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Crollo Economico in Arrivo?

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2011 16:07
11/03/2008 13:22
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Lovelock: godetevi la vita... finché potete.

Forse qualcuno ricorderà James Lovelock, biologo britannico, che con la teoria di Gaia ha interpretato per la prima volta la Terra come un unico organismo. Famoso per le sue predizioni sull'ambiente, viene spesso intervistato in proposito. Ultimo il Guardian , al quale lo scienziato ha rilasciato alcune dichiarazioni molto inquietanti.

Il riscaldamento globale ha passato il punto di non ritorno, e la catastrofe è inevitabile. Dice Lovelock: "E' semplicemente troppo tardi. Se avessimo preso certe strade nel 1967, magari aiutava. Ma ora non c'è più tempo. Tutte queste idee standard, come lo sviluppo sostenibile, sono parole senza significato."

Riduzione delle emissioni? Riciclo? Raccolte differenziate? E' come sistemare le sedie a sdraio sul ponte del Titanic.

La gente vuole solo andare avanti facendo quel che ha sempre fatto, vogliono il business as usual. Non vogliono cambiare nulla.

Giusta conclusione. Però, lo scienziato subito dopo si contraddice, sostenendo che le rinnovabili non potranno mai rimpiazzare l'energia di cui necessitiamo, e che solo una maggior tecnologia può darci una mano. Pare che sia lui allora, a invocare il business as usual... appoggiò il nucleare, non dimentichiamolo.

Aggiunge poi: L'umanità è in un periodo simile a quello del 1938-39, quando tutti sapevamo che qualcosa di terribile stava per accadere ma non sapevamo cosa fare.

Comunque ecco il consiglio finale di Lovelock: Godetevi la vita finché potete. Perché sarete fortunati se sono rimasti 20 anni prima della catastrofe.


crisis.blogosfere.it/2008/03/lovelock-godetevi-la-vita-finche-potete.html#...
11/03/2008 14:12
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Petrolio, nuovo massimo a 109,70 $ al barile

Continua la corsa inarrestabile dell'oro nero. Il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas Alessandro Ortis: "Preoccupato, ci sarà un impatto sulla bolletta. Serve un'azione comune europea".

www.adnkronos.com/IGN/hp/

11/03/2008 14:16
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Crisi subprime: perdite quasi raddoppiate per Thornburg


NEW YORK - Un'altra tegola cade sul comparto finanziario in relazione alla crisi dei mutui subprime. Thornburg Mortgage, importante societa' statunitense specializzata nei prestiti immobiliari, ha rettificato il bilancio 2007 portando a 12,97 dollari le perdite per azione, contro 7,48 dollari. Nel quarto trimestre, inoltre, Thornburg ha avuto una perdita di 4,74 dollari per azione anziche' 33 cents di profitti. Thornburg nei giorni scorsi ha avuto un tracollo in borsa in vista di una sua possibile bancarotta. (Agr)



11/03/2008 23:45
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orione65, 3/11/2008 8:47 AM:




Comunque, non e' quella la causa....l'Opec produce secondo richiesta.
Sono sempre piu' stupito dell'artificialita' di questa crisi...






sopratutto perché questa crescita esponenziale e senza freni non ha più un briciolo di credibilità: com'é possibile credere ad un incremento simile, motivandolo con le maggiori richieste di Cina, India etc etc?
E' chiaro che ci sono manovratori oscuri, registi occulti che spingono verso la guerra, vista come via d'uscita da certi personaggi speculatori
Una volta, mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole:
"recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia".


Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.263


12/03/2008 00:02
?l'avvocata?
12/03/2008 00:41
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John perchè hai bisogno di tanti avvocati quando ne hai già uno?

Tornando al tema finanziario , la cosa che mi stupisce e che anche se aumenta la benzina , i discorsi che si fanno per strada o nei propri luoghi sono altri , i quotidiani discorsi.
12/03/2008 01:03
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Re:
Lostmu, 3/12/2008 12:41 AM:

John perchè hai bisogno di tanti avvocati quando ne hai già uno?

