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Crollo Economico in Arrivo?

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2011 16:07
17/03/2008 10:46
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Re:
Assurbanipal X, 17/03/2008 10.08:



6) Il fine settimana meglio una pizza a casa, una cenetta romantica o un film scaricato dalla rete, e un bel finale "core a core"..!



aggiungo, scaricare solo se il film gia' lo si possiede originale. (cosi' da tenerlo come copia) altrimenti sarebbe pirateria.

se una gran fetta fa come dici te... (e lo si dovrebbe fare)... nascera' xo' un altro problema, tt qlle aziende, agriturismi e cosi' via, si troveranno a dover chiudere xke' non hanno + entrate, questo porta ad avere + persone senza occupazione e seguire i passi delle recessione...

volevo aggiungere anche qualche punto in +:
- se ne avete l'occasione non vendete il vostro oro, ma tenetelo, potrebbe servirvi.
- se avete una cantina sicura, acquistate cibi quali: miele, zucchero, farina, se un domani sale ancora di + il prezzo.. cmq avete una riserva che vi e' costata di meno...




______________________________________________________________
Ci sono 10 tipi di persone al mondo
- quelle che conoscono i numeri binari
- e quelle che non li conoscono
17/03/2008 12:50
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ragazzi dire che la giornata di oggi sarà nera per l'economia è molto riduttivo.....
17/03/2008 16:28
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Re:
Assurbanipal X, 17/03/2008 10.08:

Leggo nei commenti del blog petrolio.blogosfere.it :

SUGGERIMENTI PER DIFENDERSI DALLA CRISI

1)Circolare meno possibile con l'auto. Preferire mezzi pubblici per spostarsi. Meglio ancora la bicicletta e i propri piedi!



io direi di disertare anche quelli, se possibile: tra i mezzi a motore preferire le citycar o gli scooter piccoli da oltre 30 Km/lt



Assurbanipal X, 17/03/2008 10.08:

2)Evitare acquisti di acqua in bottiglia di plastica. Meglio acqua del rubinetto o della fontana di paese o in montagna. Basta prendere un cestello con bottiglie riutilizzabili. Si inquina meno con la plastica e si risparmia soldi.



questa é un pò una ideologia da ecologista "senza se e senza ma" [SM=g8425]



Assurbanipal X, 17/03/2008 10.08:


3)Non fare credito al consumo. Evitate la tentazione della pubblicità prendi oggi e paghi tra 6 mesi e cose del genere. Vi ritrovereste con debiti inutili e prodotti scadenti o difettosi.



perfettamente d'accordo: in questi ultimi mesi le banche hanno alzato al massimo livello la % di interessi
Se vogliono lavorare devono smetterla di attuare questo strozzinaggio legalizzato.
Quanto al mondo patinato dei VIP, moda, pubblicità etc, dovranno modificare letteralmente il proprio stile di vita!



Assurbanipal X, 17/03/2008 10.08:


4) Fatevi in pane da soli. Prendete il latte al distributore self service, se c'è. Evitate tel e messaggini inutili. A Pasqua niente auguri col cell, è una spesa inutile.



basterebbe rivolgersi ai negozianti onesti: non é necessario né conveniente creare il tracollo della filiera!
In ogni caso, prodursi il pane in proprio comporta costi energetici



Assurbanipal X, 17/03/2008 10.08:


5) Evitate la vacanza costosa della pasquetta. Agriturismi, alberghi e negozi vi stanno aspettando per spennarvi proprio quel giorno lì.



dove si può é bene risparmiare!



Assurbanipal X, 17/03/2008 10.08:


6) Il fine settimana meglio una pizza a casa, una cenetta romantica o un film scaricato dalla rete, e un bel finale "core a core"..!



molti lo stanno già facendo



Assurbanipal X, 17/03/2008 10.08:


7)Non comprate gratta e vince, non fate scommesse, evitate lotto e lotterie. Sono sistematicamente studiati per fregarvi soldi. Chi vive sperando, disperato muore.



sopratutto in Italia sono garanzia di fregatura, come disse il buon Bossi [SM=g8425]



Assurbanipal X, 17/03/2008 10.08:


8) E ovviamente, se li avete, togliete i risparmi dalla banca, prima che sia troppo tardi. Conservateli a casa, sotto il materasso. Così dormite meglio :)!!!!

NON E' FACILE, MA E' UN MOMENTO PER FARE QUALCHE SACRIFICIO.



prima che attuinino qualche esproprio, come fece in passato un certo Giuliano Amato, quando fece prelevare cifre dai conti degli italiani












Una volta, mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole:
"recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia".


Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.263


17/03/2008 21:03
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dall'inizio dell'anno bruciati 1800 miliardi di euro!!! se non è crisi questa!
BORSE EUROPEE, IN FUMO CIRCA 304 MILIARDI DI EURO
In Europa uno scossone che porta i titoli ai minimi dal 2005, e anche in Asia i mercati non potevano reagire peggio al taglio del tasso di sconto di 25 punti base, ora al 3,25%, annunciato dalla Federal Reserve Usa con una mossa a sorpresa a tarda notte che non sembra servitas. A New York la seduta è impostata al ribasso anche se il Dow Jones lima in parte le perdite grazie ai guadagni superiori al 10% di JPMorgan, pronta a mettere le mani su Bear Stearns a un prezzo stracciato che equivale al 90% in meno della quotazione di Borsa della scorsa settimana.

