So di essere Indaco solo grazie all'analisi della mia raga ,che essendo dott.ha valutato una serie di episodi molto concreti e si è interessata sopratutto alla faccenda riguardante i miei9 sogni premonitori. So solamente (notando con lei)che i sogni che ripeto più di una volta spesso si avverano ma bisogna stare attenti all'interpretazione che spesso mi viene difficile.
Riguardo alla situazione francese so che si tratterà di un disastro ,probabilmente 1 ambientale ed 1 politico ,(ho sognato di veder esplodere due bombe nucleari)e non credo che nessuno dei due si possa avverare. interpretando il sogno ho notato inanzi tutto che i funghi atomici(uno molto grande ed uno piccolo) li potevo vedere da casa mia (in Puglia) cosa assai improbabile e la cosa mi ha dato da pensare che forse il fatto che riuscissi a vedere l'esplosione sia solo un messaggio di avvertimento e di prestare attenzione allo stato francese, il successivo sogno poi presentava più particolari(riscivo a vedere 2 bandiere ) ad esempio la bandiera francese vicino al fungho piccolo e quella russa con un 2+2 disegnato sopra vicino al fungho atomico più grande . ora dopo mesi di studio e ripetersi del sogno ho calcolato grazie ad amici (sicuramente gente molto acculturata ) il giorno esatto dell'"inizio".
P.s.
Credo che la bandiera della Russia faccia riferimanto a quest'articolo :
Genio matematico rifiuta un milione Pressione della Russia: "Accettalo"
Grigori Perelman, genio matematico che vive da barbone
condividi
Grigory Perelman ha risolto
il quesito di Poincaré, sfida
di tutti gli studiosi del mondo
Non vuole accettare il premio
attribuitogli dall'istituto Usa
vive tra gli scarafaggi
MOSCA
E' un genio della matematica, ma vive come un matto. E in questo senso la sua storia fa pensare al film "A Beautiful Mind". Si svolge però nell'ex Unione Sovietica, ed è diversa la trama. Il genio ha vinto un premio attribuitogli dagli Usa, ma non vuole assoultamente ritirarlo. I russi premono perché accetti i dollaroni e li devolva a qualche buona causa sovietica.
Protagonista della vicenda è Grigory Perelman, che vive a San Pietroburgo tra gli scarafaggi ed è ritenuto da molti l'uomo più intelligente del mondo. I comunisti russi gli hanno chiesto ufficialmente in quanto «uomo sovietico, successore di Landau e Joffe» di accettare il milione di dollari di premio assegnato dall’americano "Clay Mathematics Institute" per aver risolto la congettura di Poincaré, sulla quale si sono invano sfidati i migliori matematici del mondo. La portavoce del Kprf, Veronica Klinovitskaya, ha spiegato testualmente: «Non possiamo lasciare un milione di dollari in Occidente, dove il denaro potrebbe andare alla ricerca militare, per creare bombe». Piuttosto bisogna reinvestirlo in Russia: 50 mila dollari per restaurare il Mausoleo di Lenin a Mosca. E il resto per «cominciare a costruire una cittadella della scienza a Petrodvorets», fuori Pietroburgo.
La mitica congettura di Poincaré era considerata durante tutta la seconda metà del XX secolo il più importante problema della topologia. Si trattava di spiegare perchè in uno spazio tridimensionale una forma a ciambella si spezza durante la trasformazione in sfera. Ma lo scienziato ha già detto la sua. «Ho tutto quello di cui ho bisogno», ha detto aprendo solo uno spiraglio della porta di casa per poi richiudersi dentro. Confermando l’incredibile: non accetterà i soldi.
Il professore già aveva chiarito come la pensava quattro anni fa: «Il denaro e la fama non mi interessano. Non voglio essere mostrato pubblicamente, come un animale in uno zoo» aveva fatto sapere mancando alla cerimonia di Madrid, quando gli era stata conferita la prestigiosa medaglia Fields dalla International Mathematical Union, il Nobel della matematica.
Secondo la sua vicina Vera Petrovna, Perelman vive in condizioni incredibili. «Una volta sono stata nel suo appartamento, rimanendo scioccata. C’è solo un tavolo, una sedia e un letto con un materasso sporco, lasciato dai precedenti proprietari alcolisti, che gli hanno venduto l’appartamento. Stiamo cercando nel palazzo di sbarazzarci degli scarafaggi, ma sono nascosti nel suo appartamento». Non è chiaro se l’indiscrezione sia vera, o sia solo frutto di cattivi rapporti di vicinato.
Di sicuro la genialità del matematico resta indiscussa. Nel 2003, Perelman era ricercatore all’Istituto di Matematica Steklov di San Pietroburgo, dove ha iniziato a diffondere materiali su Internet, sostenendo di essere in grado di risolvere la congettura di Poincaré, uno dei sette problemi per risolvere ciascuno dei quali il "Clay Mathematics Institute" offre un milione di dollari. Un attento studio dei materiali di Perelman ha dimostrato che aveva ragione.
L’essenza di questo puzzle topologico è di fondamentale importanza per la scienza. La sua soluzione contribuisce a determinare la forma dell’universo. Quanto alla forma di vita scelta da Perelman, molto resta nel buio: si sa soltanto che il professore ha lasciato l’Istituto di Matematica Steklov, perché - secondo alcuni amici - per lui la matematica è un argomento troppo doloroso di discussione. Un amore finito, che a quanto pare fa ancora molto male.
La fondazione privata americana che gli ha attribuito il premio ha già organizzato una conferenza l’8 giugno a Parigi per celebrare la soluzione della congettura e assegnare il riconoscimento. Il suo presidente, James Carlson, ha confidato di essere riuscito a mettersi in contatto con Perelman per informarlo del premio: «Mi ha detto di esserne onorato e mi ha assicurato che rifletterà se accettare». Non è poco, considerando i precedenti rifiuti e l’eremitico stile di vita del matematico russo, anche se i suoi colleghi sono convinti che rinuncerà per l’ennesima volta. Perelman, 46 anni, ha avuto fin dall’adolescenza una fobia per i premi e per la ribalta: nel 1982, quando in Ungheria vinse con il punteggio massimo la medaglia d’oro alle Olimpiadi di matematica, gli fu proposta una borsa di studio per New York ma declinò.
Quando rifiutò la medaglia Fields spiegò: «Per me è del tutto irrilevante. Se la soluzione è quella giusta, non c’è bisogno di alcun altro riconoscimento». E si ritirò con l’anziana madre in uno squallido monolocale alla periferia sud dell’antica capitale degli zar, dove si racconta che si nutra solo di rape e cavolo nero. Da allora è senza lavoro fisso e senza amici, non risponde nè alle mail nè ai giornalisti, e veste da barbone, con giacche sbrindellate, jeans sporchi, scarpe da basket sformate e barba alla Rasputin. Difficile immaginare che si presenti a Parigi.