Mitologia Biblica e Maya a confronto

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
ramachandra
00martedì 15 marzo 2005 21:37
Così troviamo scritto nella Bibbia:

"Ora tutta la terra aveva una sola lingua e parole uguali. Quando vagarono nella parte d’Oriente, gli uomini capitarono in una pianura del paese di Sennaar e vi si stabilirono. E si dissero l’un l’altro "Orsù! Facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco". Il mattone servì loro invece della pietra e il bitume invece della malta. Poi essi dissero "Orsù: costruiamoci una città e una torre, la cui sommità sia in cielo, e facciamoci un monumento per non essere dispersi sulla faccia di tutta la terra".

Ma Jahve discese per vedere la città e la torre che stavano costruendo i figli dell’uomo. Jahve disse "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una sola lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora non sarà loro impossibile tutto ciò che hanno meditato di fare. Orsù! discendiamo e confondiamo laggiù la loro lingua, così che essi non comprenderanno più la lingua l’uno dell’altro". E Jahve li disperse di là sulla faccia di tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo si chiamò Babel, perchè là Jahve confuse la lingua di tutta la terra e Jahve li disperse di là sulla faccia di tutta la terra."

Nimrod il ribelle

È interessante notare come nella leggenda della Torre di Babele descritta nel Vecchio Testamento si fondono in realtà due miti separati. Da una parte quello della costruzione di un monumento che nelle intenzioni doveva raggiungere il cielo, e dall’altra quello dell’origine della diversità delle lingue.

È probabile che i due miti siano stati accomunati a causa di un equivoco linguistico che descriveremo fra breve, ma per capire meglio l’origine della vesione biblica che abbiamo sopra riportato dobbiamo analizzare più a fondo le leggende ebraiche che parlano della Torre.

Nel racconto biblico infatti non è ben chiaro il perchè di tanto accanimento da parte di Jahve nei confronti di quella costruzione, né è chiara la sua decisione di confondere le lingue degli uomini.

In alcune versioni della leggenda è citata una figura piuttosto singolare, che ebbe un ruolo importante nella vicenda della Torre di Babele.

Si narra infatti che Nimrod, un famoso cacciatore al servizio di Dio, dopo aver sconfitto in battaglia gli eserciti dei figli di Jafet e di Sem (ovvero i discendenti di due dei figli di Noé) decidesse di costruire, nella pianura mesopotamica una città che chiamò Sennaar. Nimrod divenne un sovrano ambizioso e arrogante, cominciò ad adorare idoli di pietra e di legno e si mise in testa di sfidare Dio stesso per vendicare la morte dei suoi avi annegati da Jahve durante il Diluvio Universale. Decise quindi di costruire la Torre di Babele, una costruzione altissima, superiore in altezza al monte Ararat; una torre che gli avrebbe consentito di condurre un esercito contro Dio e di salvarsi se quest’ultimo avesse deciso di sommergere ancora il mondo con un altro diluvio. Una volta distrutto Dio, Nimrod si sarebbe curato di mettere al suo posto i suoi nuovi idoli.

Presto la torre divenne altissima. Vi erano sette scale dalla parte orientale, lungo le quali i portatori potevano raggiungere la cima, e sette dal lato occidentale, dalle quali potevano discendere. La costruzione della Torre di Babele si svolse così alacremente da far diventare gli stessi operai cinici e arroganti. Un certo Abramo, figlio di Terah, osservando quel lavoro maledisse i costruttori in nome di Dio perchè "se un solo mattone fosse caduto da mano d’uomo e si fosse spezzato, tutti avrebbero pianto, ma se un uomo fosse morto, nessuno si sarebbe voltato a guardare ...".

La costruzione non era ancora finita che già l’esercito di Nimrod ebbe l’ordine di scagliare le proprie frecce dalla sommità della torre contro il cielo; gli angeli di Dio raccolsero i dardi uno a uno e per ingannare gli uomini lasciarono cadere delle gocce di sangue. Gli arcieri esultarono all’unisono convinti di aver ucciso tutti gli abitanti del cielo. Dio allora parlò ai settanta angeli che lo circondavano intorno al suo trono e disse: "Scendiamo tra loro e confondiamo il loro linguaggio, in modo che invece di una sola lingua ne parlino settanta". Così fecero e i costruttori cessarono di capirsi. Gli ordini impartiti non venivano più interpretati correttamente. "Se un muratore diceva a un manovale "dammi la calce", il manovale gli dava un mattone e il muratore arrabbiato uccideva il manovale". Vennero così commessi molti omicidi per colpa della confusione che regnava fino a che il lavoro rallentò e si fermò del tutto.

