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Il Conflitto che verrà?

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2011 00:25
16/04/2007 20:36
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Ho appena visto uno spezzone del tg5 e ho dovuto spegnere la tele, c'è un serio problema di comunicazione in questo paese, la prima cosa che ho visto era un filmato sulla celebrazione della Shoa, finisce e dice che l'antisemitismo è RADDOPPIATO nell'ultimo anno, (IN UN ANNO!) a causa della guerra in Libano e udite udite del signor presidente Ahmadinejad...
Secondo filmato sull'iraq, finisce dicendo che il capo del movimento che a fatto dimettere i ministri in iraq si trova secondo l'intelligence in Iran! Ma dai!
Terzo e ultimo perchè poi ho spento la giornalista ha detto che la situazione idrica del paese non è delle migliori in primis per il Po' che è già in emergenza, e lo ha detto con il sorriso sulle labbra.. sorridendo no ma è incredibile..roba che piuttosto di dargli un sorso di acqua la rovescerà per terra... [SM=g27832]
16/04/2007 23:56
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Vengo oggi dal 15° simposio nazionale del CUN (Centro ufologico nazionale) che si è tenuto a San Marino.
Nell'ambito del convegno, Mons. Balducci, si è espresso ancora sulla venuta della terza guerra mondiale e ha ribadito quanto detto precedentemente a Locarno.
In pratica, secondo il teologo del Vaticano, tra 2... massimo 3 anni arriverà questa guerra.

Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare... navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire...
17/04/2007 00:12
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Balducci dovrebbe spiegare meglio cos'è che lo porta a sostenere con tanta sicurezza quello che ormai va sostenendo da un pò.

O sa qualcosa, ma non la vuole dire tutta...o è uno dei tanti profeti di sventura...o fiuta quello che fiutiamo noi o chiunque abbia un minimo di sale nella zucca...e cioé che viviamo tempi turbolenti, dai quali è possibile, per tutta una lunga serie di motivi, che possa scaturire una grande guerra.

Balducci dovrebbe essere più chiaro.
17/04/2007 00:30
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la differenza tra noi e lui è che noi possiamo die tutte le cazzate che vogliamo perchè non abbiamo nulla da perdere.
Lui invece,già la prima volta,aveva fatto capir che il suo credere in quel dio in cui crediamo tutti non esiste e in più avvertiva che non era tramita l'apocalisse che basava le sue tesi.Con certe dichiarazioni rischierebbe di essere radiato dall'albo dei preti [SM=g27828]
Invece parla liberamente. . . come se anche il vaticano avesse interesse che lo facesse.C'è probabilmente qualcosa sotto.E poi dove ci sono delle guerre importanti,il vaticano c'entra sempre

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"la civiltà non raggiungerà la perfezione finchè l'ultima pietra dell'ultima chiesa non sarà caduta sull'ultimo prete"
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17/04/2007 00:34
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Sappiamo bene quanto gli "uomini di fede" la sappiano lunga...
Ed anche senza tirare in ballo profezie o strani ragionamenti, un analisi lucida di quello che sta accadendo in Medio Oriente scioglie quasi ogni dubbio... purtroppo.

LE VERE RAGIONI DEL PERCHE' GLI USA DARANNO INIZIO AD UNA GUERRA NUCLEARE
DEL GENERALE LEONID IVASHOV
Strategic Culture Fundation

Un’analisi dello stato attuale del conflitto con l’Iran dimostra come il resto del mondo stia prendendo in considerazione la possibilità di una nuova guerra…

Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno iniziato a preparare psicologicamente l’opinione pubblica mondiale alla possibilità di utilizzare armi nucleari strategiche per risolvere “il problema iraniano”.

La macchina di propaganda statunitense sta lavorando duramente allo scopo di dare l’impressione che un uso “chirurgicamente preciso” delle armi nucleari con effetti limitati sia possibile. Tuttavia, gli attacchi nucleari statunitensi condotti su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 hanno dimostrato quanto ciò non sia vero.

Dopo un primo attacco nucleare, sarebbe assolutamente impossibile prevenire l’uso di tutti i mezzi di distruzione di massa disponibili. Essendo in gioco lo sterminio dei loro rispettivi paesi, le parti in conflitto farebbero ricorso senza alcun limite a qualsiasi mezzo. Entrerebbero così in azione gli arsenali nucleari di diversi paesi, inclusi quelli il cui “status” nucleare non è ancora stato ufficialmente riconosciuto. Senza alcun dubbio, verrebbero utilizzate armi chimiche e biologiche (e in generale qualsiasi sostanza tossica) che possono essere prodotte sulla base di risorse economiche ed industriali minime.

