Questa discussione è solo per chi vuole ricercare le possibili cause di conflitti ....
leggete quest'articolo .... Secondo me non c'è nulla di buono (poi se volete esprimete il vostro parere a riguardo)
Lo scontro tra le due anime dell'Ucraina, quella più nazionalista e quella filorussa, si è materializzato ieri dentro e fuori il Parlamento di Kiev, prima grande sfida per il presidente Viktor Yanukovich che l'opposizione accusa di tradimento. A due mesi dall'elezione, Yanukovich è andato incontro a Mosca sulla richiesta in cima alla lista del Cremlino, una testa di ponte in Crimea. Gas in cambio di flotta, l'accordo del 21 aprile tra Yanukovich e Dmitrij Medvedev doveva essere ratificato ieri dalla Rada, il Parlamento ucraino. L'approvazione c'è stata, ma nel bel mezzo di una vera battaglia: risultato 236 voti su 450, dieci in più del necessario. «Quella di oggi è una pagina nera nella storia dell'Ucraina», ha commentato Yulia Tymoshenko, ora leader dell'opposizione.
I suoi deputati avevano organizzato un fuoco di sbarramento per bloccare il voto, una pioggia di uova sullo speaker - Volodymyr Litvyn, alleato di Yanukovich - che tra grida e fischi ha proseguito imperterrito i lavori sotto la protezione di due ombrelli neri sorretti dalle guardie del corpo. Per impedire il voto le macchinette erano state tappate con cartacce e colla, i seggi coperti da un'enorme bandiera ucraina gialla e azzurra; a un certo punto sono esplose due bombe lacrimogene, gesto di cui nessuno ha ammesso la responsabilità ma che ha avvolto l'aula di fumo, mentre si scatenava una vera e propria rissa che ha lasciato alcuni con il naso sanguinante, e tutti quanti a tossire. Dopo il voto, saltando la fase del dibattito, Litvyn è passato direttamente all'approvazione del budget 2010, adottato con 245 voti.
Il budget prevede un disavanzo pari al 5,3% del Pil, e rende possibile la ripresa della collaborazione con il Fondo monetario internazionale da cui l'Ucraina spera un sostegno pari a 20 miliardi di dollari, da qui al 2012. Tutto questo, secondo Yanukovich, non sarebbe stato possibile senza l'accordo con i russi, che in cambio del prolungamento dell'affitto per la base di Sebastopoli - fino al 2042 - hanno accettato di scontare del 30% le forniture di gas all'Ucraina. Gas meno caro a beneficio del budget, ha ricordato il premier ucraino Mykola Azarov: il governo ora potrà permettersi di abolire i sussidi statali.
Per Kiev l'intesa con i russi si traduce in un risparmio di circa 100 dollari per mille metri cubi di gas a un prezzo di 330 dollari, 3-4 miliardi di risparmio all'anno considerando forniture di 30-40 miliardi di metri cubi, 40 miliardi di dollari in dieci anni per la base di Sebastopoli - è la valutazione più ricorrente dell'accordo. Somme che non devono pesare sui bilanci di Gazprom, e che saranno dunque addebitate alle casse statali russe.
Vladimir Putin, non a caso ieri a Kiev dove ha incontrato il collega ucraino Mykola Azarov, si è lamentato dell'impegno elevato per Mosca.
«Nessuna base militare al mondo costa così tanto», ha detto aggiungendo, nel suo linguaggio colorito, che per quei soldi lui si sarebbe potuto «mangiare Yanukovich e Azarov insieme». La base di Sebastopoli, ha però ammesso, per la Russia è ben più importante dei soldi, «la cooperazione con l'Ucraina e la cooperazione nella sfera militare rafforza la fiducia tra i nostri paesi».
Grazie all'accordo Mosca manterrà una presenza strategica nel paese e nella regione del Mar Nero, con una quarantina di navi che per la maggior parte dovranno essere riammodernate. Nel frattempo il premier russo punta a rinsaldare il ritrovato legame con Kiev sul fronte del nucleare: Putin ha proposto di creare una holding congiunta russo-ucraina per cooperare nel rinnovamento delle quattro centrali rimaste in Ucraina, un'idea che Yanukovich ha detto di trovare «interessante». Da Strasburgo, dove è intervenuto all'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, il presidente ucraino ha criticato Yulia Tymoshenko per gli avvenimenti della giornata, ricordando che in campagna elettorale si era impegnata lei stessa a prolungare il "visto" alla flotta del Mar Nero. A Mosca, malgrado il carico supplementare per il budget russo, la Duma si è dimostrata molto meno problematica della Rada ucraina: in contemporanea con Kiev, l'accordo "gas contro navi" è stato approvato all'unanimità, 410 voti a zero.
MERCOLEDÍ 28 APRILE 2010