La Torre di Babele fu in seguito inghiottita per un terzo dalla terra, per un altro terzo da un fuoco scagliato dal cielo. La parte restante cadde in rovina lentamente, erosa dal tempo.

I membri di ciascuna stirpe che aveva partecipato alla costruzione vennero dispersi sulla terra. Ciascuno parlò la propria lingua, fondò le proprie città e nazioni e non riconobbe più nessun capo comune. Dio mandò settanta angeli a sorvegliare quelle nazioni ma si riservò di sorvegliare egli stesso i figli di Abramo che per suo volere restarono fedeli alla lingua ebraica.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Nimrod, secondo la leggenda, continuò a regnare su Sennaar e fondò molte altre città. Per la cronaca egli venne ucciso in seguto da Esaù, il figlio di Giacobbe, durante una battuta di caccia.

La Porta di Dio

Ancora oggi il termine babele ha una connotazione decisamente negativa poiché sta a significare caos, confusione. Tuttavia questa accezione non è corretta poichè è frutto di un curioso equivoco etimologico. Il termine babilonese Bab-ili infatti, significava letteralmente la Porta di Dio, mentre il termine ebraico balal voleva dire confusione. Il testo della Genesi da cui è stato tratto il passo da noi citato all’inizio fu scritto con ogni probabilità intorno al 590 a.C., epoca in cui il popolo ebraico era prigioniero nella terra dei babilonesi.

Non è chiaro se la torre costruita da Nimrod fosse situata in Babilonia. Alcuni hanno ipotizzato altri siti tra cui la città di Borsippa, dove si trovavano i resti di una torre chiamata Birs-Nimrud.

Gli ebrei comunque ambientarono la storia della torre proprio a Babilonia, dove peraltro esisteva realmente una costruzione alta e imponente costruita come vedremo più avanti sul modello degli altri numerosi ziggurat della mesopotamia.

Babilonia si trova nelle vicinanze della moderna Hilla, una cittadina pochi chilometri a sud di Bagdad nell’attuale Iraq. All’epoca della cattività babilonese degli ebrei la città era già vecchia di oltre tremila anni. In effetti Babilonia, insieme a quasi tutte le altre città della Mesopotamia (tra cui Ur, Uruk e Ninive) può essere considerato uno dei più antichi centri urbani conosciuti. In questa regione bagnata dai fiumi Eufrate e Tigri, si sviluppò il concetto stesso di città e a quanto pare Babilonia con gli anni divenne sempre più e grande e splendente.

Il sesto re di una dinastia di invasori semiti venuti da occidente, il leggendario Hammurabi (1792-1750 a.C.) la abbellì ulteriormente costruendovi la prima ziggurat. Le ziggurat, per inciso erano costruzioni a gradoni e a pianta quadrata, edificate per lo più a scopo religioso. Venivano realizzate con mattoni e calcina, il che rappresentava da un punto di vista architettonico un notevole passo avanti (fino ad allora il materiale più utilizzato era la pietra intagliata). Sotto la guida di Hammurabi la città fiorì. Fiorirono le arti, la letteratura, la matematica, l’astronomia e l’astrologia e perfino il diritto (basta pensare al famoso codice di Hammurabi, conservato attualmente al Louvre). Con la morte del sovrano però la città decadde rapidamente e rimase in balia dei vari popoli che si succedettero nel dominio di quella regione (in particolare gli Hittiti e gli Assiri) per più di mille anni.

Nel 604 a.C. venne fondato un nuovo Impero Babilonese e il suo secondo sovrano, Nabucodonosor, fece ritornare la città al suo antico splendore.

