Per chi non crede in Dio

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TheAcquarius
00giovedì 1 febbraio 2007 20:11
Oggi molte persono si rendono conto di quello che stà per succedere , anche perchè oggi ne incomincia a parlare anche la Tv ( e se lo dice la TV....allora qualcosa c'è , " è stato questo il vostro pensiero credo") . Quindi il problema con gli scettici non è discutere o analizzare quello che accadrà ma bensì , quello che è successo . La maggior parte ,anzi, direi la totalità delle persone che non credono alla presenza di un qualcosa di superiore , spegano la presenza della vita sulla terra con L'EVOLUZIONE . Qui è il punto ,l'inganno. Prima di Darwin era normale credere a Dio , dopo di lui no . Vorrei innanzitutto farvi soffermare sulle informazioni scientifiche che erano presenti ai suoi tempi , per dire che credo che Darwin sia stato un gran uomo e che lui stesso brucerebbe i suoi libri se potesse essere vivo ora . Ritornando all'EVOLUZIONE , bisogna dire che tale teoria determina un mutamento a migliorare delle creature viventi , e sottolineo a migliorare ,questo perchè oggi abbiamo dei segni di mutamento ma solo a peggiorare , per di più è un cambiamento artificiale.
Quindi prendendo le parole del vecchio Darwin " è possibile che gli orsi si siano traformati in balene per cacciare i pesci " possiamo dire che una gazzella per sfuggire ad un predatore si potrebbe trasformare in cavallo , ma questo non è mai successo , e spero capiate quanto sia ridicola la cosa .
Lo stesso afferma che " la vita organica può nascere da una sostanza non organica " e " se questo risultasse non possibile la mia teoria non avrebbe modo di esistere " cosa significa . Ai tempi si pensava che dal fango potessero nascere non sò Rane , oppure che i vermi venissero generati da un pezzo di carne lasciato ad ammuffire , era convizione comune quindi era anche la base da cui partì Darwin . Oggi sappiamo grazie ai moderni studi che questo non è possibile . Inoltre il famoso mutamento non è mai stato dimostrato anzi , sono state trovate zanzare vecchie di milioni di anni con lo stesso identico DNA , immutato . Inoltre secondo i studi della nostro tempo si è evinto , che la vita è apparsa contemporaneamente su tutta la terra , già come doveva essere . Non basta . Seondo la teoria dell'evoluzione se io mi tagiassi un braccio , e mio figlio si tagliasse un braccio e cosi via , dopo alcune generazioni, nascerebbero bambini privi dell'arto . Perchè questo ? Perchè ancora si ignorava il DNA , il quale dimostra l'inesattezza se ancore ce ne fosse bisogno della teoria dell'evoluzione . Non vorrei infierire come ad esempio archeologi deturpati di tale titolo a causa dei falsi costruiti ad arte , di false riproduzioni di uomini pelosi senza base scientifica ecc. animali usati come esempio di razza di intermezzo trovate poi ancora vive alcuni anni dopo perfettamente uguali e molto altro potrei scrivere per ore . Questo per dire senza presunzione e se vi è sembrata tale vi chiedo scusa , che sono gli scettici che dovrebbero spiegare a chi crede il motivo per cui non dovrebbe farlo e non il contrario . Ma non vedete la perfezione del meccanismo della vita , come fate ad affermare ...è il caso... quando guardiamo all'interno di un orologio è ne vediamo il meccanismo diciamo è il caso , o pensiamo che dietro ci sia un costruttore . Spero con queste frasi di far riflettere almeno uno di voi .
P.S. Quello che ho scritto non è una mia idea ma sono dati scientifici che potete controllare in qualsiasi momento .
Lostmu
00venerdì 2 febbraio 2007 00:53
Re:

Scritto da: TheAcquarius 01/02/2007 20.11
Oggi molte persono si rendono conto di quello che stà per succedere , anche perchè oggi ne incomincia a parlare anche la Tv ( e se lo dice la TV....allora qualcosa c'è , " è stato questo il vostro pensiero credo") . Quindi il problema con gli scettici non è discutere o analizzare quello che accadrà ma bensì , quello che è successo . La maggior parte ,anzi, direi la totalità delle persone che non credono alla presenza di un qualcosa di superiore , spegano la presenza della vita sulla terra con L'EVOLUZIONE . Qui è il punto ,l'inganno. Prima di Darwin era normale credere a Dio , dopo di lui no . Vorrei innanzitutto farvi soffermare sulle informazioni scientifiche che erano presenti ai suoi tempi , per dire che credo che Darwin sia stato un gran uomo e che lui stesso brucerebbe i suoi libri se potesse essere vivo ora . Ritornando all'EVOLUZIONE , bisogna dire che tale teoria determina un mutamento a migliorare delle creature viventi , e sottolineo a migliorare ,questo perchè oggi abbiamo dei segni di mutamento ma solo a peggiorare , per di più è un cambiamento artificiale.
Quindi prendendo le parole del vecchio Darwin " è possibile che gli orsi si siano traformati in balene per cacciare i pesci " possiamo dire che una gazzella per sfuggire ad un predatore si potrebbe trasformare in cavallo , ma questo non è mai successo , e spero capiate quanto sia ridicola la cosa .
Lo stesso afferma che " la vita organica può nascere da una sostanza non organica " e " se questo risultasse non possibile la mia teoria non avrebbe modo di esistere " cosa significa . Ai tempi si pensava che dal fango potessero nascere non sò Rane , oppure che i vermi venissero generati da un pezzo di carne lasciato ad ammuffire , era convizione comune quindi era anche la base da cui partì Darwin . Oggi sappiamo grazie ai moderni studi che questo non è possibile . Inoltre il famoso mutamento non è mai stato dimostrato anzi , sono state trovate zanzare vecchie di milioni di anni con lo stesso identico DNA , immutato . Inoltre secondo i studi della nostro tempo si è evinto , che la vita è apparsa contemporaneamente su tutta la terra , già come doveva essere . Non basta . Seondo la teoria dell'evoluzione se io mi tagiassi un braccio , e mio figlio si tagliasse un braccio e cosi via , dopo alcune generazioni, nascerebbero bambini privi dell'arto . Perchè questo ? Perchè ancora si ignorava il DNA , il quale dimostra l'inesattezza se ancore ce ne fosse bisogno della teoria dell'evoluzione . Non vorrei infierire come ad esempio archeologi deturpati di tale titolo a causa dei falsi costruiti ad arte , di false riproduzioni di uomini pelosi senza base scientifica ecc. animali usati come esempio di razza di intermezzo trovate poi ancora vive alcuni anni dopo perfettamente uguali e molto altro potrei scrivere per ore . Questo per dire senza presunzione e se vi è sembrata tale vi chiedo scusa , che sono gli scettici che dovrebbero spiegare a chi crede il motivo per cui non dovrebbe farlo e non il contrario . Ma non vedete la perfezione del meccanismo della vita , come fate ad affermare ...è il caso... quando guardiamo all'interno di un orologio è ne vediamo il meccanismo diciamo è il caso , o pensiamo che dietro ci sia un costruttore . Spero con queste frasi di far riflettere almeno uno di voi .
P.S. Quello che ho scritto non è una mia idea ma sono dati scientifici che potete controllare in qualsiasi momento .



che ne parli la TV è bene o male?
=FRANCESCKA=
00venerdì 2 febbraio 2007 01:31
secondo me la tv ne parla perche' ormai e' innagabile il fatto che la scienza (e la storia) sono da riscrivere....
i continui ritrovamenti fanno si che darwin vada finalmente in pensione....anche se....
secondo me' dire certe cose a persone che non vogliono conoscere la verita' e come buttare un bicchiere pieno di acqua per dissetare un pesce!
mtraverso
00venerdì 2 febbraio 2007 09:14
L'esempio dell'uomo che si taglia il braccio mi pare sparato a caso...
La teoria dell'evoluzione non dice proprio così... [SM=g27812]
TheAcquarius
00venerdì 2 febbraio 2007 15:46
Re:

Scritto da: mtraverso 02/02/2007 9.14
L'esempio dell'uomo che si taglia il braccio mi pare sparato a caso...
La teoria dell'evoluzione non dice proprio così... [SM=g27812]



No cosa dice scusa ????. Credo di averlo letto bene il libro di Darwin ,e degl'altri evoluzionisti , l'esempio dell'arto non è sparato a caso credimi , poi ripeto è chi non crede che deve dimostrare con fatti quello che dice . Tutta l'evoluzione è falsa incocepibile alla nostra scienza moderna che per fortuna si è evoluta . Credete di provenire dalle scimmie , fate pure , forse scimmie tornerete . La conservazione della specie , è la salvaguardia del proprio patrimonio genetico non il cambiarlo ( anche perchè naturalmente è impossibile si potrebbe solo farlo artificialmente ) . Vorresti dire che tale teoria non afferma che dà materia non organica può nascere la vita . Esempio spero ti piaccia di più :
un gruppo di gazzelle , stà scappando dai predatori , le gazzelle lente verranno probabilmente prese mentre sopravviverà la parte di gazzelle più veloce , questo per la conservazione della specie , ovvero avremmo gazzelle veloci e non gazzelle lente , ma non che le gazzelle dopo decenni incomincino a trasformarsi in cavallo per correre di più . Cosi come i pesci sono pesci e non mettono per magia gli arti per camminare sulla terra . Cosi come una molecola non trasforma il suo Dna xchè è già costituito in lei casomai lo replica . Cmq ripeto sono gli scettici che devono portare prove " VERE " sulle loro affermazioni .
TheAcquarius
00venerdì 2 febbraio 2007 15:58
L'uomo del nebraska .E' una prova secondo gli evoluzionisti . Bene tale scoperta è stata fatta dopo il ritrovamento di un fossile quale ??...un dente.
Peccato che dopo si venne a sapere che il dente era il dente di un cinghiale grazie al DNA .