Tornando al tema finanziario , la cosa che mi stupisce e che anche se aumenta la benzina , i discorsi che si fanno per strada o nei propri luoghi sono altri , i quotidiani discorsi.



Avvocati?


Una volta, mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole:
"recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia".


Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.263


13/03/2008 10:43
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Che ci sia una stagnazione economica o una piccola recessione è fisiologico: quando l'offerta supera la domanda il mercato subisce una frenata se non addirittura una recessione, è una normale legge di mercato (pensate alle auto, agli apparecchi tecnologici, agli immobili ecc.) Se chi produce non offre qualcosa di veramente innovativo il mercato va in saturazione. Che ci siano delle persone che vogliono far ripartire il mercato cercando delle vie più o meno lecite (forse meno che più) può darsi, ma mi resta difficile pensare che dietro a qualsiasi avvenimento recente o passato ci sia la mano invisibile di qualche potente o di qualche corporazione. In parole povere non penso che uno sterminio di massa possa poi garantire una ripresa economica. Con un evento catastrofico, forse nel lungo periodo (dopo qualche centinaio di anni)si potrebbe ottenere una vera ripresa economica, ma siccome, chi detiene oggi il potere economico non guarda al lungo periodo ma all'immediato, non penso che abbia in mente una cosa del genere, almeno che non abbiano trovato il segreto della Immortalità....
Quando i bianchi vennero in Africa, noi avevamo la terra e loro la Bibbia. Loro ci insegnarono a pregare con gli occhi chiusi; quando li aprimmo i bianchi avevano la terra e noi la Bibbia.

(Jomo Keniatta)

13/03/2008 14:31
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siamo arrivati a 1000..

record su record su record e lo dicono come se fosse tutto normale...

www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_19949...
13/03/2008 14:43
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Re:
MG-TG, 13/03/2008 10.43:

Che ci sia una stagnazione economica o una piccola recessione è fisiologico: quando l'offerta supera la domanda il mercato subisce una frenata se non addirittura una recessione, è una normale legge di mercato (pensate alle auto, agli apparecchi tecnologici, agli immobili ecc.) Se chi produce non offre qualcosa di veramente innovativo il mercato va in saturazione. Che ci siano delle persone che vogliono far ripartire il mercato cercando delle vie più o meno lecite (forse meno che più) può darsi, ma mi resta difficile pensare che dietro a qualsiasi avvenimento recente o passato ci sia la mano invisibile di qualche potente o di qualche corporazione. In parole povere non penso che uno sterminio di massa possa poi garantire una ripresa economica. Con un evento catastrofico, forse nel lungo periodo (dopo qualche centinaio di anni)si potrebbe ottenere una vera ripresa economica, ma siccome, chi detiene oggi il potere economico non guarda al lungo periodo ma all'immediato, non penso che abbia in mente una cosa del genere, almeno che non abbiano trovato il segreto della Immortalità....



ma perchè l'obiettivo finale non è più la speculazione, forse e dico forse lo poteva essere nel 29' dove in pochi "hanno fatto i soldi veri nella crisi" l'obiettivo è il nwo oggi, il controllo delle persone, sappiamo chi governa l'economia mondiale, sono gli stessi che governano il mondo, a loro non interessa speculare, che i mercati crollino o meno loro non perdono mai, ora stanno tenendo in piedi i mercati con queste inizioni di liquidità che hanno solo il risultato di aumentare la vita del "paziente", dall'altro gli danno le botte in testa, se la BCE abbassasse i tassi darebbe respiro al dollaro che invece ora è costretto ad abbassare ancora i tassi, è previsto di un taglio di 0,75 punti a fine marzo... oggi un crollo economico avrebbe risvolti 1000 volte più pesanti a livello mondiale di quelli avvenuti nella sola america ai tempi del 29', io non credo si prenderanno la responsabilità di far scoppiare il tutto senza una causa apparente... devono dare la colpa a qualcosa..

la mia è una ipotesi ma vedo le persone in fila per le strade per avere la propria razione con un chip impiantato nella mano per prendersela, magari questa è una fantasia ma il resto non lo è.. [SM=g7071]
14/03/2008 22:28
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Petrolio: Venezuela contratta in euro

CARACAS (Venezuela) - Il Venezuela chiede pagamenti in euro su alcuni contratti per le forniture di petrolio. Lo ha annunciato il ministro dell'energia, Rafael Ramirez, a margine di un evento politico. Se tale comportamento si dovesse diffondere, si tratterebbe di una svolta epocale sul mercato del greggio. (Agr)

15/03/2008 16:08
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Istruttivo video sull'andamento dell'Oro.