E' poi un'altra seduta di passione per le banche, da una parte all'altra dell'emisfero, con Mitsubishi Ufj Financial scivolata a Tokyo a livelli che non vedeva da febbraio 2004 mentre Ubs (-14% a 24,5 franchi) a Zurigo scende ai minimi da nove anni nonostante i mercati scommettano su un maxi-taglio da un punto percentuale del tasso sui Fed Fund alla riunione della Fed di domani. In Giappone il Nikkei 225 e in Europa il Dow Jones Stoxx 600 sono schiacciati ai livelli del 2005. "Questo mostra l'ampiezza della crisi - commenta un gestore da Parigi - E' come il gioco del domino, sembra non avere fine". E forse anche Abby Joseph Cohen, la mitica analista nota per le sue previsioni rialziste sull'andamento della Borsa, non prevedeva una crisi di queste proporzioni, quando ha lasciato il posto di responsabile Goldman Sachs per le stime legate all'andamento dell'indice S&P 500 a David Kostin.

Quest'ultimo ha messo in conto invece che l'indice S&P 500 potrebbe scendere del 10% a 1.160 punti prima di risalire la china a 1.380 punti a fine anno. Abby Cohen nella sua ultima previsione aveva invece scommesso sull'indice a quota 1.675,0 punti a fine 2008, il che significa un rialzo del 32% dagli attuali valori. Nel Vecchio Continente sono andati in fumo circa 304 miliardi di euro (la capitalizzazione del DJ Stoxx 600 è scesa a 7.090 miliardi di euro). Da inizio anno l'indice paneuropeo ha perso il 20,4% e, in termini di capitalizzazione, significa che i listini europei hanno bruciato 1.817 miliardi di euro. E' il tonfo più consistente dal 21 gennaio, il lunedì nero in cui la sola Europa aveva bruciato 437 miliardi di euro, e della crisi del mercato dei capitali si intravedeva solo la punta dell'iceberg. Su tutti e 18 i mercati nazionali gli indici hanno chiuso in calo con perdite tra il 3 e il 4 per cento. Gli investitori sono settati sul 'panic mode', ironizzano nelle sale operative, mentre nell'epicentro della bufera si trovano i titoli finanziari. Deutsche Bank ha perso il 6%, Bnp il 4,7 per cento. Maglia nera per Siemens (-17%) che ha tagliato di 900 milioni di euro le stime per il trimestre in corso. Una traccia anche per le altre società quotate sul DJ SToxx 600 che, secondo i timori degli analisti, vedranno i loro utili nel corso dell'anno "crescere solo del 3,5% contro le stime a fine 2007 che indicavano una crescita dell'11 per cento".

Nella notte, per scongiurare il fallimento che avrebbe potuto affondare il sistema finanziario globale, la banca centrale Usa ha concordato di sostenere con fondi per 30 miliardi di dollari massimi la copertura degli asset di Bear Stearns con maggiori problemi di liquidità, ed ha annunciato provvedimenti d'urgenza per rafforzare la liquidità sui mercati e promuovere il loro ordinato funzionamento, condizioni essenziali per la crescita economica. "L'attuale crisi finanziaria negli Stati Uniti verrà probabilmente giudicata come la più grave dalla fine della seconda guerra mondiale". Lo afferma l'ex presidente della Fed Alan Greenspan, in un editoriale pubblicato oggi dal Financial Times. La crisi, aggiunge, "finirà quando i prezzi delle case si stabilizzeranno e con essi anche i prezzi dei prodotti finanziari collegati ai prestiti ipotecari".

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee.
- Londra -3,86%
- Parigi -3,51%
- Francoforte -4,10%
- Madrid -2,81%
- Milano -3,39%
- Amsterdam -3,79%
- Stoccolma -4,07%
- Zurigo -5,02%.

A SORPRESA LA FED TAGLIA COSTO DEL DENARO
La Federal Reserve, con una mossa a sorpresa, ha tagliato il tasso di sconto di 25 punti base, al 3,25%. Lo si legge in una nota.

Con una mossa a sorpresa, la Federal Reserve annuncia domenica (già lunedì 17 in Italia) due iniziative straordinarie a breve distanza dalla riunione del Fomc (il Federal Open Market Committee, il Board di politica monetaria) in programma martedì 18 marzo, dal quale ci si attendeva un taglio robusto dei Fed Fund di almeno lo 0,5%. La crisi di Bear Stearns ha invece spinto Ben Bernanke, il numero uno della banca centrale Usa, ad accelerare i tempi e a decidere manovre destinate a rafforzare la liquidità dei mercati e a promuovere il loro ordinato funzionamento, condizioni essenziali per la crescita economica. In primo luogo, Il Board ha votato all'unanimità di autorizzare la Fed di New York a creare linee di credito, pronte già per lunedì, per migliorare la capacità dei principali operatori di versare risorse al settore delle cartolarizzazioni. Le linee di credito saranno in vigore per un periodo di almeno sei mesi e potranno essere prorogate a condizioni di garanzia. L'estensione del credito ai dealer primari potrà essere fatta sulla base di titoli in garanzia, inclusa la vasta gamma di titoli di debito con investment grade. Il tasso di interesse addebitato su tale credito sarà pari a quello di credito principale, o tasso di sconto, presso la Federal Reserve Bank of New York. In secondo luogo, la Fed spiega di aver approvato con voto unanime la richiesta da parte della Fed di New York di tagliare il tasso di sconto dal 3,5%, al 3,25%, con effetto immediato. Il Board ha inoltre deciso l'aumento della durata massima dei prestiti al tasso di sconto (o anche primary credit) a 90 giorni rispetto ai precedenti 30 giorni.
[Modificato da -Ocean- 17/03/2008 21:05]
18/03/2008 00:01
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19/03/2008 09:52
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IL SIGNORE SENZA ANELLI

