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Crollo Economico in Arrivo?

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2011 16:07
25/09/2007 00:19
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Non basta un euro forte, serve il 'pacco'….

L’euro sta polverizzando il dollaro. Finalmente se ne sono accorti. E così obtorto collo, politici, burocrati della Bce, imprenditori e media, devono pur dire qualcosa. Senza ovviamente provocare l’Amico Americano… Visto che il Padreterno gioca a golf con Bush. E allora vai con le spiegazioni tecniche: l’andamento oscillante dei mercati, i cambi flessibili, gli indici di sopra, gli indici di sotto.

Naturalmente ci si guarda bene dalle spiegazioni epocali, tipo ascesa e caduta dei grandi imperi. O almeno crisi di crescita. Perciò un bella passeggiata tra le rovine della storia può aiutare a capire. Gli storici, magari quelli che non pubblicano cinque libri all’anno, insegnano che la moneta segue la bandiera, e quest’ultima la spada. Mentre i sociologi, quelli più svegli, ricordano che la moneta si basa sulla fiducia diffusa proprio nella bandiera. Le due tesi concordano su un punto, non secondario: dietro ogni moneta forte, c’è una società con un bel “pacco” per dirla con Jannacci: forte, coesa, combattiva, sicura di sé, dominante. Mentre dietro la moneta debole, c’è la mancanza di attributi… Ovvero una società debole, disunita arrendevole, insicura, eccetera.

Detto questo, sarebbe facile tradurre (economicamente) la questione euro in termini calcistici: Europa 2 - Stati Uniti 0. Troppo semplice.

E’ vero che gli imperi costano e che le società civili si sgonfiano per tasse crescenti, dovute a guerre sperperatrici. E talvolta fino al punto di affondare, più o meno dignitosamente. Ma è altrettanto vero che alla bancarotta interna deve sommarsi quella esterna, indotta dal martellamento politico-militare del nemico di turno. E qui, anche ammesso che la debolezza del dollaro sia la spia di una crisi “epocale”, non si scorge però all’orizzonte il barbaro nemico, capace di sfruttare a suo vantaggio la situazione…

Ma neppure un "barbaretto" tipo Asterix (qualsiasi riferimento a Sarkozy è puramente casuale...). Dal momento che i politici e gli economisti made in France ma anche in Maastricht (il piacere di servire di certi tipi umani è intraeuropeo…) se la fanno addosso: temono perfino di disturbare il manovratore statunitense, parlando ad alta voce. Del resto che fare, dichiarano i professori della Bce, se è lo stesso Zio Sam a puntare sul dollaro basso?

Il che può anche essere vero… Perché così facendo gli Usa possono incrementare le vendite all’estero, in attesa che i consumi interni tornino a volare. Cosa che spiegherebbe pure la crescita dei prezzi petroliferi, per far recuperare ai petrolieri americani, con Bush in testa, il calo del dollaro…

Insomma, l’ Europa invece di favorire i propri interessi economici (per carità guai a parlare di Europa-Nazione o Europa-Potenza...), pende dalle labbra di Bush e della Federal Reserve. Favorendo così “la svalutazione competitiva” americana, ma di democristianissima memoria. E fa l’esatto contrario di quel che dovrebbe fare: invece di tenere alta la bandiera (e i tassi…) e imporre in misura crescente l'uso dell’euro negli scambi coi paesi terzi, si preoccupa dell’ industria nostrana “del lusso” e del prezzo del “Big Mac” addentato dal turista americano...

Carlo Gambescia

www.canisciolti.info/articoli_dettaglio.php?id=8937
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