Sev7nEducationalChannel [SM=g6794]

15/03/2008 16:17
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Siete mai stati su www.signoraggio.com?
appena capirete cosa ci costa mantenere l'euro in banconota (per poter usare 1banconota da 100euro ci costa 102,53 euro di TASSE) capite perche il nostro debito pubblico nel 2005 era arrivato al 125%....è uno skifo!!!
15/03/2008 16:23
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questa illuminante tabellina EIA ci mostra il costante calo della produzione di petrolio interna USA e il conseguente drammatico aumento delle importazioni da tutto il mondo. Alla fine del 2005 gli Stati Uniti sono arrivati ad importare oltre il 66% del loro fabbisogno petrolifero... che è pari, tanto per chiarire, ad oltre 20 milioni di barili al giorno.

Penso possa farci capire qualcosa sul perche' avvengono certe guerre e certe crisi finanziarie:

Anno Prd Int impor Percentuale Importata

1990 2684687 2151387 44.49%
1991 2707039 2110532 43.81%
1992 2624632 2226341 45.89%
1993 2499033 2477230 49.78%
1994 2431476 2578072 51.46%
1995 2394268 2638810 52.43%
1996 2366017 2747839 53.73%
1997 2354831 3002299 56.04%
1998 2281919 3177584 58.20%
1999 2146732 3186663 59.75%
2000 2130707 3319816 60.91%
2001 2117511 3404894 61.66%
2002 2097124 3336175 61.40%
2003 2073453 3527696 62.98%
2004 1983302 3692063 65.05%
2005 1890106 3695971 66.16%


spero di trovarne una aggiornata [SM=g8435]
[Modificato da sev7n 15/03/2008 16:29]
15/03/2008 23:53
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ORO:



GRANO:



PETROLIO:



EURO (ultimi 5 anni)




[SM=g10081] QUADRO COMPLETO \ SENZA PAROLE [SM=g8400]

[SM=g10070]
16/03/2008 18:34
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Scusate se lo posto per intero, ma l'articolo fa un confronto significativo con il crollo del 29 e credo non meriti di passare innosservato [SM=g8425]

Nella trappola della stupidità terminale
Maurizio Blondet 16 marzo 2008

Con il crollo della Bear Stearns, una delle più colossali banche della globalizzazione, non sono più ammesse illusioni: è il nuovo ‘29. Moltiplicato però, in rapporto con il titanico moltiplicatore del debito (leverage) che la deregulation totale ha consentito ai predatori d’azzardo (1).

Adesso probabilmente sarà Lehman Brother a seguire Bear Stearns nel precipizio del nulla. Seguiranno «Fanny Mae» e Freddie Mac, le due agenzie semi-governative inventate durante il New Deal, che «garantiscono» il 60% del mercato dei mutui, pari a 11 trilioni di dollari (il PIL americano è sui 15 trilioni).

Quanto alle assicurazioni «monoline», che garantiscono i titoli di debito emessi dai municipi, Stati e contee americani, le loro azioni hanno perso il 90% dall’autunno: presto anche il mercati dei debiti pubblici locali, 2,6 trilioni di dollari, svanirà in una nube d’insolvenza: le autorità locali non avranno i mezzi per far funzionare scuole, servizi, ospedali, per assistere i poveri che cresceranno a milioni. I fondi pensione dovranno liquidare i loro portafogli azionari a mercato precipitante, azzerando le speranze di serena vecchiaia per altri milioni di persone.