[Modificato da TheAcquarius 02/02/2007 15.59]

W.Tycho
00venerdì 2 febbraio 2007 17:37
l'evoluzione avviene in base alle esperienze e alle abitudini e le necessità che in questo caso un animale (anche l'uomo) ha.
faccio un esempio estremo. se un giorno nel mare non ci saranno piu pesci per certi determinati tipi di animali, allora questi dovranno trovare il modo di venire a terra o di mangiarsi le alghe boh.. questo avviene in secoli e secoli di evoluzione..
TheAcquarius
00venerdì 2 febbraio 2007 18:04
Re:

Scritto da: W.Tycho 02/02/2007 17.37
l'evoluzione avviene in base alle esperienze e alle abitudini e le necessità che in questo caso un animale (anche l'uomo) ha.
faccio un esempio estremo. se un giorno nel mare non ci saranno piu pesci per certi determinati tipi di animali, allora questi dovranno trovare il modo di venire a terra o di mangiarsi le alghe boh.. questo avviene in secoli e secoli di evoluzione..



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Scusa su quali basi scientifiche . Quindi se io volessi prendere degli uccelli dovrei trovare il modo di mettere le ali ??????? Quindi cambierei da solo il mio DNA ??????????
Strano che in tutti questi anni che mangio carne non ho i canini come una tigre , strano che debba ancora usare bombole per andare sott'acqua , eppure sono anni che mangiamo il pesce . ma però hai ragione come dice Darwin " un'orso può trasformarsi in balena" . Vorrei prove non allusioni o assiomi fatti sul nulla grazie .

[Modificato da TheAcquarius 02/02/2007 18.05]

[Modificato da TheAcquarius 02/02/2007 18.05]

[Modificato da TheAcquarius 02/02/2007 18.08]

TheAcquarius
00venerdì 2 febbraio 2007 18:57
Tratto dà il crollo della teoria dell'evoluzione
Una breve storia della teoria
Le radici del pensiero evoluzionista, nella forma di credo dogmatico volto a negare la creazione, risalgono all'antichità. La maggior parte dei filosofi pagani della Grecia antica difese l'idea dell'evoluzione. La storia della filosofia dimostra che tale idea costituisce l'essenza del pensiero di molti filosofi pagani.
Non fu, tuttavia, l'antica filosofia pagana, ma la fede in Allah a giocare un ruolo determinante nella nascita e nello sviluppo della scienza moderna. La maggior parte dei precursori furono persone che credevano nell'esistenza di Allah, i quali si avvalsero dello studio della scienza per scoprire l'universo da Lui creato, per comprendere le Sue leggi e i particolari della Sua creazione. Astronomi quali Leonardo da Vinci, Copernico, Keplero e Galileo; il padre della paleontologia, Cuvier; il pioniere della botanica e della zoologia, Linneo; Isaac Newton, di cui si parla come del "più grande scienziato mai esistito", si dedicarono allo studio della scienza non solo credendo in Allah, ma sapendo anche che l'intero universo pervenne all'essere come risultato della Sua creazione.5 Albert Einstein, considerato il più grande genio della nostra epoca, fu un altro scienziato devoto che credette in Allah, come testimoniano le sue parole: "Non posso concepire un vero scienziato senza quella fede profonda. Tale condizione può essere espressa con una immagine: la scienza senza la religione è zoppa".6

Uno dei fondatori della fisica moderna, il fisico tedesco Max Planck ha detto che chiunque si dedichi alla scienza seriamente deve leggere la frase che campeggia sul suo tempio: "Abbi la fede". La fede è un attributo essenziale di uno scienziato.7

La teoria dell'evoluzione è il risultato della filosofia materialistica riapparsa con il risveglio dell'antico pensiero materialista e diffusasi nel corso del XIX secolo. Come abbiamo indicato in precedenza, questa dottrina tenta di spiegare la natura per mezzo di fattori puramente materiali. Dal momento che nega la creazione fin dal principio, essa asserisce che ogni cosa, animata o inanimata, sia apparsa senza un atto di creazione, ma piuttosto come l'esito di una coincidenza che ha assunto quindi un carattere di ordine. La mente umana è tuttavia disposta in modo tale da comprendere l'esistenza di una volontà organizzatrice ovunque scorga un ordine. La filosofia materialistica, che rappresenta esattamente il contrario di questa fondamentale facoltà della mente umana, ha prodotto la "teoria dell'evoluzione" alla metà del XIX secolo.


L'immaginazione di Darwin
Colui che ha proposto la teoria evoluzionista nella forma oggi difesa fu un naturalista dilettante inglese, Charles Robert Darwin.
Darwin non ricevette mai una formale educazione in biologia. Egli ebbe soltanto un interesse amatoriale nell'ambito della natura e degli esseri viventi. Tale interesse lo spronò a unirsi volontariamente ad una spedizione a bordo della nave H.S.M. Beagle, salpata dall'Inghilterra nel 1832, che per cinque anni visitò diverse regioni del mondo. Il giovane Darwin rimase fortemente impressionato dalla varietà delle specie viventi, in special modo da certi uccelli che vide nelle isole Galapagos. Egli pensò che le variazioni presenti nei loro becchi fossero state causate dal loro adattamento all'habitat in cui risiedevano. Con questa idea in mente, egli ipotizzò che l'origine della vita e delle specie si trovasse nel concetto di "adattamento all'ambiente". Secondo lo studioso inglese, le differenti specie viventi non erano state create separatamente da Allah, ma derivavano piuttosto da un comune antenato dal quale si erano differenziate in seguito alle differenti condizioni naturali.

L'ipotesi di Darwin non fu fondata su alcuna scoperta scientifica o esperimento; col tempo, tuttavia, egli la trasformò in una teoria pretenziosa, grazie all'appoggio e all'incoraggiamento ricevuto dai famosi biologi materialisti del suo tempo. L'idea era che gli individui che si adattavano all'habitat nel modo migliore trasferivano le loro qualità alle generazioni seguenti; queste qualità vantaggiose, accumulatesi nel tempo, trasformavano gli individui in specie totalmente differenti dai loro antenati. (L'origine di tali qualità era sconosciuta in questo periodo.) Secondo Darwin, l'uomo era l'esito più avanzato di questo meccanismo.



Darwin chiamò questo processo "evoluzione per selezione naturale". Egli credette di avere scoperto "l'origine della specie": l'origine di una specie era un'altra specie. Pubblicò quindi tali considerazioni nel suo libro intitolato L'origine della specie per mezzo della selezione naturale nel 1859.
Darwin era ben consapevole che questa sua teoria poneva molti problemi, come confessò nel suo libro al capitolo "Difficoltà della teoria". Tali difficoltà consistevano in primo luogo nei resti fossili, negli organi complessi degli esseri viventi che non potevano essere in alcun modo spiegati per mezzo della coincidenza (ad esempio gli occhi), e negli istinti degli esseri viventi. Darwin nutrì la speranza che questi ostacoli sarebbero stati superati dalle nuove scoperte; questo tuttavia non lo frenò dal proporre una serie di soluzioni completamente inadeguate. Il fisico americano Lipson ha scritto a proposito delle "difficoltà" di Darwin:

Nel leggere L'origine della specie ho trovato che Darwin fosse molto meno sicuro di sé stesso di quanto si deduce dalle consuete rappresentazioni; il capitolo intitolato "Difficoltà della teoria" ad esempio, rivela dei dubbi considerevoli. Come fisico sono rimasto particolarmente incuriosito dai suoi commenti sul modo in cui l'occhio sarebbe apparso.8

Mentre sviluppava la sua teoria, Darwin fu profondamente influenzato da alcuni biologi evoluzionisti che lo avevano preceduto, in primo luogo dal francese Lamarck.9 Secondo quest'ultimo, le creature viventi si passavano i caratteri che avevano acquisito nel corso della loro vita da una generazione all'altra in modo tale da evolvere. Ad esempio, le giraffe si erano evolute da animali simili ad antilopi estendendo il loro collo sempre più in alto di generazione in gene-razione, nel tentativo di raggiungere i rami di cui si cibavano posti ad un'altezza sempre maggiore. Darwin utilizzò così la tesi del "passaggio dei caratteri acquisiti" proposto da Lamarck come il fattore decisivo dell'evoluzione.

Sia Darwin che Lamarck erano tuttavia in errore, poiché, ai loro giorni, la vita poteva essere studiata solo valendosi di tecnologie primitive e di livello inadeguato. Rami della scienza quali la genetica e la biochimica non esistevano neppure di nome. Le loro teorie dipesero quindi dal potere dell'immaginazione.

Mentre risuonava l'eco del libro di Darwin, un botanico austriaco di nome Gregor Mendel scopriva, nel 1865, le leggi dell'ereditarietà. Rimasta nel silenzio fino alla fine del secolo, soltanto agli inizi del 1900 la scoperta di Mendel godette di grande importanza. Ciò rappresentò la nascita della genetica. Solo più tardi divenne nota la struttura dei geni e dei cromosomi. La scoperta, nel 1950, della molecola del DNA, che incorpora le informazioni genetiche, provocò una grave crisi della teoria dell'evoluzione. La ragione era l'incredibile complessità della vita che invalidava i meccanismi evolutivi proposti da Darwin.
Tali sviluppi avrebbero dovuto avere l'effetto di relegare la teoria di Darwin tra i rifiuti della storia. Ciò, tuttavia, non avvenne in seguito all'insistenza di certi circoli per revisionare, rinnovare ed elevare la teoria ad una piattaforma scientifica. Questi sforzi assumono un senso soltanto se si comprende che tale teoria nasconde intenzioni ideologiche piuttosto che interessi scientifici.

[Modificato da TheAcquarius 02/02/2007 18.58]

rpp
00venerdì 2 febbraio 2007 18:59
penso che se uno vuole credere o meno a Dio, non è importante sapere se è corretta la teoria del darwinismo o meno.

io credo lostesso a Dio, ma non mi sono posto mai il problema, sarà perchè non me ne importa proprio niente se sono discendente o meno di una scimmia, e la penso così proprio perchè credo che quello che ti lasci alle spalle non conta niente.

la lotta al darwinismo da quel che ho potuto imparare, è una prerogativa sopratutto cattolica, perchè nella bibbia c'è scritto che Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza... ora io penso una cosa: una goccia d'acqua che cade, assume quella forma, non perchè Dio l'ha creata così, ma perchè quella è la forma più congeniale all'ambiente circostante. Credo quindi che l'uomo sia così, perchè è questa la proiezione materiale più adatta. che poi si sia evoluto o meno per me non è un problema.