Della Babilonia di Nabucodonosor ci rimane la testimonianza di Erodoto che la visitò nel 460 a.C., rimanendone particolarmente affascinato. "Essa supera in splendore qualsiasi città del mondo conosciuto" ebbe a scrivere

lo storico greco. La cosa che colpì maggiormente Erodoto furono le imponenti mura che circondavano la città, così larghe che potevano consentire il passaggio di due carri trainati da quattro cavalli. In effetti secondo i criteri di quell’epoca Babilonia doveva apparire come una specie di metropoli. Aveva circa 2,6 chilometri quadrati di estensione ed era divisa in due dalle acque del fiume Eufrate. La strada principale era la Via delle Processioni che conduceva alla Porta di Ishtar (rivestita di mattoni smaltati d’azzurro) e che raggiungeva poi il tempio edificato a Marduk, la divinità più importante della città. Oltre il tempio si ergeva in tutta la sua maestosità la ziggurat a cui Nabucodonosor aveva aggiunto alcuni piani (per un totale di nove) facendole raggiungere l’altezza di circa cento metri. Ai primi due piani si giungeva tramite tre scalinate, mentre ai piani superiori si accedeva mediante alcune rampe. In cima vi era un tempio completamente vuoto ma all’interno del quale si narra che ci fossero un divano e un tavolo d’oro. Correva voce che la torre fosse periodicamente visitata dal dio in persona, che soleva intrattenersi nel tempio riposandosi sul comodo divano.

I Babilonesi chiamavano questa gigantesca costruzione Etemenanki, ovvero la Casa delle Fondamenta del Cielo e della Terra. Interpretando questi ultimi elementi letteralmente i sostenitori dell’Ipotesi extraterrestre sono convinti che la Torre fosse in realtà il luogo dove Marduk, che naturalmente non era di questo mondo, scendeva con il suo veicolo volante. Dunque la Torre non era altro che un gigantesco luogo di attracco per le astronavi degli dei-extraterrestri nostri creatori? Non vi sono naturalmente prove tangibili per dimostrarlo anche perchè oggi la Torre di Babilonia è ridotta, come il resto della città a un rudere appena riconoscibile.

La decadenza della città (strettamente legata all’esistenza dei sovrani che le hanno dato lustro) fu ancora una volta repentina dopo la morte di Nabucodonosor. Nel 539 a.C. Ciro il Grande conquistò la città sottomettendola al dominio dell’Impero Persiano. Per la verità Ciro cercò di avere cura almeno degli edifici religiosi di Babilonia, ma i successivi sovrani non se ne curarono affatto e lasciarono la città al suo destino. Gli splendidi palazzi, che erano stato il vanto e la gloria di un’intera civiltà per centinaia d’anni (basta pensare ai famosi Giardini Pensili che venivano considerati come una delle sette meraviglie del Mondo), crollarono uno dopo l’altro e quando Alessandro Magno decise di farne la capitale del suo Impero era ormai troppo tardi. Secoli dopo nonostante la fama di Babilonia fosse ancora intatta, l’imperatore Settimio Severo che visse tra il II° e il III° secolo d.C. si recò a visitare la città, ma già a quell’epoca essa era stata completamente abbandonata ...

Opinione personale
in tutti e due le mitologie, gli dei sono gelosi del loro cielo e del loro potere divino. Mon vollero che gli uomini raggiungessero la globalizzazione in ogni cosa che costruivano sulla terra perchè ciò non era stato contemplato nell'intensione primordiale.

Solo che l'atteggiamento di umiltà, da parte di sacerdoti e bramini, di uomini fedeli alle leggi divine, è stato promosso dagli Dei che si sono compiaciuti di partecipare alcune assemblee carismatiche a partire da un dato biblico che abbiano sotto gli occhi Numeri cap 11. e Atti degli Apostoli, non solo, ma anche le assemblee pentecostali e carismatiche che hanno continuamente dei membri al loro interno ai quali è dato di parlare misteriosamente e inspiegabilmente in aramaico, egizio, ed altre lingue a noi oggi sconosciute.

Quindi è mio parere positivo sull'analogia che vi è tra dei in "la Torre di Babele" e dei nella mitologia maya. lo scrivo tra parentesi per spiegarmi meglio
( Il Popol Vuh descrive questi primi esseri umani come davvero speciali: "furono dotati di intelligenza, potevano vedere lontano, riuscivano a sapere tutto quel che è nel mondo. Quando guardavano, contemplavano ora l’arco del cielo ora la rotonda faccia della Terra..." (i Maya sapevano anche che la Terra era sferica, dunque).
Contrariamente ai loro predecessori, gli esseri umani ringraziarono sentitamente gli dei per averli creati. Ma anche stavolta i creatori si indispettirono. "Non è bene che le nostre creature sappiano tutto e vedano e comprendano le cose piccole e le cose grandi".
Gli dei tennero dunque consiglio: "Facciamo che la loro vista raggiunga solo quel che è vicino, facciamo che vedano solo una piccola parte della Terra! Non sono forse per loro natura semplici creature fatte da noi? Debbono forse anch’essi essere dei? Debbono essere uguali a noi, che possiamo vedere e sapere tutto? Ostacoliamo dunque i loro desideri... Così i creatori mutarono la natura delle loro creature. Il Cuore del Cielo soffiò nebbia nei loro occhi, e la loro vista si annebbiò, come quando si soffia su uno specchio. I loro occhi furono coperti, ed essi poterono vedere solo quello che era vicino, solo quello che ad essi appariva chiaro")