Allo stato attuale è possibile asserire che la pace e l’umanità sono in serio pericolo.

Consideriamo l’aspetto tecnico-militare della situazione. Di fatto l’obiettivo dell’operazione, così come dichiarato dagli Stati Uniti, ovvero la distruzione di 1500 obiettivi strategici in territorio iraniano, non può essere realizzato dalle truppe già ammassate per la missione. L’obiettivo può essere raggiunto solamente attraverso l’utilizzo di armi nucleari strategiche.

Un esame dell’aspetto politico-militare della questione rivela alcuni fatti ancor più significativi. L’attacco all’Iran non è pianificato per includere un’offensiva di terra. Attacchi mirati a determinate strutture militari ed industriali possono causare gravi danni all’economia e all’apparato di difesa iraniano. E’ probabile che le perdite siano sostanziali ma non catastrofiche dal punto di vista militare. Al tempo stesso non è possibile prendere possesso del territorio di un paese grande come l’Iran senza un’operazione condotta via terra. L’offensiva pianificata implicherebbe un consolidamento delle forze non solo in Iran ma anche in altri paesi musulmani e tra l’opinione pubblica mondiale. Il supporto dato ad un paese danneggiato dall’aggressione di Stati Uniti ed Israele aumenterebbe vertiginosamente. Senza dubbio, Washington sa che il risultato ultimo sarebbe la perdita e non il rafforzamento delle posizioni statunitensi nel mondo. Pertanto, l’obiettivo dell’attacco statunitense contro l’Iran deve essere visto sotto un’altra luce.

L’offensiva nucleare deve promuovere l’uso del ricatto nucleare da parte degli Stati Uniti nelle questioni politiche globali e di fatto trasformare l’ordine mondiale.

E’ possibile dare un’ulteriore prova del radicarsi degli obiettivi degli Stati uniti e dei loro alleati. All’inizio del 2007 la fuga di notizie che ha svelato il piano israeliano di utilizzare tre armi nucleari contro l’Iran, si è dimostrata alquanto pericolosa per un paese che si ritrova in un ambiente ostile, ma indubbiamente è stata premeditata. Lo scopo era lasciare intendere che la decisione sul tipo di azione adottata da Israele era già stata presa e che pertanto non rimaneva altro da fare che influenzare l’opinione pubblica in modo conforme.

Il pretesto per un’azione contro l’Iran non appare affatto serio. Dal punto di vista tecnico e politico non esiste la possibilità che possa sviluppare armi nucleari nell’imminente futuro.

Non bisogna dimenticare che le insinuazioni sul fatto che l’Iraq possedesse armi di distruzione di massa sono state utilizzate dagli Stati Uniti come pretesto per muovere guerra contro il paese. Come conseguenza, l’Iraq è stato devastato e il tributo delle vittime civili è salito a centinaia di migliaia, ma non è stata trovata nessuna prova a supporto di quanto affermato.

Il problema veramente importante in questo caso non è se l’Iran è in grado o meno di produrre armi nucleari. L’unico scopo che possono avere esigue riserve di armi nucleari prive di qualsiasi forma di supporto è quello del contenimento. La minaccia di un attacco è in grado di fermare qualsiasi aggressore. Attaccare altri paesi e vincere una guerra nucleare contro una coalizione di forze maggiore richiederebbe un potenziale che l’Iran non possiede né sarà in grado di possedere nell’immediato futuro. Le accuse del tutto infondate che l’Iran possa costituire una minaccia nucleare sono assurde, chiunque possieda un minimo di conoscenza teorica di questioni militari deve capirlo.

Qual è il vero motivo che spinge gli Stati Uniti a sguinzagliare questo conflitto militare?

Iran DEL GENERALE LEONID IVASHOV
Strategic Culture Fundation

Un’analisi dello stato attuale del conflitto con l’Iran dimostra come il resto del mondo stia prendendo in considerazione la possibilità di una nuova guerra…

Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno iniziato a preparare psicologicamente l’opinione pubblica mondiale alla possibilità di utilizzare armi nucleari strategiche per risolvere “il problema iraniano” . La macchina di propaganda statunitense sta lavorando duramente allo scopo di dare l’impressione che un uso “chirurgicamente preciso” delle armi nucleari con effetti limitati sia possibile. Tuttavia, gli attacchi nucleari statunitensi condotti su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 hanno dimostrato quanto ciò non sia vero.