Poi, credo che Dio essendo entità astrale non ha na immagine, ne forma, ne spazio, ne posizione, ne tempo ecc.. perchè questi, sono tutti elementi presenti nel mondo duale-materiale, quindi non posso neanche credere che Dio abbia creato l'uomo a sua immagine e somiglianza.



TheAcquarius
00venerdì 2 febbraio 2007 19:37
Re:

Scritto da: rpp 02/02/2007 18.59
penso che se uno vuole credere o meno a Dio, non è importante sapere se è corretta la teoria del darwinismo o meno.

io credo lostesso a Dio, ma non mi sono posto mai il problema, sarà perchè non me ne importa proprio niente se sono discendente o meno di una scimmia, e la penso così proprio perchè credo che quello che ti lasci alle spalle non conta niente.

la lotta al darwinismo da quel che ho potuto imparare, è una prerogativa sopratutto cattolica, perchè nella bibbia c'è scritto che Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza... ora io penso una cosa: una goccia d'acqua che cade, assume quella forma, non perchè Dio l'ha creata così, ma perchè quella è la forma più congeniale all'ambiente circostante. Credo quindi che l'uomo sia così, perchè è questa la proiezione materiale più adatta. che poi si sia evoluto o meno per me non è un problema.

Poi, credo che Dio essendo entità astrale non ha na immagine, ne forma, ne spazio, ne posizione, ne tempo ecc.. perchè questi, sono tutti elementi presenti nel mondo duale-materiale, quindi non posso neanche credere che Dio abbia creato l'uomo a sua immagine e somiglianza.






Non sono cattolico cosi come credo non lo fosse chi scopri il DNA . Non credo sia una battaglia di fede ma una battaglia di verità . Non dò definizioni di Dio xchè non lo conosco e sinceramente se sia visibile astratto o fai tu poco importa ( non è certo l'immagine di un qualcosa che cerco). La goccia cade e prende forma nell'ambiente in cui si trova giusto , cosi com'è vero che una molecola di idrogeno se unita a 2 di ossigeno forma l'acqua visibile ai nostri occhi . Ma tale programma è nascosto fino al momento dell'unione . Non puoi ottenere l'acqua unendo una molecola di idrogeno ad altre molecole che non siano ossigeno . E' la legge universale . E non l'abbiamo di certo fatta noi . Comunque ripeto se si vuole smentire la presenza di un qualcosa di Superiore bisognerebbe portare prove e non teorie alla Babbo Natale .
TheAcquarius
00venerdì 2 febbraio 2007 19:40
I meccanismi immaginari dell'evoluzione tratto dal sito precedente
I meccanismi immaginari dell'evoluzione
Il modello neo-darvinista, che si potrebbe considerare oggi la "corrente principale" della teoria evoluzionista, sostiene che la vita si è evoluta per mezzo di due meccanismi naturali: la "selezione naturale" e la "mutazione". L'asserzione principale è che essi siano due meccanismi complementari. L'origine delle modificazioni evolutive è la casuale mutazione che ha luogo nella struttura genetica delle cose viventi. I caratteri determinati dalle mutazioni vengono selezionati dai meccanismi della selezione naturale, i quali causano l'evoluzione.
Un'indagine approfondita di tale teoria permette di scoprire che non esiste assolutamente un tale meccanismo evolutivo, in quanto né la selezione naturale né la mutazione offrono alcun contributo alla pretesa che le specie differenti si siano trasformate ed evolute l'una dall'altra.


La selezione naturale
Come processo della natura, la selezione naturale era familiare ai biologi che avevano preceduto Darwin, il quale la definì come un "meccanismo che mantiene le specie immutabili senza essere corrotte". Darwin fu il primo ad affermare che questo processo aveva un potere evolutivo; quindi, egli eresse la sua intera teoria sulle fondamenta di tale asserzione. Il titolo che egli diede al suo libro indica che la selezione naturale fu la base della sua teoria: L'origine della specie per mezzo della selezione naturale...
Tuttavia, sin dal tempo di Darwin, non è stata avanzato neppure un briciolo di prova per dimostrare che la selezione naturale sia all'origine dell'evoluzione degli esseri viventi. Colin Patterson, il maggiore paleontologo del Museo di Storia Naturale d'Inghilterra, che è oltretutto un eminente evoluzionista, sottolinea che non è mai stato provato il potere della selezione naturale di provocare un tale processo:

Nessuno ha mai prodotto una specie con i meccanismi della selezione naturale. Nessuno vi si è mai neppure approssimato e ciò rappresenta la questione di maggior discussione nell'ambito del neo-darvinismo.11

La selezione naturale sostiene che quegli esseri viventi che risultano più adatti alle condizioni naturali del loro habitat sono destinati a prevalere, in quanto i loro discendenti sopravviveranno, mentre quelli che non sono adatti scompariranno. Per esempio, di un gruppo di cervi sotto la minaccia di animali feroci sopravviveranno naturalmente coloro che sapranno correre più velocemente. Questo è vero. Ma, indipendentemente dalla durata di questo processo, esso non trasformerà questi cervi in un'altra specie vivente. Il cervo rimarrà sempre un cervo.

La considerazione dei pochi incidenti avanzati dagli evoluzionisti quali esempi osservabili di selezione naturale, dimostra che questi non sono altro che un semplice tentativo di inganno.


"Melanismo industriale"
Nel 1986 Douglas Futuyma pubblicò un libro dal titolo La biologia dell'evoluzione, considerato una delle fonti più esplicite per esporre la teoria dell'evoluzione per mezzo della selezione naturale. Il più famoso tra gli esempi addotti sul tema riguarda il colore delle falene, che parve oscurarsi nel corso della Rivoluzione Industriale in Inghilterra.
Secondo quanto riferito, ai prodromi della Rivoluzione Industriale il colore delle cortecce degli alberi nell'area di Manchester era abbastanza chiaro. Per questo motivo, le falene di colore scuro che si posavano su questi alberi potevano essere facilmente avvistate dagli uccelli che se ne cibavano; le loro possibilità di sopravvivenza erano, di conseguenza, alquanto scarse. Cinquanta anni dopo, a seguito dell'inquinamento, le cortecce degli alberi si scurirono, ne conseguì che le falene di colore chiaro divennero le prede più cacciate. Si verificò quindi un decremento delle falene di colore chiaro, mentre quelle di colore scuro aumentarono grazie alla loro ridotta visibilità. Gli evoluzionisti si valsero di questo esempio come di una prova di grande importanza a sostegno della loro teoria. Essi, d'altra parte, vi trovarono rifugio e sollievo mostrando, con arte vetrinistica, il modo in cui le falene di colore chiaro "si erano evolute" nelle altre di colore scuro.


Dovrebbe essere abbastanza chiaro, tuttavia, che questo fatto non può essere considerato una prova a favore della teoria dell'evoluzione, in quanto la selezione naturale non ha dato origine ad una nuova forma mai apparsa in precedenza. Le falene di colore scuro sono esistite anche prima della Rivoluzione Industriale. Solo le proporzioni relative alle diverse varietà cambiarono. Le falene non hanno acquisito nuovi caratteri o nuovi organi tali da causare una "speciazione". Affinché una falena si tramuti in un'altra specie vivente, ad esempio un uccello, si dovrebbero realizzare nuove addizioni ai geni. Ovverosia, avrebbe dovuto essere annesso un programma genetico interamente separato, al fine di includere informazioni sulle caratteristiche fisiche degli uccelli.


L'esempio del melanismo industriale non è certamente una prova a favore dell'evoluzionismo, in quanto questo processo non ha prodotto alcuna nuova specie di falene. La selezione avvenne soltanto tra le varietà già esistenti.

In breve, la selezione naturale non ha la capacità di aggiungere un nuovo organo ad un organismo vivente, o di eliminarlo, o di mutare tale organismo in un'altra specie –contrariamente all'immagine evocata dagli evoluzionisti. La "più grande" prova avanzata a partire dall'epoca di Darwin non è stata in grado di andare oltre al "melanismo industriale" delle falene in Inghilterra.


La selezione naturale può spiegare la complessità?
La selezione naturale non apporta alcun contributo alla teoria dell'evoluzione, in quanto tale meccanismo non può in alcun modo incrementare o diminuire le informazioni genetiche di una specie. Né può trasformare una specie in un'altra: una stella di mare in un pesce, un pesce in una rana, una rana in un coccodrillo, o un coccodrillo in un uccello. Il più strenuo difensore dell'equilibrio punteggiato, Gould, in riferimento a questa empasse della selezione naturale, ha scritto:
L'essenza del darvinismo è condensata in una singola frase: la selezione naturale è la forza creativa del cambiamento evolutivo. Nessuno nega che la selezione naturale avrà un ruolo negativo nell'eliminazione del disadatto. Le teorie di Darwin richiedono che crei anche l'adatto.12

Un altro dei metodi ingannevoli di cui si servono gli evoluzionisti è il tentativo di presentare il meccanismo della selezione naturale come una sorta di progettista consapevole. Nondimeno, la selezione naturale non ha consapevolezza. Non possiede una volontà che possa decidere ciò che è buono e ciò che è cattivo per gli esseri viventi. Ne deriva che la selezione naturale non può spiegare i sistemi biologici e gli organi che hanno la caratteristica di "irriducibile complessità". Questi sono composti dalla cooperazione di un gran numero di parti, e risultano inutilizzabili qualora una di queste sia mancante o difettosa. (Ad esempio, l'occhio umano non può funzionare a meno che non sia completo di tutti i suoi particolari). Quindi, la volontà che mette insieme tutte queste parti dovrà essere in grado di raffigurare il futuro in anticipo, mirando direttamente al vantaggio da raggiungere all'ultimo stadio. Poiché i meccanismi naturali sono privi di consapevolezza o volontà, non possono ottenere tale risultato. Questo fatto, che demolisce le fondamenta della teoria dell'evoluzione, tormentò Darwin: "Se si potesse dimostrare l'esistenza di un qualsiasi organo complesso che non abbia potuto essere formato attraverso modificazioni numerose, successive, lievi, la mia teoria dovrebbe assolutamente cadere." 13

La selezione naturale agisce soltanto sugli individui deformati, deboli o inabili di una specie. Non può produrre nuove specie, nuove informazioni genetiche o nuovi organi. Vale a dire, non può fare evolvere niente. Darwin accettò questa realtà quando scrisse: "La selezione naturale non può agire fin quando non compaiano differenze e variazioni individuali favorevoli".14 Questa è la ragione per cui il neo-darvinismo ha dovuto esaltare le mutazioni insieme alla selezione naturale come "la causa dei cambiamenti vantaggiosi". Come vedremo, tuttavia, le mutazioni possono essere solo "la causa di cambiamenti dannosi".