DI EUGENIO BENETAZZO

Ecco come sta finendo quest'epoca: con il padre di famiglia che porta al banco dei pegni gli anelli di fidanzamento, le fedi nuziali della mamma e gli orecchini della nonna. Pur di racimolare qualcosa, ora si è disposti a tutto. Si vendono i gioielli di famiglia per pagare le rate del mutuo, le bollette di casa e la borsa della spesa. Un comportamento che testimonia il capolinea di un viaggio iniziato circa 3/4 anni fa: un viaggio intrapreso quando i tassi di interesse toccavano il loro minimo storico, un viaggio che aveva illuso molti facilitoni che consumare ed acquistare a debito era possibile e conveniente, addirittura facile. Non mi dilungo più di tanto, i miei due bestsellers, Duri e Puri assieme a Best Before, hanno con largo anticipo profetizzato quanto si sta verificando in questo periodo storico (trovate anche i redazionali precedenti su www.eugeniobenetazzo.com/recensioni.html).

I recenti crash di prestiose banche d'affari stanno dimostrando quanto sia marcio il sistema. Northern Rock, Nomura, UBS, CitiBank, Fannie Mac, Societe Generale, Bear Stearns, Lehman Brothers. E chi sarà il prossimo ? Ma credete veramente che il nostro paese ne sia indenne ?

Falliranno anche banche italiane, basta solo aspettare: alla faccia di tutti quegli analisti comprati, che se ne uscivano e se ne escono tutt'ora con affermazioni del tipo: non vi preoccupate perchè l'Europa è immune da tutto questo. Già, come se fosse possibile non essere contagiati dal più grande bubbone finanziario di tutti i tempi. Debiti sfrenati, perizie gonfiate, mutui farlocchi, derivati dinamite e per finire bilanci cabriolet.

Molti risparmiatori e correntisti avranno presto un'amara sorpresa: cucù il denaro non c'è più ! Il rischio di polverizzazione dei conti correnti è alle porte, avrei anche il nome di tre istituti di credito italiani in pole position per affiancarsi alla lista delle morti bancarie negli USA. Mi piacerebbe farne il nome, ma è troppo rischioso. Il consiglio che vi posso dare è quello di estinguere al più presto il proprio appoggio bancario aperto presso il tal gruppo bancario di turno e migrare verso qualche piccola cassa rurale o banca di credito cooperativo. Non fidatevi delle grandi dimensioni: le recenti cronache finanziarie dimostrano che sono proprio le grandi realtà ad essere in grave crisi, a causa del ricorso al profitto indiscriminato ed al dividendo civetta.

Cercatevi una piccola realtà bancaria con poche filiali e senza manie di grandezza. Pregate in ogni caso che questo basti. L'effetto domino potrebbe travolgere chiunque ed arrivare ovunque in ogni caso. Chi sta per acquistare un suv, ci rinunci e consideri l'idea di comprarsi un kilo di oro fisico. Sarà una delle poche certezze che vi rimangono. Sempre per restare in tema di certezze farlocche presto scoppierà anche la seconda crisi per il sistema bancario, quella dei crediti iscritti in bilancio come poste esigibili, quando nella realtà ormai sono imprenditorialmente inesigibili. Ricordate che rispetto all'Inghilterra ed agli Stati Uniti, la situazione di noi europei è tutt'altro che rassicurante: infatti ogni paese dell'Unione è privo di una banca nazionale che possa intervenire e trasformarsi in prestatore di ultima istanza. Dubito che in caso si verifichi una Northern Rock in Italia, la Banca Centrale Europea possa prestare denaro a fondo perduto proprio come fece la Banca Centrale d'Inghilterra con la Northern Rock.

Le redini del sistema finanziario globale sono sfuggite di mano: immaginabile conseguenza collaterale della globalizzazione. Il diabolico volano sperequativo che ha spudoratamente arricchito pochi soggetti (solitamente gruppi multinanzionali) a scapito della classe medio borghese, adesso sta presentando il conto: la perdita dei posti di lavoro a tempo indeterminato ha generato una nuova classe sociale che può continuare a vivere solo ricorrendo al debito. Debiti per tutto: per la casa, per l'auto, per i vestiti, per le vacanze e per la busta della spesa. Soluzioni non ne esistono. Purtroppo. Dimostrazione palese sono proprio i continui interventi delle Banche Centrali, seguiti dai relativi commenti ridicoli a non preoccuparsi. Nemmeno i burattinai (ammesso che siano tali) sanno come intervenire per curare il malato moribondo. Nel frattempo molti di voi perderanno la casa, il lavoro, la dignità e la speranza di vita per se ed i propri figli, oltre ai quei quattro soldi che si trovavano giacenti e dormienti sui conti correnti.

