazioni di strane maree, da San Benedetto del Tronto furono segnalate colonne di acqua che si alzavano all'improvviso e da Pescara vennero segnalati strani globi rosso-chiari che saettavano verso il cielo.


Altre teorie

Ad un certo momento si sparse anche la voce fantasiosa di un sommergibile straniero che stava esplorando tutta l'aerea, dai fondali alla superficie, aiutato in ciò da piccole imbarcazioni fatta uscire dallo scafo e rientranti in esso solo dopo averlo segnalato attraverso il lancio di segnali luminosi. Ragionando un po' più scientificamente, si tentò di formulare una teoria semplice e credibile, più nota come "Teoria del metano": poiché sotto i fondali dell'area presentano vi sono consistenti giacimenti metaniferi, che sono sondati di continuo dalle trivelle delle navi, è probabile che ne venga turbato l'equilibrio delle pressioni sottomarine; tutto ciò provocherebbe improvvise fuoriuscite di gas, tali da far ribollire l'acqua o da provocare fuoriuscita violente, sotto forma di colonna.

Cronaca del 13 novembre 1978: "La Marina indaga"

Alla data del 12 novembre si seppe che la marina stava indagando da quasi una settimana su ciò che era accaduto e continuava ad accadere nel Mar Adriatico, fra Pescara e Pesaro: globi luminosi che fuoriuscivano dal mare, puntavano verso il cielo e subito dopo si rituffavano fra le onde, acqua che ribolliva o che si alzava in colonne di 15-20 metri e radar che impazzivano per la durata delle misteriose manifestazioni.


La marina militare ammette gli avvistamenti

Vi fu subito una prima ammissione ufficiale da parte delle autorità: «Signori, non chiedetemi la spiegazione di quello che sto per dirvi perché non la so nemmeno io e se la sapessi non potrei dirvela. Qui accanto a me c'è il comandante Vitale Bellomo, responsabile della motovedetta CP 2018 (Pronuncia: venti, diciotto), che è stato inviato in perlustrazione con il sottufficiale Nello di Valentini, il sergente Corvaglia, i marinai Papoli e Margheritini», disse ai numerosi giornalisti l'allora comandante della Capitaneria di Porto di Pescara, Piero Gallerano. Il sergente Corvaglia disse: «Cosa volete che vi dica? Posso solo riferirvi i fatti, oggetto di una relazione inoltrata a Roma. Navigavamo a circa quattro miglia dalla costa quando abbiamo notato un globo luminoso salire dal mare e alzarsi, a circa 45 gradi verso il cielo. Ci siamo portati sul posto ma non abbiamo incontrato nulla di normale, cioè navi in avaria, naufraghi, battelli che chiedevano soccorso». Ad una domanda precisa di un giornalista, egli escluse che si fosse trattato di un messaggio previsto dal codice italiano di navigazione. Ad una successiva domanda riguardante il radar di bordo, egli rispose con queste parole: «Il radar non ha segnalato nulla: anzi, le apparecchiature strumentali sono "impazzite" per alcuni minuti mentre le comunicazioni radar sono diventate estremamente difficoltose». Il sergente, rispondendo ad una domanda precisa, concluse le sue dichiarazioni con la seguente affermazione:«No, non credo agli Ufo».


Tutti a Silvi Marina: il mare bolle!

Allora i giornalisti chiesero al comandante se egli sapesse di altre manifestazioni simili accadute in altri luoghi ed egli li indirizzò a Silvi Marina. I giornalisti si recarono immediatamente colà ed iniziarono ad intervistare la gente del porto. Disse Pasquale Orsini, del motopeschereccio IGEA:«Erano le 8 di venerdì mattina quando sono stato svegliato dal motorista Guido Ciaccio che mi ha detto:"Il mare bolle"; e io gli ho risposto: "Ma smettila"; e lui, di rimando:"Ma no, è proprio così". Allora sono salito in coperta e ho visto una cosa che non dimenticherò mai più: l'Adriatico era come una pentola pronta a buttar giù la pasta. Il fenomeno è durato cinque minuti. Poi, dopo un quarto d'ora, tutto si è ripetuto. Una cosa da pazzi. Mi sono sentito il sangue freddo come una "minerale" in frigorifero. Poi ho detto: "Ragazzi, testa a posto e torniamo in porto!».

Lampi rossi e radar impazziti

A queste parole, seguirono quelle di Roberto Cinchella, il quale era l'uomo di punta del peschereccio PADRE PIO:«Erano le quattro e mezzo di martedì scorso ed ero al largo. C'era foschia. Ad un tratto, nel cielo ho visto un lampo rosso, poi una macchia bianca come se il mare stesse per unirsi col cielo. C'era bonaccia. Ho gettato un occhio al radar e mi sono accorto che era impazzito. Cosa dovevo fare? Sono tornato in porto e non ho detto nulla per non sentirmi dire che ero diventato matto. Così ho chiamato via radio un altro pescatore». E l'amico, Giorgio Mazzoni, comandante del peschereccio AQUILA, dichiarò:«Avevo già sentito parlare di strani fenomeni da quelle parti. Così, appena avuta la segnalazione, ho drizzato le orecchie. Ho guardato il radar e sono rimasto di stucco. Le linee di fede (la banda che indica la prua della nave, seguendo la quale, se non ci sono ostacoli, si continua la navigazione) oscillava da tutte le parti. Ho chiamato i carabinieri che sono arrivati con una motovedetta. Per questo non ho fatto segnalazioni alla Capitaneria di Porto».

Morti misteriose

Ancora un'altra intervista ed ancora altri misteri. I giornalisti seppero che i fratelli Vincenzo e Giacomo De Fulgentiis, di 32 e 34 anni erano andati a pesca, per hobby, al largo di Montescuro, una località situata fra Giulianova e San Benedetto del Tronto. Il mare era tranquillo come l'olio eppure furono trovati cadaveri, a circa venti metri di profondità, morti nel naufragio della loro imbarcazione. I soccorritori dissero che la barca era in rotta di navigazione come se qualcuno vi avesse versato acqua dall'alto. Sulla vicenda, a quel tempo indagò il pretore di San Benedetto del Tronto.







Ufologo 555 ha scritto:

Solo qualcosa da vecchie riviste che sono riuscito a recuperare tra le mie cose (giusto perché me lo chiese a suo tempo TTE!); sono fogli fuori dello scanner... Poi ho tutta la casistica, ma scannerizzare tutto... Questo tanto per dare un'idea; ma i quotidiani erano pieni di notizie ed anche i TG...
Ma sotto, c'è quello strano Oggetto, all'orizzonte rimasto per qualche ora laggiù e boia di una miseria se qualcuno è andato a vedere cosa fosse! Roba da matti...








E questo è il più clamoroso, avvenuto sul sul mare. Eccone la sequenza (da "Panorama").




Poi, si spense...










Sparviero 555
00mercoledì 9 gennaio 2013 12:05
Thethirdeye ha scritto:

A proposito di USO, volevo segnalare un articolo
trovato qui: digilander.libero.it/cuf.fe/notizie.htm

Fonte della notizia: Centro Ufologico Ferrarese

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Sul quotidiano del Corriere della Sera di martedì 30 ottobre 2007, nelle pagine dedicate alla scienza, è apparso un interessante articolo di Paola Caruso relativo al monitoraggio televisivo di una vasta zona degli abissi marini statunitensi, grazie ad una rete ottica dotata di un gran numero di web cam, di sensori e di robot con macchine fotografiche ad alta definizione: un autentico sogno da 235 milioni di euro che sarà realizzato entro il 2010.


Il progetto

Dopo Google Earth e Google Sky ecco arrivare un servizio del tutto simile nella sostanza, che potremmo chiamare "AbyssNet", consistente nel posizionare 1.200 chilometri di fibra ottica sul fondo marino di fronte allo stato americano dell'Oregon. Questo enorme progetto di cablatura di quasi tutta la dorsale tettonica di Juan de Fuca, presentato a Seattle alla fine di ottobre, ha potuto realizzarsi grazie alle idee dello scienziato John R. Delaney, un oceanografo della Washington University, che è anche a capo del progetto suddetto. Egli ha sempre sostenuto la possibilità di trasformare questa vasta zona sottomarina del nostro pianeta in un autentico laboratorio scientifico per lo studio delle correnti marine, della flora e della fauna degli abissi, delle mutazioni climatiche del pianeta, della formazione degli uragani e degli tsunami e dei terremoti, delle migrazioni dei pesci e, ovviamente, delle numerose e misteriose attività vulcaniche delle placche terrestri.