Mutazioni
Le mutazioni sono definite come rotture o sostituzioni che avvengono nella molecola del DNA, il quale si trova nel nucleo della cellula di un organismo vivente e contiene tutte le informazioni genetiche. Queste rotture o sostituzioni sono il risultato di effetti esterni quali le radiazioni o l'azione chimica. Ogni mutazione è un "accidente" che può danneggiare i nucleotidi che costituiscono il DNA o cambiarne la locazione. Per lo più, i danni e le modificazioni causati sono tali che la cellula non può porvi rimedio.
La mutazione, che gli evoluzionisti spesso nascondono, non è una bacchetta magica in grado di tramutare gli organismi viventi in forme più avanzate e perfette. L'effetto diretto delle mutazioni è nocivo. I cambiamenti operati dalle mutazioni possono essere equiparati solo a quelli subiti dagli abitanti di Hiroshima, Nagasaki e Chernobil: ovvero, la morte, l'invalidità e gli scherzi di natura (mostri)...
La ragione è molto semplice: il DNA ha una struttura molto complessa, e gli effetti fortuiti possono solo causare danni a questa struttura. B.G. Ranghanattan scrive:

Le mutazioni sono piccole, casuali e nocive. Accadono raramente e nel migliore dei casi risultano inefficaci. Queste quattro caratteristiche delle mutazioni implicano l'impossibilità di condurre ad uno sviluppo evolutivo. Un cambiamento casuale in un organismo altamente specializzato può essere inefficace o dannoso. Un cambiamento accidentale in un orologio non potrà migliorarlo, molto probabilmente lo danneggerà, o, nel migliore dei casi, sarà inefficace. Un terremoto non migliora una città, la distrugge.15

Non sorprende quindi che finora non sia mai stata osservata una mutazione vantaggiosa. Tutte le mutazioni hanno dimostrato di essere dannose. Lo scienziato evoluzionista Warren Weaver, commentando il documento preparato dalla Commissione sugli effetti genetici delle radiazioni atomiche, costituito al fine di investigare le mutazioni che possono essere state provocate dall'utilizzo di armi atomiche nel corso della Seconda Guerra Mondiale, ha scritto:


TUTTE LE MUTAZIONI SONO DANNOSE Sinistra: una normale mosca della frutta (drosophila).
Destra: una mosca della frutta le cui zampe spuntano dalla testa; una mutazione indotta dalle radiazioni.
Un effetto disastroso delle mutazioni sul corpo umano. Il bambino a sinistra è una vittima dell'incidente nucleare di Chernobil.

Molti resteranno sconcertati dall'affermazione che in pratica tutti i geni mutanti sono dannosi. In quanto le mutazioni sono una parte necessaria del processo evolutivo. Quale buon effetto –ovvero un'evoluzione verso forme più elevate di vita– può derivare da mutazioni che risultano effettivamente tutte dannose?16
Ogni sforzo compiuto al fine di "generare mutazioni vantaggiose" è sfociato in un fallimento. Per decenni, gli evoluzionisti hanno condotto numerosi esperimenti per produrre mutazioni nelle mosche della frutta, in quanto questi insetti si riproducono molto celermente, permettendo quindi alle mutazioni di apparire rapidamente. Ogni generazione di queste mosche venne mutata, tuttavia non venne mai osservata alcuna mutazione vantaggiosa. Il genetista evoluzionista Gordon Taylor scrisse quindi:
In tutte le migliaia di esperimenti condotti sulla riproduzione delle mosche in ogni parte del mondo per più di cinquanta anni, non è mai stata vista apparire neppure una nuova specie distinta... e nemmeno un nuovo enzima.17

Un altro ricercatore, Michael Pitman, scrive, sul fallimento degli esperimenti svolti sulle mosche da frutta:

Morgan, Goldschmidt, Muller e altri genetisti hanno sottoposto generazioni di mosche della frutta a condizioni estreme di caldo, freddo, luce, oscurità e a trattamenti chimici e radioattivi. Ogni sorta di mutazioni, praticamente tutte insignificanti o positivamente deleteree, è stata prodotta. Un'evoluzione prodotta dall'uomo? In realtà no: pochi mostri creati dai genetisti potrebbero essere sopravvissuti al di fuori delle bottiglie nelle quali erano stati procreati. In pratica i mutanti muoiono, sono sterili o tendono a ritornare al tipo primitivo.18

Lo stesso discorso vale anche per l'uomo. Tutte le mutazioni che sono state osservate negli esseri umani sono risultate deleteree. Su questo problema gli evoluzionisti hanno gettato un velo, tentando addirittura di mostrare esempi di tali perniciose mutazioni come "prove dell'evoluzione". Tutte le mutazioni avvenute sugli umani hanno dato luogo a deformità fisiche, a infermità quali il mongolismo, la sindrome di Down, l'albinismo, il nanismo o il cancro. Queste mutazioni vengono presentate nei testi evoluzionisti come esempi di "meccanismi evolutivi al lavoro". Inutile dire che un processo che lascia gli uomini invalidi e infermi non possa essere un "meccanismo evolutivo" –si suppone che l'evoluzione produca forme migliori più adatte alla sopravvivenza.

Per ricapitolare, esistono tre ragioni principali per cui le mutazioni non possono essere avanzate a sostegno delle asserzioni degli evoluzionisti:

1) L'effetto diretto delle mutazioni è dannoso: dal momento che capitano accidentalmente, quasi sempre danneggiano l'organismo vivente che ad esse è sottoposto. La ragione ci dice che un intervento inconsapevole su una struttura perfetta e complessa non vi apporterà dei miglioramenti, ma dei danni. Invero, nessuna "mutazione proficua" è mai stata osservata.

2) Le mutazioni non aggiungono alcuna nuova informazione al DNA dell'organismo: le particelle che compongono l'informazione genetica vengono o strappate dalla loro posizione e distrutte, o spostate in punti differenti. Le mutazioni non possono fare acquistare ad un essere vivente nuovi organi o nuove caratteristiche. Possono causare soltanto anormalità quali una gamba sporgente dalla schiena o un orecchio dall'addome.

3) Affinchè una mutazione venga trasferita alla generazione successiva, deve avvenire nelle cellule riproduttive dell'organismo: un cambiamento accidentale occorso in una cellula qualsiasi o in un organo del corpo non può essere trasferito alla generazione successiva. Per esempio, un occhio umano alterato dagli effetti delle radiazioni o da altre cause non passerà alle generazioni seguenti.
In breve, è impossibile che gli esseri viventi si siano evoluti, poiché non esistono meccanismi in natura capaci di determinare tale processo. Ciò concorda con la testimonianza dei reperti fossili, che dimostrano quanto questo scenario sia distante dalla realtà.

TheAcquarius
00sabato 3 febbraio 2007 00:36
Dogmatismo sulle origini: lettera aperta di 150 scienziati
da New Scientist - luglio 2004
Il 22 maggio 2004 la prestigiosa rivista New Scientist ha pubblicato una lettera aperta alla comunità scientifica firmata da oltre 150 scienziati di tutto il mondo: astrofisici, astronomi e fisici, tra cui alcuni italiani. Ne dà notizia il settimanale Internazionale a pagina 54 del numero 542, 4/10 giugno 2004. Il testo della lettera e l'elenco dei firmatari sono disponibili sul sito www.cosmologystatement.org. Ecco i brani più significativi:

"La teoria del big bang dipende da un numero crescente di entità ipotetiche e mai osservate - come l'espansione, la materia nera e l'energia nera, per citare solo le principali. Senza queste ci sarebbe una contraddizione fatale tra le osservazioni fatte dagli astronomi e le predizioni della teoria. Un simile e continuo ricorso a nuovi oggetti ipotetici allo scopo di colmare il divario tra teoria ed osservazione, non sarebbe accettato in nessun altro campo della fisica, o quanto meno avrebbe sollevato seri problemi sulla validità della teoria […]

Ma la teoria del big bang non può sopravvivere senza queste frottole […] Eppure il big bang non è l'unica concezione disponibile per comprendere la storia dell'universo […] Vi sono approcci alternativi che spiegano i fenomeni fondamentali del cosmo, compresa l'abbondanza di elementi leggeri, la generazione di strutture grandi, la radiazione cosmica di fondo, e l'aumento del red shift con l'aumento della distanza delle galassie. Questi modelli hanno persino predetto fenomeni nuovi che poi sono stati osservati, cosa che il big bang non è riuscito a fare […]

Eppure tali alternative non possono essere né discusse né esaminate liberamene. Nella maggior parte delle conferenze ufficiali manca lo scambio aperto delle idee. Mentre Richard Feynman poteva dire che "la scienza è la cultura del dubbio", oggi nella cosmologia il dubbio ed il dissenso non sono tollerati. Gli scienziati giovani imparano a tacere quando hanno da dire qualcosa di negativo del modello standard del big bang, per paura che se esprimessero i loro dubbi perderebbero i finanziamenti per la ricerca.