Dopo un primo attacco nucleare, sarebbe assolutamente impossibile prevenire l’uso di tutti i mezzi di distruzione di massa disponibili. Essendo in gioco lo sterminio dei loro rispettivi paesi, le parti in conflitto farebbero ricorso senza alcun limite a qualsiasi mezzo. Entrerebbero così in azione gli arsenali nucleari di diversi paesi, inclusi quelli il cui “status” nucleare non è ancora stato ufficialmente riconosciuto. Senza alcun dubbio, verrebbero utilizzate armi chimiche e biologiche (e in generale qualsiasi sostanza tossica) che possono essere prodotte sulla base di risorse economiche ed industriali minime.

Allo stato attuale è possibile asserire che la pace e l’umanità sono in serio pericolo.

Consideriamo l’aspetto tecnico-militare della situazione. Di fatto l’obiettivo dell’operazione, così come dichiarato dagli Stati Uniti, ovvero la distruzione di 1500 obiettivi strategici in territorio iraniano, non può essere realizzato dalle truppe già ammassate per la missione. L’obiettivo può essere raggiunto solamente attraverso l’utilizzo di armi nucleari strategiche.

Un esame dell’aspetto politico-militare della questione rivela alcuni fatti ancor più significativi. L’attacco all’Iran non è pianificato per includere un’offensiva di terra. Attacchi mirati a determinate strutture militari ed industriali possono causare gravi danni all’economia e all’apparato di difesa iraniano. E’ probabile che le perdite siano sostanziali ma non catastrofiche dal punto di vista militare. Al tempo stesso non è possibile prendere possesso del territorio di un paese grande come l’Iran senza un’operazione condotta via terra. L’offensiva pianificata implicherebbe un consolidamento delle forze non solo in Iran ma anche in altri paesi musulmani e tra l’opinione pubblica mondiale. Il supporto dato ad un paese danneggiato dall’aggressione di Stati Uniti ed Israele aumenterebbe vertiginosamente. Senza dubbio, Washington sa che il risultato ultimo sarebbe la perdita e non il rafforzamento delle posizioni statunitensi nel mondo. Pertanto, l’obiettivo dell’attacco statunitense contro l’Iran deve essere visto sotto un’altra luce. L’offensiva nucleare deve promuovere l’uso del ricatto nucleare da parte degli Stati Uniti nelle questioni politiche globali e di fatto trasformare l’ordine mondiale.

E’ possibile dare un’ulteriore prova del radicarsi degli obiettivi degli Stati uniti e dei loro alleati. All’inizio del 2007 la fuga di notizie che ha svelato il piano israeliano di utilizzare tre armi nucleari contro l’Iran, si è dimostrata alquanto pericolosa per un paese che si ritrova in un ambiente ostile, ma indubbiamente è stata premeditata. Lo scopo era lasciare intendere che la decisione sul tipo di azione adottata da Israele era già stata presa e che pertanto non rimaneva altro da fare che influenzare l’opinione pubblica in modo conforme.

Il pretesto per un’azione contro l’Iran non appare affatto serio. Dal punto di vista tecnico e politico non esiste la possibilità che possa sviluppare armi nucleari nell’imminente futuro.

Non bisogna dimenticare che le insinuazioni sul fatto che l’Iraq possedesse armi di distruzione di massa sono state utilizzate dagli Stati Uniti come pretesto per muovere guerra contro il paese. Come conseguenza, l’Iraq è stato devastato e il tributo delle vittime civili è salito a centinaia di migliaia, ma non è stata trovata nessuna prova a supporto di quanto affermato.

Il problema veramente importante in questo caso non è se l’Iran è in grado o meno di produrre armi nucleari. L’unico scopo che possono avere esigue riserve di armi nucleari prive di qualsiasi forma di supporto è quello del contenimento. La minaccia di un attacco è in grado di fermare qualsiasi aggressore. Attaccare altri paesi e vincere una guerra nucleare contro una coalizione di forze maggiore richiederebbe un potenziale che l’Iran non possiede né sarà in grado di possedere nell’immediato futuro. Le accuse del tutto infondate che l’Iran possa costituire una minaccia nucleare sono assurde, chiunque possieda un minimo di conoscenza teorica di questioni militari deve capirlo.

Qual è il vero motivo che spinge gli Stati Uniti a sguinzagliare questo conflitto militare?

Le azioni che hanno conseguenze di proporzioni globali possono solo essere destinate ad avere a che fare con un problema globale. Questo problema di per sé non è affatto segreto: si tratta della possibilità di un crollo del sistema finanziario basato sul dollaro statunitense.
Allo stato attuale, il grosso della valuta statunitense supera più di 10 volte il valore totale dell’attivo statunitense. Ogni cosa negli Stati Uniti –industria, costruzioni, alta tecnologia e così via- è stata ipotecata più di 10 volte in tutto il mondo. Un debito di tali proporzioni non verrà mai estinto, può solo essere alleggerito.