Egli sta preparando questo incredibile progetto fin dal 1995 allorquando attivò il "Progetto Nettuno", consistente nel monitorare tutta la "Primavera subacque" nella zona sottomarina della placca, attorno al vulcano della dorsale suddetta. A quel tempo si trattò di un progetto che anticipò decisamente i tempi in quanto ebbe l'obiettivo di comprendere come facessero le condizioni climatiche degli abissi a permettere lo sviluppo di vita animale in totale assenza di luce.


Gli aspetti tecnici

I cavi in fibra ottica saranno posizionati attorno all'enorme vulcano della dorsale di Juan de Fuca ed avranno uno sviluppo iniziale di ben 1.200 km che, ovviamente, saranno ampliati nel caso i primi risultati si rivelino incoraggianti. Questa vasta rete ottica avrò due livelli di punti nodali: i cinque nodi primari saranno deputati sia ai collegamenti elettrici di base, necessari ad alimentare il sistema, sia a gestire i collegamenti con le web cam ad alta definizione collegate direttamente ad Internet, in modo tale che tutti possano usufruire, in tempo reale, delle meravigliose immagini provenienti dai fondali a 500 metri di profondità; i nodi secondari serviranno, invece, alla gestione completa del sistema, in quanto dovranno ricevere gli input provenienti dai computer degli scienziati deputati al controllo dei dati, dovranno distribuire le informazioni ricevute e scaricare quelle elaborate ed incamerate, e dovranno, infine, occuparsi della trasmissione di tutte le informazioni sul sito della società che gestirà il progetto. Al momento, le basi deputate ad ospitare i laboratori per la gestione del tutto sono: Warrenton, Pacific City e Nedonna Beach. Il complesso sistema gestionale di questo laboratorio sommerso prevede due tipi di unità: una nave oceanografica, per la gestione di superficie della rete ottica sottomarina, in modo che gli utenti internet possano godere della visione degli abissi, e tanti mini sommergibili, denominati "AUVs" e deputati ad intervenire direttamente in caso di guasti alle fibre o alle apparecchiature.


"Progetto abissi" ed USO

Ovviamente, per noi ufologi che crediamo agli Ufo sottomarini o USO, un progetto del genere non può che essere sentito come autentica manna dal cielo: poter osservare in tempo reale ciò che accade sotto la superficie degli oceani, ad una profondità di almeno mezzo chilometro, è certamente qualcosa di grandioso che può aiutare ad affrontare con maggior determinazione l'argomento di mezzi alieni che viaggiano sotto le acque.

Gli USO (USOs in inglese, al plurale) rappresentano una spettacolare manifestazione della fenomenologia ufologica che, però, assai di rado viene riportata. Anche se non ce ne rendiamo conto, poiché viviamo sulla terraferma, il nostro pianeta è ricoperto per circa il 75% di acqua; infatti, a fronte di 509.950.715 kmq di superficie complessiva solamente 148.822.000 kmq sono occupati dalle terre emerse. Essendo dunque questa la situazione reale, non è difficile immaginare che le manifestazioni ufologiche nelle acque degli oceani, dei mari, dei laghi e dei grandi fiumi siano assai comuni e, comunque, molto più comuni di quanto non si creda.


I ricercatori

Il biologo marino Ivan T. Sanderson, fondatore della S.I.T.U. ( Society for Investigation of The Unexplainednel ), un'associazione impegnata nell'esame di tutto quanto connesso agli Ufo e agli Uso, nel 1970 formulò una teoria sugli alieni. Egli considerò possibile che sotto le acque, in modo particolare quelle profonde degli oceani, potesse vivere almeno una razza intelligente, che discenderebbe direttamente da quelle prime forme di vita che non passarono mai sulla terraferma e che, perciò, sarebbe assai più antica della nostra civiltà umana.

Anche John Keel ha sempre sostenuto l'idea che possano veramente esistere delle basi sottomarine sulla Terra, in modo particolare nelle vicinanze del Circolo Polare Artico e in diverse zone del Sud America ma non attribuisce alcuna paternità agli alieni: egli pensa semplicemente che una grande potenza mondiale, come potrebbe esserlo gli Stati Uniti, stia sviluppando un'aviazione ed una marina clandestine.

Il ricercatore Bill Birnes, nel documentario "Deep Sea UFOs" trasmesso negli Stati Uniti il 16 luglio 2006 sui circuiti del programma televisivo "The History Channel", dopo aver raccolto diverse testimonianze hanno dichiarato che un comportamento tipico degli USOs è quello di aprirsi in tante parti e lasciare partire un grande numero di velivoli più piccoli.

Nello stesso documentario Philip Mantle ha dichiarato che questi USO emergono semplicemente dall'acqua e se ne spariscono. Ha poi ricordato come lo stesso leader sovietico Nikita Khrushchev fosse rimasto assai impressionato dal rapporto che aveva ordinato di redigere alla sua rappresentativa diplomatica a Buenos Aires, la quale aveva ricevuto il delicatissimo incarico di scoprire il più possibile sull'argomento. Poiché gli scettici gli suggerirono che, in clima di guerra fredda, avrebbe potuto benissimo trattarsi di sottomarini lanciasiluri, egli rispose assai argutamente ricordando come, nel 1966 non fosse possibile gestire un fuoco simultaneo di sei o più siluri.

Il ricercatore Bruce Maccabee, ricordando l'USO di Porto Rico del marzo 1963 che viaggiava a 150 nodi, cioè circa 280 km/h e ad una profondità di 20.000 piedi, ha dichiarato che il punto critico per un sommergibile si aggira attorno ai 7.000 piedi.

Il ricercatore Stanton Friedman ha fatto notare che quando viene localizzato un UFO in cielo la gente ne fa un racconto o un rapporto alle forze dell'ordine ma quando viene localizzato un USO o nelle profondità marine o sulla superficie delle acque, soprattutto grazie al monitoraggio delle imbarcazioni e dei loro occupanti, se ne fa un rapporto di cui non impara niente nessuno oppure, se qualcosa trapela, arriva puntuale il servizio televisivo che mostra la solita mongolfiera sperimentale della Marina Militare che, ovviamente, è la causa possibile dell'avvistamento di un Ufo o di un Uso.

Un altro importante ricercatore, Carl Feindt, nello steso documentario ha ricordato il "Diario di Cristoforo Colombo" nel quale il nostro navigatore sarebbe stato testimone dell'avvistamento di un oggetto che, sulla linea dell'orizzonte, eseguiva movimenti ondeggianti o tremolanti, paragonati dal Nostro al tremolio di una candele che, però, sorge e tramonta. A tal proposito, qualcuno ha sostenuto che avrebbe potuto trattarsi dei fuochi di un accampamento ma la spiegazione è risultata risibile in quanto la costa era ancora assai lontana. Lo stesso ricercatore ha poi aggiunto che allorquando gli USO devono penetrare una barriera di ghiaccio, per entrare nelle profondità polari, fondono letteralmente la lastra al loro passaggio, lasciando un semplice buco e non si comportano, quindi, come farebbe un meteorite che lancerebbe i frammenti gelati in tutte le direzioni.


La forma degli USO

Questi oggetti volanti sono assimilabili in tutto e per tutto ai ben più noti UFO. La loro superficie esterna appare per lo più costituita di materiale simile al metallo, con tonalità che comprendono tutte le gradazioni del colore grigio. La loro forma è per lo più a sfera o ad ovoide ma sono moltissime le segnalazioni della forma a sigaro o a cilindro. Presentano dimensioni di ogni tipo in quanto si va dalle segnalazioni di piccoli sferoidi, assai simili a sonde esplorative del diametro di circa un metro, a gigantesche astronavi anche superiori ai 500 metri di diametro o di lunghezza. Questi mezzi volanti non identificati manifestano la loro presenza in diversi modi: immobili sull'acqua, in navigazione o di poco sopra la superficie, come gli aliscafi, o sulla superficie o appena sotto di essa o a notevoli profondità, fermi sui fondali, in immersione o in emersione sia a velocità modeste che sostenute. Inoltre, è stato anche osservato che dopo la fase di emersione, alcuni si sono fermati ad una bassa quota, hanno acceso luci ulteriori, hanno iniziato o a girare gradualmente attorno al proprio asse o ad orbitare su circonferenze concentriche che li hanno condotti a quote superiori e da lì sono poi sfrecciati via seguendo o una direzione parallela al terreno o lievemente inclinata verso l'alto o verticale.