Nel ‘29, la catastrofe fu molto meno rapida: fallirono 4 mila banche, per lo più piccole, e la cosa durò anni. Oggi la Union des Banques Suisses, è già nella morsa del crollo americano, prima ancora che Bear Stearns, la peste si espanda nel mondo fulminea. Alcune riflessioni si impongono.

La prima: gli Stati Uniti, e il loro «liberismo» propagandato come promotore di prosperità diffusa, hanno provocato i più gravi e ricorrenti danni economici della storia del mondo. La crisi del ‘29, che si trascinò fino al ‘39 quando la seconda guerra mondiale assunse il ruolo di «grande consumatrice» (di uomini, materiali e capitali), nacque in USA per le stesse identiche ragioni che hanno provocato la crisi incombente: deregulation, assenza di ogni controllo, vendite allo scoperto, corsa all’indebitamento di enti e famiglie, «creatività» finanziaria di Wall Street.

Lo hanno rifatto, ripetutamente, più volte: tutti sordi, economisti da cattedra e strateghi di Borsa, all’esperienza passata del distruttore americano. E tutte le volte, l’intervento pubblico, ideologicamente rigettato quando si trattava di privatizzare i profitti, fu invocato ed ottenuto dagli speculatori nel momento di rendere pubbliche le perdite loro.

Nel 1984 la Continental Illinois, che aveva puntato sul boom petrolifero del Texas proprio mentre stava esaurendosi, fu salvata con una iniezione di 4,5 miliardi di dollari. Nel 1998 il fondo speculativo Long Term Management Company, creato da due economisti-Nobel che sperimentarono le teorie per cui avevano ricevuto il premio, fu parimenti salvato dalla Federal Reserve e da un consorzio di banche: le teorie «razionali» premiate si rivelarono fallaci quando la Russia di Eltsin, saccheggiata dal capitalismo terminale, si rese insolvente.

Già allora la rovina coinvolse i BOT italiani e quelli spagnoli e danesi. Di mezzo ci sono state bancarotte argentine, thailandesi, messicane, indonesiane, indotte dai capitali roventi in cerca di profitti irreali in quei Paesi «emergenti». Come nulla fosse. L’ideologia liberista fu resa ancor più globale - interdipendenza totale delle economie nazionali, nessun dazio, nessuna paratia stagna contro l’alluvione americana.

Se ci sarà un futuro, gli storici del futuro racconteranno la triste storia di quando nel mondo «comandava» la più idiota delle superpotenze bottegaie mai apparse, la cui sete di profitti indebiti (tali sono quelli finanziari, se non lubrificano l’economia reale) ha oscurato ogni intelligenza ed ogni memoria. Si dovrà descrivere il liberismo planetario senza regole come l’epoca in cui chi guidava le cose pubbliche perse ogni senso di responsabilità, divenne un potere puramente criminale, volto a scremare profitti dal sangue di centinaia di milioni di lavoratori, di deboli che indebitava.

E non solo in America: la deregulation ha significato anzitutto l’abbandono di ogni dovere di responsabilità da parte delle classi dirigenti; in ogni luogo del pianeta la «privatizzazione» ha significato questo: ciascuno per sé, i meno forti vadano in rovina, a noi ricchi non importa. Questa è l’epoca in cui i popoli sono stati traditi dalla «democrazia».

Lo sapeva già il presidente Andrew Jackson, che disse nel 1828: «Il governo deve essere gestito nell’interesse del piantatore, del contadino, del meccanico, dell’operaio che formano il gran corpo della società degli Stati Uniti. Queste classi sanno che i loro successi dipendono dalla loro propria industriosità e risparmio, e non s’aspettano di diventare ricchi di colpo coi frutti delle loro fatiche. Ma questi sono in costante pericolo di perdere la loro onesta influenza sul potere a vantaggio degli interessi finanziari, che traggono il loro potere da una moneta cartacea che solo loro sono in grado di controllare». Parole inutili.