Perfino le osservazioni vengono attualmente interpretate attraverso questo filtro distorto, e giudicate giuste o sbagliate a seconda che sostengano o meno il big bang. Così i dati discordanti sui red shifts, l'abbondanza di litio ed elio, la distribuzione delle galassie, e molti altri, vengono ignorati o ridicolizzati. Questo dimostra la crescita di una mentalità dogmatica, estranea allo spirito della libera ricerca scientifica.

Oggi praticamente la totalità delle risorse finanziarie e di sperimentazione nella cosmologia sono dedicate agli studi sul big bang […] Come risultato di ciò, il dominio del big bang si automantiene a prescindere della validità scientifica della teoria […]

Sostenendo solamente la ricerca nell'ambito della concezione del big bang, viene minato un elemento fondamentale del metodo scientifico - la verifica continua delle teorie di fronte alle osservazioni".

Questa lettera denuncia un caso tutt'altro che isolato nella scienza: la difesa dogmatica della concezione dominante e la lotta al dissenso sono da sempre presenti nella comunità scientifica e sono descritte nel classico saggio di Thomas Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche (Torino, Einaudi, 1969).

Il big bang fa parte delle teorie sulle origini. Si insegna infatti a scuola come l'inizio della storia del cosmo. La storia poi continua con la formazione della Terra, con la comparsa per generazione spontanea del primo semplice organismo, che avrebbe poi generato per evoluzione le varie specie, il tutto sempre ad opera del caso.

Se la teoria del big bang piange, le teorie dell'evoluzione biologica di certo non ridono. Anche queste si automantengono a prescindere dalla loro validità scientifica. Anche per la loro difesa vengono ignorati o ridicolizzati i dati dell'osservazione che non le sostengono. Anche nel loro caso il divario tra i dati dell'osservazione e le teorie viene riempito con entità ipotetiche e mai osservate: sintesi spontanea di isomeri chimici puri, mutazioni spontanee che espandono il genoma, trasformazioni di rettili in uccelli, di mammiferi terrestri in mammiferi marini e altro.

I modelli sulle origini hanno delle difficoltà particolari. Infatti, mentre nelle scienze sperimentali le teorie sono passibili di verifica, le teorie sulle origini lo sono molto meno; questo perché i modelli sulle origini fanno parte delle cosiddette "scienze storiche", nelle quali le verifiche, rispetto ai dati delle osservazioni, sono più di compatibilità che di validità. In assenza di una conferma sperimentale, le teorie sulle origini vengono così difese o rifiutate a seconda delle preferenze filosofiche e ideologiche, cioè per motivi estranei alla scienza.

Di recente la stampa si è occupata - con più rumore - di un'altra lettera di scienziati: quella al ministro Moratti riguardante l'insegnamento del darwinismo a scuola. Una differenza tra la posizione del big bang e quella dell'evoluzione biologica c'è ed è importante. Per quanto riguarda la storia dell'universo, come scritto sopra, vi sono modelli alternativi forse addirittura più validi, anche se politicamente deboli. L'evoluzione biologica non ha invece alternative di tipo materialista: la vita o è avvenuta per generazione spontanea, o è frutto di un disegno intelligente, e nel secondo caso - che è molto più probabile - il disegnatore assomiglia a quello che i credenti chiamano Dio. Dio, però, non gode di buona accoglienza tra gli scienziati, a meno che non siano anche credenti. Ecco perché la lotta tra creazionismo ed evoluzionismo si sposta immediatamente sul piano filosofico e religioso.

Resta il mistero del perché la maggior parte degli scienziati - sicuramente quelli che hanno il controllo del potere - non ammette che non esiste una spiegazione scientificamente valida per l'origine e la diversificazione della vita, ma ci tenga così tanto ad insegnare l'evoluzione fin dalla scuola elementare. Perché sono loro i primi a crederci, o perché vogliono inculcare la loro mentalità dogmatica? Perché non sopportano l'idea di non avere una spiegazione? Perché considerano preferibile "l'abito mentale" evoluzionista per dei motivi filosofici, ideologici, sociali o politici? In questo caso la risposta va cercata sul piano psicologico, filosofico, sociale e politico piuttosto che su quello propriamente scientifico.

I brani di lettera che abbiamo riportati dimostrano che il dissenso sulle origini non è limitato ad un piccolo gruppo di oscurantisti dogmatici e reazionari, ma coinvolge anche molti scienziati in una vasta battaglia per riportare la scienza a quello che dovrebbe essere: cultura del dubbio e verifica continua delle teorie per mezzo delle osservazioni.

Nedan
00sabato 3 febbraio 2007 11:44
Io penso che credere nell’evoluzione non esclude il fatto di credere in Dio. Probabilmente il concetto che abbiamo della “vita” e’ troppo limitato. In genere si considera “vita” qualcosa di organico che consuma ossigeno e si riproduce. Proviamo a considerare l’universo come un enorme contenitore di informazioni, il nostro cervello elabora queste informazioni e di conseguenza noi abbiamo la percezione della luce, della materia dei suoni ecc.. queste percezioni poi si trasformano di conseguenza in emozioni. Che si possa quindi definire la vita come la capacita’ di ricevere e trasmettere informazioni/ (emozioni) ? Io credo di si e credo che questa capacita’ non sia relegata solamente alla materia organica. Ci sono esperimenti dove si sottopone la molecola d’acqua a diversi suoni, questa se sottoposta a dei suoni armonici assumeva una forma cristallina geometricamente regolare, invece se sottoposta a dei suoni disarmonici assumeva una forma confusa ed irregolare, praticamente molecola dell’acqua era in grado di ricevere delle informazioni sonore e di trasmettere delle informazioni visive di risposta, su google ho trovato un sito che parla dell’argomento : www.royaldevice.com/ceAcqua.htm

A questo punto non ci sarebbe piu’ il problema di capire come dal “fango” e’ potuto nascere la vita… perche’ il “fango” e’ gia’ “vivo” e scambiondo le sue informazioni con le informazioni contenute negli altri elementi come l’acqua, l’energia del sole, l ‘aria… si sono formate altre molecole differenti, e queste a loro volta scambiandosi delle informazioni tra di loro si sono evolute in strutture sempre piu’ complesse. L’evoluzione della vita e’ un continuo scambio di informazioni, proprio come quello che stiamo facendo noi in questo forum, ci stiamo scambiando delle opinioni, delle idee allo scopo di crescere ed evolverci. Credo che questo concetto sia presente in ogni cosa della nostra vita.




TheAcquarius
00sabato 3 febbraio 2007 12:27
Re:

Scritto da: Nedan 03/02/2007 11.44
Io penso che credere nell’evoluzione non esclude il fatto di credere in Dio. Probabilmente il concetto che abbiamo della “vita” e’ troppo limitato. In genere si considera “vita” qualcosa di organico che consuma ossigeno e si riproduce. Proviamo a considerare l’universo come un enorme contenitore di informazioni, il nostro cervello elabora queste informazioni e di conseguenza noi abbiamo la percezione della luce, della materia dei suoni ecc.. queste percezioni poi si trasformano di conseguenza in emozioni. Che si possa quindi definire la vita come la capacita’ di ricevere e trasmettere informazioni/ (emozioni) ? Io credo di si e credo che questa capacita’ non sia relegata solamente alla materia organica. Ci sono esperimenti dove si sottopone la molecola d’acqua a diversi suoni, questa se sottoposta a dei suoni armonici assumeva una forma cristallina geometricamente regolare, invece se sottoposta a dei suoni disarmonici assumeva una forma confusa ed irregolare, praticamente molecola dell’acqua era in grado di ricevere delle informazioni sonore e di trasmettere delle informazioni visive di risposta, su google ho trovato un sito che parla dell’argomento : www.royaldevice.com/ceAcqua.htm

A questo punto non ci sarebbe piu’ il problema di capire come dal “fango” e’ potuto nascere la vita… perche’ il “fango” e’ gia’ “vivo” e scambiondo le sue informazioni con le informazioni contenute negli altri elementi come l’acqua, l’energia del sole, l ‘aria… si sono formate altre molecole differenti, e queste a loro volta scambiandosi delle informazioni tra di loro si sono evolute in strutture sempre piu’ complesse. L’evoluzione della vita e’ un continuo scambio di informazioni, proprio come quello che stiamo facendo noi in questo forum, ci stiamo scambiando delle opinioni, delle idee allo scopo di crescere ed evolverci. Credo che questo concetto sia presente in ogni cosa della nostra vita.







Concettualmente sono d'accordo con te . Quoto in pieno che la nostra definizione di vita è limitata e che c'è molto da scoprire . Cmq ripeto se guardiamo l'interno di un orologio meccanico le sue ruote dentate il meccanismo perfetto , non pensiamo che sia il caso , ma pensiamo ad un ideatore . Perchè alcuni non fanno lo stesso , guardando il meccanismo perfetto della vita , non solo la nostra mi riferisco anche alle cellule molecole , microrganismi , ogni cosa mostra la sua perfezione , dov'è il caso . Macrocosmo-Microcosmo , come in cielo cosi in terra . Tutto risponde a delle leggi , che poi ce ne siano a noi sconosciute questo lo penso anc'io , anzi forse la maggioranza è a noi ancora preclusa , ma si vede chiaramente l'idea di un progetto e quindi di un'ideatore .
-Ocean-
00sabato 3 febbraio 2007 13:25
Secondo me non è tanto il concetto di evoluzione che è sbagliato, ma sbagliata, profondamente sbagliata la sua apllicazione sull'uomo, sull'uomo questa Teoria non è aplicabile, perchè ci sono 10miliardi di motivi e solo uno di questi basterebbe a far sflasare il tutto, e il fatto ad esempio che abbiamo il 99% del dna simile a quello degli scimpanze secondo me è una prova a favore di che scredita l'evoluzione e non di chi la accetta..
+Vurdalak+
00sabato 3 febbraio 2007 15:22
A proposito:

Da una nuova misura della “somiglianza genetica” – il numero di copie di geni che due specie hanno in comune – si desume che essere umano e scimpanzé condividono solo il 94% dei geni e non il 98-99%, come si riteneva finora. È dunque maggiore la distanza che ci separa l'uomo dalla specie più vicina.

http://www.ecplanet.com/canale/scienza-1/genomica-142/1/0/28935/it/ecplanet.rxdf
[SM=g27828]
Nedan
00sabato 3 febbraio 2007 21:54
Re: Re:

Scritto da: TheAcquarius 03/02/2007 12.27


Concettualmente sono d'accordo con te . Quoto in pieno che la nostra definizione di vita è limitata e che c'è molto da scoprire . Cmq ripeto se guardiamo l'interno di un orologio meccanico le sue ruote dentate il meccanismo perfetto , non pensiamo che sia il caso , ma pensiamo ad un ideatore . Perchè alcuni non fanno lo stesso , guardando il meccanismo perfetto della vita , non solo la nostra mi riferisco anche alle cellule molecole , microrganismi , ogni cosa mostra la sua perfezione , dov'è il caso . Macrocosmo-Microcosmo , come in cielo cosi in terra . Tutto risponde a delle leggi , che poi ce ne siano a noi sconosciute questo lo penso anc'io , anzi forse la maggioranza è a noi ancora preclusa , ma si vede chiaramente l'idea di un progetto e quindi di un'ideatore .