Temo che questa volta non si accetteranno e subiranno passivamente le spiacevoli conseguenze delle prossime ed imminenti tempeste finanziarie (come ad esempio il fallimento della propria banca o la perdita dei propri risparmi). La rabbia sarà tale che sprigionerà in sentimenti ed impulsi di linciaggio e vendetta, stile quelli visti in Argentina otto anni fa. Qualcuno potrà sorridere a queste mie affermazioni o chiavi di lettura, proprio come sorrise e mi derise quando diciotto mesi fa parlai di un nuovo 1929 alle porte. Mai come prima, in quest’epoca, ognuno di voi sarà veramente artefice del proprio destino.

Eugenio Benetazzo

www.eugeniobenetazzo.com/tour.html
www.youtube.com/eugeniobenetazzo

19/03/2008 10:26
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La Federal Reserve taglia il tasso di sconto per i prestiti alle banche. Ma le Borse precipitano. Dopo i pesanti cali dei mercati in Asia, i listini europei hanno chiuso con cali compresi tra il 3 e il 4%. In profondo rosso anche gli indici di Wall Street. Insomma, se la mossa della banca centrale Usa doveva rasserenare il clima ha fallito il suo obiettivo. Non è solo una crisi passeggera: la bolla speculativa scoppia perché l'economia non cresce. Ma all'Europa mancano gli strumenti per affrontare la congiuntura che viene arginata con le solite ricette. Ne abbiamo parlato con Paolo Leon, professore di Economia pubblica all'Università di Roma III.

Stiamo assistendo allo scoppio dell'ennesima bolla speculativa oppure siamo in presenza di qualcosa di più grave?

La crisi è drammatica perché lo scoppio della bolla speculativa è determinato dall'improvvisa realizzazione, da parte degli operatori, che i titoli di credito scambiati in borsa non possono evitare di vedere il loro valore legato alle attività che sono state originariamente finanziate. Insomma, i famosi titoli derivati, il cui valore non è legato a niente e non sono quindi rappresentativi di quello che succede in realtà, appena la realtà mostra un segno di crisi vanno in difficoltà. Ma va chiarito che la recessione non è causata dalla crisi della finanza, al contrario la finanza va in crisi perché c'è la recessione.


Qual è la differenza rispetto alla bolla del 2000?

Allora le economie degli Stati Uniti, dell'Europa, della Cina e dell'India crescevano, anche se di poco, adesso no. E poi c'è un'altra questione: essendo venuta meno la fiducia nei titoli rappresentativi delle attività industriali, la liquidità disponibile si sta riversando sulle materie prime, anche quelle alimentari. I prezzi non sono aumentati perché la produzione è diminuita oppure perché la domanda è aumentata ma perché in Borsa vengono scambiati titoli rappresentativi dei futuri prezzi delle materie prime, e siccome c'è tanta domanda di questi titoli, perché tutti gli altri valgono poco, allora crescono i prezzi anche se la produzione non diminuisce. E' vero che, per quanto riguarda il prezzo dei cereali, incide anche la domanda per i biocombustibili, ma sono ancora quantità insignificanti rispetto alla produzione cerealicola generale.

La stessa cosa si può dire del petrolio…

Non c'è dubbio. Il problema della scarsità materiale prima o poi ci sarà, ma non è questo che ha spinto il prezzo oltre i cento dollari al barile. Il problema è che la bolla finanziaria, esplosa perché le attività economiche crescono poco o niente, non è affatto finita perché si è riversata sulle materie prime. Ma, anche se è dovuto a manovre finanziarie, l'aumento del prezzo delle materie prime per chi le consuma è reale e quindi aumenta l'inflazione. Se, come fa la Banca europea, si combatte l'inflazione solo con una restrizione monetaria, mantenendo stabili i tassi d'interesse, si può frenare l'inflazione però si riducono i tassi di crescita dell'economia che a sua volta, proprio perché rallenta, alimenta l'inflazione.

Qual è la differenza fra quello che sta facendo la Fed e quello che sta facendo la Banca europea?

La Fed sta facendo un'azione progressista perché abbassa i tassi mentre la Bce, insistendo su di una politica di tassi bloccati, è più reazionaria. Gli americani sperano che lasciando ancora scendere il valore del dollaro, le merci nazionali saranno avvantaggiate e importare converrà di meno. Personalmente credo che sbaglino considerando il livello di deindustrializzazione del paese ma, indubbiamente, un certo effetto abbassando i tassi si ottiene, anche se al prezzo di un'inflazione più alta.

Eppure queste misure, compreso il salvataggio della Bear Stearns deciso ieri, non hanno affatto frenato il calo delle Borse mondiali. Per quale motivo?

Perché le Borse presumono che la crisi sia molto più estesa. E' l'effetto annuncio: se tu salvi una banca vuol dire che molte banche sono in difficoltà perché altrimenti non sarebbero intervenuti. Insomma, il fatto stesso di salvarla è un segnale di debolezza o comunque rivela la preoccupazione della Fed sulla tenuta di altre banche. Il comportamento di Bernanke è criticato dalla Banca europea ma non dalla Banca inglese visto che il governo inglese a sua volta ha salvato una banca nazionalizzandola.