Dopo la guerra civile, gli interessi capitalistici formarono il Paese secondo i loro desideri, senza incontrare resistenza nei governi. In USA, tra il 1860 e il 1900 la produttività dei lavoratori crebbe di 15 volte (chi produceva per 1.540 dollari nel 1860 produsse nel ‘900 per 25 mila dollari), ma le loro paghe aumentarono nel quarantennio solo di 4 volte. Il salario annuale era di 297 dollari nel 1860, di 384 nel 1870, di 427 nel 1890. Nel decennio precedente il salario addirittura scese, a 345 dollari annui.

Come oggi, anche allora il boom dei capitalisti non fu che questo, retribuzione massima del capitale a spese della retribuzione del lavoro. Da questo deriva il denaro per le speculazioni fantasiose dei capitalisti, che portano a ricorrenti rovine. Questo è il sistema che noi europei abbiamo voluto adottare alla fine del ventesimo secolo - nessuna resistenza contro la globalizzazione ultra-liberista s’è mai alzata dalla «sinistra» e dai sindacati - con gli stessi risultati.

Negli anni ‘30, la resistenza ci fu: fu il «populismo» (2), furono, almeno inizialmente, i fascismi, la cui forza nativa fu nella spinta socializzatrice. Ma oggi, il capitale ha trovato il modo di neutralizzare la volontà popolare degli sfruttati, e l’ha chiamato «democrazia». Una versione speciale di democrazia. Lo ha spiegato Henry Liu, un economista americano di origine cinese.

Ecco la sua citazione (3): «Le elite potenti e privilegiate hanno trovato uno scudo efficace contro il populismo attraverso la strumentalizzazione tortuosa del principio costituzione dei diritti delle minoranze, che originariamente era stato concepito come difesa dei deboli e dei senza-potere. il termine ‘minoranza’ fu originariamente inteso a denotare quelli con meno potere, non quelli in piccolo numero».

Ah già: questi nostri anni di irresponsabilità terminale saranno ricordati come quelli in cui ci si batteva per i diritti dei gay alle nozze, per i diritti degli ecologisti, o dei drogati, o degli immigrati clandestini, per l’eutanasia, per l’aborto, a difesa di speciali «minoranze» le cui rivendicazioni servirono solo ad oscurare i bisogni essenziali della maggioranza popolare, a dividere tale maggioranza con falsi problemi.

Gli anni del capitalismo sregolato sono quelli in cui gli speculatori promossero i «diritti delle minoranze», quelli in cui transessuali travestiti entrarono nei Parlamenti. A tradire la democrazia, applicandola ad absurdum. Mentre gli operai erano pagati sempre meno ed erano sempre più precari. Bravo Henry Liu. Ci sarebbe bisogno di lui in Cina.

Perché nella grande tempesta di idiozia che segna il capitalismo estremo, non bisogna dimenticare la Cina, col suo governo di nomenklatura autodefinitasi «comunista». Il «comunismo» mercantile ha abbracciato la globalizzazione con dissennato entusiasmo, facendosi il fornitore del consumismo americano più cretino. Ha guadagnato montagne di miliardi di dollari, le sue «riserve». A che cosa si sono ridotte le riserve cinesi, in dollari che hanno perso il 50% del loro valore nel giro di settimane, e che stanno per diventare carta verde buona da riciclare o bruciare?

Peter Schiff, l’economista che è consulente di Ron Paul, prevede un collasso totale del dollaro a breve termine come moneta di riserva mondiale (4). La Cina si è legata da sola al destino americano, del suo maggior cliente globale. Gli ha fornito i soldi per comprare le sue merci a credito, e ne ha ricevuto montagne di Buoni del Tesoro, carta da cesso che ha tesaurizzato. Ora, per salvare i suoi risparmi, tenta ridicolmente di sostenere il dollaro, la moneta del suo nemico teorico nella prossima grande guerra mondiale.

L’economia cinese è tanto incastrata con quella economia americana, che la sta per seguire nel precipizio, come un prigioniero incatenato ad una carcassa di bue obeso e morto. Chi comprerà le sue merci?