Le enormi quantità di dollari sui conti correnti di privati, organizzazioni e le ricchezze di stato sono una realtà virtuale. Queste documentazioni contabili non sono assicurate da prodotti, oggetti di valore o altro che esista nella realtà.

Cancellare il debito statunitense con il resto del mondo, significherebbe trasformare la maggior parte della popolazione in “depositanti frodati”.
Rappresenterebbe la fine del radicato dominio del vitello d’oro. L’importanza degli eventi a venire è davvero epica. Ecco perché l’aggressore ignora le catastrofiche conseguenze globali della sua offensiva. I “banchieri mondiali” sull’orlo del fallimento necessitano di un evento importante di proporzioni globali per uscire da questa situazione.

La soluzione è già stata pianificata. Gli Stati Uniti non hanno nulla da offrire al resto del mondo per prevenire il crollo del dollaro, fatta eccezione per azioni militari, come quelle condotte in Yugoslavia, Afghanistan ed Iraq. Tuttavia anche questi conflitti locali hanno solamente un effetto a breve termine. C’è bisogno di qualcosa di più grande e questo bisogno è urgente. Si sta avvicinando sempre più il momento in cui la crisi finanziaria farà scoprire al mondo intero che l’attivo statunitense e tutto il suo potenziale economico, industriale e tecnologico non appartengono di diritto al paese. Allora il tutto dovrà essere confiscato per compensare le vittime mentre i diritti di proprietà di quanto acquisito in tutto il mondo in cambio di dollari, ogni cosa strappata alle ricchezze di vari paesi, dovrà essere messa in discussione.

Cosa potrebbe causare un evento di forza maggiore di tali proporzioni? Tutto fa pensare che Israele verrebbe sacrificato.
Il suo coinvolgimento in un conflitto contro l’Iran –soprattutto in un conflitto nucleare- è destinato ad innescare una catastrofe globale. Gli stati di Israele ed Iran sono basati sulle loro religioni ufficiali.
Un conflitto militare tra Israele ed Iran evolverebbe rapidamente in un conflitto religioso, quello tra Ebraismo ed Islam ed essendo numerose le comunità ebraiche e musulmane nei paesi sviluppati ciò determinerebbe un inevitabile bagno di sangue di proporzione globale.Tutte le forze militari della maggior parte dei paesi di tutto il mondo finirebbero per guerreggiare, non lasciando spazio alcuno alla neutralità. A giudicare dalle molte case residenziali acquistate da cittadini israeliani soprattutto in Russia e in Ucraina, si direbbe che molti si sono già fatti un’idea precisa di quanto ci riserverà il futuro. Tuttavia, risulta alquanto difficile immaginare un paradiso tranquillo dove poter fuggire da una morte imminente. Le previsioni fatte su quella che sarà l’estensione territoriale del conflitto, la quantità e l’efficienza degli armamenti dispiegati, il carattere profondo delle sottostanti radici del conflitto e la gravità della lotta religiosa non lasciano alcun dubbio: questo scontro sarà da tutti i punti di vista molto più terribile della Seconda Guerra Mondiale.

Finora la reazione a tali sviluppi da parte delle maggiori potenze mondiali non da adito a nessuna forma di ottimismo. Le illogiche risoluzioni adottate dall’Onu in merito all’Iran, i tentativi di ammansire l’aggressore che ha cessato di nascondere le sue intenzioni, ricordano il Patto di Monaco alla vigilia del secondo conflitto mondiale.
L’intensa spola diplomatica fatta per ogni sorta di problema internazionale fatta eccezione per quello summenzionato la dice lunga sul problema. Il ricercare alleanze con terzi e assicurarne la neutralità è una pratica piuttosto usuale alla vigilia di un conflitto. È una prassi politica che cerca di sviare o alleggerire i primi colpi che potrebbero essere i più immediati e devastanti.

E’ possibile prevenire lo spargimento di sangue?

L’unica motivazione valida in grado di fermare gli aggressori è data dalla minaccia del loro totale isolamento mondiale per aver istigato un conflitto nucleare. La realizzazione dello scenario descritto sopra può essere scongiurata attraverso l’assenza di alleati al tandem Stati Uniti-Israele insieme a forti proteste pubbliche nei vari paesi. Pertanto in questi giorni un inflessibile e ben determinato atteggiamento da parte dei rappresentanti di stato, dei governatori, dei politici e degli uomini pubblici, dei leader religiosi, scienziati ed artisti in relazione alla programmata aggressione nucleare potrebbe rappresentare un inestimabile servizio a favore dell’umanità.