Anche io sono d'accordo con te, la logica porta sicuramente alla conclusione che esiste un creatore, solo che la logica si ferma quando penso a : "ma chi ha creato il creatore ?" la logica qui non mi puo' dare piu' risposta, la risposta forse sta nel fatto di vedere le cose da un punto di vista diverso, a me ancora sconosciuto... [SM=x289931]

freemingus
00sabato 3 febbraio 2007 23:51
rispettiamo la fede, ma l'ingnoranza no.
e nemmeno il pregiudizio.


1. l'esempio del braccio fa tenerezza. darwin ha combattuto simili sciocchezze (che erano proposte dall'evoluzoinista Lamarck) attraverso la categoria dialettica della selezione naturale, cioè della milgiore probabilità di accoppiamento e genesi degli elementi - in una specie - che sono meglio adattati al contesto biologico di quella fase.
IL COLLO NON SI è ALLUNGATO ALLE GIRAFFE TENDENDOLO VERSO L'ALTO PER MANGIARE GLI ALBERI NELLA SAVANA, MA FACEDNO SOPRAVVIVERE QUELLI CHE LO AVEVANO PIU ALTO DELLA MEDIA. e A OGNI GIRO RIPRODUTTIVO IL COLLO progrediva SELEZIONdone i portatori.

UE', IO NON SONO UN BIOLOGO: HO BUONA MEMORIA DELLE COSE STUDIATE ALLE SCUOLE MEDIE INFERIORI.fORSE PERCHè MI INTERESSAVANO LE RICORDO E LE STUDIAVO, MENTRE NON ANDAVO ALLE PROCESSIONI DEI SANTI DEL PAESE.

2. SE PER AVERE FEDE SI SENTE IL BISOGNO DI ATTACCARE DARWIN, STIAMO A POSTO. DARWIN AVEVA ALTRO DA FARE, CHE DEMOLIRE LA FEDE.
SE CREDI IN DIO, NESSUN EVOLUZIONISTA TI DISTRUBERà. NESSUNO.
LA CONCEZIONE DEL MONDO APPARTIENE AD UN LIVELLO TEOLOGICO CHE SI SOTTRAE ALL'EVOLUZIONISMO, CHE è UNA LEGGE SCIENTIFICA DENTRO LA VITA DEL PIANETA. non ti spiega, e ne è consapevole, chi la ha generata. Il mio migliore amico è catechista e evoluzionista e come lui, grazie a Dio, molti. Credere in Dio, non significa bruciare i libri di scienza e negarne le leggi.


3. Fa tristezza un livello cosi basso di analisi.


[SM=g27825]
TheAcquarius
00domenica 4 febbraio 2007 00:40
Re: rispettiamo la fede, ma l'ingnoranza no.

Scritto da: freemingus 03/02/2007 23.51
e nemmeno il pregiudizio.


1. l'esempio del braccio fa tenerezza. darwin ha combattuto simili sciocchezze (che erano proposte dall'evoluzoinista Lamarck) attraverso la categoria dialettica della selezione naturale, cioè della milgiore probabilità di accoppiamento e genesi degli elementi - in una specie - che sono meglio adattati al contesto biologico di quella fase.
IL COLLO NON SI è ALLUNGATO ALLE GIRAFFE TENDENDOLO VERSO L'ALTO PER MANGIARE GLI ALBERI NELLA SAVANA, MA FACEDNO SOPRAVVIVERE QUELLI CHE LO AVEVANO PIU ALTO DELLA MEDIA. e A OGNI GIRO RIPRODUTTIVO IL COLLO progrediva SELEZIONdone i portatori.

UE', IO NON SONO UN BIOLOGO: HO BUONA MEMORIA DELLE COSE STUDIATE ALLE SCUOLE MEDIE INFERIORI.fORSE PERCHè MI INTERESSAVANO LE RICORDO E LE STUDIAVO, MENTRE NON ANDAVO ALLE PROCESSIONI DEI SANTI DEL PAESE.

2. SE PER AVERE FEDE SI SENTE IL BISOGNO DI ATTACCARE DARWIN, STIAMO A POSTO. DARWIN AVEVA ALTRO DA FARE, CHE DEMOLIRE LA FEDE.
SE CREDI IN DIO, NESSUN EVOLUZIONISTA TI DISTRUBERà. NESSUNO.
LA CONCEZIONE DEL MONDO APPARTIENE AD UN LIVELLO TEOLOGICO CHE SI SOTTRAE ALL'EVOLUZIONISMO, CHE è UNA LEGGE SCIENTIFICA DENTRO LA VITA DEL PIANETA. non ti spiega, e ne è consapevole, chi la ha generata. Il mio migliore amico è catechista e evoluzionista e come lui, grazie a Dio, molti. Credere in Dio, non significa bruciare i libri di scienza e negarne le leggi.


3. Fa tristezza un livello cosi basso di analisi.


[SM=g27825]



L'esempio del braccio e per far capire in che mondo Darwin sia cresciuto in quale corso di pensiero collettivo. Come chi nacque durante il periodo in cui si credeva che la terra era piatta , la maggioranza delle gente seguiva quel filo di pensiero . Io non sono ne catechista ne evoluzionista . Anzi forse molto più di te seguo la scienza . La scienza è fatta da uomini la cui maggioranza resta in disparte a causa del dogma del denare ecc. Succedeva cosi anche nei tempi antichi insomma se andavi a dire in giro che la terra era tonda eri a rischio decapitazione . Io non insulto Darwin anzi per i suoi tempi fece pensieri certamente non comuni , ma oggi siamo nel 2007 , e ringraziando Dio , la scienza è avanzata ed ha fatto scoperte sensazionali se paragonati al tempo di Darwin . Le sue teorie cmq sono state studiate in laboratorio per verificarne la concretezza , d'altronde tu puoi anche dire che esiste la Befana , ma poi lo devi dimostrare . Ed a oggi tutti gli studi anno bocciato tale teoria , nessun organismo ne piccolo ne grande si è mai creato in una sostanza non organica . Queste cose che dico , forse mi sono spiegato male , sono per far capire , che non basterà portarsi scatolette di tonno , è per chi dice "ma a me che me ne frega della spiritualità , della comprensione" ,è per chi dice "penso solo alla mia pelle" . Questo non per dire che la salvezza , sarà per chi crede a Gesù o per chi crede ad Allah o ecc. è naturale che saranno le nostre azioni di tutti i giorni . Credimi io non sono di nessuna religione ma credo nell'esistenza di Dio perchè la scienza ( si hai capito bene la scienza) dimostra tutto c'ho . Quindi invece di dirmi di una giraffa magica portami dei dati scientifici " veri " , e vediamo . Credo di poterti smentire su qualsiasi dato tu abbia studiato in passato , non perchè fosse falso appositamente ma solo perchè oggi la scienza è andata avanti , ma c'è ancora qualcuno che non se nè accorto . Le leggi scientifiche si fanno con i fatti dati controprove non con le parole .
TheAcquarius
00domenica 4 febbraio 2007 00:43
La favola della transizione dall'acqua alla terra
Gli evoluzionisti presumono che gli invertebrati marini apparsi nello strato Cambriano si siano in qualche modo evoluti in pesci nel corso di dieci milioni di anni. Tuttavia, così come gli invertebrati cambriani non hanno antenati, non vi sono vincoli di transizione tali da rivelare un simile processo evolutivo. Si noti che gli invertebrati e i pesci presentano enormi differenze strutturali. Mentre i primi hanno i loro tessuti duri all'esterno dei loro corpi, i pesci, che sono vertebrati, li hanno all'interno. Siffatta enorme "evoluzione" avrebbe richiesto miliardi di passi per essere portata a compimento e dovrebbe essere testimoniata da altrettante forme di transizione.
Gli evoluzionisti hanno scavato gli strati fossili per circa 140 anni alla ricerca di queste ipotetiche forme. Hanno scoperto milioni di fossili di invertebrati e di pesci, ma nessuno ha mai rinvenuto neppure una testimonianza di tale forma intermedia.