L’illusione di aver raggiunto lo status di superpotenza è stata breve: Cina e India insieme, i cui immensi popoli a bassi salari consumano meno di 600 milioni di dollari l’anno (una frazione ridicola del consumo degli americani) non possono certo sostenere la «domanda globale». Questi allievi ingenui del cattivo maestro globale hanno voluto le loro Borse: oggi sono bolle finanziarie gonfiate di valori irreali, che stanno cadendo a precipizio in sincronia con Wall Street.

Per la Cina, il risultato prevedibile sarà una recessione importata, con inflazione congiunta, e disordini sociali delle sue masse mal pagate che hanno appena odorato il falso paradiso dei «consumi» superflui e delle false griffes. La subalternità europea all’ideologia totalitaria ultima non ci stupisce, non più: siamo goym scodinzolanti. Ma due Paesi immensi, che avevano la forza demografica e culturale di imporre un nuovo modello di sviluppo sociale e un nuovo «comando» nel mondo, sono invece subalterni del cattivo maestro planetario.

Infatti, come reagisce Pechino alla crisi? «Dopo una pausa di oltre un anno, il governo ha riaperto la porta della sua Borsa ai capitali esteri, contando così di rialzare i corsi delle azioni in yuan». Ciò, si noti, su pressione di Washington, di «aprire di più i suoi mercati» (5).

Il primo capitale estero cui Pechino ha aperto le porte è il Fondo Pensioni Norvegese, fondo sovrano, in cui sono ammassati gli introiti petroliferi del Mare del Nord. Comprerà azioni a Shanghai negli attuali prezzi bassi, farà buoni profitti e se ne andrà. E’ il fondo più colossale della storia, il norvegese: abbastanza grosso da manipolare i prezzi nella Borsa di Shanghai, proporzionalmente minuscola, a danno dei piccoli risparmiatori cinesi. D’altra parte che fare?

Sono le leggi del «mercato», cui la Cina aderisce. Quel «mercato» che sta crollando sotto i nostri occhi ciechi. Sì, ricorderemo questa come l’epoca in cui comandò la stupidità, e l’irresponsabilità guidò le nostre vite verso la penuria globale di cibo e di carburante, nell’eclisse del buonsenso.

www.effedieffe.com/content/view/2508/179/

[Modificato da sev7n 16/03/2008 18:36]
17/03/2008 09:38
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A proposito del connubio 1929-2008 c'è un ottimo articolo sul blog di grillo....
17/03/2008 09:57
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Se il buon giorno si vede dal mattino, allora ci aspetta un brutto lunedi' economico:

EURO SENZA FRENI, SOFNDATO QUOTA 1,50 DOLLARI. RECORD PETROLIO a 111, 80 dollari
La Fed a sorpresa taglia i tassi
Travolte le Borse asiatiche
Tokyo chiude sotto la soglia dei 12.000 punti per la prima volta da agosto 2005. A Hong Kong perdite del 4%

(Reuters)
NEW YORK - Con una mossa a sorpresa, due giorni prima della riunione ufficiale di martedì 18, la Federal Reserve ha deciso di tagliare il tasso di sconto dal 3,50% al 3,25 per cento, annunciando anche la creazione di una linea di credito che sarà messa a disposizione delle banche d’affari di Wall Street a partire da lunedì. Quasi in contemporanea JP Morgan ha annunciato l'acquisizione di Bear Stearns finita in una drammatica crisi di liquidità. Elementi che, uniti al crollo del dollaro sui mercati valutari, hanno travolto le Borse asiatiche. La fiducia degli investitori è chiaramente scossa dalle preoccupazioni legate alla situazione del mercato finanziario degli Stati Uniti. Tokyo ha chiuso in forte calo con l'indie Nikkey sotto la soglia dei 12.000 punti per la prima volta da agosto 2005 sulla scia di un brusco rialzo dello yen innescato dai timori sulla crisi globale del credito. Il Nikkei ha chiuso in calo del 3,7% a 11.787,51 punti, il Topix ha perso il 3,65% a 1.149,65, minimo di chiusura dal 13 giugno 2005. Pesanti i gruppi esportatori come Toyota, che ha lasciato sul terreno più del 5%.