Thethirdeye ha scritto:


Uso, storie di Ufo che nuotano



Fonte: misterobufo.corriere.it/

Riporta Roberto Pinotti nel suo libro del 2003 “Oggetti Sommersi non identificati” (editoriale Olimpia) una dichiarazione di un comandante di una nave da crociera, la Eugenio C della “Costa”, che fa molto pensare in merito a quel tipo di avvistamenti che si riconducono alla fenomenologia ufologica ma che si caratterizzano per il luogo dell’avvistamento, cioè le distese marine: “In navigazione agli uomini di mare è in effetti possibile osservare nelle migliori condizioni di visibilità, nelle tenebre notturne fra cielo e acqua, davvero di tutto: navi ed imbarcazioni di ogni tipo, velivoli e mezzi aerei in volo, fenomeni ottici ed elettrici dell’atmosfera, satelliti in transito, fenomeni astronomici… Ma anche manifestazioni estremamente insolite e comunque destinate a restare inspiegabili. Solo che tutto ciò resta al massimo agli atti nel libro di bordo; ben difícilmente filtra all’esterno, diventando di dominio pubblico”. Gli Uso (Unidentified Submerged Object o Unidentified Submarine Object, in italiano Oggetto sottomarino non identificato o Osni) sono forse assai più interessanti del fenomeno ufologico di carattere aereo. Il testo è stato scritto dal fondatore del Cun (il Centro Ufologico Nazionale parla di diversi casi, internazionali e nazionali avvenuti nell’arco di quasi sessanta anni). Un particolare rilievo viene dato all’ondata degli avvistamenti nell’Adriatico nel 1978, un anno in cui si registrò una significativa ondata di eventi marini. Ecco uno stralcio del paragrafo che tratta l’argomento:

Nel 1978 alcuni membri del Centro Ufologico Nazionale si recarono a San Benedetto del Tronto per un’inchiesta di prima mano sui vari fenomeni riferiti dalla stampa locale. Qui la prima meta dei ricercatori fu la capitaneria di porto, dove per circa un'ora fu loro possibile intrattenersi a colloquio con il comandante, il colonello Franco De Martino. Questi confermò di avere a disposizione numerose dichiarazioni di vari testimoni oculari, ma, in quanto “materiale riservato”, evitò di mostrarle agli interlocutori. I quali ricostruirono tuttavia le varie vicende in un quadro abbastanza preciso e organico. A lavoro concluso, essi si trovarono di fronte a tre tipologie di fenomeni:


1) osservazioni diurne di colonne d’acqua che si alzavano improvvisamente dalla superficie marina in prossimità (150-300 metri) di alcuni natanti;

2) vari fenomeni luminosi notturni, in genere globi di colore rossastro o bianco che comparivano e scomparivano di colpo nelle vicinanze delle imbarcazioni (la casistica ufologica sucessiva registrerà tuttavia anche casi di luci che seguono i natanti, così come nelle segnalazioni di “corpi scuri” in immersione e in emersione poi evoluenti sui flutti, equivalente ai diurni del caso precedente);

3) fenomeni diurni e notturni, probabilmente di natura elettromagnetica, causanti disturbi di vario genere ai radar e alle strumentazioni elettriche, rilevati da un notevole seppur imprecisato numero di natanti.


Il colonnello De Martino escluse categoricamente che i vari fenomeni potessero attribuirsi alla presenza di sottomarini o di altri mezzi navali, poiché i fondali delle zone indicate non raggiungono i 20 metri ( la profondità varia da un minimo di 14 a un massimo di 20 metri).

"I fenomeni del tipo 1,2,3 - affermò l’ufficiale - sono stravaganti e non conosco precedente simili. E’ certo, però, che non possiamo parlare di suggestione collettiva".

Ma ecco le segnalazioni:

A) Data imprecisata compresa tra il 14 e il 23 ottobre, ore 2.30 circa. Luogo: a 5 miglia dalla costa, tra San Benedetto del Tronto e Grottammare (fondale di 13 metri). Testimone: Dino Vesperini. Il fenomeno dura alcuni minuti, si manifesta con una "luce rossa" intensa in avvicinamento, più grande delle luci delle imbarcazioni e aparentemente maggiore del disco lunare. La forma dell'apparizione era circolare, con un tenue alone. Vesperini, osservando la luce dirigersi verso la sua imbarcazione e temendo una possibile collisione, devia la rotta. La luce passa così a meno di mezzo miglio da lui e nel frattempo osserva che non si riflette sulla superficie marina. Su di essa si intravede una "zona scura" indefinita che procede di concerto con la luce. Nessun rumore di genere viene distinto. Solo dopo il transito, il testimone avverte un evidente moto ondoso, come dovuto al passaggio di un normale natante. Le condizoni atmosferiche sono buone, il mare è calmo, il cielo sereno e la visibilità è ottima. Il maríttimo dà importanza al fatto solo dopo diversi giorni, in seguito alle numerose altre segnalazioni dei colleghi. Ovvero, gli altri casi:

B) Data: 18 ottobre 1978, ore 9.00. Luogo: a circa 4 miglia nautiche al largo di Pedaso, a Sud in direzione di Cupra, una improvisa colonna di acqua di circa 5 metri di diametro si solleva a non più di di 150 metri dal motopeschereccio Gabriela Padre, ricadendo poi sulla superficie marina. L’altezza della colonna è valutata sui 30 metri.

C) Data: 23 ottobre 1978, ore 11.00. Luogo: a meno di due miglia e mezzo al largo del fiume Tesino, presso Grottammare. Identiche condizioni di mare. Sono al largo lo stesso motopeschereccio Gabriela Padre e l’imbarcazione Patrizia. Nuovamente, e senza alcun preavviso, una colonna d’acqua in tutto e per tutto simile a quella del 18 ottobre si solleva dal mare. Sempre nella stessa mattinata, a 12 miglia dalla costa, Luigi Paci dal Breghisse avvista per 4-5 secondi un’altra colonna d’acqua alta almeno una dozzina di metri.

D) Data: 24 ottobre, ore 9.00. I testimoni coinvolti sono Fausto Ricci (presidente della cooperativa Marinesca) e Florindo Soncini (a bordo del motopesca Rapepi). Nella stessa zona di mare e come il 23 ottobre (a 4 miglia dalla costa) a circa 200 metri dalla poppa qualcosa affiora in superficie. Ma non è una colonna d’acqua. Si tratta invece di un grande corpo scuro lungo più di 20 metri che, osservato per circa mezzo minuto, si immerge poi senza alcun rumore. Viene inizialmente avanzata l’ipotesi di una balena, ma per la vicinanza alla costa ed il basso fondale di 10-12 metri, l’idea è prontamente abbandonata. Ma il mistero rimane.

E) Data: 26 ottobre nella mattina. Sole e mare calmo. I marinai del motopeschereccio Nello avvistano sulla superficie del mare aperto una sorta di solco vorticoso, come prodotto dal passaggio di un motoscafo. Ma non c’era invece alcun natante di quel genere. "Qualcosa", comunque, correva velocissimo e sotto il pelo dell’acqua, tanto da produrre una scia visibile in superficie.

F) Data: 27 ottobre, ore 13.00. Testimoni ancora Fausto Ricci e Nicola Paolini a bordo del motopeschereccio Triglia. I due intravedono, nella stessa zona di mare teatro dei casi del 23 e 24 ottobre, una grossa "sagoma" immergersi rapidamente. Tale fenomeno provoca una grande ondata che fa vacillare l’imbarcazione. Non viene avvertito alcun rumore. Il giorno precedente gli stessi testimoni avevano anche osservato nel medesimo tratto marino un'altra colonna d'acqua alzarsi di colpo dai flutti. Ricci aveva osservato sulla metà della colonna una specie di macchia scura non meglio definibile. Comunque faceva pensare a qualche corpo solido, rigido e compatto.