scusatemi per il lungo articolo
Apparence
00mercoledì 16 marzo 2005 22:28
Chi (Che Cosa), Dove, Come, Quando e Perché
Quello che hai scritto è molto interessante, anche se non capisco dove vuoi andare a battere.
Mi piacerebbe sapere chi sei, sembri una persona colta e interessante, sempre che quello che scrivi sia frutto della tua cultura, e anche se non fosse rimani qualcuno che almeno cerca risposte senza aspettarle.
Cosa sei? Un'insegnante? Uno scienziato? Uno studente?
ramachandra
00venerdì 18 marzo 2005 18:11
mi puoi contattare all'indirizzo
ciao. è farina del mio sacco ma è anche una ricerca che ho fatto controntando varie mitologie. in questo caso Biblica e Maya.

se vuoi conoscere il mio pensiero in generale vai su www.internetcafe.to/eremo.
Apparence
00sabato 19 marzo 2005 13:22
Scivolare nel non essere
Sul sito ci sono già stato, ma sei il tizio che lo ha creato? Un certo Sergio Beretta...
Ad ogni modo è interessante (a parte la musica), trovo soltanto strano il fatto di fondere varie religioni ed ideologie assieme.
Nel senso che si percepisce un forte senso Cristiano, ma è come se venissero unite assieme anche precetti di altre religioni, tipo buddhismo e induismo; è quasi come un gran misto.
Certo, serve per spiegare meglio, ma si crea sempre una certa confusione; in fin dei conti il Cristianesimo non è la religione "perfetta", quella giusta?!
ramachandra
00sabato 19 marzo 2005 14:59
Si, è il sottoscritto che ha fatto quelle pagine
Nel mio pensiero abbraccio tre concetto generali: Conoscenza di se stessi, virtù eroiche e cultura religiosa.

nella conoscenza di se stessi ho individuato nella mia vita le parole chiavi che aprono la mente alla comprensione dell'unica Religione, l'Amore ma in infinite combinazioni socio-culturali, vuoi religiose, vuoi filosofiche.

L'unità nella molteplicità, ecco la manifestazione degli dei maya e dell'unico Spirito che scese su Babele, sulla tenda dei settanta anziani in Numeri cap 11 (bibbia) e nella Pentecoste cristiana in Atti degli Apostoli.

La mente umana cataloga e discrimina, ma non fa altro che costatare la molteplicità, in realtà ne soffre perchè l'uomo vuole l'omologazione tutto dell'uniformità. La differenza tra le persone lo trova spesso chiuso e individualista, egoista e con ragionamenti faziosi. Spesso l'uomo ragiona a compartimenti stagni ed è miope su ciò che invece è arricchimento tra le numerose differenze che contraddistinguono i singoli.

La Pentecoste mette in evidenza che vi è un solo Dio ma nella molteplicità degli individui, infatti egli è Onnpresente, quindi in ognuno di noi. Dio è il primo ad aiutarci a convivere con sempre più numerose differeze e con l'estensione della sua onnipresenza. Egli ci insegna che Bisogna vederlo in tutti, perchè qualsiasi cosa tu fai al più piccolo dei tuoi fratelli, lo avrai fatto a Lui.

Quindi,alla fine, non ho fatto un sincretismo religioso ma ribadito l'importanza del rispetto per le varie religioni, seppure alcune stiano vivendo ancora nel medioevo (l'islam) per esempio.

Non faccio di tutte le religioni un fascio ma certamente ogni religione ha seminato bene, quindi i suoi covoni di grano li mieterà di sicuro.

L'Amore per il prossimo non è una dottrina ma un intimo condividere con Dio lo stesso Cuore, solo che dobbiamo conoscere meglio noi stessi per poter fare questo, cioè per poter divenire dei testimoni dell'onnipresenza di Dio, a artire da noi, ovvero, dalla visione di noi stessi come Dio ci vede e ci conosce.