Cosa accadrà ora?

Bisogna capire cosa ha intenzione di fare la Cina. Presumibilmente fino alle olimpiadi non farà nulla per non essere oggetto di uno scontro troppo duro, però è difficile che possa sopportare a lungo che le proprie riserve in dollari valgano il 40 per cento in meno che se fossero in euro. Insomma è come buttare i soldi dalla finestra... Del resto già due anni fa la Cina ha diversificato il paniere di monete, e adesso probabilmente dovrà fare un'altra manovra del genere. Ma se questo accade, e se i cinesi dovessero acquistare una quota più grande di euro, il dollaro crollerebbe causando una crisi generale. Tutti abbiamo dollari, anche la Bce: se il dollaro dovesse scendere di un altro 30-40 % avremmo un crollo planetario. Ho l'impressione che finché qualcuno non si dà da fare - in Europa come in Cina, in India o anche nel Fondo Monetario - per arrivare a un accordo generalizzato sui flussi di capitale, la crisi non si risolve. Ma bisogna che qualcuno ad altissimo livello si prenda la responsabilità di dire che siamo sull'orlo del burrone…

C'è anche il problema dei petrodollari. Un fuori onda imprevisto all'ultimo vertice Opec ha rivelato la preoccupazione dei paesi produttori. E anche noi, perché non cominciamo a pagarlo in euro?

Perché se avvenisse il dollaro si svaluterebbe ancora e il valore dell'euro aumenterebbe del 30-40% distruggendo il nostro export. Si può competere non pagando i lavoratori ma c'è un limite, come si vede in tutta Europa. E' vero che i paesi produttori hanno al momento un'enorme liquidità e temono giustamente l'effetto della recessione, che alla fine inibisce la domanda di energia e fa crollare il prezzo del greggio. Da qui l'intensa attività dei fondi sovrani, ovvero l'accumulo di risorse finanziarie dei paesi petroliferi che stanno cercando di diversificarsi con l'acquisto di industrie europee o americane. La cosa può destare qualche preoccupazione di stampo nazionalista, ma ricordo che Agnelli l'aveva già fatto, in tempi non sospetti, quando la Libia comprò azioni Fiat. Naturalmente ci può essere qualche distorsione se parliamo dell'acquisizione di centrali nucleari o altri settori strategici. Ma i fondi sovrani vogliono arricchirsi e premunirsi rispetto al crollo del prezzo del petrolio e alla svalutazione del dollaro non fare guerre, e credo quindi che bisognerebbe offrire opportunità per attirarli, non certo respingerli.

Cosa dovrebbe fare l'Unione europea?

Prima di tutto bisognerebbe avere la forza e il consenso per mettere in pratica delle misure, ma oggi la Comunità europea non ha alcun potere in tal senso, e questo è estremamente rivelatore. L'unica autorità esistente è la Banca centrale europea che ha i fondi derivanti da emissione di moneta. La Comunità europea, invece, ha fondi derivati dalla finanza pubblica di ciascun paese, paesi a cui la Comunità stessa dice di risparmiare più possibile. La precondizione per attuare delle politiche europee di sostegno alla domanda, che secondo me è ciò che occorre fare, è risolvere questo enorme vuoto: abbiamo un Parlamento, una Commissione un Consiglio europeo ma non abbiamo uno Stato europeo capace di intervenire sull'economia. Per esempio: se l'Europa stabilisse un salario minimo europeo obbligatorio di 1000 euro uguale per tutti, dalla Lettonia alla Polonia, dalla Spagna all'Italia, l'economia verrebbe rimessa sicuramente in moto. Ma quali sono le politiche economiche anti-crisi che l'Europa può mettere in campo? In questo momento nessuna perché l'Europa ha sempre pensato che questo sia il compito dei singoli Stati, ai quali però chiede di adottare finanze pubbliche restrittive. E' questo che dovrebbero chiedere le sinistre europee perché ciascuno Stato preso singolarmente può solo utilizzare i margini che gli derivano dal non rispetto del patto di stabilità interno. Francia, Germania e Italia potrebbero portare tutti i disavanzi al 3%, lasciando crescere il debito. Allora la spesa pubblica - o la riduzione delle imposte, non fa differenza - potrebbe avere un effetto determinante sulla crescita.

Che succederà in America?

Indubbiamente chiunque verrà eletto si troverà con un disavanzo pubblico che è già gigantesco, e avrà molte difficoltà a mettere in opera misure di rilancio dell'economia, però potrebbe fare una guerra che ha vantaggi congiunturali non indifferenti. Ma per differenziarsi da Bush, più che attaccare l'Iran, è probabile che utilizzino lo stesso la spesa pubblica e lascino aumentare i tassi d'interesse per rendere di nuovo conveniente investire in Borsa. Il problema è che l'aumento delle spese militari ha effetti antirecessivi immediati, è triste dirlo ma è proprio così.

Sabina Morandi

Fonte: www.liberazione.it/
28/03/2008 12:12
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Russia. E nel 2008, la produzione comincia a calare.

Ahi ahi ahi. Brutte notizie per l'Europa.