Ma sicuramente il caso più interessante e a suo modo eclatante è quello del 21 dicembre 1978, quando una di queste "presenze" fu osservata da centinia di persone per parecche ore e fotografata all’altezza di Bellaria. Le sensanzionali istantanee scattate dal fotografo professionista Elia Faccin, su segnalazione e per ordine dei Carabinieri, poi pubblicate dal settimanale “Panorama” (n.664 del 9 gennaio 1979), erano e sono tutora fin troppo significative. Quel giorno Faccin venne svegliato dai militari, precedentemente allertati dai passanti sul lungomare, verso la mezzanotte del 20 dicembre 1978: "Corri Elia, c’è un Ufo in mare!". 45 anni, fotografo specializzato in ritratti da spiaggia, Faccin pensò sul momento a uno scherzo. Poi, riconosciute le voci a lui familiari del brigadiere Nazareno Fiori e dell'appuntato Petronio Pacelli in servizio a Bellaria, afferrò la sua Olympus e un teleobiettivo da 400 millimetri e raggiunse rapidamente la spiaggia. Lì’ la gente sostava già da un paio di ore, da quando cioè una specie di bastimento in fiamme, un grande oggetto luminoso e quasi accecante era comparso dal nulla sull’orizzonte, fra cielo e mare. Tremante per l’emozione, al momento di scattare la prima foto Faccin si rese conto che l'otturatore automatico della sua sofisticata fotocamera si era inspiegabilmente bloccato: "Qualcosa aveva influito magnéticamente sul meccanismo", ipotizza ancora oggi Faccin. Il professionista, tuttavia, non perde tempo e ricorre a un altro apparecchio fotografico, manuale questa volta, inquadra e scatta una serie di istantanee che poi risultarono di ottima qualità.

(ron) sheran
00mercoledì 9 gennaio 2013 13:02
BRAVISSIMO.
Bravissimo Massimo/Sparviero555, ho notato la grande casistica che possiedi, il mio intervento è a questo punto superfluo. Sei stato preciso e professionale nell'intervento. Mi congratulo con te. Complimenti amcora. Ho notato che sei un lettore di "Notiziario UFO", se ti interessa nel numero 13 di luglio/agosto 1997 troverai il mio reportage sull'UFO fotografato da me da Novara, "Il Campo volante" come l'ho chiamato io. Ciao Ron.
Sparviero 555
00mercoledì 9 gennaio 2013 17:05
Ero anche iscritto al CUN ma poi ...
Da cinque anni ho il pc quindi niente più "Notiziario UFO".
Frequento solo i Forum per collaborare alla "conoscenza" del Problema ... [SM=g10669]


Sparviero 555
00venerdì 11 gennaio 2013 10:50
CONTINUANDO CON LE MIE OSSERVAZIONI...


Praticamente, il dato di fatto è questo: non si tratta di credere o non credere; questa non è una fede.
C'è gente che ha visto QUALCOSA: in alto; in basso; a terra; sono stati presi a bordo; hanno scortato aerei; hanno seguito ogni volo spaziale dei nostri astronauti o sonde varie; hanno interferito con noi; con gli animali; hanno lasciato tracce sul terreno dove sono atterrati; pongono in blackout sistemi elettronici od elettrici; cambiano di colore a seconda della loro velocità; hanno un campo elettromagnetico attorno al loro scafo che permette loro di spostarsi sia nel cielo di un pianeta che nello Spazio; appaiono e scompaiono improvvisamente; eludono i nostri radars o meno; a riprova che hanno questo campo elettromagnetico lo dimostra, oltre la luminescenza di notte a causa della jonizzazione dello stesso campo, il fatto che quando sono a terra , o sospesi a pochi metri dal suolo, rimane diffuso nell'aria un odore di OZONO, classico delle manifestazioni elettromagnetiche ( tipo fulmine nelle vicinanze ), e con la forza motrice di detto campo è ovvio che non produca alcun rumore, a parte un lieve ronzio ( a volte un sibilo, durante una vertiginosa "fuga" ).
Cosa fa dubitare che questo po,po di ROBA, non appartenga ad una Civiltà di molto superiore alla nostra: quella EXTRATERRESTRE


La gente, si sa, si stanca presto, di tutto... Ed invece, il FENOMENO U.F.O., continua ancora. Dopo 60 anni, ed insisto, sarebbe ora di tirare fuori "quest'arma segreta", non vi pare?
Sapevate che per tornare sulla Luna ( sempre che ce LO permettano ) i tecnici di Houston e di Cape Canaveral hanno dichiarato che dovrebbero ristudiare il tutto perché hanno perso molte specifiche del Progetto "Apollo"...? Altroché armi miracolose segrete! Questi qua nemmeno riescono a tornare sulla Luna...
Stentavo a crederci, ma è così.
Ripensando al campo magnetico dei DISCHI VOLANTI, e non ufo, OGGETTI di questo genere sono stati visti anche in immersione, avanzano come nell'aria quindi per muoversi adoperano quello che tecnicamente e solo in teoria oggi si chiama "campo di contenimento" detto campo interferisce con l'ambiente esterno creando una sorta di cuscinetto che si estende lungo il perimetro dell'oggetto impedendo all'ambiente operativo di venire in diretto contatto con la superficie dell'oggetto stesso, detti campi sono stati teorizzati anche dai nostri scienziati ma non ve ne so dare i dati tecnici, in ipotetici viaggi a velocità luce o superiore il campo di contenimento viene proiettato davanti alla nave per evitare la collisione con particolato spaziale asteroidi ecc. lo stesso campo consente alla nave diretta su una particolare rotta di operare deviazioni nel caso sia in collisione con un pianeta o con un oggetto di grandi dimensioni che non può essere repulso per questioni rapporto di massa inerziale tra nave ed oggetto stesso, l'estensione del campo in teoria dovrebbe essere proporzionale direttamente alla velocità di moto della nave, questo in teoria è quello che sono riuscito ad apprendere, esiste poi la teoria quantistica che invece sfrutta altri principi !