Dobbiamo partire dall'abc della natura umana per poter vedere l'Unità di Dio nella molteplicità, cioè noi singoli. Come un corpo ha molte membra, così è Dio che è Unità nella molteplicità.

scusami se mi son ripetuto ma io ho sempre vissuto con la cosapevolezza di essere Anima e non avente un'anima.

Siamo le identità spirituali che prima hanno conosciuto la natura umana e poi l'hanno sublimata con la conoscenza di se stessi. Si giunge all'immortalità scoprendo senza timore che la vita non è tolta ma trasformata; come dal cuore di un ragno parte il filo della ragnatela, così è di colui che ha condiviso con Dio lo stesso cuore Umano e lo rende immortale lanciandolo verso il cielo, ragnatela di stelle e di galassie.

Il nome anagrafico del corpo di cui ne sono responsabile spiritualmente e giuridicamente, è Beretta Sergio, ma non sono il nome e il cognome, non sono catalogabile a tavolino secondo i giudizi standard dei sociologi, degli psicologi e dei teologi.

Qualsiasi attributo mi si proietti addosso da parte degli esperti della mente, lo respingo a priori perchè non lo sono e non lo sento. Dal momento che conosco me stesso, respingo tutti gli attributi psicologici, sociologici e teologici che mi si vuole appiccicare addosso con la pretesa che io debba per forza sentimi tale. Questo dico perchè ancora una volta il sistema di potere dominante è la nuova religione di stato, la paichiatria.

Sono stato anche arrestato per aver lottato contro questo potere ma poi mi hanno rilasciato perchè trovato in possesso delle mie facoltà mentali. Ho avuto giustizia perchè ero nel giusto ma me l'hanno fatta pagare i "profeesori della nuova religione".

Ho messo in dubbio le loro definizioni di uomo, come Socrate ha messo in dubbio l'insegnamento dei sofisti di Atene, i quali non conoscevano se stessi e pretendevano di insgnare ad altri.

Invoco su tutti gli psicologi e i psichiatri la stessa confusione che gli dei Maya e Yaveh hanno voluto contro la superbia umana che voleva una sola religione, un solo potere, una sola lingua e un solo popolo; ciò negherebbe il rispetto per le attuali differenze etniche e giustificherebbe il razzismo, il fascismo, il nazismo e il comunismo. No a una nuova torre di babele!

La Globalizzazione sta motsrando la sua arma più letale: il rullo compressore che relativizza tutto e appiattisce tutto, negando di fatto il rispetto per le legittime differenze estiche. copnsiderate motivo di caos e di disordine, perchè non sempre controllate dai poteri forti.

E ben venga il 2012! così la facciamo finita con la pretesa di uniformare tutto e omologare tutto!

Ma non sono mai stato confuso, ho solo rinunciato alle certezze dogmatiche impostami dalla religione. Rispetto comunque la religione e le differenze in essa originatesi.

Dimenticavo: prima esperimento la conoscenza di me stesso e poi scrivo, quindi ho scritto quel che anche tu hai veduto sul sito.

é un mio stile, almeno non rischio di copiare dagli altri.
Apparence
00domenica 20 marzo 2005 16:08
La Verità e Vita Eterna...?
Beh, se non ho capito male sei credente ma non appartieni a nessuna religione?!
Percui hai unito le cose buone di ogni dottrina per crearti il tuo decalogo di principi, secondo i quali vivere?!
E' senza dubbio interessante, ma è sempre strano; com'è strano il fatto che tu ce l'abbia con gli psicologi... probabilmente ce l'hai anche con gli astrologi, i chiromanti,... e magari anche i veggenti.
Mi chiedo cosa tu abbia mai detto per essere "arrestato"! Di matti in giro ne circolano eppure nessuno viene arrestato, e nella Storia di persone considerate matte per le loro teorie, si sono rivelate, dopo vario tempo, azzeccate.
Se per te quella che hai trovato è la "VERITA'" allora fai bene a seguirla, ma non vedo perché tu voglia così tanto l'avvenire del 2012, che se fosse così catastrofico, non avrebbe niente di bello in sé.
In fin dei conti, anche se non lo sopporti, il male è un qualcosa di soggettivo che viene dalla psicologia, come il bene; perché alla fine è la nostra mente che ci comanda nella scelta.
E di verità ce ne possono essere infinte, nessuno ha del tutto ragione e nessuno ha del tutto torto, in fin dei conti dici ""Dio è il primo ad aiutarci a convivere con sempre più numerose differeze [...]"", questo può significare che tutti possiamo avere ragione. Ma allora di verità non ne esiste una sola, ma varie, e se ne esistono varie allora non possono essere La Verità!
Per quanto riguarda il "trasformare" la Vita (percui la morte non è la cessazione dell'essere, ma il suo cambiamento), non capisco perché si debba vivere per forza per tutta l'eternità. Personalmente non ho interesse ad essere per sempre, ma a vivere bene in questa Vita; a capire e a fare ciò che c'è da fare.
La Vita Eterna è come un premio, quasi come se dovessimo fare a gara tra chi è più buono per aggiudicarci l'ardita vincita, senza invece chiederci perché, cercando di migliorare senza vari scopi o traguardi di VITE ETERNE.