La produzione di petrolio sta calando quest'anno. Non è una battuta, sfortunatamente, ma la realtà.

L'uscita, clamorosa, è nientemeno che del Ministro russo per le Risorse, Yuri Trutnev. Le motivazioni? Costi di estrazione crescenti e giacimenti difficilissimi da sfruttare.

La produzione russa, negli ultimi trionfali 10 anni, ha visto un boom del 58%, dopo il crollo del 1998 quando scese a 6,2 milioni di barili al giorno. Il picco, però, è già avvenuto nel 1989... la notizia, confermata anche dagli analisti del Credit Suisse, pare insomma smentire chi prevedeva un nuovo record nei prossimi anni.

Questo declino non è preoccupante tanto per la Russia, come potrebbe a prima vista sembrare: peggior sorte tocca, ovviamente, a chi il petrolio lo compra. Ogni declino è sempre accompagnato da un rialzo dei prezzi...

petrolio.blogosfere.it/

Quando i bianchi vennero in Africa, noi avevamo la terra e loro la Bibbia. Loro ci insegnarono a pregare con gli occhi chiusi; quando li aprimmo i bianchi avevano la terra e noi la Bibbia.

(Jomo Keniatta)

28/03/2008 23:38
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e' news di economia ma credo che sia un'altra conferma a quanto detto nei mesi precedenti ( e secondo me anche storica):

Banche, dal 30 aprile nuove regole su contanti, assegni,libretti
venerdì, 28 marzo 2008


ROMA (Reuters) - Poco più di un mese poi, dal 30 aprile, ci sarà in Italia una rivoluzione nelle regole per i pagamenti in contanti, assegni e libretti al portatore.

Arrivano forti disincentivi e nuovi limiti agli assegni trasferibili che saranno tassati 1,5 euro al pezzo, una stretta sulla pratica dell'intestazione "a me medesimo", sanzioni dall'1% al 40% dell'importo dell'assegno per le inadempienze, con un chiaro e dichiarato obiettivo del legislatore: scoraggiare l'uso del contante la cui gestione costa circa 10 miliardi di euro l'anno, favorisce evasione e traffici criminosi e al contempo incoraggiare la moneta di plastica, carte di credito e bancomat, più sicura e più economica per il sistema.
Queste nuove regole sono state illustrate oggi all'Abi in una conferenza stampa con il direttore generale dell'associazione bancaria italiana Giuseppe Zadra e il direttore del dipartimento antiriciclaggio del Tesoro Giuseppe Maresca.

"Le motivazioni delle nuove norme sono di legalità e di riduzione dei costi", ha sintetizzato Maresca ricordando che un recente studio commissionato dall'Abi aveva quantificato in 10 miliardi l'anno i costi per il settore privato legati all'uso del contante e che l'Italia, rispetto alla media Ue, usa di più il contante, 90% contro il 70%, e ha più economia in nero, 26% contro 18%.

"La questione dell'evasione fiscale è uno dei problemi: posso assicurare che i problemi sono molto più profondi", ha detto Maresca riferendosi alla correlazione tra pagamenti in cash ed economia criminale.

"Le carte di plastica sono il vero modo di pagare in contanti con la massima sicurezza nelle transazioni", ha sottolineato Zadra definendo "antico, pre-tecnologico" l'uso della moneta cartacea.

Per questo, ha spiegato il direttore generale dell'Abi, è stata introdotta, dal 30 aprile, la sovratassa di 1,5 euro su ogni assegno trasferibile: "Ci aspettiamo che il numero di assegni usati liberamente e che rappresenta il mezzo di pagamento su cui ci sono i maggiori problemi di truffe si riducano e che il sistema delle carte di credito sia più usato".

NUOVI LIMITI PER TRASFERIMENTO DI CONTANTE A 5 MILA EURO

Con l'adozione in Italia delle nuove norme antiriciclaggio si abbasserà a 5 mila euro, dagli attuali 12.500, la soglia per i pagamenti in contanti o assimilati al contante, come appunto gli assegni trasferibili. I nuovi libretti degli assegni, a meno di esplicita richiesta del correntista, avranno stampata la dicitura NON TRASFERIBILE, e potranno continuare a essere usati come oggi senza altri limiti.

Un milione di brochure, con una guida all'uso delle nuove regole, inizierà ad essere recapitata agli sportelli delle banche dal 15 aprile con la previsione di incrementare la diffusione per informare in modo capillare i correntisti.

Regole analoghe agli assegni valgono per i libretti bancari e postali al portatore, che saranno in genere non trasferibili e avranno ugualmente il limite di 5 mila euro se ne verrà richiesta l'emissione senza clausola di non trasferibilità.

ASSEGNI TRASFERIBILI PIU' CARI, STOP AL 'ME MEDESIMO'

Regole nuove e più stringenti per chi invece vorrà continuare a emettere assegni con la possibilità di girata, i cosiddetti assegni in forma libera. Gli assegni trasferibili, comunque sotto 5.000 euro, saranno gravati da una nuova imposta di bollo da 1,5 euro ad assegno, che la banca verserà al fisco, e da limiti che toccherrano anche la pratica, largamente diffusa in Italia, degli assegni a me medesimo: dal 30 aprile le intestazioni a me medesimo saranno possibili solo per consentire a chi li emette di incassare soldi allo sportello, ma non più come strumento di pagamento a terzi, spesso usato come alternativa al contante.