L’insieme coordinato di iniziative politiche deve essere organizzato con una velocità adeguata alle condizioni del tempo di guerra. Le truppe di aggressione sono già state ammassate e concentrate nelle posizioni di partenza pronte a sferzare l’attacco. L’esercito statunitense non nasconde che possa essere ormai questione di settimane o addirittura giorni. Ci sono indizi indiretti che lasciano presagire che gli Stati Uniti lanceranno un attacco nucleare contro l’Iran già in aprile. Dopo la prima esplosione atomica l’umanità si ritroverà in un mondo completamente nuovo, assolutamente inumano. Le occasioni per prevenire questo risultato devono essere sfruttate tutte.

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Global Worming: meglio far credere alla gente di esser imprudenti piuttosto che IMPOTENTI...
17/04/2007 00:34
Non puniscono neppure i preti pedofili figuriamoci se lo fanno con Balducci. Milingo ha dovuto tirare bene la corda.
17/04/2007 08:35
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Il vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney ha dichiarato che giornalmente legge i rapporti dei servizi segreti USA e che la minaccia di un'esplosione nucleare in una citta' americana per mano dei terroristi e' "assai reale"

italia.pravda.ru/world/16-04-2007/5434-0


17/04/2007 12:04
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E quando a dire certe cose è lui, c'è veramente da preoccuparsi...(e non solo negli USA).
17/04/2007 12:21
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Re:

Scritto da: alekxandros 17/04/2007 12.04
E quando a dire certe cose è lui, c'è veramente da preoccuparsi...(e non solo negli USA).



eh sì, anche perchè come si diceva sempre in questo thread, questa volta non basterebbe più neanche un 11 settembre; ci vorrebbe qualcosa di più grosso, di più spaventoso, che infonda terrore puro negli animi di tutti, non solo degli americani. I candidati più probabili sono l'atomica, le armi batteriologiche, e altri simpatici giocattoloni.
17/04/2007 12:21
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Re:

Scritto da: alekxandros 17/04/2007 12.04
E quando a dire certe cose è lui, c'è veramente da preoccuparsi...(e non solo negli USA).


Quoto, se lo dice lui è gravissimo...oramai è calma piatta è incredibile come riescono a far salire e scendere la tensione a loro piacimento... speriamo non sia la quiete prima della tempesta
17/04/2007 14:58
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Il vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney ha dichiarato che la minaccia di un'esplosione nucleare in una citta' americana per mano dei terroristi e' "assai reale"


E quando a dire certe cose è lui, c'è veramente da preoccuparsi


eh sì, anche perchè questa volta non basterebbe più un 11 settembre; ci vorrebbe qualcosa di più grosso


Quoto, se lo dice lui è gravissimo

Secondo me,le sue dichiarazioni stanno già raggiungendo il loro obiettivo.Infondere la paura.Paura di qualcosa di invisibile ma che ti farà andare a chiedere aiuto incondizionato allo stato. . . al quale gli permetterai di fare anche manovre preventive!!!!
Secondo me non esiste un reale proposito di attentato in nessuna città (tranne un colpo ai danni del papa,forse).L'attentato vero sta nelle sue stesse parole.Infondere paura ingiustificata e senza prove documentate alla mano fa crescere la tensione nella gente.Quando poi queste notizie,all'apparenza innocue (forse) vengono divulgate continuamente dai media,diventano parte di una pericolosa propaganda contro chiunque sia ritenuto pericoloso da colui che ha messo in giro la voce (in questo caso gli USA nella persona di Cheney contro l'iran).
Come si può immaginare,quando è una personalità simile a fare certe dichiarazioni si pensano subito le cose che ho quotato all'inizio,ma a mio modo di vedere le cose,è tutto qui.Non fanno da preludio ad un attentato vero e proprio ma solamente a convincere la gente che sia "giusto" un eventuale attacco preventivo nei confronti dei presunti (secondo loro) terroristi,proprio per impedirgli di far vivere il popolo nella paura.Paura che ancora una volta era stata creata da loro stessi.
Niente più di una mossa mediatica,insomma,che probabilmente è stata suggerita da non sò quanti psicologi che lavorano proprio per questo motivo all'interno del governo statunitense.
Se ci fosse un 'attentato addirittura peggiore di quello dell'11 settembre ne sarei molto meravigliato.
Come dicevo in un'altra occasione,un mio amico che sta scrivendo un libro si è accorto che 21 anni fa c'era un forte allarme terrorismo e i giornali dell'epoca davano per IMMINENTE un attacco di Al Qaeda (sempre loro) ai danni dell'italia.
Di quegli allarmi non se ne ricorda più nessuno ma la paura è sempre viva.Il nostro inconscio tiene presente solo quella.Gli allarmi attentati sono stati migliaia ormai,e hanno sempre raggiunto l'obiettivo prefissato : Inculcare una paura perenne e invisibile!!!