P.s.: Se Dio ci ha creati (e lo ha fatto), allora non è il "tuo" stile, ma il Suo Stile, che tu stai usando. o no?
ramachandra
00domenica 20 marzo 2005 21:18
Mi spiego meglio
ovviamente ho fatto tutto un discorso di rispetto della molteplità nelle miriadi di differenze in infinite combinazioni, quindi, ti ho detto che Dio è Unità nella molteplicità, concludendo che Dio è onnipresente. Bene fin qui, Ok?

La mia scoperta interiore è che sono l'Anima e non ho l'anima, che fra l'altro, in greco non è psiche ma pneuma, e non in senso lettereale ma in quello spirituale. Ruah è Spirito la cui brezza lieve è il sussurro di Dio all'Anima, infatti, essa è Spirituale e non carnale come la mente. Nel discorso a Nicodemo, Gesù afferma: quel che viene dallo Spirito è Spirito (l'Anima) e quel che viene dalla carne è carne (la mente).

Nella cultuta ebraica di allora la mente è carnale come lo è il pesniero umano razionale opposto a Dio, come in antagonismo tra ragione e fede.

Io non mi lascio comandare dalla mente, perchè essa non deve sentirsi di essere qualcuno o uniformarsi alle definizioni standard fatte a tavolino da chi non conosce se stesso come anima e ha ala pretesa di catalogare la gente.

Io Sono Atman, non la mente o il corpo. è questa la mia scoperta nel conoscere me stesso. Sono partito dall'abc della natura umana osservandola in profondità e poi ho allenato la mente a non identificarsi con nulla, quindi l'ho liberata dalle condizionali moralistiche e dall'insofferenza egogica, ovvero dall'orgoglio, dalla vanità e dall'antagonismo.

Da cattolico sono passato ad un'approfondimento del vero messaggio di Cristo che non è teologico ma esoterico. Poi ho preso in considerazione la Via di Mezzo del Buddha e le parole di Krsna, i saggi consigli di uno sciamano, fra l'altro maestro di Carlos Castaneda. Ma non è sincretismo, è sintesi filosofica.

La vita eterna non ti peserebbe se tu abituassi la mente a non avere limiti nel credere in Dio, nfatti, la fede supera i limiti della mente e l'allena ad assecondare i motti dello Spirito Santo, quindi, per te sarebbe meraviglioso Essere eterno, perchè non è la tua mente ad esserlo ma tu come Anima non dualistica.

Il dualismo umano mente e anima è un falso ideologicom in realtà, la mente va allenata a convivere con l'Anima, quindi, convivere con l'Onnipresenza di Dio, il quale è ab aeterno e per sempre. Ok?

Ti puoi anche dirmi che la mia vita è un sogno, ma lo sto vivendo in carne ed ossa e lo realizzo ogni giorno con molta serenità e senza insorgere di malattie psico-somatiche.

Mi avevano arrestato perchè avevo una vste color cenere e un mantello di cui loro non conoscevano l'origine legale, perchè tutto, secondo loro doveva rientrare nella loro logica.

Mosè disse a Giosuè: sei forse geloso per me? volesse Iddio dare a tutti i il suo santo Spirito e che tutti possano essere profeti! Ebbene, nella Pentecoste ebraica in Numeri cap 11 e seg, Eldad e Medad profetarono e per questo Giosuè era andato da Mosè perchè proibisse loro di farlo.

Anche nella pentecoste cristiana, gli apostoli profetarono e tutti li capivano nella propria lingua come oggi accade nei pentecostali e nel rinnovamento dello Spirito.