SI COMPLICA ANCHE LA GIRATA, SERVE IL CODICE FISCALE

A complicare volutamente la vita a chi vuole restare fedele all'assegno trasferibile, c'è anche l'introduzione dell'obbligo di indicare, pena la nullità della girata, anche il codice fiscale del girante accanto alla firma (nel caso di girata di una società, il codice fiscale della ditta). La banca potrà pagare l'assegno solo se tutte le girate avranno anche i relativi codici fiscali, viceversa l'assegno è incassabile solo dall'ultimo girante che ha indicato correttamente anche il codice fiscale.

Multe infine, dall'1% a 40% dell'importo trasferito per chi usa in modo scorretto assegni, libretti e contanti. Le banche segnaleranno le inadempienze al dipartimento del Tesoro incaricato dell'antiriciclaggio che provvederà entro massimi 90 giorni irrorare la relativa sanzione amministrativa.

www.borsaitaliana.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2008-03-28T134634Z_01_L28448800_RTRIDST_0_OITTP-BANCHE-ASSEGNI-NO...


E dopo questo, il contante sara' fuorilegge entro breve, ragazzi ,conservate l'argenteria e gli ori, ci torneranno utili (nel frattempo sara ' il caso d'investire in porte blindate altrimenti neanche al 2012 si rischia di arrivare [SM=g6794] )

01/04/2008 15:13
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Fmi: Zeit, tagli Pil Usa a 0, 5%

Secondo giornale tedesco il Fondo prevede recessione

(ANSA) - ROMA, 1 APR - Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime di crescita dell'economia americana per il 2008, portandole da +1,5% a +0,5%. Lo scrive il quotidiano tedesco Die Zeit, citando indiscrezioni secondo cui l'Fmi ritiene che gli Usa entreranno in recessione. In un'anticipazione di un articolo che verra' pubblicato il 3 aprile, il giornale scrive che l'Fmi ha deciso di rivedere le sue stime in previsione di un impatto piu' forte del previsto della crisi dei mutui subprime sull'economia.

Fonte:ANSA
Veritas2012.135.it
01/04/2008 16:02
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Banca Mondiale: taglia stima pil 2008 Paesi asiatici a +7,3% -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 01 apr - Le sfide
che i Paesi asiatici dovranno affrontare nel 2008 non devono
essere sottovalutate, sottolineano gli esperti della Banca
Mondiale, che non escludono nuove sorprese negative. Prima
fra tutte l'andamento dell'economia Usa per la quale, dice
il rapporto, "la maggior parte degli analisti prevede ormai
una crescita vicina a zero o negativa nella prima meta'
dell'anno, seguita da una modesta ripresa nel secondo
semestre, accompagnata da tassi di crescita piu' deboli in
Giappone e in Europa". Per i Paesi in via di sviluppo della
regione, che comprendono la Cina e il Sudest asiatico, viene
previsto un tasso di crescita quest'anno dell'8,6% (+8,5%
nel 2009) contro il +9,7% stimato lo scorso novembre e in
netto rallentamento dal 10,2% del 2007. Per la Cina la stima
e' di una crescita del 9,4% quest'anno (+9,2% nel 2009)
contro il +10,8% previsto nel novembre scorso e l'11,4%
registrato nel 2007. La Banca Mondiale sottolinea, tuttavia,
nel suo rapporto, che i Paesi in via di sviluppo della
regione continueranno a registrare tassi di crescita molto
piu' elevati che non in altre aree del mondo. La Cina e
l'Asia orientale resteranno, quindi, i motori della crescita
globale in grado di ammorbidire l'impatto della crisi dei
Paesi industrializzati. La Banca Mondiale ha annunciato
anche una revisione al ribasso della stima di crescita 2008
per il Giappone, ora prevista a +1,5% (+2% nel 2009) contro
+1,8% in novembre e +2,1% nel 2007.
Red-mir-y-


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03/04/2008 15:38
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Aerei: americana Ata in bancarotta
Lascia a terra i propri aerei
(ANSA) - NEW YORK, 3 apr - La compagnia aerea americana Ata Airlines va in bancarotta e lascia a terra i propri aerei. Lo ha annunciato la stessa compagnia.L'Ata ha precisato di non essere in grado di trovare ne' fondi ne' un compratore per proseguire l'attivita', dopo essere stata messa in crisi dall'annullamento di un contratto militare, in base al quale trasportava truppe e loro familiari. A pesare sui conti anche l'aumento dei costi del carburante, sulla scia dell'impennata delle quotazioni petrolifere.
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Ci sono 10 tipi di persone al mondo
- quelle che conoscono i numeri binari
- e quelle che non li conoscono
08/04/2008 10:39
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www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=69&ID_articolo=1713&ID_sezione=138&sezione=Anteprime+d...