I primi caccia operativi che passavano la "barriera" del suono in picchiata, perdevano le ali e quindi si disintegravano ( F-86E "Sabre" ) perché andavano ad impattare contro le molecole dell'aria; poi, con gli aerei sperimentali, superato l'ostacolo delle strutture, venne fuori che si surriscaldavano ( vedi SR-71A ed X-15 ; e tutti questi aerei, raggiungevano le loro velocità finali PROGRESSIVAMENTE! ) qualsiasi oggetto che vola ( costruito con la tecnologia odierna, intendo ) non riesce in alcun modo, stando fermo in volo, tipo "Harrier,"ed a schizzare via a più di 5000 Km/orari !
A parte le difficoltà, per ora insuperabili per costruire un simile aereo, cosa rimarrebbe dell'eventuale pilota? POLTIGLIA schiacciata...
Ergo, ci vuole un campo di forze che isoli detto aereo! Ce l'abbiamo noi? O stiamo testandolo da 60 anni !
Con il termine UFO, viene considerato, erroneamente, un vero UFO! Nel senso di Astronave Aliena, ormai; ed anche in America è così. Come la parola "laico", ora viene intesa come ateo o per lo meno non praticante; quando invece è definita così una persona che non appartiene ad alcun ordine religioso, vedi preti, suore, frati, etc... Purtroppo molte parole perdono il loro originale significato, e così con gli UFO: Unidentified Flying Object .
Per chi non lo sapesse il termine americano U.F.O. fu usato, coniato, espresso, inventato dall'AIR FORCE per non usare il "volgare" sostantivo Disco Volante; come in aeronautica non chiamiamo gli aerei, od aeroplani, così; ma: aeromobili.
L'U.S.A.F., per non usare la parola Astronave Sconosciuta, che avrebbe fatto anche scalpore ( dandone così conferma ufficiale ) usarono appunto il termine tecnico suddetto...
Preferirono chiamarli Oggetti Sconosciuti ( e non Aerei Sconosciuti ), in più, tale sigla, si prestava bene a minimizzare quello per cui l'America era sconvolta, negli anni 50! Apparizioni di massa sopra città, sulle Basi aero-navali e sulle Centrali Atomiche; come pure nelle aree di ricerca, come Los Alamos, Dulce, Albuquerque ed i vari Test Sites sparsi nel Nevada.
Perciò, nel termine UFO è implicito riferirsi ad un QUALCOSA di Alieno... Perché quando ad un pilota di linea ( da me ascoltato in diretta ) chiesero, dal Controllo del Traffico Aereo, se volesse fare rappporto sull'UFO appena osservato, il pilota disse: "...no, lasciamo stare, se no mi prendono per matto; devo ancora lavorare.."
Ed era stato confermato da altri tre aerei in volo, più lontani.
Se si fosse trattato di un aereo sconosciuto od un altro qualsiasi fenomeno ( sono obbligati a riportare sempre tutto ) atmosferico o cose simili, il rapporto lo AVREBBE FATTO! Ma siccome ERA STATO SCORTATO...
Siamo diventati amici, quindi scordatevi il nome, anche se adesso non vola più. Strano per uno che è stato scortato da un "drone", da un "fulmine globulare", da uno "stormo di gabbiani", da "un pallone sonda", da un "satellite", da un "fesso" qualsiasi, si metta tanto scrupolo nel testimoniarlo...
Il divario di conoscenza tecnologica è addirittura abissale, tra noi e LORO! E' QUESTO QUI CHE MI HA PORTATO DA SEMPRE A CONSIDERARE ALIENA TALE TECNOLOGIA !
Non è assolutamente per puntiglio o partito preso; ho ragionato sopra e, per la mia esperienza anche, sono giunto alla incontrovertibile ipotesi Aliena... Moltissimi noti ricercatori sono "stati suicidati" o morti "all'improvviso" per aver scoperto questo, o volendolo divulgare...
Un Ammiraglio come Forrestal, già facente parte dell'ormai accertato "MJ-12", non si è gettato dalla finestra, come ufficialmente si dice ( a parte le dichiarazioni di sua moglie ), ma di certo il Dipartimento di Stato avrebbero messo a tacere quella brutta vicenda e non dedicargli la prima Portaerei Atomica....!

Qualcosa, riguardo gli UFO bisognerebbe chiederlo al controverso Robert Lazar, che vi ha lavorato per 3 anni.... Perché credere a tanti e a lui no?
È il 1989 quando il fisico Robert Lazar rilascia questa dichiarazione shok al giornalista televisivo George Knapp. Lazar dice di aver lavorato per alcuni mesi in una zona super segreta dell’area 51 chiamata S4 dove in hangar sotterranei sarebbero conservati nove dischi volanti caduti nelle mani del governo americano. Lazar avrebbe lavorato su uno di Il suo compito era quello di studiare il funzionamento della tecnologia aliena che sarebbe stata poi utilizzata per costruire ordigni bellici sempre più evoluti. Secondo Lazar nella base sarebbero state anche effettuate autopsie sui corpi di alcuni extraterrestri provenienti dal sistema stellare binario … autopsie di cui lui avrebbe letto i risultati”.
La prima testimonianza di Lazar riguarda cosa ha visto nell’hangar ed è la seguente:
“quando sono entrato nell’hangar ho visto con i miei occhi una nave spaziale aliena che il servizio segreto della marina americana stava analizzando”.
Nella seconda testimonianza Lazar afferma che l’astronave da lui esaminata era di natura extraterrestre:
“assolutamente si. Alieno. Non c’è dubbio. Prima di tutto lo scopo del progetto era analizzarlo. Se si fosse trattato di un mezzo degli Stati Uniti non avremmo perso tempo a cercare di capire come lo avevamo costruito. In secondo luogo per le dimensioni delle attrezzature interne, per le dimensioni dei sedili e dei materiali utilizzati a noi totalmente estranei. E poi per il carburante. L’elemento 115 è virtualmente inesistente...

www.boblazar.com/closed/index.ht

Sparviero 555
00venerdì 11 gennaio 2013 10:51
IN UN MONDO COSI' EGOISTA, COSA SAREBBE MEGLIO FARE?
Ritengo che la Fenomenologia debba essere spiegata DECENTEMENTE, PROGRESSIVAMENTE e SERIAMENTE;
altrimenti succede quello che ricordo, quando ero ragazzino ed iniziavo a seguire la storia dei Dischi, che in seguito ai moltissimi avvistamenti degli anni 52/54 :
ad esempio, due persone, a Roma, dove abitavo, si uccisero : una signora si gettò da un balcone ed un altro si suicidò, ma non ricordo come.
Il tutto perché, i soliti giornalisti che cavalcano sempre l'onda dell'ultima notizia, scrissero, su un quotidiano romano : " i marziani stanno invadendo la Terra?"...
Non è certamente così che debba essere spiegata al pubblico ( abituato agli interessi quotidiani ed alle partite domenicali) l'affascinante ipotesi di Abitanti esotici provenienti
da lontani Mondi....
Quindi di fronte a questi siamo portati o riderne tutti o a darci alla pazzia!
Questo perché chi ha l'interesse di governare le varie Nazioni non deve essere "distolto" da certe "scemenze"!
Leggi : perché qui comando io e basta.
Altro che siamo un'unica razza, siamo tutti uguali e "volemose bene"...
Vi sono troppi interessi, e su qualsiasi campo!
E, "sic stantibus", LORO se ne guardano bene evidentemente di contattare simili specie biologiche...
Poi, forse, da parte Loro, proprio perché non sono ostili, non desiderano avere contatti con noi...
Saremmo "assimilati", nel senso che faremmo la fine di popolazioni isolate, retrograde, intendo dire, che quasi scompariremmo come razza umana.
Per questo motivo penso che LORO attendano una nostra evoluzione, specialmente dal lato umano , perche non è un mondo pacifico, unito il nostro.
Con chi dovrebbero schierarsi altimenti ? A chi dovrebbero prestar aiuto? E ciò che potrebbe risolvere i nostri problemi quotidiani, potrebbe essere rivolto contro altri...!
Un accendino per accendere un semplice fuoco, lo daremmo in mano ad un bimbo curioso o peggio, malintenzionato?
Questo è ciò che mi fa riflettere. Non si può andare a far visita a qualcuno se poi vengono udite delle "grida" per le scale... qualsiasi di noi tornerebbe sui suoi passi !
Certo questo è il mio pensiero. Allora spiegatemi per quale motivo non è ancora stato stabilito, o voluto, il "CONTATTO UFFICIALE"....

Per come la vedo io, ormai da anni, se i Governi del Mondo dicessero quello che vorremmo sapere non esisterebbero più TALI GOVERNI (quindi il Potere!), ed i terrestri si unirebbero (anche per paura) in un solo Governo, "stringendoci" e sentendoci di colpo, tutti uniti, tutti uguali, tutti fratelli di fronte ad un Qualcuno che è LA' FUORI...
Riterreste che chi detiene il cosiddetto POTERE molli facilmente il "Suo boccone" per darlo gratuitamente in "pasto" all'Umanità ....?
Fin tanto che Loro ci osservano e attendono, magari, il momento propizio per un colloquio serio con noi, nessuno parla ... Per me è ... semplice!
Questo è il "perno del "debunking" !