Ma a te da fastidio che Dio dia a tutti il suo Spirito, per cui tutti sono profeti? Guarda che semmai da fastidio alla legge dell'uniformità e omologazione forzata, per cui anche le differenze devono rispondere ad una torre di babele in cui Nimrod controlla tutti e tutto, così come Giosuè voleva controllare e anche oggi accade così.

Un mio amico di Parma mi l'altro ieri informato che un predicatore è stato internato per disturbo della quiete pubblica. E ritorna di nuovo la voglia di controllare se è Dio o no che da parlare i profeti. Solo che lo si fa in modo troppo razionale e ciò manca di rispetto alla coscienza religiosa e viola il diritto di culto sancito dalla costituzione.

Inoltre, arrestare un predicatore con cavilli legali, è anche un segno di intolleranza da parte delle forze dell'ordine.

L'intoleranza sta mostrando i denti della legge e contraddice nello spirito la stessa Costituzione nazionale e il trattato dei diritti universali dell'Uomo sancito dall'ONU.

Questo è ciò che accade oggi ed è accaduto a me, solo che anche io conoscevo la legge e ne capisco lo spirito costituzionale, alla fine mi hanno rilasciato perchè non vi erano gli estremi dell'arresto con le manette( avvenuto contro di me procurandomi uno shock).

A te piacerebbe la morte definitiva, a me invece piace la vita non dualistica con Dio, quindi Anima convivente con Dio ma in modo mistico e conoscendo me stesso come Lui mi conosce. Non mi annoio già oggi, figuriamoci per l'eternità! Anzi è molto stimolante Dio, con lui ugualmente reagisci in modo attivo e mantenendo equilibrato il mio libero arbitrio.

Dio non cstringe nessuno ad adorarlo, ma chi lo vuole adorare, lo adori in Sirito e Verità, cioè, conoscendo se stesso come Anima e conoscendo se stesso come Dio lo conosce.

è tutto vero, sta vivendo in carne ed ossa quel che ho detto! Non posso mentirti per paura di essere preso per pazzo! E' tutto vero, nessun realty show!

Caro amico ti auguro una Buona Pasqua.

Apparence
00martedì 22 marzo 2005 20:14
Falsità
Stavo scrivendo un messaggio, abbastanza contorto, fino a quando mi si è "stranamente" inceppato il computer. Io non credo al Caso...
Ad ogni modo, lasciando stare tutti questi discorsi, volevo sapere cosa ne pensi riguardo a chi dice che noi siamo creature generate da una razza superiore di Extraterrestri.
Dai credito alla quasi blasfema ipotesi che siano loro ad averci creato e magari siano anche "dei", oppure pensi siano stati creati anche loro da un Dio, oppure non dai proprio credito a questa ipotesi?
ramachandra
00mercoledì 23 marzo 2005 17:06
A partequel che sto vivendo in carne ed ossa.....la mia rispsota è
Rispetto i miti ma la mia fede èsemolicemente una porta attarverso la quale ascolto e vedo Dio nella mia coscienza Spirituale, non moralistica.

Dio non ha creato nulla, tutto quel che esiste è sempre esistito ed esisterà sempre. La morte è un artifizio della logica mentale materialistica.

Dio è da sempre e per sempre e tutto con Lui si trasforma Energia-materia-energia da tempi immemorabili, quindi la nascita del nostro universo corrisponde alla trasformazione di uno precedente e così sarà per il prossimo universo dopo che questo convergerà nel futuro tempo 0.

Credo in Dio ma Egli non viola le leggi della fisica, è solo che noi non conosciamo tutte le leggi che regolano l'universo, ovvero non siamo definitivamente pervenuti alla verità finale, quindi non possiamo affermare che esistono dei miracoli ma solo realtà fisiche complesse che oggi sfidano l'intelligenza umana.

se siamo stati alieni poco importa, oggi lo siamo ancora molto nei confronti della natura, infatti, abbiamo provocata e lei risponde con una bomba ad orologeria, quanto meno ce lo aspettiamo, la natura mette fine ai nostri giorni.

Buona Pasqua.
Apparence
00mercoledì 23 marzo 2005 20:02
Re: A partequel che sto vivendo in carne ed ossa.....la mia rispsota è

Scritto da: ramachandra 23/03/2005 17.06
Rispetto i miti ma la mia fede èsemolicemente una porta attarverso la quale ascolto e vedo Dio nella mia coscienza Spirituale, non moralistica.

Dio non ha creato nulla, tutto quel che esiste è sempre esistito ed esisterà sempre. La morte è un artifizio della logica mentale materialistica.