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17/04/2007 15:19
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Re:

Scritto da: steve. 17/04/2007 14.58

Il vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney ha dichiarato che la minaccia di un'esplosione nucleare in una citta' americana per mano dei terroristi e' "assai reale"


E quando a dire certe cose è lui, c'è veramente da preoccuparsi


eh sì, anche perchè questa volta non basterebbe più un 11 settembre; ci vorrebbe qualcosa di più grosso


Quoto, se lo dice lui è gravissimo

Secondo me,le sue dichiarazioni stanno già raggiungendo il loro obiettivo.Infondere la paura.Paura di qualcosa di invisibile ma che ti farà andare a chiedere aiuto incondizionato allo stato. . . al quale gli permetterai di fare anche manovre preventive!!!!
Secondo me non esiste un reale proposito di attentato in nessuna città (tranne un colpo ai danni del papa,forse).L'attentato vero sta nelle sue stesse parole.Infondere paura ingiustificata e senza prove documentate alla mano fa crescere la tensione nella gente.Quando poi queste notizie,all'apparenza innocue (forse) vengono divulgate continuamente dai media,diventano parte di una pericolosa propaganda contro chiunque sia ritenuto pericoloso da colui che ha messo in giro la voce (in questo caso gli USA nella persona di Cheney contro l'iran).
Come si può immaginare,quando è una personalità simile a fare certe dichiarazioni si pensano subito le cose che ho quotato all'inizio,ma a mio modo di vedere le cose,è tutto qui.Non fanno da preludio ad un attentato vero e proprio ma solamente a convincere la gente che sia "giusto" un eventuale attacco preventivo nei confronti dei presunti (secondo loro) terroristi,proprio per impedirgli di far vivere il popolo nella paura.Paura che ancora una volta era stata creata da loro stessi.
Niente più di una mossa mediatica,insomma,che probabilmente è stata suggerita da non sò quanti psicologi che lavorano proprio per questo motivo all'interno del governo statunitense.
Se ci fosse un 'attentato addirittura peggiore di quello dell'11 settembre ne sarei molto meravigliato.
Come dicevo in un'altra occasione,un mio amico che sta scrivendo un libro si è accorto che 21 anni fa c'era un forte allarme terrorismo e i giornali dell'epoca davano per IMMINENTE un attacco di Al Qaeda (sempre loro) ai danni dell'italia.
Di quegli allarmi non se ne ricorda più nessuno ma la paura è sempre viva.Il nostro inconscio tiene presente solo quella.Gli allarmi attentati sono stati migliaia ormai,e hanno sempre raggiunto l'obiettivo prefissato : Inculcare una paura perenne e invisibile!!!