Non so se la Clinton e' ancora tanto contenta di poter essere eletta Presidente.... suo marito lo e' stato in un periodo molto piu' calmo.
14/04/2008 13:37
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ASIA IN FORTE CALO, E' ANCORA PAURA RECESSIONE
Apertura di settimana fortemente negativa per le Borse asiatiche, tutte in consistente calo: i listini del Sud Est e dell'area del Pacifico stanno accusando il peggior ribasso dell'ultimo mese, soprattutto a causa della sfiducia sull'andamento dell'economia mondiale dopo le dichiarazioni dei ministri finanziari del G-7, secondo molti dei quali le prospettive globali sono sempre deboli e la crisi dei mercati potrebbe proseguire. In questo contesto, con i titoli dei gruppi bancari e dell'elettronica particolarmente in difficoltà, Tokio ha chiuso con una perdita di oltre il 3%, mentre Hong Kong sta cedendo circa tre punti e mezzo e Singapore il 2,75%. Verso un brutto scivolone la Borsa di Shanghai, che sta perdendo più del 5%, con i titoli finanziari cinesi bersagliati dalle vendite. Male anche la Borsa australiana (che ha chiuso in negativo dell'1,78%), sulla quale sono particolarmente evidenti i cali di Commonwealth bank e di Hsbc holdings. A Sidney, inoltre, si registra un ribasso record per Toll holdings, il maggiore gruppo del trasporto, dopo il tentativo fallito di vendere il suo 62% in Virgin blue, la seconda compagnia aerea del Paese. A Tokio in difficoltà Canon, a causa dell'ipotesi avanzata dal Nikkei newspaper di profitti in calo del 16% nel quadrimestre in corso per il gigante della fotografia e dell'elettronica. Sui listini asiatici pesa ovviamente anche l'onda lunga dello scivolone di General Electric della scorsa settimana e la chiusura fortemente negativa di Wall street di venerdì, ma diversi importanti titoli dell'area sembrano accusare difficoltà proprie. E' il caso per esempio di Kddi, il secondo operatore della telefonia mobile giapponese, che a Tokio perde oltre il 6%, il peggior ribasso da quasi due mesi, che ha annunciato di non poter centrare gli obiettivi di ricavi annuali previsti.

articolo intero su: www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_46787...
[Modificato da imsiddi 14/04/2008 13:37]
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14/04/2008 23:12
C'est une dénonciation sans appel : "La fabrication de biocarburants est aujourd'hui un crime contre l'humanité." Jean Ziegler, le rapporteur spécial des Nations unies pour le droit à l'alimentation, accuse les pays développés d'être responsables de l'importante inflation qui touche les denrées alimentaires. Une flambée des prix qui a entraîné des "émeutes de la faim" à Haïti et dans plusieurs pays d'Afrique et d'Asie.

www.lemonde.fr/sciences-et-environnement/article/2008/04/14/les-biocarburants-accuses-d-exacerber-la-crise-alimentaire_1034251_3244.html#ens_id...

Non ho trovato niente sui giornali italiani, ma si capisce bene, sono giorni che si sente parlare dei problemi sul prezzo di grano olio ecc. in Africa i prezzi sono talmente aumentati....
14/04/2008 23:19
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Intanto il petrolio sfiora i 112$ al barile.
15/04/2008 09:34
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Re:
Assurbanipal X, 14/04/2008 23.19:

Intanto il petrolio sfiora i 112$ al barile.



é incredibile quanto sono furbi e bastardi...
ora che l'attenzione e' rivolta alla Cina, alle olimpiadi, alle varie elezioni nel mondo, alla presunta guerra in iran, alla guerra in iraq, ad un crollo economico, paure recessione ecc ecc... il petrolio sale sperando di farsi notare il meno possibile...

se continua cosi'... fine 2008, siamo ha 130$ o +. spero che ci svegliamo e cominciamo a commercializzare (a basso prezzo) il + possibile auto ibride o meglio ancora totalmente slegate da energie fossili.


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15/04/2008 16:52
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Re: Re:
imsiddi, 4/15/2008 9:34 AM:



é incredibile quanto sono furbi e bastardi...
ora che l'attenzione e' rivolta alla Cina, alle olimpiadi, alle varie elezioni nel mondo, alla presunta guerra in iran, alla guerra in iraq, ad un crollo economico, paure recessione ecc ecc... il petrolio sale sperando di farsi notare il meno possibile...

se continua cosi'... fine 2008, siamo ha 130$ o +. spero che ci svegliamo e cominciamo a commercializzare (a basso prezzo) il + possibile auto ibride o meglio ancora totalmente slegate da energie fossili.






non bisogna acquistare più auto, o al limite solo la toyota prius; voglio vedere come si comporteranno gli illuminati nazionali

Una volta, mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole:
"recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia".


Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.263


15/04/2008 23:29
Secondo economisti di cui non ricordo il nome, il petrOIL devrebbe essere gia a 150$ al barile. Cmq: lancio la mia profezia ci arrivera entro fine anno, e forse li supererà. [SM=g8422]
16/04/2008 09:10
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Re: Re: Re:
Jonh T., 15/04/2008 16.52:




non bisogna acquistare più auto, o al limite solo la toyota prius; voglio vedere come si comporteranno gli illuminati nazionali




si ma non puoi NON acquistare + auto... siamo troppo legati.
la Prius e' un'ibrido, dopo gli 80km/h circa consuma benzina.

poi la Prius ha un costo piuttosto elevato. dovrebbero creare auto anche tipo SMART, FIAT UNO, proprio da città con tecnica PRIUS (e limitato la velocita' a 100km/h) :)


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