HONG KONG- Non va meglio ad Hong Kong, dove la Borsa ha registrato forti perdite, chiudendo la seduta del mattino con un ribasso del 4 per cento, con l’indice Hang Seng sceso a 21.346,32 punti. Durante la mattinata l’indice aveva registrato un ribasso fino al 5,4 per cento, poi un parziale recupero. La fiducia degli investitori è chiaramente scossa dalle preoccupazioni legate alla situazione del mercato finanziario degli Stati Uniti.

VOLA L'EURO- Euro senza freni sulle piazze asiatiche: a 1,5904 sul dollaro e a 0,7912 sulla sterlina, per poi assestarsi leggermente ma sempre su livelli nettamente superiori a quelli abbandonati venerdì, rispettivamente a 1,5814 (1,5611) e a 0,7851 (0,7694). Il dollaro ha toccato nel frattempo nuovi minimi assoluti contro il franco (0,9637) e degli ultimi dodici anni contro lo yen (95,77).

PETROLIO - Sulla scia del crollo del bioglietto verde continua a salire il prezzo del petrolio: il greggio sale al nuovo record storico di 111,80 dollari in rialzo di 1,59 dollari.

ORO - L'oro è stato trattato lunedì mattina ai nuovi massimi storici: 1.030,80 dollari/oncia. La corsa del metallo giallo ha trascinato anche l'argento, che negli scambi in asia ha toccato il nuovo top degli ultimi 28 anni (21,20 dollari). A spingere i due metalli preziosi l'azione difensiva degli investitori alla luce dei crack finanziari annunciati negli Usa e delle massicce perdite accusate sull'azionario.


17 marzo 2008

www.corriere.it/economia/08_marzo_17/crollo_borse_asiatiche_9d43cc18-f3ef-11dc-827d-0003ba99c6...

17/03/2008 10:08
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Leggo nei commenti del blog petrolio.blogosfere.it :

SUGGERIMENTI PER DIFENDERSI DALLA CRISI

1)Circolare meno possibile con l'auto. Preferire mezzi pubblici per spostarsi. Meglio ancora la bicicletta e i propri piedi!
2)Evitare acquisti di acqua in bottiglia di plastica. Meglio acqua del rubinetto o della fontana di paese o in montagna. Basta prendere un cestello con bottiglie riutilizzabili. Si inquina meno con la plastica e si risparmia soldi.
3)Non fare credito al consumo. Evitate la tentazione della pubblicità prendi oggi e paghi tra 6 mesi e cose del genere. Vi ritrovereste con debiti inutili e prodotti scadenti o difettosi.
4) Fatevi in pane da soli. Prendete il latte al distributore self service, se c'è. Evitate tel e messaggini inutili. A Pasqua niente auguri col cell, è una spesa inutile.
5) Evitate la vacanza costosa della pasquetta. Agriturismi, alberghi e negozi vi stanno aspettando per spennarvi proprio quel giorno lì.
6) Il fine settimana meglio una pizza a casa, una cenetta romantica o un film scaricato dalla rete, e un bel finale "core a core"..!
7)Non comprate gratta e vince, non fate scommesse, evitate lotto e lotterie. Sono sistematicamente studiati per fregarvi soldi. Chi vive sperando, disperato muore.
8) E ovviamente, se li avete, togliete i risparmi dalla banca, prima che sia troppo tardi. Conservateli a casa, sotto il materasso. Così dormite meglio :)!!!!

NON E' FACILE, MA E' UN MOMENTO PER FARE QUALCHE SACRIFICIO.

17/03/2008 10:39
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Mutui: Greenspan, crisi piu' grave del Dopoguerra

ROMA - "L'attuale crisi finanziaria negli Stati Uniti verrà probabilmente giudicata come la più grave dalla fine della seconda guerra mondiale". Lo afferma l'ex presidente della Fed Alan Greenspan in un editoriale pubblicato oggi dal Financial Times. La crisi, aggiunge, "finirà quando i prezzi delle case di stabilizzeranno e con essi anche i prezzi dei prodotti finanziari collegati ai prestiti ipotecari".

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