Sono d'accordo, ma secondo me questa è solo una parte del "piano" (com'è stato ampiamente dimostrato). Ogni tanto pero' alla gente devi dare qualcosa di concreto, per tenere viva questa paura e tutto l'impianto "mediatico" della questione. Non è per fare gli apocalittici, ma questo modus operandi (che appare sempre più chiaro e ben delineato) funziona così...fai montare la paura, sfrutti al massimo i media, e poi però devi concretizzare qualcosa ogni tanto. Devi mettere benzina nella macchina del terrore, altrimenti piano piano si spegne. La gente un po' più "sveglia" continua a temere una cosa del genere, e gli rimane sempre questa angoscia, questo timore che accadrà qualcosa. Per tutti gli altri (senza offendere nessuno, i 'pecoroni'...la massa, insomma) questo non basta; serve una dimostrazione pratica. In modo che poi, quando i tempi bui arrivano, sia la massa che tutti gli altri sentano la necessità di affidarsi a qualcuno che li 'protegga' (le virgolette sono d'obbligo... [SM=g27829] ).
17/04/2007 15:45
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AX3,sai cosa mi dà da pensare? Che tutte le volte che seguo un tg,tra le prime notizie si parla di attentati in Iraq,in Medio Oriente,uno da poco in Algeria.Anche se sono attentati di scarso rilievo (tranne quello in Algeria,in questo caso) ,li mostrano come se fossero di importanza primaria.Può darsi che bastino quelli per tenere legata la paura attentati agli attentati veri e propri.
In realtà sto farneticando,visto che non sono nè psicologo,nè agente segreto,nè profeta. E' solo una sensazione.Gli allarmi attentati sono ormai saliti a migliaia.Ti ricordi quanti ce ne furono anche in Italia dopo l'11 settembre? addirittura si chiedeva di non passare troppo tempo nei centri commerciali perchè erano possibili obiettivi.Io,infatti credevo che sarebbe successo qualcosa entro breve.Invece non è mai successo niente.Solo una gran paura che ormai si è ben radicata negli animi di tutti e che basta poco per far svegliare.
Ora che gli americani si stanno mettendo un pò dalla parte dei pacifisti,ci vuole un nuovo scossone mediatico che li faccia nuovamente tornare a vivere una paura immaginaria.
Se ci fosse anche un vero attentato la paura finirebbe lì e visto che un certo potere ce l'hanno anche i democratici,riuscire ad organizzare qualcosa di maestoso mi suona male.Quantomeno difficile e forse anche controproducente.Non ci sarebbe più l'effetto sorpresa che la prima volta fu importantissimo.Direi essenziale,visto che ha impedito a tutti di pensare con la propria testa.Oggi ssarebbe troppo rischioso,secondo me,fare una mossa del genere.A meno che non succeda qualcosa in Israele proprio per mano del governo israeliano.Oggi come oggi è l'unico alleato sicuro di cui possono disporre gli USA.Come alternativa,un attentato al papa.
Per conto mio non vedo altre soluzioni possibili.Poi è certo che può succedere di tutto.Magari succede un attentato in America e il mandante è veramente l'Iran.Capirci qualcsa è mica poi semplice,no? Ognuno dice quel che sente ma magari si è tutti lontanissimi dal vero [SM=g27825]

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17/04/2007 15:53
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Re: Re:

Scritto da: AX3 17/04/2007 15.19senza offendere nessuno, i 'pecoroni'...[SM=g27829] ).

[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

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Re:

Scritto da: steve. 17/04/2007 15.45
AX3,sai cosa mi dà da pensare? Che tutte le volte che seguo un tg,tra le prime notizie si parla di attentati in Iraq,in Medio Oriente,uno da poco in Algeria.Anche se sono attentati di scarso rilievo (tranne quello in Algeria,in questo caso) ,li mostrano come se fossero di importanza primaria.Può darsi che bastino quelli per tenere legata la paura attentati agli attentati veri e propri.
In realtà sto farneticando,visto che non sono nè psicologo,nè agente segreto,nè profeta. E' solo una sensazione.Gli allarmi attentati sono ormai saliti a migliaia.Ti ricordi quanti ce ne furono anche in Italia dopo l'11 settembre? addirittura si chiedeva di non passare troppo tempo nei centri commerciali perchè erano possibili obiettivi.Io,infatti credevo che sarebbe successo qualcosa entro breve.Invece non è mai successo niente.Solo una gran paura che ormai si è ben radicata negli animi di tutti e che basta poco per far svegliare.
Ora che gli americani si stanno mettendo un pò dalla parte dei pacifisti,ci vuole un nuovo scossone mediatico che li faccia nuovamente tornare a vivere una paura immaginaria.
Se ci fosse anche un vero attentato la paura finirebbe lì e visto che un certo potere ce l'hanno anche i democratici,riuscire ad organizzare qualcosa di maestoso mi suona male.Quantomeno difficile e forse anche controproducente.Non ci sarebbe più l'effetto sorpresa che la prima volta fu importantissimo.Direi essenziale,visto che ha impedito a tutti di pensare con la propria testa.Oggi ssarebbe troppo rischioso,secondo me,fare una mossa del genere.A meno che non succeda qualcosa in Israele proprio per mano del governo israeliano.Oggi come oggi è l'unico alleato sicuro di cui possono disporre gli USA.Come alternativa,un attentato al papa.
Per conto mio non vedo altre soluzioni possibili.Poi è certo che può succedere di tutto.Magari succede un attentato in America e il mandante è veramente l'Iran.Capirci qualcsa è mica poi semplice,no? Ognuno dice quel che sente ma magari si è tutti lontanissimi dal vero [SM=g27825]



Sì, è andata esattamente come dici tu: inizialmente ci fu l'ondata di paura derivante dall'11 settembre. L'11/9 è stata la chiave di volta, l'evento che ha messo in moto la macchina; e i risultati (come tu stesso hai ricordato) si videro eccome (paura di andare nei centri commerciali, sui treni, sugli aerei, sui bus, ovunque). Ora...questa paura si è un po' affievolita. La gente ci ha fatto il callo: sa che accendendo la TV o leggendo un giornale, al 99% c'è stato un attentato, un attacco terroristico, o qualcosa del genere. Sempre però LONTANO dalle loro case (in Iraq, in Afghanistan, in Algeria, ecc.). Una volta che si è assaporato il terrore puro, non basta più la fiera mediatica per mantenerlo costante.