Sparviero 555
00domenica 13 gennaio 2013 10:13
IL PUNTO SUL FENOMENO UFOLOGICO


Ormai sono molte le osservazioni effettuate da persone preparate o altamente qualificate, gente preparata, seria, che non è disposta da espedienti del genere per avere notorietà, anzi, spesso ne sono danneggiate!
E perciò chissà quante di queste non osano dire nulla per il loro prestigio...
Checché se ne dica ormai, questo Fenomeno è da anni seguito e studiato da ricercatori disseminati in tutto il mondo; la Scienza Ufficiale non l'accetta! Per lo meno ufficialmente....
Evidentemente, siamo ancora all'inammissibilità che delle “pietre” possano cadere dal cielo.....
( Come fu cacciato Lavoisier, dall'Accademia delle Scienze francese per sostenere ciò...)
Ufficialmente, la maggioranza degli scienziati, reagisce rifiutando il fenomeno U.F.O., relegandolo fra la mistificazione ed il mito.
Se poi il fenomeno continuerà a manifestarsi , s'invocherà la “debolezza” delle varie testimonianze; ed anche se tali testimonianze sono confermate da TRACCE lasciate sul suolo, sono quest'ultime che rimangono osservabili, mai gli U.F.O. all'arrivo degli “esperti”...!
Stando così le cose, non c'è da meravigliarsi che agli U.F.O. sia negato il diritto... all'esistenza !
Ma è una stupida presunzione quella di sdegnare e condannare come falso QUELLO CHE AL MOMENTO NON CI PARE VEROSIMILE...!
Troppi si fondano sulle loro “verità” scientifiche, escludendone altre.
In tal modo se degli Extraterrestri non hanno alcun interesse di comunicare con la nostra specie, resteranno allora sempre “INESISTENTI”, inammissibili....?
Quello che è più strano, e sotto certi aspetti, più patetico, in tutta questa vicenda, è che quando qualcuno è preposto a svolgere ufficialmente una parvenza d'inchiesta, tende sempre a dimostrare l'incapacità di chiunque a testimoniare un simile Evento, se non perché trattasi di burle, sviste o cattive interpretazioni!
E per dimostrarlo, ad esempio, il Governo americano ha speso milioni di dollari, con varie Commissioni d'inchiesta!
O forse li ha spesi per farci stare “tranquilli”?
Siamo pieni di prove: documenti , testimonianze, frammenti di metalli sconosciuti o purissimi, impronte lasciate al suolo, piloti inseguiti o scortati; allarmi aerei a ripetizione; guerre evitate per un soffio, a causa della Loro presenza, anche su Basi militari; blackout di intere città, durante i Loro passaggi o stazionamenti; etc.,etc...
Ma la maggioranza del pubblico è scettica, per forza: quando uno scienziato viene interpellato sul fenomeno degli U.F.O. in pubblico e ne smentisce l'esistenza ( vedi Zichichi ), in nome di quale “scienza” pronuncia tale verdetto su fatti che non conosce o non vuol conoscere....!
Se è vero, come è vero, che un'affermazione scientifica è il risultato di lunghi studi , ricerche ed analisi critiche, allora la negazione degli U.F.O. non è un'affermazione scientifica, ma nient'altro che un'opinione personale!
Nessuno, si badi bene, pretende che tutti gli scienziati debbano diventare esperti sul problema degli U.F.O. ; però è lecito pretendere che almeno quelli che non sono in grado di esprimersi in merito, si astengano per lo meno dal pronunciarsi pubblicamente, in modo da evitare che la gente, ignara e fiduciosa, accolga per “verità scientifica” ciò che non è altro che un parere personale...
Chi è dotato di spirito scientifico autentico , possiede anche l'umiltà di ammettere, quando è necessario, la propria ignoranza; o per lo meno il proprio disinteresse.
Altri ricorrono alla solita banale scusa: che non abbiamo una prova seria; anche questo, se facessero indagini “sul posto”, si accorgerebbero che è falso!
Ma a prescindere da ciò, che cosa è una prova?
Un UFO dovrebbe atterrare in una piazza di una città?
Quale prova avrebbero alcune popolazioni indigene, od isolate, nell'asserire che “strani uccelli di metallo” sorvolano le loro teste con il rumore del tuono?
Sono forse visionari costoro?
Quanti pezzi di quel metallo potrebbero collezionare o studiare per avere delle prove certe di ciò che vedono?
Negli anni 40, l'Aeronautica statunitense usava dire: “ Non può essere, dunque non è...”
L'enorme massa di testimonianze, se prese in blocco e se rispondono alle condizioni di risultare concordanti ed indipendenti, non possono costituire esse stesse un certezza della realtà che descrivono?
La concordanza delle descrizioni di Oggetti Volanti Non Identificati è tale da rendere insostenibile qualsiasi spiegazione a cose identificabili, sia esse naturali che costruite da noi.
Anche se non fa piacere ai cosiddetti razionalisti, quello degli U.F.O. non è un Mito od isteria di massa o la ricerca di chissà che cosa... ma REALTA'
Se gli U.F.O. vengono imputati di ignorare le leggi della natura, dobbiamo semplicemente constatare I LIMITI ATTUALI DELLA NOSTRA SCIENZA, non della LORO ESISTENZA !
Si hanno testimonianze in tutto il mondo; si hanno chilometri di documentazioni più o meno segrete; si ha gente esperta che dice ciò che ha visto con i propri occhi ed è stata, in certi casi, presa od invitata a bordo; si hanno dichiarazioni di scienziati o di astronomi, anche famosi, che ammettono ( non l'esistenza, quella la danno per scontata ) la PRESENZA, qui, nei nostri cieli, di un'AVIAZIONE ELETTROMAGNETICA che esula dalle nostre conoscenze e possibilità; vi sono astronauti che, magari sotto voce, hanno ammesso CHI hanno visto od INCONTRATO.
Tutti quelli che non hanno visto niente o che non ne vogliono sapere caparbiamente niente, rimarranno tali...
Tutti quelli convinti che da centinaia di anni "abbiamo" Mezzi Eccezionali segreti o nascosti aspettando (?) il momento opportuno per "tirarli fuori", seguiteranno a pensarla così...



C'è gente che ha visto QUALCOSA: in alto; in basso; a terra; sono stati presi a bordo; hanno scortato aerei; hanno seguito ogni volo spaziale dei nostri astronauti o sonde varie; hanno interferito con noi; con gli animali; hanno lasciato tracce sul terreno dove sono atterrati; pongono in blackout sistemi elettronici od elettrici; cambiano di colore a seconda della loro velocità; hanno un campo elettromagnetico attorno al loro scafo che permette loro di spostarsi sia nel cielo di un pianeta che nello Spazio; appaiono e scompaiono improvvisamente, eludono i nostri radars o meno; a riprova che hanno questo campo elettromagnetico lo dimostra, oltre la luminescenza di notte a causa della jonizzazione dello stesso campo, il fatto che quando sono a terra o sospesi a pochi metri dal suolo, rimane diffuso nell'aria un odore di OZONO, classico delle manifestazioni elettromagnetiche ( tipo fulmine nelle vicinanze ), e con la forza motrice di detto campo è ovvio che non produca alcun rumore, a parte un lieve ronzio ( a volte un sibilo, durante una vertiginosa "fuga" ).
Cosa fa dubitare che questo po, po di ROBA, non appartenga ad una Civiltà di molto superiore alla nostra, quella... EXTRATERRESTRE !

Comunque ho sempre trascritto avvistamenti da parte di piloti, astronomi ed astronauti; loro, hanno parlato di Astronavi Aliene !


Comunicazione NASA dallo Shuttle avvenuta durante la missione 29 (14/3/1989). Il testo della conversazione dell'astronauta James F. Buchli è:
"Houston, this is Discovery, we still have the alien spaceship under observance... " cioè : "Houston, qui è il Discovery, abbiamo ancora la Nave Spaziale Aliena sotto osservazione... "



