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A partire dall'ottobre 2006 gruppi politici e militari israeliani hanno apertamente fatto delle dichiarazioni riguardo la possibilità di attacchi missilistici e nucleari all'Iran, quando l'idea era stata immediatamente sostenuta da G. Bush. Al momento è spacciato nella forma di un attacco nucleare "inevitabile". L'opinione pubblica è stata portata a credere che non ci sia niente di mostruoso riguardo tale possibilità e che, al contrario di quello che dovrebbe essere, un attacco nucleare è piuttosto fattibile. Si suppone che non ci sia nessun altro modo per "fermare" l'Iran.
Entro alcune settimane la macchina di guerra informativa inizierà a lavorare. L'opinione pubblica è già sotto pressione. Si verificherà un crescente fanatismo militare anti-iraniano, nuove fughe di notizie, disinformazione, ...
Oggi la possibilità di un'aggressione degli Stati Uniti all'Iran è estremamente alta, sebbene non sia ancora chiaro se il Congresso degli Stati Uniti abbia intenzione di autorizzare la guerra. Ci potrebbe volere una provocazione per eliminare questo ostacolo (un attacco a Israele o agli obiettivi statunitensi, incluse le basi militari). La scala di misura della provocazione può essere paragonabile all'attacco dell'11/9 a New York. Allora il Congresso dirà certamente "Sì" al Presidente americano.
di Leonid Ivashov