Non ci dimentichiamo che la maggiorparte della gente pensa ancora che siano stati quelli di Al Quaeda con i taglierini a far crollare le torri gemelle e a colpire il pentangono e a far cadere il volo 93. Per poter continuare su quella linea, chi veramente regge le fila di tutta 'sta storia DEVE continuare, deve fare qualcos'altro. L'11/9 è stato fondamentale, ma non è bastato; probabilmente pensavano di ottenere un risultato anche peggiore a livello emotivo. E c'è stato eccome, ma solo inizialmente. Poi, per via della propria natura, l'uomo continua, va avanti, e passa oltre; pensando ai propri piccoli problemi e dimenticando (o tentando di dimenticare) quel che è successo. Lo fa per poter sopravvivere. Perchè se la gente davvero comprendesse cosa cacchio hanno fatto e continuano a fare, ci sarebbe solo da fermarsi tutti, e mettersi a urlare tutti all'unisono.

Questa gente ha creato una nuova minaccia, un nuovo nemico da temere e da affrontare: poco importa se il prossimo evento sarà negli USA, in Europa, o in Medio Oriente. L'importante è far credere che sia tutto collegato, che sia tutto riconducibile a quella causa, a quel nemico.

Questo evento potrà essere quel che profetizza Cheney, in una città americana. O potrà essere un attentato al papa, come dici tu. O potrà essere un'esplosione di qualche centrale o roba simile in Iran o in un altro paese che viene accusato di possedere armi nucleari.

Ma nel teatrino del NWO credo sia giunto il momento per il secondo atto.
17/04/2007 16:56
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nel discorso c'è una cosa che dovete tener conto
Nei vari Continenti Europa ,Asia, America e nei loro divisioni in stati, si avrà da una notizia ,diversi modi di esprimerla.

Per esempio attentato in Algeria verrà raccontata al mondo da 1.000 voci che daranno 1000 versioni.
Verranno inserite in posizioni diversi, chi lo dirà come prima notizia, chi come seconda.

Noi ipotizziamo che tutte seguino lo stesso idea del terrore,però è così?
Mi spiace che non riesco ad esprimere bene il concetto,però mi è difficile visualizzarlo ed immaginarmi l'insieme delle cose però credo che è la chiave per capire la verità delle notizie
17/04/2007 22:53
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Col. Vincenzo Spina – Portavoce del Reparto Generale Sicurezza (RGS) dell’Aeronautica Militare Italiana, Roma
con Pinotti (presidente CUN)

Pinotti con Mons. Balducci

Pinotti con il Col. Vincenzo Spina

Tanto per farvi capire il tono del convegno, l'aereonautica militare italiana ha insistito per inviare il Colonnello Spina quale portavoce degli innumerevoli casi di avvistamento UFO.
Ho personalmente visto Spina avvicinarsi a Balducci e stringergli la mano cordialmente scambiando alcune frasi... purtroppo ero lontano e non ho potuto fotografare.
Comunque questa volta ho sentito il suo accorato bisogno (di Balducci) di divulgare questo messaggio "è una cosa che DOVETE sapere" ha detto.... mah... ho ancora i brividi.



[Modificato da +Vurdalak+ 17/04/2007 23.53]

Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare... navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire...
17/04/2007 23:56
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Più o meno avrà ripetuto questo:

www.taygeta.it/locarno/balducci.rar
17/04/2007 23:56
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Tanto per farvi capire il tono del convegno, l'aereonautica militare italiana ha insistito per inviare il Colonnello Spina quale portavoce degli innumerevoli casi di avvistamento UFO.
Ho personalmente visto Spina avvicinarsi a Balducci e stringergli la mano cordialmente scambiando alcune frasi... purtroppo ero lontano e non ho potuto fotografare.
Comunque questa volta ho sentito il suo accorato bisogno (di Balducci) di divulgare questo messaggio "è una cosa che DOVETE sapere" ha detto.... mah... ho ancora i brividi.



[Modificato da +Vurdalak+ 17/04/2007 23.53]





grande vulcaniano!
allora anche voi avete i brividi... [SM=x289936]
davvero molto, molto interessante.. ci puoi riassumere i concetti più interessanti che sono stati detti?

[Modificato da |54| 17/04/2007 23.57]




Luca 12,54

54 Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. 55 E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. 56 Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?



+QUIS UT DEUS+
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