Per conto mio, e per accostarci meglio alla verità con un atteggiamento imparziale, ritengo assolutamente indispensabile prendere conoscenza di tutti i documenti possibili e dei rapporti accumulati negli anni, e confrontarli fra di loro, come del resto già si tenta di fare, perché non si tratta di fede o una forma di credenza, ma neanche di un cieco rifiuto a priori.
Perché rinnegare o dubitare di numerosi scienziati, personalità varie, astronomi e piloti che si espongono per difendere la provenienza Extraterrestre degli UFO e dei loro Occupanti, dopo aver studiato le varie documentazioni o, addirittura, dopo averne avuto esperienza diretta!
Cosa deve essere considerata una prova se Loro non hanno per ora intenzione di rivelarsi ufficialmente!
Perché se una qualsiasi persona si trovasse ad sssistere ad un omicidio o a qualsiasi atto illegale viene immediatamente convocata per valutare lasua testimonianza, mentre a chi si trova ad assistere ad un QUALCOSA di straordinario viene unicamente deriso o tacciato di goliardismo o approfittatore della buona fede altrui.
Perchè se uno testimonia certi determinati fatti rischia persino il posto di lavoro...
QUINDI O SI VIENE CONSIDERATI PAZZI O SI E' SOTTOPOSTI AD UNA CENSURA GOVERNATIVA, SENZA PRECEDENTI E DUREVOLE NEGLI ANNI!
D'altra parte basti considerare l'equilibrio con il quale si reggono i vari Governi...
Allora hanno ragione loro ad essere reticenti?
E' molto difficile prendere sotto certi aspetti una decisione.
Quale conseguenza potrebbe portare una dichiarazione del genere:
" il nostro Governo ha deciso di far conoscere i risultati delle inchieste e degli studi intrapresi in tutti questi anni sugli U.F.O.
Le ananalisi, le tstimonianze ed i filmati dimostrano che ESSERI umanoidi, robot e androidi, originari di altri pianeti, sorvolano il nostro Pianeta da secoli tenendoci sotto controllo pressoché costantemente. Hanno Basi sul nostro satellite e perfino sul nostro Pianeta. Prelevano campioni di minerali, di flora e di fauna; rapiscono, in alcuni casi, esseri umani, studiandoli e monitorandoli.
Si tratta di Civiltà che hanno raggiunto un alto grado di sviluppo dove un giorno anche noi arriveremo, ma per ora avanzatissimo rispetto al nostro. Questa è stata la nostra difficoltà nell'intercettarli, poiché utilizzano un sistema di navigazione totalmente sconosciuto ai nostri scienziati. Comunque non possono essere dichiarati ostili..."
Bene, allora si che assisteremo ad un bel crollo di borsa nei vari settori dell'industria e del commercio, della tecnica dei trasporti, degli armamenti, delle risorse energetiche, pernon parlare delle reazioni psicologiche di gran parte della popolazione, per nulla preparata, anzi , fin'ora derisa, su di una tale sconvolgente verità...
Bisognerebbe rimettere in questione la struttura sociale e politica, le varie religioni, la morale, l'uomo stesso ed il suo posto...nell'Universo!
Quindi, nell'attesa di qualcosa di eclatante ed ineludibile, MEGLIO FARE....SILENZIO!
A noi, invece, la RICERCA...

Le prove sono nei vari cassetti... Se quel Generale, in pensione, che conobbi non volle nemmeno accennarmene privatamente e per informazione mia, personale, quale prova andate cercando? (Anche se mi fece intendere che condivideva quello che gli esponevo...Ma una parola dalla sua bocca, no!). Quindi si vengono a conoscere più cose dai testimoni che ti dicono le stesse cose che vedono gli altri, compresi certi particolari, che andare a ricercare impossibili verità da chi non può rivelarle... (Anche se devo dire certi piloti le hanno dette, a volte bastano le occhiate, gli ammiccamenti, le esitazioni, le apprensioni di chi ti narra certi incontri! Certo che si parla convenzionalmente di UFO, e che seno? Devono pronunciare per forza la parola magica Astronave? No! Sapete perché ? Perché anche chi non ci crede, usa la stessa parola per identificare gli Alieni....!!! L'ho detto e ridetto. è una parola impronunciabile per gente che si ritiene "seria"; capito il motivo?). Ho avuto 35 anni di parlarne nell'ambito della Difesa Aerea, no? E' sempre stato un tacito accordo, comunque e dovunque!


Qualche documento declassificato dell'U.S. AIR FORCE : queste sono le copie del Regolamento AFL 200-5 ( che insieme al JANAP-146 ), "U.F.O.: SERIOUS BUSINESS", sono la prova lampante della cosiddetta "congiura del silenzio" voluta dalle autorità.
E chi avesse parlato di un qualsiasi fatto od avvistamento effettuato all'interno di una Base Militare,sarebbe stato sanzionato ( e lo è tutt'ora )con 10 anni di carcere e 10 mila dollari di multa ( JANAP 146 ).

Gli emuli di S. Tommaso possono consultare direttamente questi documenti...

www.cufon.org/cufon/AFL_200-5.pdf
www.nicap.org/directives/janap146c.htm
www.nicap.org/directives/janap146d.pdf
www.nicap.org/directives/janap146e.htm
www.cun-veneto.it/termini_ufologici.htm
www.edicolaweb.net/nonsoloufo/da08
www.cufon.org/cufon/AFL_200-5.pdf
www.nicap.org/directives/janap146c.htm
www.nicap.org/directives/janap146d.pdf
www.nicap.org/directives/janap146e.htm
www.cun-veneto.it/termini_ufologici.htm
www.edicolaweb.net/nonsoloufo/da08_01i.htm
www.bluebookarchive.org/default.aspx
www.edicolaweb.net/nonsoloufo/ds08_01i.htm
www.nicap.org/documents.htm
foia.fbi.gov/ufo/ufo1.pdf
foia.fbi.gov/ufo/ufo2.pdf
ufos.nationalarchives.gov.uk/
209.132.68.98/pdf/som101_part1.pdf
www.stragi80.it/rassegna/dossier/ufo.pdf
www.majesticdocuments.com/
ufologie.net/htm/foia60.htm
ufologie.net/htm/foia24.htm
ufologie.net/htm/foia104.htm
ufologie.net/htm/foia68.htm



Sparviero 555
00domenica 13 gennaio 2013 10:14
E QUALE PROVA?


Un UFO dovrebbe atterrare in una piazza di una città?
Quale prova avrebbero alcune popolazioni indigene, od isolate, nell'asserire che “strani uccelli di metallo” sorvolano le loro teste con il rumore del tuono?
Sono forse visionari costoro?
Quanti pezzi di quel metallo potrebbero collezionare o studiare per avere delle prove certe di ciò che vedono?
Rimango comunque dell'idea che chi ha la "fortuna" di osservare QUALCOSA che non sia di questo mondo, faccia la figura dell' ipotetico boscimano che seguita a veder sorvolare il suo territorio da un "Jumbo" ad alta quota o, meglio, gli atterra un elicottero davanti a lui e quel "fetente" di pilota se lo porta a fare un giretto... quando questo poveraccio farà ritorno alla sua tribù, che diavolo saprebbe descrivere loro, per dar credito alla sua avventura, se sa appena fare striscie con il dito per terra?
La risposta ce la danno i cosiddetti "culti cargo", ovvero la trasposizione di una certa immagine ufologica dalla mente di un individuo non civilizzato (beato lui) ad una descrizione comprensibile ai suoi simili, avviene secondo la stilizzazione di detta immagine. Può esssere sotto forma di graffito, di costume rituale, di oggetto ricostruito secondo i mezzi a disposizione. Ne deriva comunque un simulacro, spesso venerato a mo' di rappresentazione della divinità, o di un Oggetto Volante che non fosse un uccello.


Quando gli inquisitori del "Blue Book" andavano in giro per calmare l'allarmismo sugli UFO, facendo finta di svolgere un'inchiesta, cercando di screditare i testimoni, ed un testimone riportava , ad esempio, che "quella notte vi era anche la Luna piena", loro scrivevano sul rapporto "..il testimone ha confuso la Luna con un UFO..." ( è scritto su molti rapporti ).
Che poi, chi svolgeva le vere inchieste e sopralluoghi, era il 4602° Group; guarda caso, la stessa Sede nella Base di Wright Patterson Field, Ohio, da dove si muovevano i tre personaggi del "Blue Book", per copertura...
Beh, si vede che l'uomo, dopo un milione e mezzo di anni, non è ancora in grado di riconoscere la Luna!
O chi ha la fotruna di osservarli è... matto!
E' inutile che, ribadendo di aver lavorato per 35 anni con la Dif. Aerea, ero al corrente di molte cose... Tanto...
Evidentemente non fai inchieste ne sopralluoghi e tanto meno parli con i tesimoni! ( Militari, civili, ecc... ).
Io porto con me le mie convinzioni, o meglio, le mie deduzioni; tu le tue sacrosante convinzioni; nulla da eccepire.
Ritengo del tutto inutile "scontrarci".
Chi più ne ha, ne metta: ma pensa bene a chi volava in quel modo da anni ed anni, e quando gli egiziani adoravano ESSERI misteriosi, così per i Maya, così per gli Atzechi, così per i Toltechi, così per i Dogon ( che avendoglielo detto, forse tu ?) sapevano tutto di Sirio e che fosse una stella tripla e bla, bla, bla...).
Forse c'era li CICAP che spiegava tutto a loro; ed intanto QUELLI svolazzavano" dappertutto! Basta vedere i vari graffiti in giro per il modo; e non ho mai visto disegnato un..televisore o un aereo ( tolto quello d'oro, dei Maya, almeno sembra ).
Insomma, non si disegna ciò che resta al di fuori dell'immaginazione!

