Pechino: arriva il robot poliziotto
Gli automi sorveglieranno le zone a rischio. Premendo un pulsante
posto sul loro addome si chiama la polizia
PECHINO (CINA) - È alto quasi due metri, ha gli occhi, le orecchie e
può parlare. Indossa una divisa bianca e blu, da lontano ricorda il
profilo di Dart Fener di Guerre Stellari e incute un po' di timore.
Sta in piedi, impettito, di fronte al mercato Guotai, all'interno del
distretto Changping a nord-ovest di Pechino. È la versione cinese di
Robocop, il primo di una serie di robot poliziotti che a breve
verranno installati nella capitale cinese per facilitare la
comunicazione tra i cittadini e le forze dell'ordine.
TORRI DI GUARDIA - In qualsiasi situazione di pericolo basterà
premere il pulsante rosso al centro del suo addome per mettersi
direttamente in contatto con un agente della più vicina centrale di
polizia. Utilizzando il microfono nascosto nel suo torace si potrà
esplicitare la propria richiesta di aiuto, permettendo così il
tempestivo intervento di uno o più poliziotti in carne ed ossa. Non
si sa ancora quanti di questi nuovi agenti verranno arruolati, ma
l'ufficio di polizia del distretto ha già deciso di collocarli a
guardia delle zone considerate più a rischio incidenti e più
difficilmente monitorabili con le tradizionali videocamere a circuito
chiuso. A queste, infatti, si potranno sostituire i quattro occhi
guardinghi - nascosti nella testa e nel torace - del robot
poliziotto, che andranno ad aggiungersi a tutti quelli (ormai sono
centinaia di migliaia) che il Grande Fratellocinese da tempo utilizza
per sorvegliare le vite dei pechinesi.
Giada Messetti
21 novembre 2007
fonte:
www.corriere.it