Un paleontologo evoluzionista, Gerald T. Todd ammette questo fatto in un articolo dal titolo "L'evoluzione del polmone e l'origine dei pesci dotati di ossa":

Tutte e tre le suddivisioni dei pesci dotati di ossa appaiono per la prima volta tra le testimonianze fossili approssimativamente nello stesso periodo. Essi si presentano già ampiamente divergenti morfologicamente e pesantemente corazzati. Come ebbero origine? Che cosa permise loro una così ampia differenziazione? Come poterono giungere ad avere una corazza pesante? Perché non vi è traccia di precedenti forme intermedie?30

Lo scenario evolutivo avanza di un passo e sostiene che i pesci, evolutisi dagli invertebrati, si siano quindi trasformati in anfibi. Anche in questo caso, tuttavia, mancano le prove. Non vi è neppure un singolo fossile in grado di dimostrare l'esistenza di una creatura per metà pesce e per metà anfibio. Questo fatto è confermato, sebbene con qualche riluttanza, dall'autorità di un evoluzionista molto noto, Robert L. Carroll, autore di Vertebrate Paleontology and Evolution: "Non abbiamo alcun fossile intermedio tra il pesce ripidistiano e i primi anfibi."31 Due paleontologi evoluzionisti, Colbert e Morales, scrivono a proposito delle tre classi fondamentali di anfibi, rane, salamandre e cecilie:

Non vi è prova di un anfibio Paleozoico che combini le caratteristiche la cui presenza ci si attenderebbe in un singolo comune antenato. Le più antiche rane, salamandre e cecilie conosciute sono molto simili ai loro discendenti viventi.32

Ancora cinquant'anni orsono, gli evoluzionisti pensavano che tale creatura fosse esistita davvero. Questo pesce, detto Celacanto, che si credeva fosse esistito 410 milioni di anni fa, venne esibito come una forma transizionale dotata di un polmone primitivo, un cervello sviluppato, un sistema digestivo e circolatorio pronto a funzionare sulla terra e addirittura un primitivo meccanismo motorio. Queste interpretazioni anatomiche furono accettate come una verità indiscutibile dai circoli scientifici fino alla fine degli anni Trenta. Il Celacanto fu presentato come una genuina forma transizionale in grado di provare la transizione evolutiva dall'acqua alla terra.

Il 22 dicembre 1938, tuttavia, nell'Oceano Indiano venne alla luce un'interessante scoperta. Un membro vivente della famiglia dei Celacanti, in precedenza considerato una forma transizionale estintasi settanta milioni di anni prima, venne catturato! La scoperta di tale prototipo "vivente" provocò indubitabilmente un terribile shock tra gli evoluzionisti. Il paleontologo J.L.B. Smith disse che non sarebbe stato più sorpreso se avesse incontrato un dinosauro vivente.33 Negli anni successivi, vennero catturati duecento Celacanti in diverse parti del mondo.
I Celacanti viventi rivelarono quanto lontano la fantasia degli evoluzionisti potesse giungere nella creazione di scenari immaginari. Contrariamente a quanto affermato, i Celacanti sono privi sia di un polmone primitivo che di un ampio cervello. L'organo che i ricercatori evoluzionisti proposero come polmone primitivo si rivelò nient'altro che una borsa di lipidi.34 Il Celacanto, inoltre, presentato come "un candidato rettile in preparazione al passaggio dal mare alla terra", era in realtà un pesce che viveva nelle profondità degli oceani e che non risaliva mai oltre 180 metri dalla superficie del mare.35

TheAcquarius
00domenica 4 febbraio 2007 00:46
CONFESSIONI DI EVOLUZIONISTI
Non vi è crisi maggiore in cui la teoria dell'evoluzione possa incorrere di quella che insorge nel tentativo di spiegare l'emergere della vita. La ragione è che le molecole organiche sono talmente complesse che non è possibile spiegare la loro formazione per mezzo della coincidenza, come è manifestamente impossibile che una cellula organica sia frutto del caso.

Alexander Oparin: "L'origine della cellula rimane un mistero".
Gli evoluzionisti si occuparono dell'origine della vita nel secondo quarto del XX secolo. Una delle principali autorità nell'ambito dell'evoluzione molecolare, l'evoluzionista russo Alexander I. Oparin, ha scritto nel libro L'origine della vita, pubblicato nel 1936:
Sfortunatamente, l'origine della cellula rimane il punto più oscuro dell'intera teoria evoluzionista.1

A partire da Oparin, gli evoluzionisti hanno condotto innumerevoli esperimenti e ricerche per provare la possibilità della casuale formazione di una cellula. Nondimeno, ogni singolo tentativo ha messo sempre più in luce la complessa struttura della cellula, confutando per l'ennesima volta le ipotesi degli evoluzionisti. Il prof. Klaus Dose, presidente dell'Istituto di Biochimica presso l'Università Johannes Gutenberg, afferma: Jeffrey Bada: "L'origine della vita sulla terra rappresenta il più grande problema irrisolto".

Più di 30 anni di sperimentazioni sull'origine della vita nei campi della chimica e dell'evoluzione molecolare hanno consentito una miglior percezione dell'immensità di tale problema senza pervenire tuttavia ad una soluzione. Tutte le attuali discussioni sulle principali teorie e gli esperimenti pervengono a un punto morto o a un'ammissione di ignoranza.2

Quanto ha scritto il geochimico Jeffrey Bada, docente presso il San Diego Scripps Institute, rivela l'incapacità degli evoluzionisti di fronte a questo punto morto:

Oggi, al termine del XX secolo, ci troviamo ancora di fronte al più grande problema irrisolto, lo stesso che ci attendeva al principio di questo secolo: Qual'è l'origine della vita sulla terra?3


TheAcquarius
00domenica 4 febbraio 2007 00:48
Re: rispettiamo la fede, ma l'ingnoranza no.

Scritto da: freemingus 03/02/2007 23.51
e nemmeno il pregiudizio.


1. l'esempio del braccio fa tenerezza. darwin ha combattuto simili sciocchezze (che erano proposte dall'evoluzoinista Lamarck) attraverso la categoria dialettica della selezione naturale, cioè della milgiore probabilità di accoppiamento e genesi degli elementi - in una specie - che sono meglio adattati al contesto biologico di quella fase.
IL COLLO NON SI è ALLUNGATO ALLE GIRAFFE TENDENDOLO VERSO L'ALTO PER MANGIARE GLI ALBERI NELLA SAVANA, MA FACEDNO SOPRAVVIVERE QUELLI CHE LO AVEVANO PIU ALTO DELLA MEDIA. e A OGNI GIRO RIPRODUTTIVO IL COLLO progrediva SELEZIONdone i portatori.

UE', IO NON SONO UN BIOLOGO: HO BUONA MEMORIA DELLE COSE STUDIATE ALLE SCUOLE MEDIE INFERIORI.fORSE PERCHè MI INTERESSAVANO LE RICORDO E LE STUDIAVO, MENTRE NON ANDAVO ALLE PROCESSIONI DEI SANTI DEL PAESE.

2. SE PER AVERE FEDE SI SENTE IL BISOGNO DI ATTACCARE DARWIN, STIAMO A POSTO. DARWIN AVEVA ALTRO DA FARE, CHE DEMOLIRE LA FEDE.
SE CREDI IN DIO, NESSUN EVOLUZIONISTA TI DISTRUBERà. NESSUNO.
LA CONCEZIONE DEL MONDO APPARTIENE AD UN LIVELLO TEOLOGICO CHE SI SOTTRAE ALL'EVOLUZIONISMO, CHE è UNA LEGGE SCIENTIFICA DENTRO LA VITA DEL PIANETA. non ti spiega, e ne è consapevole, chi la ha generata. Il mio migliore amico è catechista e evoluzionista e come lui, grazie a Dio, molti. Credere in Dio, non significa bruciare i libri di scienza e negarne le leggi.


3. Fa tristezza un livello cosi basso di analisi.


[SM=g27825]



Quindi io avrei ignoranza e pregiudizio . Ti prego di moderare i termini , visto che non mi sembra di essre stato offensivo .

[Modificato da TheAcquarius 04/02/2007 1.05]

TheAcquarius
00domenica 4 febbraio 2007 01:18
Secondo la teoria dell'evoluzione, ogni specie vivente è derivata da una precedente. Una specie preesistente si è trasformata, col tempo, in un'altra differente, dando così origine alla varietà. Questa trasformazione sarebbe proseguita gradualmente per milioni di anni.
Se così fosse, allora le numerose specie intermedie sarebbero dovuto esistere e vivere durante questo lungo periodo di trasformazione.

Ad esempio, nel passato sarebbero dovuti esistere dei mezzi-pesci / mezzi-rettili, i quali avrebbero dovuto acquisire dei caratteri da rettile in aggiunta a quelli da pesce da essi già posseduti. Oppure sarebbero dovuti esistere alcuni rettili-uccelli, originati secondo lo stesso processo. Gli evoluzionisti chiamano queste creature immaginarie, che essi credono siano vissute nel passato, "forme di transizione".

Se tali animali fossero realmente esistiti, avrebbero dovuto essere milioni o miliardi per numero e varietà. Ma, ciò che più conta, i resti di siffatte creature dovrebbero trovare testimonianza nei reperti fossili. Il numero di queste forme di transizione avrebbe dovuto essere addirittura superiore a quello delle attuali specie animali e sarebbe oggi possibile reperirne in ogni parte del globo. Ne L'origine della specie, Darwin spiega:

Se la mia teoria è fondata sono certamente esistite innumerevoli varietà intermedie, che collegavano insieme tutte le specie dello stesso gruppo... Di conseguenza, la prova della loro esistenza può essere trovata solo tra i resti fossili.19

Anche lo stesso Darwin era consapevole dell'assenza di tali forme di transizione; sperava, quindi, che sarebbero state scoperte nel futuro. A dispetto della sua speranza, egli capì che il maggiore ostacolo alla sua teoria era costituito dalla loro mancanza. Perciò, ne L'origine della specie, al capitolo "Difficoltà della teoria", ha scritto:

...Perché se le specie derivano da altre specie attraverso impercettibili graduazioni, non vediamo ovunque innumerevoli forme di transizione?Perché nella natura non v'è confusione, e esistono, invece, come ci è dato osservare, specie ben definite?... Ma, dal momento che queste forme di transizione devono essere esistite, perché non le troviamo sepolte in numero infinito nella crosta terrestre?... Ma nella regione intermedia, con condizioni intermedie di vita, perché non troviamo le varietà intermedie che si collegano strettamente? Queste difficoltà mi hanno confuso per molto tempo.20

L'unica giustificazione che Darwin potè addurre per confutare questa obiezione fu che le testimonianze fossili allora reperite erano inadeguate. Asserì, quindi, che qualora i reperti fossili fossero stati studiati dettagliatamente, sarebbero stati trovati gli anelli mancanti.