Certamente c'è una stretta cerchia di scienziati, militari e pochi politici che sanno tutto.
Il fatto rimane: che LORO continuano a volare ed a studiarci, mentre noi,gente comune, ufficialmente, non sappiamo nessuna LORO intenzione!
Ed i militari continuano a sviluppare aerei del tutto convenzionali ( intendo, tenendo conto dell'atmosfera, quindi rispettando ancora i principi dell'aerodinamica! )e che fanno ancora un sacco di...casino!
Quindi "palle ferme"!
E quei poveri "cristi" che ogni tanto vengono prelevati od invitati a bordo delle loro Navi, vengono puntualmente, inesorabilmente emarginati o tacciati per pazzi!
Bell'affare!
A questo si riduce la nostra "scienza" e la nostra "sapienza"...
E se si viene a scoprire qualcosa, da qualche "crash-down", sarà inesorabilmente applicato per...fregare gli altri!


Come curiosità vi svelo il motivo con l'avvistamento che mi coinvolse tutta la vita e mi fece diventare... Ufologo;
in più ho ritrovato lo stesso avvistamento, effettuato anche dal Console A. Perego, solo che lui non aveva 10 anni come me, ma era già un Ufologo, e trovo interessante confrontare le due...osservazioni!



Sparviero 555
00domenica 13 gennaio 2013 10:18
QUELLA CROCE SU ROMA....


Avevo 10 anni, frequentavo la V Elementare, quel giorno,di sabato, facevo il turno pomeridiano di scuola, quindi ero a casa a fare i compiti. La finestra della stanza in cui ero dava su una delle piu note piazze romane : Campo de' fiori,quindi una visuale ampia, e sotto, visto che era mattina vi era il ben noto mercato all'aperto (lo dico perché sarà un particolare che serve). Verso le ore 11.00, mia sorella , piu grande di me, che era in finestra, mi chiama a gran voce per vedere quanti bei palloni sonda volassero in cielo in quel momento! Sapeva che a me piaceva tutto ciò che volava; conoscevo ad esempio molto bene qualsiasi aereo ed il traffico di procedura di discesa per l'unico aeroporto di Roma, allora Ciampino, in quanto gli aerei in attesa di atterraggio (holding), giravano tutti sul centro della Capitale, sulla mia testa insomma e con il mio piccolo cannocchiale mi divertivo spesso a guardarli. Non divaghiamo, mi precipitai alla finestra e subito con mio grande stupore mi accorsi di quello che non stavo vedendo...cioè palloni sonda , e tutti in formazione a V ! La mia bocca rimase spalancata, pensai "di palloni ne vengono lanciati uno per volta, massimo due! E poi, tutti in formazione perfetta..." pensai a dei palloncini sfuggiti ad un rivenditore, ma correvano e non c'era vento! (Quando tirava vento, in piazza le tende delle bancarelle sottostanti si gonfiavano proprio come delle vele, anzi qualcuna , con mio divertimento, si ribaltava anche...). E allora...? Cosa stavo osservando? Di UFO non ne sapevo niente. Corsi giù in strada, dalla parte opposta da cui stavo osservando e mi ritrovai con il naso all'insu' in un'altra piazza (già, l'ingresso del portone era da piazza Farnese e le finestre sull'altra piazza), quella bella strana formazione era lassù che continuava a volare verso il Vaticano, come direzione, l'altezza di quei bei pallini bianchi sul bellissimo cielo azzurro di novembre poteva essere stimata sui 4 / 5 mila m. C'era un altro problema in quella formazione... Tutti quei pallini bianchi (ora direi dischi) dondolavano, o meglio, oscillavano in avanti e in dietro, quasi impercettibilmente tra di loro. Ad un certo punto , quando stavo per perderli a causa del palazzo di fronte, mi accorsi che un'altra formazione di altrettanti oggetti andava incontro alla precedente; il palazzo dell'ambasciata francese mi impedi' di vedere il resto... Poi ero piccolo, non potevo allontanarmi per vedere meglio, d'altronde non sapevo cosa stava effettivamente succedendo... Qualche giorno dopo lessi alcuni quotidiani in un'edicola vicino casa mia, che si erano di nuovo visti i Dischi Volanti su Roma... E cosa erano ? Pero' ricordo bene che mentre LI guardavo mi tremavano le gambe ! Seppi poi da un libro dell'allora console Perego (uno dei primi ufologi italiani ) che quelle due formazioni, anche da lui osservate, avevano composto una sorta di croce greca, sciogliendosi e ricomponendosi più di una volta (come evidentemente a far vedere che la cosa non era una casualità ); e quando si concentravano cadeva quella strana sostanza chiamata bambagia silicea...
Da allora, da astronomo dilettante, divenni anche...Ufologo!

LA FORMAZIONE "A CROCE"
A mezzogiorno preciso vidi una formazione perfetta a "V" di venti apparecchi, la più numerosa vista fino a quel momento, procedere da oriente verso Ostia. Quasi contemporaneamente, ne vidi un'altra identica procedere in "senso opposto". Fu questione di poche decine di secondi. Le due squadriglie si incontrarono, si congiunsero ai vertici delle grandi "V" e formarono una perfetta "Croce Greca" di esattamente quaranta apparecchi (dieci per ciascun braccio).
La croce ruotò su sé stessa di tre quarti di giro trasformandosi in una X. Poi le due squadriglie si distaccarono, formando ciascuna una serpentina di 20 apparecchi. Dopo alcune curve nel cielo, le due serpentine scomparirono alla vista, portandosi ad una quota superiore. Tutta la manovra era durata, complessivamente, circa tre minuti.
La croce era stata disegnata in direzione di Trastevere-Montemario e cioè nel cielo sovrastante la Città del Vaticano.
Avevo la sensazione di aver assistito a qualche cosa di nuovo e di supremamente grande. Era indubbiamente l'emozione più forte che avessi provata nella mia esistenza. Erano americani? Mi ricordai in quel momento la data: 6 novembre, vigilia dell'Anniversario della Rivoluzione Russa. Erano forse russi? Cominciai a notare che dal cielo cadevano lunghissimi filamenti lucenti (di otto, dieci metri) sottilissimi. Avevo visto cadere la stagnola antiradar degli apparecchi americani, durante la guerra. Non era la stessa cosa. Questi filamenti erano sottilissimi: sembravano fili di ragnatela. Riuscii a prendesse uno: poteva sembrare una materia vetrosa, che si volatizzava dopo qualche tempo.
Gli apparecchi continuarono ad apparire, a volte in squadriglie, a volte in fila indiana.
Compresi, in seguito, che si trattava di una precisa manovra che si ripeteva. Notai che quando gli apparecchi si concentravano nel medesimo punto del cielo, si formava, al di sotto, una specie di alone bluastro opaco mentre gli apparecchi compivano cerchi al di sopra.
Ad un certo momento vidi convergere in un determinato punto del cielo, proprio in direzione del centro di Roma, alcune squadriglie: tre, quattro, cinque, sei, sette. Contai l'uno dopo l'altro fino ad ottantacinque apparecchi.
Realizzai che ve ne dovevano essere su Roma, in quel momento, almeno un centinaio. Seguii il va e vieni di questi apparecchi fino alle 13. Verso questa ora scomparvero definitivamente. In quale direzione? Attesi con curiosità le edizioni dei giornali della sera. Con mia enorme sorpresa non vi era una parola della manifestazione.
Mi recai alla redazione di un giornale ("Il Secolo") e ne parlai ad amici giornalisti. Mi guardarono increduli. Dissi allora che preferivo non si pubblicasse nulla. Pensavo che le Autorità avessero avuto motivi per non diramare la notizia alla stampa...
( Console A. Perego )


Ho ritrovarto la ricostruzione dell'avvistamento della "croce" su Roma
(effettuato dal sottoscritto e già ampiamente descritto), del 1954!




E quasi tutti i giorni uscivano titoli così sui quotidiani...







E già da allora, nell'Adriatico ...





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