Dio è da sempre e per sempre e tutto con Lui si trasforma Energia-materia-energia da tempi immemorabili, quindi la nascita del nostro universo corrisponde alla trasformazione di uno precedente e così sarà per il prossimo universo dopo che questo convergerà nel futuro tempo 0.

Credo in Dio ma Egli non viola le leggi della fisica, è solo che noi non conosciamo tutte le leggi che regolano l'universo, ovvero non siamo definitivamente pervenuti alla verità finale, quindi non possiamo affermare che esistono dei miracoli ma solo realtà fisiche complesse che oggi sfidano l'intelligenza umana.

se siamo stati alieni poco importa, oggi lo siamo ancora molto nei confronti della natura, infatti, abbiamo provocata e lei risponde con una bomba ad orologeria, quanto meno ce lo aspettiamo, la natura mette fine ai nostri giorni.

Buona Pasqua.



A parte il fatto che non hai dato una risposta precisa, questa, mi sembra più contorta della domanda.
ramachandra
00giovedì 24 marzo 2005 00:42
ascolta, ho forse criticato la tua domanda?
Ascolta, ho forse criticato le tue domande? Le mie risposte non sono contorte ma trovano in te scarsa attenzione e approfondimento. Respingo formlmente le tue critiche, non sono costruttive e non hanno la capacità ne morale e neppure umana di correggere una persona alla radice.

Buona Pasqua, e andiamo ognuno per la nostra strada.

Ascolta, guarda che, nonostante la tua critica, io dormo bene di notte e, anche se ti rispondo, non vuol dire che mi sono risentito, tutt'altro! Quindi il tuo darmi del contoto non ha ferito nessun parte della mia mente e anima, ma ti ho risposto ugualmente per dirti che non mi hai arricchito con la tua critica, eppure rimango sempre aperto alle croitiche costruttive.

Vabbeh! c'è chi ti critica e sogna che questo possa averti smosso, ma una critica deve essere condivisa, e non perchè la persona non l'accetta che allora puoi concludere serenamente che essa è chiusa al dialogo, tutt'altro! Anche chi cricita può essere chiuso al dialogo. A pare che il tuo caso! almno che tu no la smetta di chiamare contorto tutto ciò che è approfondimento da parte degli altri, ovvero dal loro punto di vista personale e che ha un valore intimo per gli altri, non un valore equivoco.

Più rispetto, e leggi le risposte fra le righe, non pretendere che il tuo dialogo con gli altri sia una specie di Quiz con domande vero/falso o con altreettante risposte vero/falso. perchè non sta alla tua personale commussione di indagine stabilire il vero e il falso. Per cortesia!
Apparence
00giovedì 24 marzo 2005 19:18
Guarda, ci siamo capiti male.
La mia non era una critica, anche se mi sembra che te la sia presa.
Io volevo solo sapere cosa pensavi riguardo quell'argomento, visto che mi sembri una persona che ne sa. Ma a quanto pare ci siamo fraintesi.
Io non sono partito con l'idea di darti contro, e mi dispiace se tu hai avuto questa idea.
Avrei solo voluto una risposta chiara e decisa, ma sembra che tu non ti voglia sbilanciare oppure non sai cosa dire; se fosse così, benvenga, basta dirlo!
Ti ringrazio lo stesso.
Buona Pasqua a te!
ramachandra
00sabato 26 marzo 2005 14:39
OK, ci siamo capiti male!
Ok ci siamo capiti male, può succedere!

Non credo che gli alieni ci abbiano creati e tantomeno che siamo degli esperimenti riusciti male a Dio.

è un conto fare degli studi comparati tra mitologie diverse ed una ltro è porvi fede per forza ome se noi fossimo il risultato della nostra memoria storica, tutt'altro che vero, e spesso la memoria storica si perde tra i meandri degli studi antropologici e teologici che non sempre corrispondo alle scoperte archeologiche di recente data.

Si vuol per forza far coincidere archeologia con la Bibbia, ma la Bibbia non è un testo storico ma religioso, quindi non può essere messo sul piedistallo della ricerca archeologica per concludere falsamente che tutto coincide con le scperte appena fatte.

Quando parlai della Torre di babele lo abbinai al mito dei maya per alcune analogie, ma la mia analogia non dogma di fede, quindi sono pronto ad accettare dall'Archeologia qualsiasi smentita nei confronti della Bibbia.

Buona Pasqua.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:16.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com