Confidando nella profezia di Darwin, gli evoluzionisti, fino dalla metà del XIX secolo, si sono dedicati in tutto il mondo alla ricerca dei fossili e dell'anello mancante. Nonostante i loro sforzi, nessuna forma transizionale è stata ancora scoperta. Tutti i fossili portati alla luce negli scavi mostrano che, contrariamente a quanto creduto dagli evoluzionisti, la vita apparve sulla terra improvvisamente e già pienamente formata. Nel tentativo di provare la loro teoria, gli evoluzionisti hanno involontariamente provocato la sua rovina.
Un famoso paleontologo britannico, Derek V. Ager, ammette questo fatto sebbene egli stesso sia un evoluzionista:

Emerge l'idea che se esaminiamo le testimonianze fossili in dettaglio, a qualsiasi livello di ordine o specie, ci imbattiamo –ad ogni pié sospinto– non in una evoluzione graduale, ma in un'improvvisa esplosione di un gruppo a spese di un altro.21

Un altro paleontologo evoluzionista, Mark Czarnecky, commenta:

Un importante problema incontrato nel tentativo di provare la teoria è stato quello delle testimonianze fossili, le impronte di specie scomparse preservate nelle formazioni geologiche della terra. Questa testimonianza non ha mai rivelato tracce delle ipotetiche varianti intermedie di Darwin – al contrario le specie appaiono e scompaiono improvvisamente. Tale anomalia ha alimentato la ragione addotta dai creazionisti che ogni specie sia stata creata da Dio.22
Essi dovettero inoltre "aspettare" inutilmente la futura apparizione delle forme di transizione, come illustrato da un professore dell'Università di Glasgow, T. Neville George:
Non c'è bisogno di scusarsi ancora per la povertà delle testimonianze fossili. Esse si sono arricchite in vari modi in maniera quasi ingestibile, a tal punto che la scoperta sta sopravanzando l'integrazione... Le testimonianze fossili continuano nondimeno ad essere perlopiù composte di lacune.23


La vita emerse improvvisamente sulla terra in forme complesse
Dall'esame degli strati terrestri e delle testimonianze fossili, risulta evidente che tutti gli organismi viventi apparvero simultaneamente. Il più antico strato della terra nel quale siano stati reperiti fossili di creature viventi è il Cambriano, la cui età viene stimata in 500-550 milioni di anni.
Le creature viventi trovate negli strati risalenti al periodo Cambriano sono emerse tutte all'improvviso nelle testimonianze fossili –non vi si trovano antenati preesistenti. Tali fossili sono composti da lumache, trilobiti, spugne, vermi, meduse, ricci di mare e altri invertebrati di struttura complessa. Questo ampio mosaico di organismi viventi costituito da un gran numero di creature complesse emerse così all'improvviso che a tale evento miracoloso venne dato il nome di "esplosione cambriana" nella letteratura geologica.

La maggior parte delle forme di vita trovate in questi strati presenta sistemi complessi come occhi, branchie, sistema circolatorio e altre strutture fisiologiche avanzate non dissimili da quelle moderne. Ad esempio, la struttura bucherellata a doppio cristallino dell'occhio dei trilobiti è una meraviglia della progettistica. David Raup, professore di geologia presso le Università di Harvard, Rochester e Chicago, ha detto: "i trilobiti si avvalevano di organi ottimamente progettati, che, per poter essere sviluppati oggi, richiederebbero un ingegnere ottico ben preparato e ricco d'ingegno".24

Questi invertebrati complessi emersero impovvisamente e in modo completo senza alcun legame o forma transizionale con gli organismi unicellulari, le uniche forme di vita presenti sulla terra prima della loro apparizione.

Richard Monastersky, editore di Earth Sciences, una delle più popolari pubblicazioni della letteratura evoluzionista, afferma, a proposito della "esplosione cambriana", apparsa del tutto inaspettatamente:
Mezzo miliardo di anni fa apparvero improvvisamente le ragguardevoli forme di animali complessi che oggi vediamo. Questo momento, al principio del periodo Cambriano, all'incirca 550 milioni di anni fa, segna l'esplosione evolutiva che riempì i mari delle prime creature complesse. Gli ampi phyla animali odierni erano già presenti nei primi anni del Cambriano ed erano distinti tra loro quanto lo sono oggi.. .25

Come la terra sia stata all'improvviso inondata da simili tipi distinti di specie e come questi, privi di un antenato comune, possano essere emersi, è una domanda destinata a non ricevere risposta da parte degli evoluzionisti. Lo zoologo oxoniense Richard Dawkins, uno dei principali propugnatori del pensiero evoluzionista nel mondo, ha detto, commentando questa realtà che inficia definitivamente i capisaldi delle tesi da lui sostenute.

Per esempio, gli strati geologici del Cambriano, databili a circa 600 milioni di anni fa, sono i più vecchi in cui possiamo trovare la maggior parte dei principali gruppi di invertebrati. E ne troviamo molti già in uno stato di evoluzione avanzato la primissima volta che compaiono tra i fossili. È un po' come se fossero apparsi d'improvviso, senza alcuna storia evoluzionistica. Non occorre dire che questo fatto ha esaltato i creazionisti.26
Come Dawkins è costretto a riconoscere, l'evoluzione cambriana è una prova rilevante a favore della creazione, in quanto rappresenta l'unica possibilità di spiegare l'apparizione della vita sulla terra in forme complete. Douglas Futuyma, un eminente biologo evoluzionista, ammette tale realtà e dice: "Gli organismi poterono apparire sulla terra soltanto già completamente formati. In caso contrario, essi devono essersi sviluppati da specie preesistenti per mezzo di un processo di modificazione. Se apparvero in uno stato di completo sviluppo, devono essere stati creati da una intelligenza onnipotente".27 Darwin stesso ne riconobbe la possibilità quando scrisse: "Se molte specie, appartenenti agli stessi generi o famiglie, fossero realmente apparse improvvisamente, questo fatto sarebbe fatale alla teoria dell'evoluzione per selezione naturale."28 Il periodo Cambriano rappresenta, all'incirca, il "colpo fatale" di Darwin. Questa è la ragione per cui il paleoantropologo evoluzionista svizzero Stefan Bengston confessa la mancanza di vincoli di transizione allorquando descrive tale periodo; commenta quindi: "Frustrante (e imbarazzante) per Darwin, questo evento ancora ci abbaglia".29

Come si può constatare, le testimonianze fossili rivelano che gli esseri viventi non si sono evoluti da forme primitive verso forme avanzate, ma sono apparsi tutti all'improvviso integralmente. In breve, gli esseri viventi non pervennero all'esistenza attraverso l'evoluzione, ma furono creati.





-Ocean-
00domenica 4 febbraio 2007 02:06
Freemingus ti prego di pesare le parole, non c'è nessuna motivazione per dare dell'ignorante a qualcuno.
Comunque non sono stato a rileggere tutto quello che ha postato Acquarius perchè leggevo a tempo debito qualche anno fa.
Ci tengo a precisare che non si scredita la teoria evoluzionista per fede, ma per motivazioni che portano alla logica e al superamento degli indottrinamenti.
La prima che mi posi fu: come è stato possibile il passaggio dai organismi monocellulari a quelli pluricellulari? Poche spiegazioni, per tuttto e tanti tanti tanti tanti buchi e solo un tassello di questi buchi farebbe crollare il castello, già perchè in una teoria basta un minimo tassello fuori posto che non vale più nulla..e credere in Dio in tutto questo non c'entra nulla...
-Ocean-
00domenica 4 febbraio 2007 02:08
Poi ci tenevo a precisare che non stiamo discutendo di una legge scientifica ma di una teoria scientifica. Non stiamo parlando del fatto se esiste o meno la legge di gravità.
Iscazzia
00lunedì 5 febbraio 2007 19:20
TheAcquarius

Prima di Charles Darwin, che diceva che gli individui appartenenti alla stessa specie sono tutti diversi che c'è una selezione naturale e in piu gli Sports(Mutazioni),voglio precisare che c'era Jean Baptiste Lamarck che invece diceva che gli individui appartenenti alla stessa specie sono tutti uguali e che sotto l'azione di una spinta endogena l'individuo cerca di adattarsi nell'ambiente in cui vive usando di piu alcuni organi (ipertofia) e non usando alcuni organi (atrofia).
Per non parlare poi ancora prima del francese Cuvier con la teoria delle catastrofi sucessive
Iscazzia
00lunedì 5 febbraio 2007 19:26
Per me le prove sulla teoria dell'evoluzione sono abbastanza per non credere a quella della creazione cioe:
1. I reperti fossili
2. I reperti paleontologici
3. Organi vestigiali (residui di organi che hanno mutato fino all'otrfizazzione)
4. Sviluppo embrionale
5. Metamorfosi della rana

Ma abbiamo libera libarta di pensiero [SM=g27827]:
Iscazzia
00lunedì 5 febbraio 2007 19:30
TheAcquarius posso chiamarti Illuminista Deista [SM=g27828]
TheAcquarius
00lunedì 5 febbraio 2007 22:44
Re:

Scritto da: Iscazzia 05/02/2007 19.26
Per me le prove sulla teoria dell'evoluzione sono abbastanza per non credere a quella della creazione cioe:
1. I reperti fossili
2. I reperti paleontologici
3. Organi vestigiali (residui di organi che hanno mutato fino all'otrfizazzione)
4. Sviluppo embrionale
5. Metamorfosi della rana

Ma abbiamo libera libarta di pensiero [SM=g27827]:



Dai lascio perdere altrimenti faccio come DonChisciotte mi sembra di combattere con i mulini al vento , almeno c'ho provato . La libertà di pensiero è fondamentale e uscire dai dogmi inculcati dai media libri ecc. che è difficile , ciao .

[Modificato da TheAcquarius 05/02/2007 22.45]

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